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Autore: Theresa    29/08/2014    1 recensioni
Ad Hogwarts e nel mondo magico la guerra è ormai presente mentre a Londra ed in Inghilterra la crisi economica fa da padrona.
In questo enorme caos la vita dei malandrini, uno in particolare, e di una particolare ragazza si intrecceranno nel cercare la salvezza.
Dal 1° capitolo:
-Si,sono un Black.- aveva iniziato Sirius -Non ho scelto io di esserlo, ma insomma, sono meglio di tutti voi, nobile casata dei miei boccini, messi insieme.- Si era alzato e diretto in camera deciso ad andarsene...
Si calò dalla finestra e disse addio a quella casa, il nottetempo lo aspettava e lo avrebbe portato lontano...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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I TASSI DOVREBBERO ESSERE VICINO ALLE SERPI

Sirius non era riuscito a vedere bene la ragazza, c'era troppa gente in mezzo e James lo aveva praticamente trascinato sul treno,l'unica cosa che aveva visto erano stati capelli biondi, quasi platino, e qualcosa di rosso.
Il treno fischiò per la terza ed ultima volta quando James e Sirius entrarono nello scompartimento dove Peter e Remus li stavano aspettando.
Il primo se ne stava seduto a gambe incrociate sul sedile logoro del treno, gli occhi languidi e scuri, semi nascosti dai capelli color paglia, si illuminarono alla vista degli amici.
-Allora, come è andata la luna di miele, piccioncini?- Chiese Remus sorridendo con aria stanca ai due compari.
Ovviamente era stato messo al corrente della fuga di Sirius il giorno stesso del suo arrivo in casa Potter.
-Un sogno che diventa realtà.- rispose sarcasticamente James mentre cercava di pettirnarsi i capelli con le dita, il minimo indispensabile perché non sembrassero un riccio di mare.
-Sai Lunastorta, sopporto i suoi scherzi per 9 mesi l'anno.- Continuò Potter ancora arrabbiato per lo scherzo della mattina.
Il ragazzo, dopo aver sistemato entrambi i bauli si lasciò andare sul sedile logoro del treno.
L'amico sembrava troppo interessato ad allungare il suo collo fuori dallo scompartimento che ascoltare le lamentele di James.
-Ma amore!Così mi offendi!- Esclamò Sirius tornando improvvisamente presente per gli amici.
-Chiudi la bocca Felpato!-  Il treno cominciò a muoversi lentamente allontanandosi da Kings Cross, il vociare dei ragazzi di prima fuori dai finestrini e le grida dei genitori che cercavano di dare gli ultimi consigli fece sorridere i quattro.
La confusione si allontanò velocemente con l'aumentare della velocità del treno ma nel corridoio nel vagono adibito ai Grifondoro vi era qualcos'altro che faceva trambusto.
Sirius allungò nuovamente il collo nel tentativo di vedere qualcosa mentre i suoi amici ricominciarono a parlare delle loro vacanze.
Lungo la stretta corsia tra le cabine stava avanzando una ragazza che si trascinava dietro il suo baule e poco sembrava importarle se se il bagaglio colpiva qualcosa, o qualcuno.
Sirius la osservò con particolare interesse, rapito da quella particolare figura che non sembrava far parte di quel luogo.
Doveva essere alta come minimo un metro e settanta, magra come un chiodo e con poco seno, non il tipo che di solito preferiva lui, ma in lei c'era qualcosa.
I capelli biondo platino erano raccolti in uno chignon blando, sul punto di disfarsi, e molti ciuffi le ricadevano scompostamente sul viso pallido ed ovale.
Sopra delle guance leggermente scavate vi erano due grandi occhi grigi come il cielo appena prima delle tempesta adornati con matita nera, eyeliner, mascara e occhiaia che malgrado l'evidente tempo che aveva dedicato al trucco non si era data la pena di coprire.
Le labbra non erano molte carnose e neanche quelle sembravano aver avuto un'atenzione maggiore delle occhiaia.
La camicia che indossava aperta era decisamente troppo grande per lei, le maniche arrotolate in modo approssimativo fino ai gomiti, era rossa con un motivo scozzese a linee nere.
Sotto indossava una canotta nera smanicata con scritto "God save the queen", l'apertura sotto le ascelle le arrivava fino alla vita lasciando poca immaginazione sul colore del reggiseno.
Indossava poi dei leggins neri che le delineavano le gambe magre, infine portava un paio di anfibi neri.
Tutto ciò che indossava era in qualche modo trasandato, come se fosse stato usato così tante volte che non vedeva l'ora di essere buttato ma allo stesso tempo era in ottime condizioni.
Sirius si chiese come mai non l'avesse mai notata, lui era stato con quasi tutte le ragazze carine della scuole, ne aveva lasciate giusto una decina per il suo ultimo anno, ma lei non l'aveva mai vista prima, soprattutto tra le grifondoro.
-Che guardi Felpato.- chiese James.
-Quella ragazza. Sapete chi è?-
I tre allungarono il collo come lui, insieme sembravano quattro struzzi, e osservarono la ragazza ormai a pochi passi da loro.
-Capelli platino, occhi grigi...deve essere una Malfoy.-Rispose James smettendo di allungare il collo come un'idiota.
-Una Malfoy non veste abiti così, e poi cosa ci farebbe nel vagone dei Grifondoro?- 
-Non lo so. Tu sei un Black eppure sei qui.-rispose l'amico.
Intanto la ragazza superò il loro scompartimento mentre il suo baule continuava a colpire qualunque cosa.
Minus si tirò istintivamente indietro al suo passaggio, lui la conosceva quella ragazza, di vista, non vi aveva mai parlato troppo impaurito da lei e da chi le girava intorno.
Decise di non mettere al corrente gli amici di questa cosa, molto probabilmente non l'avrebbero più rivista e lui si vergognava a conoscere una ragazza del genere.
-Non credo sia una grifondoro.- Disse Lupin massaggiandosi il collo.
Sirius continuò a guardare la ragazza andarsene, il suo sedere era coperto dalla camicia, avrebbe voluto vedere il suo sedere per capire se valeva la pena di perdere tempo con lei che non era il suo tipo ideale.
 
Wolf arrivò finalmente nel suo vagone, quello della sua "casa", che poteva diventare la sua tomba in ogni momento.
Aveva dovuto passarli tutti perché,nella fretta per non perdere il treno, era saltata sul primo vagone al terzo fischio  con ancora nelle orecchie i fischi d'imitazione di quegli idioti dei suo amici.
Era finita miseramente nel vagone di quei boriosi grifondoro, gente che non sopportava, la maggior parte di loro erano dei palloni gonfiati e,ai suoi occhi, degli enormi ipocriti.
Forse non erano tutti così ma la maggior parte di loro, di quelli con cui era entrata in contatto per concludere alcuni affari, erano di quello tipologia, neanche fossero stati fatti con lo stampino.
Mentre cercava di attraversare il più velocemente possibile quel vagone un ragazzo aveva attirato la sua attenzione, gli aveva dedicato solo uno sguardo fugace più che altro infastidita da come la fissava.
Con disinvoltura la fissava senza neanche nasconderlo, allungando il collo come uno stupido struzzo, avrebbe voluto prenderlo a pugni ma decise di ignoralo.
Il ragazzo aveva capelli neri e fluenti, lucenti e ben curati incorniciavano un viso appuntito e di carnagione chiara, gli occhi scuri sembravano appesantiti da qualcosa di più grande di lui ma allo stesso tempo pieni di vita.
Ed era proprio il suo sguardo ad averla infastidita, o meglio, fatta incazzare.
Sapeva perfettamente chi era quel ragazzo, sebbene lui cercasse in ogni modo di negare legami con la sua famiglia la somiglianza con il fratello era palese.
Wolf conosceva bene Regalus essendo dello stesso anno.
Come poteva il maggior dei Black guardarla così dopo aver abbandonato la propria famiglia? Come poteva avere voglia di vivere e divertirsi dopo la situazione in cui si trovava? E soprattutto come poteva guardarla in quel modo, come se si stesse chiedendo come mai non l'avesse già portata a letto? 
Dopo i grifondoro era passata ai tassi, persone completamente diverse.
A lei erano sempre piaciuti i tassi,prima di tutto non era ipocriti, erano davvero dei buonisti incurabili e poi erano molto leali nei confronti della propria casa, della propria famiglia.
Non si mettevano in mostra come degli stupidi pavoni ma erano comunque forti, saldi nelle loro decisioni.
Infine dovette passare attraverso il vagone dei corvonero, dei così detti geni che si credevano superiori a tutti, che come facciata seguivano la legge ma sotto sotto era più ipocriti dei grifondoro e insensibili a ciò che avevano intorno almeno che non riguardasse i loro dannati voti.
I tassi sarebbero dovuti stare vicino alle serpi, questo era quello che pensava dopo la sua lunga attraversata.
A lei piacevano i tassi e lei piaceva a loro,stranamente, inoltre era l'unica altra casa che non le stesse sulle palle.
Mentre cercava posto la sua mente decise di farsi un giro cantando per la millesima volta Anarchy in the Uk, la voce di Rotten, con le sue parole deformate ed il suo tono lunatico e bambinesco, rimbalzava nella sua testa mentre tra il distorto delle chitarre ed il martellare ritmico e potente della batteria riascoltava il basso ancora suonato da Matlock,lui si che sapeva suonare, altro che Sid che era solo figura sul palco, nel mero teatro dei Sex Pistols in cui vi era inesorabilmente rimasta invischiata insieme a Dean.
Il primo bassista della formazione aveva lasciato tutto quel Gennaio con suo enorme rammarico, se Rotten era autore di quei testi pieni di rabbia e anarchia così affascinati ai suoi occhi Matlock era responsabile degli arrangiamenti,della musica, di tutti ciò che stava sotto alla voce del lunatico Jhonny, che caricava e creava il caos di cui il gruppo aveva bisogno per mettere in scena il loro teatro fatto di pura realtà, descritta nei suoi aspetti più decadenti.
-Wolf!- lei ritornò al presente quasi con rabbia, adorava annullarsi nella musica.
La voce squillante che l'aveva chiamata era quella di Narcissa Black, ragazza di un anno più grande di lei.
-Narcissa!- la salutò lei sfoggiando un piccolo sorriso che subito si spense nel vedere il ragazzo che la stava accompagnando.
-Zambini.- salutò con molto meno entusiasmo e facendo notare tutta la sua irritazione nel vederlo.
Il ragazzo nero, di almeno una decina di centimetri più alto di lei, la stava guardando con il solito sguardo da pesce lesso che di solito faceva cadere le ragazze ai suoi piedi.
-potresti metterci un po' più di entusiasmo, Wolf.-
-Ti ricordi che l'ultima volta ho detto che sembravi un salmone? Mi ero sbagliata. In questo momento sembri un fottuto tonno.-
-Dopo tutto il tempo che ti dedico nel tentativo di rimorchiarti mi tratti così? Dopo tutto questi anni mi merito una ricompensa!- Rispose il ragazzo con aria esasperata.
-Non è colpa mia se già a 12anni ci provavi, non riuscirai mai a portarmi a letto.-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
-Smettetela! Siete dei serpe verde!- si intromise Narcissa con il suo consueto modo snob che l'aveva sempre caratterizzata.
-Vieni nel nostro vagone Wolf? C'è Reg.-
La ragazza si limitò a guardarla storto soppesando la proposta.
-Narcissa!Zambini! Come avete potuto lasciarmi con Bella!- Reg era uscito da una delle cabine bianco come un cencio e con aria trafelata.
Si passò le dita tra i capelli con ansia e rivolse a l'unica che non aveva nominato un sorriso tirato.
-Là dentro c'è Bella? Sei fottutamente fuori di testa se pensi che mi esporrò al rischio di essere uccisa da quella pazza!-
-Chi avresti chiamato pazza,sporca mezzosangue?-


 
Ed ecco finito il secondo capitolo. Mi scuso per tutti gli errori che troverete.
Probabilmente noterete che molti personaggi hanno l' età cambiata e questo succede sia perché sono ignorante sulla loro età sia perché sono parte integrante della storia e mi serve cambiare i periodi in cui sono andati ad Hogwards.
Grazie a chiunque abbia letto il primo capitolo e chi si è avventurato a leggere questo.
Grazie anche a chi ha recensito, antrisna.
Quello sopra è Xavier,sono riuscita a mettere le foto, forse per il prossimo capitolo riuscirò a fare anche Wolf e Sirius ma non saprei perchè trovo più difficile disegnare qualcosa che prende spunto da persone che esistono davvero invece che iniziare qualcosa dal nulla :)



 
  
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