AGAPE
CAPITOLO
5- IN COLLABORAZIONE CON ANGELO NERO
Quella
situazione era diventata davvero
insostenibile, tra gli sguardi intensi di Scott e gli occhi veloci di
Heather,
che cercavano di evitarli per incatenarsi con quelli di Alejandro,
sempre più
confuso, che cercava mutamente spiegazioni da Duncan, che a sua volta
dedicava
occhiatacce a Gwen, che si torturava in silenzio il bordo del vestitino.
La
dark fu avvicinata dal punk, che le
stritolò il braccio, guardandola severamente
–Insomma, mi dici che sta
succedendo?- sussurrò per non attirare
l’attenzione degli altri, che tanto, non
era mai rivolta alle immagini che si susseguivano sullo schermo
–Non succede
nulla, lasciami- rispose acida, divincolandosi dalla presa di lui e
abbassando
appena le palpebre, dedicandogli stilettate furenti –Oh,
senti, io ho il diritto
di sapere ciò che sta succedendo in questa stanza-
persistette, incrociando le
braccia e mettendo il broncio come un bambino –Ah, va bene-
concesse allora la
gotica, addolcendosi e mordendosi l’interno della bocca.
Scattò
in piedi nervosa più che mai
–Heather, possiamo andare in una camera…
cioè… io e Duncan?-
L’asiatica
alzò un sopracciglio, come
per rimproverarla di lasciarla sola in quella situazione, ma Gwen
rispose con
uno sguardo supplichevole –Siete in astinenza, cari?-
domandò acida, gettandole
addosso le chiavi della stanza degli ospiti e facendo cenno con la mano
di
scomparire.
Duncan
sembrò dimenticarsi subito delle
spiegazioni e subito la prese per una mano, salendo i gradini delle
scale a due
a due ed eccitandosi sempre di più –Fantastico,
non aspettavo altro!- sorrise
con gli occhi pieni di luccichii, come un bambino difronte a un luna
park… solo
che Gwen erano le sue montagne russe, capaci di rivoltargli lo stomaco
come un
calzino. Se la trascinò dietro, ghignando un po’di
più quando arrivarono
difronte la porta della stanza degli ospiti.
Il
letto era sfatto, ma a lui non
importava, mentre la gettava sul materasso, posizionandocisi sopra e
riempiendola di baci nell’interno della scolatura
dell’abito –Sei così bella…-
l’elogiò, alzandole la scarsa stoffa e inserendo
subito una mano nell’interno
coscia, stringendola e massaggiandola
-Mh…
Duncan!- per un attimo fu presa
dalla lussuria, cercando di dimenticare di essere in un posto pieno di
gente
confusa e desiderando di fare l’amore con lui, al
più presto. Però, poi,
rimembrò le volte in cui aveva litigato con Duncan per una
qualsivoglia sciocchezza
e, Heather c’era! Sempre! A modo suo la consolava.
Ora,
che razza di amica-nemica sarebbe
stata a lasciarla sola?!
Mise
le mani sul petto del punk, che si
scostò contrariato, squadrandola malissimo –Che
c’è? Non vuoi? Non… non ti va?-
chiese un po’più insicuro, sospirando a un
centimetro dalle sue labbra –No…
cioè, sì che mi va! Ma siamo qui
perché dovevo chiarirti la situazione, no?-
Duncan
si mise seduto, senza però
abbottonarsi la camicia mezza sfilata da Gwen –Allora, dai,
muoviamoci che ho
una voglia matta di saltarti addosso- disse sincero, leccandosi le
labbra e
notando le gambe snelle ed esili scoperte, come la sera precedente
-No,
ho davvero bisogno di te!-
cominciò un po’impacciata, abbassando il capo
–Tu sai che io, a modo mio,
voglio bene ad Heather, no? Vedi, di solito lei non condivide molto le
mie idee
sull’amore, ma oggi ho trovato un laccio di
scarpe… contando poi che lei non
mette mai scarpe da ginnastica!- il punk stava perdendo il filo del
discorso. E
allora? Il problema di Heather era quello di aver perso lo stile nel
vestiario?
Davvero?! E lei lo stava privando del sesso solo per quello?
-Io
sono certo che lei si sia
innamorata!- puntò un dito in alto, concludendo il discorso
senza senso e
guardandolo vittoriosa.
Duncan
stava per scoppiare. Si stese
sul letto, tenendosi la pancia con le mani e ridendo così
forte da far tremare
le pareti –Ahahahahahah!!! Sì… uh!
Lei…. Ahahah!!!- si asciugò le lacrime dagli
occhi, mordendosi il labbro e cercando di non riderle in faccia
–Pfff…. Scusa,
non ce la faccio! Ahahah!!!- e riprese con quella sua risata
fastidiosa,
facendola scalpitare
-OH!
Io non sto scherzando!- lo riprese
furiosa, prendendogli un braccio e costringendolo a stare seduto.
Duncan smise
di ridere, comunque al massimo dell’ilarità
–E sentiamo, chi sarebbe il mago
che ha rubato il cuore alla bella vipera del male?- Gwen
schioccò la lingua
sotto il palato, incrociando le braccia e gonfiando leggermente il
seno, cosa
che il ragazzo non si lasciò sfuggire. Sibilò
impercettibilmente, soddisfatta
dell’attenzione che le stava rivolgendo –Scott-
Sentenziò
sicura di sé, ma vedendolo
cascare per terra. Si sollevò con le gambe tremanti,
spalancando gli occhi e
rivelando le iridi azzurrine incredule –CHI?! Scott?
Cioè, lo stesso Scott che
conosco io? Quello lì?-
La
gotica annuì –Mh, mh, bravo, ci sei
arrivato! Da suo migliore amico avresti dovuto capirlo!- il punk le
sventolò un
dito difronte agli occhi –No, un momento: io non sono suo
amico! E poi, che
intendi fare? Le due coppiette felici che trovano l’amore e
vivono per sempre
felici e contenti? Guarda che Heather non è come te, si
stufa subito delle sue
prede! Mi sorprende poi, che una volpe come il rosso, si sia fatto
catturare in
questo modo!- concluse sempre incredulo, scuotendo la testa e negando
interiormente le parole della fidanzata, che però aveva
tanta voglia di
ammazzarlo in quel momento!
-Perché
no? È l’amore, nell’aria!-
esclamò sognante, cosa non da lei, incrociando le mani e
volteggiando allegra
–Oh, sì, e Heather ha proprio voglia di
innamorarsi! Come se non spendesse
abbastanza tempo dall’estetista! Te lo dico io: quella ti ha
preso in giro-
Gwen
gli si avvicinò minacciosa –Te lo
ripeto solo una volta: sono INNAMORATI!- gli saltò addosso,
ridendo
istericamente –Sono così felice per lei, Duncan!
Finalmente è felice! Lo sarà!
Sempre, sempre, sempre! Solo con Scott! È da tempo che non
sorride in questo
modo e oggi, quando le ho parlato, giuro che aveva gli occhi sognanti-
Il
punk la guardò, così felice per
quella ragazza. Sapeva che infondo avevano un buon rapporto, ma non
avrebbe mai
immaginato che fossero così unite! Le aveva sempre e solo
viste ammazzarsi
difronte ai suoi occhi –Va bene, piccola, se lo dci tu- la
voce si fece più
tenera mentre le accarezzava i capelli corvini –Solo che quei
due sono molto…
diversi e… uguali, allo stesso tempo… non so se
potrebbero davvero essere
felici in questo modo. Poi Scott è mio amico,
perché non me l’ha mai detto?-
Era
un po’deluso da quel comportamento
e mise il broncio, leggermente triste –Non lo so, neppure
Heather l’ha voluto
dire a me, l’ho capito perché… si sono
lasciati un po’andare in questa camera-
ammise, rossa in viso –Lasciati andare quanto, scusa?-
Sorrise
vedendo la dark far oscillare
il palmo della mano e mordersi il labbro, incerta della risposta che
avrebbe
dovuto dare. Si accucciò sul petto del ragazzo, guardandolo
sottecchi –Tu mi
ami?- Duncan aprì la bocca, stupito da quella domanda
così… beh, così ovvia!
–Certo!-
Lei
inclinò la testa, stringendolo un
po’di più e socchiudendo gli occhi
–Davvero davvero?- sentì un sospiro
dall’altra parte –Davvero davvero, ma…
perché?- però fu ignorato completamente
–E lo farai per sempre sempre?- sembrava una bambina nel
ripetere le frasi in
quel modo, con gli occhioni chiusi e le braccia pallide allacciate
dietro alla
sua nuca –Sempre sempre- la rassicurò quindi,
sorridendo dolcemente e
coccolandola con piccole carezze sulla spalla
-Mi
amerai sopra ogni altra cosa?-
-Sopra
ogni altra cosa-
-Persino
sopra il basbeall, il calcio e
il basket?-
Annuì,
lasciandole un lieve calore
nell’animo
-Ora
torniamo dagli altri?-
Gwen
rise, alzandosi da lui e facendolo
sollevare. Poi, d’un tratto, mentre si dirigeva alla porta,
gli saltò addosso,
cingendo velocemente le loro bocche e abbassando le braccia lungo i
fianchi
–Grazie- sussurrò, poggiandogli la testa su una
spalla –Di nulla, strega-
La
dark, poteva solo essere felice con
lui. Con quel senso della sua vita, che aveva arricchito i giorni della
sua
esistenza. Quella maledetta nostalgia che avvertiva quando lui non
c’era.
Quel
continuo morire, quando da amici,
lo vedeva con altre donne.
E
quelle lacrime di gioia e dolore, spese
per lui, sul letto dell’amica-nemica.
Tremava,
da sola, senza un appiglio al
quale agganciarsi e con il punk, finalmente trovava sicurezza, calore e
un
amore che desiderava da tempo, troppo tempo.
Le
donava il suo tempo, la rassicurava,
senza mai e poi mai stancarsi.
E
poi, vicini, avevano fatto l’amore,
chiedendosi se due persone potessero essere così in sintonia
per davvero.
Cos’è
che aveva, senza di lui?
Completamente bloccata dalle sue iridi e dal battito del suo cuore,
pura
musica, nel silenzio della notte!
Le
bocce si cercavano, concedendo
libertà alle lingue, levando freni alla loro passione,
accentuando il desiderio
coltivato grazie a quell’incredibile sentimento.
Quello
non era amore! No! Quello andava
oltre ogni misura che l’essere umano, misero ed arido di
parole e spiegazioni,
potesse inserire.
Non
c’era spiegazione a quello che Gwen
e, infondo anche Duncan, provavano.
Lui
la prese sotto braccio, aprendo
finalmente la porta –Adesso, andiamo a vederci una
meravigliosa scena di
squartamenti sul grande schermo di Heather?-
-Okay-
Alla
fine scesero, ricavando occhiate
curiose dai tre che, non dicevano neppure una parola.
Heather
era seduta svogliatamente sul
divano, mentre Alejandro e Scott erano uno difronte
all’altro, studiandosi per
bene e aumentando secondo dopo secondo la rivalità palpabile
che cresceva
sempre di più
-Fammi
capire, davvero tu ti fai le
sopracciglia e ti metti il trucco come le femmine?- chiese la volpe,
ghignante
e pizzicandogli fastidiosamente una guancia –Io mi curo, a
differenza tua!- lo
indicò, notando i capelli arruffati e la semplice maglia
slabbrata che ricadeva
sul suo corpo –E vado anche in palestra, se no come potrei
avere questi
addominali da urlo?!- si indicò il torace scoperto dalla
camicia rossa
sbottonata –Io fatico dalla mattina alla sera e gli
addominali ce li ho lo
stesso, come la mettiamo?- si alzò più
arrabbiato, alzando il tono della voce e
ricevendo un sonoro “Shhh” da parte di Heather, che
cercava di vedere la scena
del film “Disturbia”.
Gwen
le si affiancò, emozionandosi
quando il ragazzo protagonista cascò tra tutti quegli
adorabili cadaveri –Ti
sei persa la scena di quando la rossa viene squartata da lui- disse la
mora,
fingendosi disinteressata –Uh, lo rimetti?! A me piace
tantissimo quella parte!-
supplicò desiderosa la dark, venendo interrotta da un Duncan
allarmato
–Insomma, chiariamoci, non è che voglio rovinarvi il momento da migliore
amiche sadiche, ma
avrei bisogno di un aiutino!- indicò agitato Scott e
Alejandro, che si tenevano
entrambi dalle maglie, quasi sollevandosi da terra.
L’asiatica
si batte una mano sulla
fronte, irritata, mentre la gotica accavallò le gambe,
arraffando la ciotola di
popcorn presente su un cuscino di un divano e cominciando a mangiare i
batuffolini bianchi –Uh, questa non me la perdo! Duncan,
vieni!- batté la mano
su un cuscino, invitando il fidanzato a godersi la scena
-Io
almeno saprei dare un futuro a
qualunque donna!- replicò lo spagnolo furente
-Sì,
dopo essertela scopata e averla
abbandonata! Fammi il piacere, sei un essere schifoso!-
-Sentimi
bene, idiota, posso ammazzarti
come e quando voglio, capisci?!-
-Vogliamo
provare?-
Finì
il rosso ghignante, sapendo che
già aveva vinto quella battaglia
-Uh,
Heather! Si battono per te! Che
cosa romantica!- commentò Gwen, venendo assalita dalla
ragazza –E stupida,
molto stupida-
Scott
si gettò sul corpo del latino,
mettendosi a cavalcioni e prendendo i capelli mori in una mano
–Ciao, chico…-
lo sfotté, ammiccando alla sua maniera e sbattendogli la
testa sul pavimento.
Saltò sul suo stomaco, allargando le braccia
e abbassando il viso, fissandolo inerme al di sotto di lui
–Bye…- la
guancia abbronzata del latino fu colpita dalle nocche pallide e
punteggiate da
numerose lentiggini della volpe, che si deliziò nel sentire
una sua smorfia di
dolore
-Vediamo
se ti è chiaro il concetto:
fatti vedere un’altra volta con la mia donna e sei fottuto-
Alejandro digrignò
i denti, cercando di levarselo da dosso, ma naturalmente poco poteva
fare
contro la forza superiore del rosso.
Un
calciò lo colpì al di sotto della
cintura, facendolo distorcere per il dolore ed urlare con una voce
stridula.
Scott fischiettò tranquillo –Duncan, fratello, so
che fremi dalla voglia di
aiutarmi e di seguire la tua indole. Beh, sappi che se vuoi, puoi
farlo-
Il
punk non aspettò altro, si gettò nel
mucchio, dando un pugno sulle nocche all’amico e prendendo
per le spalle
Alejandro. Gli boccò le braccia dietro la schiena,
consentendo al rosso di
usarlo come un sacco da box
-Vediamo,
ti alleni così, tu?-
Primo
pugno, dritto nello stomaco.
Alejandro cascò, abbassando il capo e tossendo sangue. Aveva
ricevuto l’ultima
umiliazione, quella sera.
Alzò
gli occhi castani verso Heather,
che non fece assolutamente nulla, godendosi la scena del suo pestaggio.
Insomma…
non provava nulla? Solo
piacere? La sera prima loro… loro avevano fatto
l’amore! O no?
Sentì
gli occhi pizzicargli appena,
senza reagire al colpo inflittogli sul fianco da Scott.
Gwen
si avvicinò all’orecchio
dell’amica-nemica –Non è che sta
esagerando, infondo Ale non ha fatto niente!- l’asiatica
le rivolse uno sguardo falsamente incredulo
-Io penso che lui provi qualcosa per te, Heather, non
fargli del male!
Di’ a Scott di smetterla!-
Pretese
alla fine, ma quella incrociò
solo le braccia –Nessuno prova qualcosa per me, voglio solo
vederli soffrire,
tutti. Alejandro, Scott… ah, pensi che faccia differenza?!
Li voglio morti-
assottigliò lo sguardo –Sofferenti, sotto il mio
potere. E non potranno fare
nulla per impedirmelo-
Questa
volta vide i suoi occhi luccicare
e le ciglia calarsi, facendo scorrere qualche lacrima sulle guance
pallide, che
fu scacciata immediatamente –So che non è
così- sussurrò solo Gwen, facendola
reagire.
Si
alzò dalla sua postazione, prendendo
Scott per il collo della maglietta e facendolo alzare
–FUORI!- decise urlando,
aprendo la porta e indicando l’esterno. Le gambe le
tremavano, mentre la voce
non appariva più ferma come al solito. Era
spezzata, forse da un emozione che cercava sempre di
tenere celata.
Uscirono
stupiti, uno dietro l’altro:
Gwen, Duncan, Alejandro –Puttana-, disse scomparendo il
latino, senza però
ricevere reazioni. Quando fu il turno di Scott chiuse la porta con le
chiavi,
che gettò nella pianta vicino alla finestra.
Lo
guardò severamente, indicando il
tavolino vicino la TV ribaltato e i popcorn sparsi dappertutto. Si
avvicinò al
suo viso, assottigliando gli occhi –Sei un idiota-
assentì, alzando il braccio
e colpendolo su una guancia. La mano restò ferma sul suo
viso, bloccata da
qualcosa di indecifrabile.
Solo
delusioni.
Piogge
e lacrime.
Lampi
e tuoni.
Nessuno
a consolarla, mai.
E
cadeva, lentamente, distruggendosi,
morendo ogni volta, ogni delusione, ogni volta illusa.
Possibile
che, lì ci fosse qualcuno
pronto a porre fine a tutto ciò?
Pianti
quando veniva lasciata, sempre,
perché era speciale, differente dalle altre.
Quella
differenza celata, dopo. Quel
sesso sfrenato, quel bisogno fisico e poi la nostalgia di
ciò che era.
Ma
la forza di continuare così.
Incredibile
che quel ragazzo, stesse
facendo riemergere la vecchia lei, assalita da numerose delusioni.
Il
tempo delle lacrime era finito,
adesso voleva solo la rivincita. Non si sarebbe più
abbassata, nel chiedere
scusa di qualcosa che mai aveva fatto.
Sarebbe
stata lei la regina.
Comandata.
Comanda.
La
mano le venne scostata gentilmente e
il pollice del ragazzo scacciò via le piccole gocce presenti
sulle gote pallide
dell’asiatica –Va tutto bene, amore-
sentì un singhiozzo della ragazza rompersi contro la gola,
poi cadde.
Gli
occhi furono racchiusi dai suoi palmi,
talmente forte da farsi male. Era entrata in un turbine di ricordi
spiacevoli,
causati solo dalle persone che amava. Adesso lui le avrebbe solo fatto
del
male! Ancora, ancora, ancora.
Sentì
un tonfo. Scott si era messo in
ginocchio, sporgendosi avanti e abbracciandola, riscaldandola.
Le
prese il mento tra l’indice e il
pollice, studiando le sue labbra –Posso?- sibilò
impercettibilmente e a quella
richiesta lei poté solo sentirsi morire di gioia. Mai
nessuno le aveva chiesto
il permesso di ricevere un bacio. Incredula, annuì,
ricevendo un semplice
contatto puro e una nuova stretta calorosa –Non preoccuparti,
andrà tutto bene-
cominciò a rassicurarla gentilmente, facendo scorrere le
mani sui lunghi
capelli neri e baciandole il collo profumato –L’ho
fatto solo perché non
sopporto vederti con un altro, io… provo qualcosa per te-
Forse
per Scott era più facile
ammetterlo, ma non pretese nulla, sentendo il silenzio della ragazza,
che
esprimeva mille sentimenti contrastanti tra loro.
Odio.
Amore.
Rabbia.
Felicità.
Nostalgia.
Solitudine.
Tristezza.
Leggerezza.
Sentì
lo sfogo di Heather in un urlo.
Si sorprese perché infondo, non l’aveva mai vista
così e non capiva il perché
di quelle grida.
Si
aspettava una litigata e non quello.
La
tenne stretta, baciandole entrambe
le guance. La prese tra le braccia, facendola stendere sul divano e
accucciandosi al suo fianco. L’asiatica mise titubante la
testa sul suo petto,
godendosi le piccole attenzioni che le venivano lasciate sui fianchi
scoperti
dal ragazzo –Scusami- chiese, interrotto subito da lei
-No,
non devi chiedermi scusa. Voglio
solo mandare a fanculo tutti, eppure con te non ci riesco-
sussurrò in
imbarazzo, sentendosi sprofondare per quella dolcezza appena dimostrata
–Voglio
solo dimenticarmi di ogni sentimento, ma non ce la faccio-
Si
lamentò, sprofondando con la testa
tra le sue braccia –Non devi, io ti voglio bene per quello
che sei, con o senza
emozioni, ti prendo così-
Scherzò
baciandole le tempie, poi il
campanello li interruppe.
La
padrona di casa si nascose dietro il
divano, rifiutandosi di aprire ridotta in quello stato e mandando il
rosso, che
quando aprì la porta si ritrovò davanti un Duncan
e una Gwen
imbarazzatissimi –Scusate, mi sono
dimenticato la giacca!- balbettò il punk, entrando in casa e
prendendo il suo
giubbotto di pelle, per poi fare un cenno a Scott e ammiccare.
Subito
dopo la dark lo prese e lo tirò
fuori –Ciao Heather!- salutò infine, rimproverando
sotto voce il fidanzato e
dandogli uno schiaffo dietro la nuca.
La
volpe ghignò, abbandonandosi sul
sofà e riprendendosela vicina
-Allora,
che fai sta notte?-
Chiese
malizioso, baciandole la fronte
-Proprio
nulla, a meno che qualcuno non
mi dia un piacevole diversivo-
Ma
quella volta, Heather non ebbe
bisogno di spogliarsi.
Scott
si stese, tirandosela giù e
coccolandola con piccoli baci –Buona notte-
mormorò, accarezzandole le spalle
–‘Notte- l’asiatica schioccò
le labbra, stringendosi al ragazzo e consolandosi.
Per
la prima volta, si sentì finalmente
soddisfatta, con un vero uomo.
WRITEN BYE STELLA_2000
Angolo
me!
Salve
ragazzi! Eccomi qua, di nuovo per voi, tutta per voi :3 In pratica io
amo la
ScottxHeather e non potevo far altro di scriverci su (va bene, io amo
Scott con
tutti, problemi?! Non è colpa mia, è lui che
è troppo perfetto, basta che non
stia con Dawn e va tuuutto bene, per me). Comunque siate clementi,
capisco che
dopo i capitoli di angelo i miei sono deludenti, ma è la
vita. Ahimè.
Cooomunque, dopo ci sarà tanto Fluff, la socia si
è data da fare, io vomito
ancora arcobaleni! Echecosa!? Ma non vi preoccupate, sadiche seguaci (o
sadici,
dipende), saprò come soddisfarvi *occhi infiammati*
Quiiindi, grazie mille a
chi ci segue e ora basta, passo e chiudo vado a fare uno spuntino e a
programmare una long! BYEEEEEE <3