Altea riagganciò con rabbia la cornetta. Percorse rapidamente il corridoio ed entrò in camera sua sbattendo la porta e si buttò sul letto.

Lacrime di rabbia e frustrazione le scendevano copiose dagli occhi. Ormai era una settimana che non vedeva e non sentiva Michael.

Da quando Mina era entrata nella loro vita, lui si era dimenticato della presenza di Altea.

“se voleva lasciarmi avrebbe almeno potuto dirmelo!” pensò furiosa la ragazza, guardando il soffitto.

Poi, come se si fosse all’improvviso trasfigurata, si alzò con un’espressione decisa negli occhi.

Si asciugò le lacrime e si vestì. Aveva preso la sua decisione. Sarebbe andata alla pista e avrebbe affrontato Mina, dicendole di lasciare in pace il suo ragazzo.

Quando uscì in strada nel cielo si stavano addensando nuvole nere. Un temporale era in arrivo, così la giovane accelerò il passo.

Entrò nel basso edificio appena in tempo: un fulmine illuminò il cielo e la pioggia iniziò a scendere, bagnando i passanti che non avevano fatto in tempo a trovare riparo.

Altea, che si era incantata a guardare le gocce che cadevano, fu decisamente sorpresa quando, voltandosi a guardare la pista, si accorse che era vuota.

Si diresse verso gli spogliatoi. Con tutta probabilità era lì che erano Mina e Michael.

Arrivata davanti alla porta bianca, Altea sentì le loro voci. Fece per abbassare la maniglia, ma una frase la bloccò.

«cosa ti dicevo? Non si fa più sentire.. non gli interessi più..» disse la voce stridula di Mina.

«ma..» tentò di replicare Michael.

«niente ma! Il nostro allenamento è più importante di lei! e poi ci sono io» il modo malizioso e denso di sottointesi ferì Altea come una pugnalata.

Il battito accelerato del suo cuore le impedì di distinguere il resto della frase pronunciato da Mina.

«andiamo..» disse in quel momento la voce sommessa di Michael.

La ragazza non riusciva a muoversi.

La maniglia girò e la porta di aprì.

Michael si bloccò alla vista di Altea, ma l’attenzione della mora si era concentrata sul braccio di Mina che circondava le spalle del ragazzo. Come una ragazza che abbraccia il suo fidanzato.

Gli occhi scuri come la notte di Altea si incrociarono per un momento con quelli verde smeraldo di Mina.

Non riusciva a muoversi. Avrebbe voluto urlare, scappare, prenderla a pugni, ma non fece niente. Niente eccetto guardarla.

«ah, sei qua. Speravo giusto di incontrarti. Ti presento il mio fidanzato» a quelle parole gli occhi di Altea si riempirono di lacrime.

Si girò e si mise a correre in direzione della porta.

Uscì e solo quando sentì le gocce di pioggia colpirle il viso si ricordò che c’era un temporale.

Ma lei non aveva voglia di tornare a casa. Si diresse sul giardinetto nel retro della pista e si sedette sul muretto, incurante della pioggia che la inzuppava.

Nella sua testa sentiva ancora le parole dette da Mina.
“è il mio fidanzato”.
No.

Non poteva finire così.

Sentì dei passi alle sue spalle, ma non si voltò. Non le importava chi era.

«Altea..» la voce dolce di Michael era appena udibile sopra al fragore della pioggia.

«perché non torni dalla tua ragazza?» la delusione nella sua voce sorprese anche lei.

«io sono dalla mia ragazza» a quelle parole Altea si girò.

Sentiva ancora le lacrime scorrerle lungo il viso, ma vedeva chiaramente Michael. Aveva la maglia e i pantaloni da allenamento, gli stessi che aveva nello spogliatoio e le scarpe, evidentemente messe in fretta, erano slacciate.

Di Mina non c’era traccia.

«non vedo Mina» come avesse detto una parola magica, la rossa uscì, coperta da un impermeabile dall’aria molto costosa e degli stivaletti in pelle.

Si riparava sotto un ombrello che portava stampato sopra il suo nome. Altea fece una smorfia.

Come si può essere tanto egocentrici?!

Ma, nonostante l’abbigliamento della rossa fosse particolarmente vistoso, Altea non poté non notare il cambiamento che la sua comparsa aveva prodotto nel viso di Michael.

I lineamenti si erano induriti e lo sguardo si era fatto gelido.

«Miky, amore, vieni dentro! Ti bagnerai tutto!» avvicinandosi, degnò appena di uno sguardo Altea.

«Mina, torna dentro» le disse lui, con una strana vibrazione nella voce.

«ma ti stai bagnando!» con un gesto rapido, Michael scagliò l’ombrello di Mina per terra, sorprendendo le due ragazze e anche se stesso per la sua audacia.

«Mina, adesso BASTA! Non so cosa tu voglia da me, ma io NON il tuo fidanzato. Io sto con Altea.
Tu sei solamente la mia partner che ha tentato di portarmi via dalla ragazza che mi piace!
Quindi adesso, tu e i tuoi vestiti firmati andatevene!» il timbro deciso della sua voce sovrastava il rumore della pioggia e Mina rimase basita a guardarlo.

«credevo che fra noi ci fosse qualcosa..» pigolò, con la vocina ridotta a un sussurro.

Questa volta fu il turno di Altea di alzarsi e guardarla con sguardo duro. «non hai sentito?» chiese. «fra voi non c’è niente. Stai alla larga dal mio ragazzo» mentre diceva quelle parole Michael le cinse dolcemente la vita e la attrasse a sé.

I due innamorati, sotto lo sguardo arrabbiato di Mina e protetti dalle nuvole che li sovrastavano, si baciarono.

Per la seconda volta, due cuori innamorati si erano ritrovati, con il rumore della pioggia che scandiva il loro battere e le nuvole sopra di loro che li proteggevano.
















SPAZIO AUTRICE: mi era stato richiesto un sequel, così ho provato a farlo!

spero che sia all'altezza del primo e che non deluda nessuno, perchè non sono un'esperta nello scrivere storie romantiche.. non sono il mio genere!

un bacio e un grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno o che leggeranno soltanto! =)