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Autore: Spensieratezza    29/08/2014    6 recensioni
Jared Tristan Padalecki è un gigolò che sa far felici i suoi clienti. è dolce, gentile , premuroso e un amante focoso....Jensen è un ragazzo distrutto dal tradimento della donna che stava per sposare. cosa succederà se si incontrano ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jared e Jensen avevano cominciato con l’ipnosi regressiva. Il dottore pensò che fosse una buona idea non averli entrambi nella stessa stanza quando procedeva con l’ipnosi verso uno o verso l’altro, per non rischiare di suggestionare o traumatizzare uno dei due…quindi mentre Jared si sarebbe sottoposto a ipnosi, Jensen avrebbe aspettato fuori, e poi sarebbe toccato a lui, e viceversa.

Non furono semplici neanche le cosiddette ipnosi normali. È sempre brutto quando ti costringono a ricordare eventi di quand’eri piccolo, che vorresti dimenticare. Traumi di abbandoni, sensazioni opprimenti di deludere i tuoi, di non essere per loro mai abbastanza…sentirsi un fallimento a scuola, le derisioni dei compagni…solitudine….rabbia… ma loro affrontarono tutto questo con la maturità che contraddistingue l’età adulta…

Ma era solo l’inizio. Ora cominciava la parte difficile.

Il dottore non era sicuro che avrebbe funzionato. Non sempre funziona, ma quello era il suo lavoro.
 

Per ie prime sedute, ci furono scarsi risultati. I ragazzi si agitavano, biascicavano nella trance, ma il blocco della mente vinceva su tutto.

I ragazzi erano sconfortati ma il dottore disse loro di non arrendersi. Era solo nei film che si riusciva ad avere dei risultati al primo colpo, e di non fare gli idioti.
 
 



Un pomeriggio, mentre Jared era andato all’ennesima seduta, però, accadde finalmente qualcosa. vide…un volto!

Un volto con gli occhi azzurri, le guance piene e i capelli biondi.

Era talmente bello da somigliare a un quadro del botticelli. Aveva i capelli ricci.

Era strano. Non si era mai ritrovato a fare apprezzamenti su altri ragazzi, dopo Jensen….

Il ragazzo sorrideva, e sembrava avvolto da un alone luminoso…come l’immagine di un sogno…
 

Se guardava troppo a lungo l’immagine, poteva vedere come un volto sovrapposto al suo…e somigliava a…..somigliava a quello di Jensen! O forse era solo la sua immaginazione….

“Cosa vedi, Jared?” gli chiese il dottore.

“Un volto…un volto angelico…biondo, occhi azzurri…è cosi bello…ma si sovrappone…a quello di Jensen…non capisco…io…”
 
 


L’immagine spari per lasciare spazio a una donnina minuta che pregava in un monastero. Aveva un velo bianco sulla testa che gli copriva il viso, - una suora ?- e jared non sapeva perché ma avrebbe preferito che se lo togliesse. Voleva vedere il suo volto. Con una certa urgenza. Ma lei restò ferma dove si trovava e continuava a pregare.

Jared avrebbe anche voluto vedere il monastero, ma era come se non potesse controllare la sua mente. Vedeva solo quello che la sua mente decideva di fargli vedere.
“Cosa vedi, Jared?”

“Una donnina, è in un monastero….prega…voglio vedere chi è…ne ho bisogno…ma se n’è andata…se n’è andata…” disse Jared, tirando su con il naso. Il dottore vide che stava piangendo.
 

Poi Jared senti, più che vederle, due sagome abbracciarsi. All’inizio gli sembrò di vederle…una gonna e dei pantaloni piuttosto bisunti, che si avvicinavano l’un l’altra…poi senti solo sussurri…e capi che le sagome si stavano abbracciando.

I sussurri sembravano mille canti contornati da echi. Non riusciva a sentire cosa stessero dicendo. Le loro voci rimbombavano, malgrado stessero sussurrando.

Gli sembrava di percepire la voce della donnina. Ed era cosi dolce…

Anche l’uomo era rimasto addolcito dalla sua dolcezza, sembrava…e gli rispondeva in modo gentile.

Anche se non capiva cosa si stessero dicendo, intuiva che i loro dialoghi erano affettati, e dolci.

Affettati? Perché ha pensato a quel termine cosi antico? Non era da lui.
 

“Cosa vedi, Jared? Cosa vedi???” gli chiese il dottore, colpito, vedendo che Jared sembrò farsi più agitato e coinvolto.

“Due persone…si stanno abbracciando…non capisco quello che dicono…ma sono cosi dolci…lei è cosi dolce…e lui…è cosi innamorato di lei…”
 

E poi il dottore lo svegliò.

Jared si accorse, svegliandosi, di aver pianto…le lacrime gli lambivano ancora gli occhi.

Il dottore gli sorrise, orgoglioso, e gli porse un pacco di fazzoletti.
 
 
 
 
 
 


*

Jensen aveva visto Jared correre via precipitosamente dallo studio del dottore e aveva cercato di inseguirlo, preoccupatissimo dalla sua reazione…ma il dottore, che se lo aspettava, era subito intervenuto per fermarlo.

“Lascialo stare, Jensen…è il tuo turno adesso, non puoi saltare l’appuntamento!” gli disse, bloccandogli le spalle.

“Al diavolo l’appuntamento…voglio vederlo, parlargli…è sconvolto!” disse Jensen.

“E questo significa…che ha funzionato, diamine! Ora entra anche tu nel mio studio, altrimenti sarà stato tutto inutile!”
 

C’era qualcosa nello sguardo di quel dottore, che convinse Jensen. Non aveva mai abbandonato Jared prima d’ora, ma qualcosa gli diceva che qualunque cosa fosse, non era in pericolo….
 
 
 
 


*

Il dottore aveva timore che vedere Jared in quelle condizioni, avrebbe reso più difficoltosa l’ipnosi e lo stato di trance. Temeva che la mente di Jensen, focalizzata su Jared che se ne andava via in quel modo, sconvolto, potesse rimanere bloccata li, e non riuscire ad andare oltre, invece, sorprendentemente Jensen cadde in trance, abbastanza presto.
 


Non era scontato che a Jensen sarebbe capitata la stessa cosa capitata a Jared. O comunque non oggi. Una possibilità su un milione, forse.

Ma forse aveva sottovalutato quanto le menti e i cuori dei due ragazzi fossero unite. Come una sorta di telepatia, la mente di Jensen aveva in qualche modo captato cos’era successo a Jared, e desiderava rivivere la stessa cosa.
 
 
 
 



L’ipnosi era cominciata….neanche il dottore lo credeva possibile, ma inaspettatamente Jensen cominciò a vedere anch’esso qualcosa.
 

Vide una donna, con una treccia castana, sciogliersi i capelli, con aria allegra, facendo una piroetta e guardandolo con sguardo luminoso. Aveva un vestito bianco, di lino.
E lo sguardo di una bimba.

Jensen senti come se quella persona fosse molto importante per lui.
 


“Cosa vedi, Jensen??”

“C’è questa donna…è cosi carina…la guardo, e la amo. Si, la amo…la voglio tutta per me…solo io…” disse in trance Jensen, con tono innamorato.
 

L’immagine cambiò, e due mani si unirono insieme con gesto amorevole.Jensen vide solo le mani, ma non potè non notare i piccoli anelli d’oro che incorniciavano le loro dita.

Gli sembrò di notare anche delle spalle, e capi di star guardando l’immagine, vivendola in prima persona.

Stava abbracciando una persona, e gli…..le teneva le mani.
 

“Cosa vedi, Jensen? Dimmi cosa vedi.” Lo incitò il dottore.

“Sono abbracciato a qualcuno…forse è la donna di prima…noi abbiamo degli anelli…penso….so..che stiamo guardando gli anelli…io accarezzo con una mano i nostri anelli…e lei mi guarda e sorride…” disse Jensen felice.

La vedi? Vedi lei che ti sorride?” chiese il dottore, stupito.

“”No! io…io….ricordo…” disse Jensen.
 

Vide poi, il corpo del ragazzo che ormai aveva classificato come sé stesso, sdraiarsi sul letto con la donna. Erano nudi, e vedeva lei con i suoi occhi.

La donnina che quasi timida, aveva poggiato il mento sulla sua spalla, mentre piano strusciava la testa su di essa.

Lui che le accarezzava teneramente i capelli.

Forse erano i preliminari prima di fare l’amore, ed erano cosi dolci.
 
 


E poi il dottore lo svegliò.

Jensen sui senti strano. Avrebbe voluto restare in quel sogno di beatitudine ancora un po’. Ora vedeva lo studio buio, e sentiva anche un po’ freddo. E silenzio…tanto silenzio.

Dov’erano finiti quei suoni come centomila canti che gli sembrava di sentire?
 

“So che adesso sei sconvolto, Jensen, ma è normale. devi razionalizzare quello che hai visto, e forse ti ci vorrà più di un momento per realizzare che quello che hai visto, è una cosa bella."
 

“La donna che stingevo, e che abbracciavo…un simile struggimento di dolcezza, l’avevo provato finora solo con Jared!

“Capisco…”

“Mi sono sentito cosi in colpa…ero cosi felice, e per tutto il tempo ero felice e mi sentivo in colpa nello stesso momento, mi sembrava di…tradirlo…per tutto il tempo ho pensato a lui…fino a quando non mi sono reso conto che….era lui…” disse Jensen, piangendo.

“Piangi, sfogati, Jensen. Ti farà bene” disse il dottore, poggiandogli una mano sulla spalla.

E poi, Jensen, fece una cosa che fece Jared prima di lui. Prima di scappare da quello studio.

Lo abbracciò.

Il dottore pensò che quei ragazzi dovevano essere proprio straordinari, e fu contento di averli conosciuti.

“Grazie mille di tutto, Bobby…” gli disse Jensen.

“Ehi, birbante…le sedute non sono ancora terminate.” Disse il dottore in tono possessivo.

“Lo so, ma intanto: grazie di tutto!” gli sorrise Jensen.
 
 
 
 
 
 
 


*

Il dottore aveva avvisato Jensen che non sarebbe stato facile ora. Un conto è immaginare di vivere delle vite passate, un conto è ricordarle, vederle proprio con i propri sensi! È una cosa che ti sconvolge, a causa dell’ego che vive prepotentemente dentro di noi.

Noi siamo costantemente e prepotentemente aggrappati alla nostra identità, siamo ossessionati dal sapere chi siamo, e possiamo morire in questa affannosa ricerca.

Scoprire che l’identità che credevi di avere sempre avuto è solo un’illusione, o meglio, lo è un pensiero di identità assoluta, può lasciarti spaesato, desolato e confuso.

Il mondo in cui fino a ieri credevi di far parte, tutto a un tratto senti come se non ti appartenesse più…ti ritrovi a pensare ad un’epoca in cui non vivi più, chiedendoti se è quella la tua vera epoca, la tua vera vita!

Ti ritrovi a pensare a chissà quante vite che hai vissuto.

Potresti impazzire.
 

“Come se ne viene fuori, doc?”

“Stringendoci alle persone che amiamo” gli aveva risposto il dottore.
 
 



Jared stava aspettando Jensen all’uscita dello studio. Anzi, diciamo, che si era fermato in giardino, a rimirare delle rose, e quando lo aveva visto uscire, semplicemente gli chiese se dovevano andare.

Jared guidò in silenzio. Guidava lui, perché, era consigliabile che Jensen appena uscito dall’ipnosi, non si mettese subito alla guida.
 

Jared  gli chiese, quando furono in macchina:

“hai visto qualcosa anche te?”

“Si.” Rispose Jensen, guardandolo, incerto.

“Ti…ti è sembrato di vedere me…?” gli chiese Jared, senza guardarlo.

“Si…”

“Bene..che…che cosa hai visto..?”

“Una donna...aveva una treccia castana..” disse Jensen.

Jared sbiancò. Quando vide quella donna dentro quel monastero, riusci a intravedere una treccia, sotto il velo.

“E..e poi?”

“E poi…io…con quella donna…ci abbracciavamo e…”

“Ti sembrava di sentire mille canti insieme?” lo interruppe Jared.

“Io…io non lo so…era come se fossero…incorporei…non erano loro che cantavano…forse ho sentito le loro anime, non lo so…”

Jared tirò un grosso sospiro. Non riusci a rispondere.

“sei sconvolto?” gli chiese Jensen, preoccupato.

“Si. Perché, tu no?” gli chiese Jared.

Jensen sorrise solo, senza sapere cosa dire. Il dottore gliel’aveva detto che era una cosa difficile.

Sentire però Jared cosi distante faceva male.

Ma era un male dannoso o piacevole? Jensen faceva fatica a capire i mille sentimenti che gli attanagliavano lo stomaco.
 
 



Entrarono finalmente in casa e scese il silenzio. Jared si chiuse nella loro camera e si mise il viso nelle mani.

Jensen restò in cucina a fissare il frigo.

Aveva voglia di piangere, e in effetti alcune lacrime scivolarono subito via dagli occhi.

Quello che aveva provato in quello studio…e altrove…

Era Jared la donna che stava baciando? Dall’espressione che aveva fatto Jared, era pronto a scommettere di si.

Doveva esserne sicuro!
 

Si fece coraggio e fece irruzione nella loro stanza.
 

“Eri tu??” gli chiese a bruciapelo.

Jared lo guardò, spalancando la bocca, vedendo quella reazione forte.

“Dimmi che eri tu, Jared, perché…giuro su Dio, che per tutto il tempo che ho passato a vedere quei due, e a vedere quella donna cosi piccola, e cosi dolce…non facevo altro che pensare a te, a noi…

“Jensen, io…io ho visto il tuo viso sovrapporsi a quello di un ragazzo biondo, riccio…con gli occhi azzurri….”

Jensen cercò di riprendersi da quella rivelazione , per dirgli:

“Quando ho visto quella donna…ho pensato che volevo che fosse mia…solo mia…e poi avevi quella treccia….te la facevi sempre…”disse Jensen, il quale aveva faticato fino ad ora, per non parlare della donna come di Jared, ma ora aveva ceduto.

“E tu mi ripetevi sempre che volevi che mi sciogliessi i capelli, per poterli accarezzare” disse Jared, non sapendo da dove venisse quel ricordo.

Jensen fu stupito, ma si fermò per un attimo per cercare di ricordare. Non ricordava proprio del tutto, ma aveva come un dubbio che fosse vero, che aveva detto realmente quella frase, una volta..o forse anche più di una volta…
 


Si guardarono. I loro occhi si ingrandirono ancora di più e non erano mai stati cosi luminosi. Scattarono l’uno verso l’altro e si abbracciarono.

Si abbracciarono forte come due amanti disperati.
 

Jared all’improvviso lo baciò. Lo baciò ripetutamente a stampo dicendogli ripetutamente : “Ti amo, ti amo, ti amo.”

Jensen non fece in tempo a rispondere, che Jared lo avvicinò a sé per un altro bacio, questa volta più appassionato.
 

Sentirono le loro lingue toccarsi, incontrarsi, sfiorarsi, aggrovigliarsi a loro, e sembrò loro di esser catapultati per un breve attimo in un flashback.

Il ricordo di un altro bacio. Di altre bocche, che si facevano strada l’un l’altra. E comunque erano sempre loro.

Si spogliarono, con una frenesia diversa. La frenesia di ritrovarsi, di riscoprire la pelle dell’altro, di saggiare con le mani e con le bocche quella pelle che avevano saggiato mille volte, ma che fino ad allora non pensavano che potesse nascondere altro.

Cercavano le loro anime.

Con i baci, con le mani, con i loro corpi aggrovigliati l’un l’altro.

Jared non smetteva di accarezzare la testa di Jensen. Era tutto li. La sua anima. Jared gli accarezzava i contorni del viso, quasi per ringraziarlo di essere tornato ancora una volta da lui.

Quando vide che anche Jensen lo faceva, che si stavano accarezzando l’un l’altro, ebbe quasi un brivido di commozione.

Nuove lacrime gli scesero giù dagli occhi, e fecero da cornice ad un altro bacio appassionato tra i due.
 

“Non ti fa senso sapere che in una vita passata ero una donna??” chiese Jared.

Jensen scosse la testa. “Sei tu, e questo è tutto ciò che conta per me”

“E davvero non hai mai..mai nostalgia di un paio di tette?” chiese Jared.

“Ripeto, tu sei tutto ciò che voglio!”

“Quindi se in questa vita sarei stato una donna, non mi avresti voluto.” Gli fece eco Jared, un po’ timoroso.

Jared!!” gli disse Jensen, prendendogli il viso nelle mani, per costringerlo ad ascoltarlo.

“Prima di conoscerti, non sono mai stato con un uomo! Non pensavo di essere gay, ma quando ti ho visto, hai sconvolto tutti i miei parametri, non mi sono innamorato solo del tuo splendido corpo.” Disse, tracciandogli una scia sui petto. “Ma di te! Se fossi stata una donna, mi sarei innamorato comunque di nuovo di te, ma non voglio pensarci troppo. Se mi sono innamorato in passato della donna che eri, e sono certo che non vedevo nessun altro, adesso non riuscirei a vedere nient’altro che questo splendido corpo…perché sei tu, sei sempre stato tu.”
 


La commovente dichiarazione di Jensen, fece scoppiare in lacrime Jared, che lo baciò ancora.

“Fin da quando ti ho visto…ho creduto di conoscerti da sempre…”gli disse accarezzandogli il viso.

“Mmm..dopo la mia commovente dichiarazione…puoi fare di meglio, Padalecki.” Lo punzecchiò lui.
 

Jared gli morse il collo, giocosamente, e gli sussurrò:

“la tua timidezza mi ha contagiato…ma ti amo da impazzire, e poi se ascoltare queste cose da te, mi commuove, parlare dei miei sentimenti potrebbe farmi scoppiare a piangere e sarebbe imbarazzante.”

Jensen gli sorrise e gli accarezzò i capelli ancora una volta.
 


A quel punto nessuno dei due poteva ancora rimandare. Erano nudi, e avevano parlato dei loro sentimenti. Ed erano ancora nudi.

La passione li travolse come un uragano e finalmente fecero l’amore.
 

Jared era inarrestabile, e si spinse dentro Jensen, finon in fondo.

“Ahhh, si, cosi, Jay…fino in fondo.” Diceva Jensen.

Una frase che aveva un significato più profondo della semplice sessualità…era come dire: “fino in fondo alla mia anima.”
 

Jared gemeva forte, mentre si spingeva dentro Jensen. Il piacere che lo stava pervadendo fin dentro le viscere.

Jensen non lo poteva sapere, ma i pensieri di Jared erano romantici anche in quel momento. Mentre si spingeva dentro il suo compagno, mentre godeva e ansimava, pensava:

Voglio sposarti, Jensen…voglio sposarti, e voglio sentirti tremare quando mi dirai di si!”
 

“Si!! “ disse Jensen , facendo tremare ora Jared, inconsciamente. “Si, fino in fondo, Jay…fino in fondo…all’anima…..”
 


L’orgasmo li travolse come un fulmine, o forse come mille fulmini, che fece loro vedere bianco per alcuni momenti.
 

Mentre Jared, sfinito, si accasciava al suo fianco, continuava a pensare a cosa avrebbe detto Jensen davanti alla sua proposta.

Gliel'avrebbe chiesto a prescindere da quella storia delle vite passate... lo pensò da subito. avrebbe voluto chiederglielo già quando si baciarono, quando fecero pace, in quel vicolo, mesi prima, ma decise di aspettare.

Non sapeva ancora che Jensen aveva visto in quella visione che loro due erano già sposati.

















Note dell'autrice: 

ehilàààà :))) piaciuta la sorpresa??? spero di si, e spero di non avervi deluso con la cosa di Jared che era una donna xd fare che anche in una vita passata fossero tutti e due uomini, era poco credibile!!

io adoro il fenomeno delle vite passate e ho voluto introdurlo in questa storia, che adoro e ho adorato scrivere :))

spero di aver reso tutto il più preciso possibile...non avendo esperienze con il fenomeno dell'ipnosi ho dovuto destreggiarmi un pò alla cieca e non sono neanche andata a vedere su internet!

ho immaginato da sola che in un caso del genere, era poco realistico che ci si buttasse subito tra le braccia dell'altro, perchè se accadesse realmente, credo che, in un primo momento proveremmo un pò il fenomeno dell'estraniazione in quanto concerne la nostra identità!!

poi verrebbe la felicità e l'estasi <3 <3

vi è piaciuto il colpo di scena di jared che vuole sposare jensen???

mi è piaciuto scrivere di jared che sentisse la necessità di sposarlo anche non sapendo quello che aveva visto jensen e a prescindere dalle loro vite passate <3

 

JARED E JENSEN :

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Grazie al sito:

http://kamidiox.deviantart.com/
   
 
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