Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Dalia_Storie31    29/08/2014    3 recensioni
Un grande amore, può nascere anche da un grande odio. Ce lo insegnano Romeo e Giulietta...e se nella vita reale succedesse lo stesso ai nostri protagonisti? Che farebbero Davide e Giulia? Buona lettura e ricordate di recensire!
Prima e unica fanfiction sulla coppia Giulia/Davide scritta a quattro mani!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1-Incontro/scontro in metro (Giulia)
Il silenzio della metro di prima mattina, trasmette uno strano senso di desolazione. L'odore del tabacco mi pizzica il naso e le persone attorno a me, hanno tutte la stessa aria assonnata e assente.
Prendo l'Ipod dallo zaino e metto le cuffie.
La canzone comincia e ho già dimenticato la lezione di latino.
Passano un paio di minuti e sento il vagone rallentare. Piazza Ettore Viola. Sono arrivata. Mi alzò senza togliere gli auricolari e al mio posto si siede una donna anziana col viso solcato dall'età. Scendo prima che le porte si richiudano. 
Controllo l'orario. Cazzo...sono già in ritardo! Cammino velocemente e giro l'angolo, quando vado a sbattere contro qualcosa...o meglio qualcuno. 
Camicia abbottonata fino al collo, pantaloni neri formali e Blazer color ghiaccio. Ho già capito il tipo...
"Hei ragazzina! Guarda dove metti i piedi..." brontola passandosi una mano tra i capelli scuri 
Ragazzina? Potrà avere sì e no qualche anno più di me...il solito fighettino che fa impazzire le ragazze...ma io non sono certo una di quelle...
"Oh mi scusi 'signore'..." dico io sarcastica, raccogliendo i miei libri caduti per terra. Sento una mano calda sfiorare la mia sul libro di letteratura inglese. L'allontano di scatto e mi rimetto in piedi. Lui fa lo stesso e mi porge il libro.
"Scusami...in ritardo a scuola?" chiede inarcando un sopracciglio e sfoderando un luminoso sorriso.
"Da cosa lo ha intuito? Dai libri di scuola o dallo zaino?" domando mantenendo lo stesso tono di prima.
"Veramente, dai tuoi bellissimi occhi stanchi...tipici di una studentessa..." risponde rivolgendomi un dolce sorriso. Sospiro irritata e lo supero riprendendo il mio percorso. Sento dei passi dietro di me e degli occhi che mi fissano. È ancora lui. O ci sta provando o è uno stalker...bocciato in entrambi i casi!
"Non ti hanno insegnato che si risponde ai complimenti?" dice, lo sento più vicino.
"Mi hanno anche insegnato a non parlare agli sconosciuti!" rispondo di fretta. 
Accelero il passo, ma lui continua a starmi dietro.
"Giusto...ma non saremmo sconosciuti se ci presentassimo..." osserva con una ristata nella voce.
Con questo odioso accento nordico mi da proprio sui nervi! 
"Non ho mai detto di volerti parlare, tanto meno di conoscerti..." taglio corto dirigendomi all'uscita della metro.
"Che caratterino! Peccato...perché io sono di un altro avviso...piacere Davide!" esclama porgendomi la mano. 
"Piacere tuo!" ribatto secca salendo le scale per l'uscita...ma non sento più i suoi passi dietro di me.
"Ma non so neanche il tuo nome!" lo sento gridare in fondo alla rampa.
"Pazienza..." concludo io uscendo definitivamente dalla metro.
Sbatto le palpebre per abituarmi alla luce del sole e mi ci vuole un po' per riconoscere Federica che mi aspetta dall'altro lato della strada. Attraverso le strisce di corsa sapendo di essere già in ritardo al nostro giornaliero appuntamento. Vado talmente di fretta e sono così sbadata che non mi accorgo dell'auto che  sta per mettermi sotto. Fortunatamente lei frena all'ultimo e io ho i riflessi abbastanza pronti da saltare sul marciapiede in tempo. Le conseguenze? Dei ripetuti suoni del clacson e qualche insulto dal conducente.
"Giulia! Ma che hai oggi? Arrivi in ritardo e tenti il suicidio? Non ti sarai mica innamorata di nuovo?" è il saluto di Federica.
"Ma che dici? Piuttosto muoviti che siamo in ritardo!" la sprono io aggirando l'argomento.
"Chissà per colpa di chi!" esclama lei ironica prima di iniziare a camminare verso scuola.
"Andiamo..." dico stancamente seguendola.

                                                         ===============

"Allora mi vuoi dire che hai oggi?" mi chiede in un sussurro per l'ennesima volta lei.
"Ti ho già detto niente! Non insistere, Fede!" ripeto io sottovoce, continuando a fingere di prendere appunti sulla vita di Pirandello.
"Non ci credo neanche se viene Tom Cruise qui adesso a giurarmelo!" 
La guardo con le sopracciglia incarnate e lei aggiunge sogghignando "Vabbè che se venisse Tom Cruise ci sarebbe altro da fare..."
"Fede!" la rimprovero alzando un po' il tono.
"Signorina Luzi! Cosa ha di tanto importante da dire alla sua amica?" mi richiama la professoressa.
"Beh...io...insomma...niente..." balbetto io.
"Perché non lo condivide con il resto della classe? Non è carino tenere all'oscuro i compagni..." dice con aria sfottente.
A quanto pare oggi sono tutti in vena di consigli sull'educazione!
*driiiiin*
Uff...salvata dalla campanella dell'intervallo. Tutti si fiondano in corridoio e in classe restiamo solo io, Fede e altri quattro ragazzi. Anche la prof è scappata da questa gabbia di matti!
"Adesso mi dici la verità!" mi minaccia Federica sedendosi sul banco.
"Ma non è niente di speciale..." mi difendo io.
"Allora vedi che qualcosa è successo?!" esulta.
Giulia, stai attenta a quello che dici...
"Niente di quello che pensi...ho solo incontrato un ragazzo..."
"Lo sapevo!" mi interrompe battendo le mani.
"...antipaticissimo e con la puzza sotto il naso...stavo uscendo dalla metro e questo cretino mi è venuto addosso, non contento di ciò mi ha seguita fino all'uscita cercando continuamente di attaccare bottone..."
"E tu ci sei stata?" 
"Ma no!" 
"Ma almeno era carino?" 
"Il solito fighetto playboy...niente di che..." concludo.
Magari potrò anche sembrare una ragazzina viziata che si fa desiderare e piena di pregiudizi...ma la realtà è che ne ho piene le scatole di ragazzi come lui...ci sono già passata...tante volte.
"E sai come si chiama?" mi chiede curiosa.
"Davide...se non ricordo male..." 
"Eppure...'Davide e Giulia' non suona male..." mi stuzzica dandomi una gomitata. Scocco un'occhiata alla porta e lo vedo.
"Sta zitta...c'è Edoardo..." mi affretto a dirle chiudendo il discorso.
Lo vedo avvicinarsi e forzo un sorrido.
"Amore!" esclama baciandomi sulle labbra.
"Edo!" dico io di rimando. 
Edoardo. Il mio fidanzato.
"Io vi lascio ragazzi...vado da Federico..." comunica Fede facendomi l'occhiolino e uscendo dall'aula.
"Andiamo a fare un giro amore?" propone Edo cingendomi con un braccio. Annuisco sorridendo. 
Edoardo. Figlio di vecchi amici di famiglia.
Amato dai miei genitori.
Perfetto agli occhi di tutti.
Ma non ai miei.
   
 
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