Hola chicas! Come promesso eccomi qui con un nuovo capitolo che vi assicurò sarà sconvolegente.
Spero vi piaccia, a più giù.
Capitolo VIII
“Ti odio …
o forse semplicemente mi piaci!”
Nonostante
tutto quello che è successo è come se per gli
altri nulla fosse accaduto,
ognuno vive la proprio vita normalmente senza prestare davvero
attenzione a
quelle altrui.
Mi
sento in balia del destino, come se fossi impotente di fronte al mondo,
ma mi
rifiuto di non agire; è passato quel tempo in cui ero timida
e insicura,
incapace di impormi alle persone e agli avvenimenti: io sono padrona
del mio
destino.
Qualsiasi
cosa accadrà la affronterò con intelligenza,
senza farmi travolgere.
Sono con Simo e
Fede nella mia stanza
a parlare del più e del meno quando il mio cellulare inizia
a suonare al ritmo
di “Good girls are bad girls” dei fantastici 5sos.
Mi catapulto giù dal letto e
rispondo senza nemmeno guardare chi mi sta chiamando convinta si tratti
di Bea,
in cerca di aiuto visto che domani sarà interrogata di
inglese.
“Pronto?” Rispondo decisa.
“Dele,
pensavo avresti fatto più resistenza a rispondere
sai?” Mi dice
ridacchiando un’inconfondibile voce maschile.
“Mancini,
Sei tu? Che caspita vuoi? Pensavo fosse Bea!”
Simo si
è quasi strozzato con la
saliva e Fede, affannata, cerca di aiutarlo.
“No
cara, sono un figone dal quale tutte vorrebbero una chiamata.”
“Ma
fammi il piacere. Ora riattacco giuro!”
Simo si
è misteriosamente ripreso di
botto e sorride soddisfatto, Fede lo guarda scocciata.
“No
no no,scusa scusa. Ti ho chiamata per un motivo importante
giuro!”
“Sarebbe
a dire? Non ho tempo da perdere con elementi come te Ludo
…” Non sono nemmeno
convinta delle mie
stesse parole e la cosa sta diventando preoccupante.
“Sai
che domani Bea è interrogata di inglese? Ecco anche io e ho
bisogno di un 8 per
recuperare lo scorso 4. So che tu vai da Dio in questa materia e mi
chiedevo se
potessi aiutarmi …”
“Oddio
ti hanno fatto il lavaggio del cervello, aiuto aiuto. Chiamate
un’ambulanza vi
prego!” Dico in tono
sarcastico, al che i miei amici ormai allarmati mi guardano malissimo.
“Ti
prego Adele, ne ho davvero davvero bisogno e di certo non
chiamerò la Oberto
cazzo!”
“Primo:
datti una calmata, secondo: non dire parolacce ogni trenta secondi,
terzo: va
bene, ma come facciamo, per telefono?”
“Io
non dico par … o grazie grazie grazie grazie mille!! No per
telefono non ci
capirei un ca … ppero.Va bene se sono da te tra tipo un
quarto d’ora?”
“Oh
ehm, si va bene. Sai dove abito?”
“Sì
sì, tranquilla. A dopo, ciao!”
Dice e riaggancia, senza nemmeno darmi il tempo di salutarlo.
“Adele
dimmi che non è come penso, ti imploro.” Mi chiede
Simone, non molto contento.
“Falla
finita e lasciala in pace, noi ora ce ne andiamo e torniamo stasera
dopo cena
per sapere tutti i dettagli. Ciao ciao!” Dice Fede
prendendo Simo per un orecchio e sparendo
dietro la porta.
In tredici minuti
esatti Ludovico
arriva a casa mia e suona il campanello, pessima mossa.
Mia madre accorre
tutta felice e
vedendolo fa uno dei suoi spaventosi sogghigni soddisfatti, mi
ricordano quelli
di qualcun’altro …
“Entra
pure caro, Adele è in camera sua. Secondo piano, seconda
porta a destra. Vai
tranquillo!”
“No
mamma, sono qui veramente. Ciao Ludo!”
“Ciao
…” Ludovico
imbarazzato per la seconda volta, una delizia per gli occhi.
“Vieni
vieni.”
Gli dico con una certa urgenza nella voce.
“Salve
signora …” Saluta lui
mia madre avvicinandosi a me con cautela, come una tigre in gabbia.
“A
dopo, Ludovico.”
Risponde mia madre con un tono di chi sa tutto anche se nessuno gli
dice nulla.
Maledizione, dopo
mi toccherà
spiegarle un paio di cosucce.
“Allora
Mr-senza-il-tuo-santo-aiuto-sono-fottuto, da dove vogliamo
iniziare?”
“Carina
camera tua … Me l’aspettavo più
infantile” Mi dice
sorridendo.
“No,
quella fase l’ho accantonata circa 5 anni fa, sai
com’è.” Sono solo 5
mesi, ma dettagli.
“Quindi
mi aiuterai davvero?”
“No guarda, ti ho fatto venire fin qui solo per farti
conoscere mia madre, in
un modo alquanto imbarazzante, per poi mandarti via. Certo, idiota!
Vogliamo
iniziare?”
“Va
bene, va bene. Chi è la donna incinta ora?!”
“Te ne sei ricordato …!?”
“Certo,
di te non mi scordo nulla. Non potrei nemmeno volendo.”
Panico, stupore,
imbarazzo,
soddisfazione, orgoglio, felicità.
“Ok
… Iniziamo da Poe?”
“Perfetto.”
Abbiamo studiato
per tre infinite ore,
ma Ludo è stato spettacolare e penso che gli argomenti
fossero già anche di sua
competenza, per la maggior parte.
“Mi
stai prendendo in giro, me lo sento …” Dico
sovrappensiero, alla fine.
“Come?
Assolutamente no! Che poi, per cosa?”
L’espressione confusa di Mancini è un qualcosa di
straordinario.
Come diamine fa
ad essere bello anche
con certe espressioni!? Io sembro un lama sdentato santo cielo!
“Per
tutto. Avevi già studiato, non ti interesso davvero, le cose
le sai …” In che casino mi
sto cacciando, ca … ppero.
“E’
vero, avevo già studiato, ma mi hai aiutato davvero tanto.
Hai risolto
moltissimi miei dubbi.
Poi … mi
interessi davvero,non so nemmeno perché io te lo stia
dicendo, ma mi piaci sul
serio, temo. Anzi no, ne sono certo. Ti chiedo quindi di pensarci. So
che non
hai alcuna esperienza – mi
sento morire, perché lo sa?! –
e non
voglio pressarti, ma almeno pensaci. Sono serio, non avere paura del
contrario
e per una volta lasciati andare, provaci. Dammi una
possibilità.”
“Io
… Non so cosa dirti, giuro. Una cosa per certo la so
però: in questo periodo
sono confusa ed è colpa tua, maledizione. Ti penso anche
quando non dovrei, mi
chiedo cosa faresti al posto mio in determinate situazioni, mi
confondi. Ti
odio … o forse semplicemente mi piaci!” Ho sputato fuori
tutto d’un fiato, pentendomene un
momento dopo. Non ci avevo mai neppure riflettuto su davvero, eppure
sentivo
come un doloroso bisogno di dire quelle parole.
La
verità mi travolge come un treno in corsa:
Ludovico Mancini mi piace.
Lui è
sconvolto, ma i suoi occhi
brillano come mai li avevo visti fare prima.
Ad un certo punto
si sporge dalla
sedia e mi stringe forte a sé, come se avesse bisogno di una
conferma, come se
io fossi la sua ancora in un momento di tempesta.
Siamo rimasti
così per non so quanto
tempo, l’uno stretto all’altra in pace con
noi stessi.
Dopo un tempo che
mi è sembrato
infinito si stacca e mi guarda intensamente, come per chiedermi il
permesso di
baciarmi. Il mio primo bacio.
“Ludo,
sarà un disastro. Non ho mai baciato nessuno, non ti
piacerà e farò un casino e
ti farò schifo io e …”
“Shhh
silenzio. E’ impossibile che una cosa del genere accada; mi
piaci ogni giorno
di più dal primo giorno di quarta ginnasio. Ho aspettato
così tanto perché
questo accadesse ed ora è vero. Parli del tuo primo bacio
come se fosse una
problema, ma non è affatto così. Sono due anni
che ti osservo e che chiedo agli
altri se hai un ragazzo, uno che ti sta dietro o che so io. Tutto per
il
terrore che qualcun’altro potesse fare quello che io agognavo
e non potevo
avere. E’ un onore poter avere il tuo primo bacio e nemmeno
te ne accorgi. Mi
stai facendo il più bel regalo che io abbia mai
ricevuto.”
Dice e senza
lasciarmi rispondere mi
si avvicina e posa le sue labbra sulle mie.
Pensavo che in un
momento del genere
avrei avuto mille pensieri in testa: “Cosa devo fare, come mi
devo comportare
…” ma niente di tutto questo è vero.
Tutto viene naturale.
Prima baci
delicati e poi sempre più
desiderosi e passionali. Mi sento dannatamente felice e desiderata,
come se
sentissi il bisogno di restare attaccata a lui per il mio ossigeno
personale.
Sicuramente
faccio qualcosa di
sbagliato, è normale, ma non me ne preoccupo. Gli piaccio
per quello che sono:
nonostante il mio carattere schifoso, il mio fisico poco prorompente,
la mia
inesperienza e non solo. Gli piaccio e lui piace dannatamente tanto
anche a me.
Non so per quanto
tempo ci baciamo, ma
non è abbastanza. Mi stacco con il respiro affannato e in
preda ad un assurdo
imbarazzo nascondo il viso tra le mani, come per nascondermi.
E’
stato meraviglioso e voglio rifarlo
ora, per sempre. Senza smettere mai.
“Sei
stata fantastica, giuro. Non sto mentendo. Avevi già baciato
qualcuno?” Mi chiede
sornione.
“Idiota.
Ho fatto un casino … ma apprezzo lo sforzo. Grazie, di
tutto!” Dico sorridendo.
Lui mi fa alzare
dalla mia sedia e mi
mette a cavalcioni su di lui. Che imbarazzo,eppure è
così nuovo ed eccitante.
“Vuoi
provare a uscire con me quindi?” Mi
chiede speranzoso.
“Pensavo fosse scontato.” Dico e con
l’adrenalina ancora in circolo gli
prendo il viso tra le mani e lo avvicino al mio, baciandolo.
Eccomi qui! Allora che ne dite? Siete sconvolte oppure in qualche modo ve lo aspettavate? Cosa succederà in futuro nelle vite dei nostri protagonisti? Ovviamente per scoprirlo dovrete continuare a leggere!
Ora però siamo seri, devo darvi un annuncio: questa domenica partirò per Dublino dove starò per due settimane, di conseguenza non potrò pubblicare prima del mio ritorno.
Il prossimo capitolo però è già pronto quindi come metterò piede a casa la prima cosa che farò sarà pubblicarlo.
Che ne dite quindi in queste settimane di commentare e recensire, per dirmi cosa ne pensate, darmi suggerimenti e opinioni o per farmi delle domande? Risponderò il prima possibile a tutti, promesso.
Come incentivo e regalo per l'attesa forzata vi lascio qui uno spoiler sul prossimo capitolo ;)
Dal capitolo IX “Se giudichi le persone non hai il tempo di amarle”:
"[...] Mi
sono reso conto che mi hai completamente fottuto il cervello e pure
gran parte
del cuore.” Sputo
fuori tutto d’un fiato.