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Autore: Sognatrice_2000    30/08/2014    1 recensioni
Shiho Miyano è una giovane ma bravissima dottoressa che svolge il suo lavoro con passione,guarendo anche le persone che apparentemente non hanno nessuna speranza. Il destino sembra giocarle un crudele scherzo,facendola innamorare di un paziente misterioso e affascinante affetto però da un grave tumore che non riesce a curare in nessun modo.
Egli,inizialmente attratto solo in modo fisico da lei,poco per volta svilupperà un sentimento più profondo nei suoi confronti,ammirato dal coraggio e dalla forza di quella giovane donna così matura e altruista che sembra decisa ad aiutarlo a superare la sua malattia a tutti i costi.
La storia d’amore che nasce tra di loro però comporta per Shiho,poco a poco,la rivelazione di una realtà sempre più assurda e inquietante,nonché la morte di sua sorella,unica testimone di quell’impensabile verità, avvenuta in circostanze misteriose.
Shiho si ritroverà coinvolta in un’incredibile avventura,catapultata in un passato ricco di intrighi,colpi di scena,odio,amore,speranze e sofferenze. Riuscirà ad affrontare i fantasmi di un passato crudo e doloroso, pronti a mettere in discussione tutta la sua vita e le sue convinzioni?
Genere: Drammatico, Erotico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 18:
 
 
“Cosa? Stai scherzando?”Shinichi mi si avvicina sbigottito,ma io scuoto la testa. “Purtroppo no,gli ingredienti di questa pillola sono nocivi,in dosi talmente grandi da provocare la morte,e poi guarda qui…”Gli indico una scritta sullo schermo, leggendola ad alta voce. “APTX4869,veleno che provoca la morte cellulare dell’individuo senza lasciare tracce,creato da Sherry.”
“Allora è la verità… hai creato un veleno!”Mi prendo la testa tra le mani,confusa.
“Non capisco,non è possibile… questo significa che sono un’assassina?”
“Proprio così,mia cara.”Una voce femminile fredda e glaciale dal forte accento straniero mi fa gelare il sangue nelle vene,e subito dopo sento un rumore secco dietro di me e il freddo metallo della pistola si posa sulla mia nuca.
Rabbrividisco,deglutendo. “Io ti ho già vista…”Improvvisamente mi ricordo: lei è la donna che ha cercato di uccidermi nel parcheggio dell’ospedale…
Mi giro appena,vedendo Shinichi disteso per terra,e poi sposto di nuovo lo sguardo su quella donna,tremante di rabbia. Probabilmente deve averlo stordito con qualcosa ed è svenuto.
“Tu… tu hai cercato di uccidermi in quel parcheggio…”
“Non è stato l’unico tentativo,te l’assicuro”
“Che vuoi dire?”
“Ma come,non te lo ricordi più? Eppure il tuo tesoro ha rischiato la pelle in quell’occasione…”
“Cosa? Vorresti farmi credere che hai messo tu il veleno nella mia bevanda,quella che poi ha bevuto Gin?”
“Complimenti per l’intuito,mia cara”Il metallo della pistola si sposta fino alla mia tempia,facendomi rabbrividire,e il volto della donna si sposta di lato,quindi ne approfitto per illuminarlo con la torcia.
Sembra che abbia poco più di trent’anni,il volto è incorniciato da lunghi capelli biondi e leggermente mossi,e due occhi azzurri di ghiaccio che spiccano in quel volto perfetto. La fiammella di una sigaretta accesa splende tra le sue labbra,deformate in un sorriso divertito. “Ma prima,lascia che mi presenti,anche se in fondo dovresti conoscermi molto bene… il mio nome è Vermouth.”
“Vermouth,Sherry e anche Gin… sono tutti nomi di alcolici,non sono veri! Si può sapere cosa diavolo significa?”
“Visto che ci tieni tanto ti accontenterò,prima di morire potrai sapere la verità sul tuo passato. Hai ragione,questo non è il mio vero nome,e tu non ha conosciuto nemmeno quello del tuo grande amore. I nostri sono nomi in codice,perché non possiamo permetterci di usare quelli veri.”
“Cosa stai cercando di dire?”
“E’ molto semplice: io,Gin,e anche tu,per due anni,abbiamo fatto parte di un’organizzazione criminale. Credevo l’avessi capito prima,mi sono introdotta a casa tua per recuperare il veleno che tu stessa hai creato,e che tua sorella era riuscita a rubare dai nostri laboratori. Non potevo permettere che tu ci incastrassi.”
“E’ stato inutile,Gin me ne aveva lasciata un’altra in un cassetto del comodino, insieme a un messaggio che mi ha permesso di arrivare fin qui.”
“Quello sciocco ci ha traditi per una ragazzina,e non ha nemmeno avuto il coraggio di dirti la verità. Dovevo immaginarlo,fin da quando ti ha conosciuta la prima volta era ossessionato da te… beh,che ti prende cara,non dirmi che non te lo ricordi più? Allora ti aiuterò io a chiarirti le idee. I tuoi genitori lavoravano per noi,erano due scienziati eccezionali,ma il capo della nostra organizzazione  ha deciso di sbarazzarsi di loro perché non volevano concederci le loro figliolette,in particolare te. Eri una bambina molto intelligente,saresti stata veramente utile per i nostri progetti,infatti non hai deluso le nostre aspettative. Quando ti abbiamo preso a lavorare per noi avevi dieci anni,ma eri un vero genio e in meno di due anni sei stata capace di realizzare un veleno che provocava la morte istantanea della persona che lo ingeriva senza lasciare alcuna traccia. Ma poi il tuo tesoro si è mezzo in mezzo,non sapeva più soffocare i suoi istinti…”Ride maliziosamente,causandomi un brivido di disgusto. “E tu eri talmente sconvolta che hai pensato di fuggire e l’hai pure fatta franca… in fin dei conti eri ancora una bambina. All’inizio eravamo intenzionati ad eliminarti, ma quando abbiamo capito che non ti ricordavi nulla di noi e avevi rimosso questa parte della tua vita ti abbiamo lasciata perdere. Vuoi sapere perché adesso abbiamo cambiato idea? Semplice. Gin sapeva che era malato ed era intenzionato a dirti la verità prima della sua morte,ma poi deve averci ripensato. Al di là di tutto quello che potrebbe averti detto,sapeva che saresti morta se ti avesse detto tutto,ed ecco perché non ti ha mai dato spiegazioni. D’altronde come biasimarlo? Non sarebbe stata una mossa molto intelligente da parte sua dire alla ragazza di cui era innamorato che lei era proprio la bambina di cui aveva abusato anni prima. Sei stata ingenua,lui non si è ritrovato nel tuo ospedale per caso,era tutta una messinscena per parlarti. Patetico,non trovi? Con il suo arrivo però hai cominciato a ricordare,e siamo stati costretti a cambiare idea. Si era pentito,aveva scoperto di essere innamorato, ma poi è stato costretto a tradire la tua fiducia.”
Sconvolta,deglutisco per ricacciare indietro le lacrime. “Cosa intendi dire?”
“Ha ucciso lui tua sorella,perché c’era ancora una possibilità che tu non sapessi niente e forse sperava di salvarti da noi,ma purtroppo lei ti aveva lasciato quel messaggio e quel veleno perché tu sapessi la verità,ma dato che non sei riuscita a scoprirla Gin ti ha dato l’occasione di conoscerla portandoti fino a qui.”
Una lacrima scende sulla mia guancia,non riesco ad evitarlo. Non posso credere a quello che ho sentito,ma questa donna non può essersi inventata tutto,le sue parole sembrano combaciare perfettamente alla verità. Perché doveva accadere tutto questo proprio a me? Akemi sapeva la verità e me l’ha taciuta per tutti questi anni,e anche Gin… lui che amavo più di me stessa,sapeva la verità e me l’ha tenuta nascosta. Ma entrambi l’hanno fatto per proteggermi e per evitare la mia morte,ma a quanto pare non è servito a niente,vista la situazione in cui mi trovo.
Chissà perché,ma non sono agitata,né impaurita. In fin dei conti ho conosciuto molto bene questa donna,non è la prima volta che la vedo,e adesso che mi sono riappropriata di tutti i miei ricordi mi sento stranamente più sicura. Anche se scoprire la verità in questo modo mi ha devastata profondamente: la mia vita finora è stata soltanto una menzogna,mia sorella non mi hai mai detto niente di quel passato doloroso che ero stata costretta a vivere,e anche la mia storia d’amore con Gin è stata soltanto una messinscena. Io credevo in lui,io l’ho aiutato,l’ho accudito,ho fatto di tutto per lui,ho sofferto per lui,gli ho donato il mio cuore… e invece lui era un criminale che mi aveva fatto del male,che ha rovinato per sempre la mia vita. Ora capisco le frasi misteriose,i discorsi lasciati in sospeso,quello strano modo di guardarmi e di chiamarmi ‘Sherry’,il mio vecchio nome in codice quando lavoravamo ancora insieme. Vorrei odiarlo,ma non ci riesco fino in fondo. Se ripenso a tutto il male che mi ha fatto non posso far altro che provare rabbia e disgusto,ma non odio. Lo so,dovrei provarlo,ma è un sentimento troppo ignobile,così opposto a quell’amore che provavo per lui che mi risulta davvero impossibile.
“Basta così,abbiamo parlato fin troppo. È ora di fare un riposino,dolcezza.”Non faccio in tempo a compiere il minimo movimento,che qualcosa si abbatte con forza sulla mia nuca,e immediatamente percepisco il freddo del pavimento sotto la mia schiena. Il suo volto sfocato e deformato da un ghigno soddisfatto è l’ultima cosa che riesco a vedere.
Poi solo il buio.
 
 
**
 
 
Riapro gli occhi con fatica,avvertendo la testa pulsare e il sapore amaro del sangue in bocca. Provo ad alzarmi,ma mi accorgo che le gambe e le mani sono legate con una corda,e quando provo a parlare mi rendo conto anche del nastro adesivo che ho sulla bocca. Mi dimeno disperata,cercando di liberarmi,ma è tutto inutile.
Ad un tratto spalanco negli occhi,incredula: nella penombra della stanza sgorgo la sagoma di Shinichi,anche lui legato e imbavagliato,su una sedia davanti a me,ancora privo di sensi. Poco dopo lo vedo aprire gli occhi e guardarsi attorno spaesato, emettendo un mugolio quando si accorge delle corde. Scuoto in fretta la testa,facendogli capire che è impossibile liberarsi. Non riesco a capire dove ci troviamo,forse siamo ancora dentro al laboratorio,ma quello che mi lascia perplessa è perché quella donna ci abbia portati entrambi qui,invece di ucciderci subito.
Un rumore ovattato,simile al ticchettio di un orologio,inizia diffondersi nella stanza,e a quel punto vedo Shinichi spalancare gli occhi di colpo e strisciare per terra con fatica,fino a spingersi dietro la sedia e a sollevare un panno.
Lo guardo interrogativa e lentamente sguscio giù fino a raggiungerlo. Ciò che vedo mi paralizza,gelandomi il sangue nelle vene e imprigionando il mio cuore in una morsa di angoscia e di paura. Davanti a noi c’è un timer,sul quale sono evidenti due grossi numeri rossi: nove e cinquantacinque. Adesso capisco,vuole farci saltare in aria con  questa bomba. E adesso,cosa facciamo? Non c’è via di fuga,siamo legati e non possiamo muoverci… mi guardo freneticamente attorno,terrorizzata,finchè il mio sguardo si illumina. Striscio qualche metro più avanti,fino a toccare con le dita un grosso lembo di stoffa,come quella di una tenda. La scosto lentamente,con movimenti limitati dato che ho le mani legate,e vedo un cunicolo abbastanza stretto,ma in cui potremmo passare per salvarci. Richiamo Shinichi con un lieve mugolio,indicandogli il passaggio con un movimento della testa,e lui mi segue strisciando lentamente. Seguo la direzione del suo sguardo,che fissa qualcosa davanti a me,e capisco. Mi sposto di qualche centimetro e con una gomitata frantumo il vetro che separa il cunicolo dalla stanza. Afferro velocemente un pezzo,strofinandolo sulla corda che mi lega i polsi,e lo stesso fa Shinichi. Poco dopo entrambi ci ritroviamo con le mani libere,e ci affrettiamo a sciogliere i nodi della corda alle gambe e a stapparci il nastro adesivo dalla bocca. Respiro profondamente, sfinita.
“E adesso che cosa facciamo?”Domando debolmente e Shinichi,e lui mi afferra la mano con forza. “Dobbiamo fuggire attraverso questo passaggio,non abbiamo alternative.”
“E se non portasse da nessuna parte?”
“Se l’hanno costruito è per un motivo. Svelta,tra meno di tre minuti la bomba esploderà.”Lo lascio entrare per primo e velocemente lo seguo,ritrovandomi immersa nel buio più totale. Il soffitto è così basso che dobbiamo gattonare,ma lo facciamo quasi correndo,per allontanarci il più possibile. Dopo circa un paio di minuti sentiamo un tonfo sordo e il pavimento trema leggermente,ed entrambi sospiriamo di sollievo perché capiamo di essere al sicuro. Ma subito dopo quella sensazione svanisce: davanti a noi c’è un muro spesso,che percepiamo con i palmi delle mani. “E ora?”Deglutisco,quasi disperata. “Te l’avevo detto che poteva essere una via senza uscita. Resteremo intrappolati qui dentro…”
“Smettila di lamentarti,e pensiamo ad una soluzione. Ci sarà pure un modo per uscire di qui sani e salvi.”
“Forse nei tuoi sogni.”Borbotto seccata. Sospiro e mi appoggio alla parete alla mia destra per riprendere fiato,e in quel preciso istante una luce inghiotte i contorni  e il buio.
Mi ritrovo anni fa,con il mio corpo di una bambina,dentro questo specie di botola,che batto i pugni con forza sulla parete. E poi riesco a sentire anche la mia voce,implorante e arrabbiata…
“Aprite,per favore!!”Poi,all’improvviso,un sonoro botto,la parete che si apre,una luce accecante… e poi di nuovo buio,il ritorno alla realtà.
“Shiho,ti senti bene?”La voce di Shinichi mi scuote,e balzo in avanti,toccando la parte di fronte a me,ma non succede niente. “Si può sapere cosa stai facendo?”
“Quando ero una bambina,loro mi hanno rinchiusa qui dentro. Se tocchiamo questa parete ci ritroveremo in un’altra stanza.”Rispondo convinta.
“E tu come fai a saperlo?”
“Lo so e basta.”Colpisco con la spalla il muro davanti a noi,e quasi come per magia si apre catapultandoci su un freddo pavimento.
Mi alzo,stiracchiandomi i muscoli indolenziti. “Ma questo… questo è il laboratorio in cui ho lavorato io.”
“E’ vero,è quello dove ho controllato i dati del veleno che è stato ritrovato accanto al corpo di tua sorella.”Shinichi si alza e mi si avvicina,cercando di scutare l’ambiente circostante nonostante il buio. “Hai ancora la torcia?”
“Certo,ce l’ho in tasca.”La estraggo e illumino l’ambiente,notando una scrivania e un microscopio sopra al piano,accanto a delle gabbiette con piccoli topolini bianchi che squittiscono debolmente. A sinistra ci sono diverse ampolle con strani liquidi colorati,e incuriosita mi avvicino fino a sfiorarle.
In un attimo,un vortice di immagini,di parole e di emozioni mi balena davanti agli occhi,e lascio cadere per terra la boccetta che stavo stringendo,frantumandola e spargendo tutto il liquido sul pavimento.
“Che cos’hai?”Mi giro verso Shinichi,lentamente. “Adesso ricordo… le ricerche,la vita che ho condotto qui dentro… ricordo tutto.”
“Ma brava,e così finalmente ce l’hai fatta…”Sussulto,quando realizzo a chi appartiene quella voce. Quasi automaticamente mi stringo a Shincihi,rabbrividendo. Dal buio davanti a noi sbuca Vermouth,con un sorriso perfido stagliato sulle labbra e la pistola lucente puntata contro di noi.
“Allora ti ricorderai anche cos’è successo tra te e il tuo grande amore… ora sei convinta che abbia detto la verità? Che delusione,poverina…”Ride in modo talmente perfido e cattivo da farmi accapponare la pelle,ma non voglio dimostrare che sono intimorita da lei. “Mi spiace che tu abbia scoperto la verità in questo modo,ma almeno sai che lui non ti amava affatto,ti ha soltanto usata…”
“Non è vero!”Stringo i pugni,piena di rabbia,ricacciando indietro le lacrime.
“Non puoi ostinarti a negare,so benissimo cos’è successo tra voi. Me l’ha raccontato lui stesso,sai?”
Smetto di tremare e sollevo i miei occhi su di lei,incredula. Il suo sorriso sadico si allarga,mentre continua ad impugnare la pistola. “Proprio così,cara. Mi ha detto che si era divertito a vedere i tuoi occhi pieni di terrore e il tuo viso impallidire,era stata l’esperienza più eccitante della sua vita…”
“Sei una strega,è solo una bugia!”
“Non te lo immaginavi,vero? Nemmeno io,se è per questo,ma devo ammettere che è stato davvero bravo a recitare la parte dell’uomo dolce. Era così tenero con te, sembrava un’altra persona.”
“Quindi… la donna che mi spiava sempre in ospedale eri tu?”
“Che intuito… pensavo che l’avessi capito prima. Sembravate due piccioncini,non riuscivo a credere ai miei occhi. Soprattutto lui,anche se una volta la sua vera natura è riemersa…”
“Di che sta parlando,Shiho?”Ignoro la domanda di Shinichi,tenendo gli occhi fissi davanti a me. Ha ragione,una volta mi aveva afferrata con forza,sembrava sul punto di farmi qualcosa contro la mia volontà,quando io gli avevo detto che non potevo stare con lui se non sapevo chi era veramente. E se avesse ragione lei?
 
 
“Eri innamorato di questa ragazza?”
“Era solo una bambina,ma non mi sono fatto scrupoli…”
“Tu conosci soltanto il mio lato oscuro,permettimi di mostrati anche quello più dolce…”
 
 
 
Solamente una bugia…
Sospiro calma e riapro gli occhi,riemergendo da quell’abisso. La fisso intensamente, decisa. “D’accordo,uccidimi allora.”
“Cosa?”Shinichi mi guarda come se fossi impazzita,ma io lo zittisco con un’occhiata. “Sono stata una sciocca,ho creduto nel suo amore e invece era soltanto una menzogna. Non ho più motivo di vivere,quindi premi quel grilletto,mi farai un favore.”
“Se è questo che vuoi ti accontenterò subito…”
“Shiho,non dargli ascolto!”La voce di Shinichi mi fa barcollare,improvvisamente indecisa. “In questo modo ucciderai anche il vostro bambino… e poi non ti ricordi cosa ti ho detto?”
I ricordi si affastellano nella mia mente,per la prima volta dopo tanto sono ricordi dolci…
 
 
“Forse ha voluto incontrarti perché tu sapessi… quanto si era pentito di averti fatto del male in passato.”
“Tu non lo sai,ma io ho già mantenuto la promessa di non scordarti mai,qualunque cosa accada…”
“Ti amo troppo per permetterti di odiarmi…”
 
 
“Che ti prende,non sei contenta di raggiungere il tuo tesoro?”Alzo gli occhi su di lei e sorrido sicura,sentendomi più forte. “Ti sbagli,ti sei sempre sbagliata.”
“Ho solo detto la verità…”
“Già,peccato che tu sapessi solamente una parte della verità… i tuoi occhi malvagi vedevano solamente il suo lato più oscuro,e non quello dolce…”
“Un gran bel discorso,ma ormai è troppo tardi,ho vinto.”Giro gli occhi di lato, leggendo l’etichetta di una delle ampolle,poi guardo il liquido sparso sul pavimento, vicino ai miei piedi. Sorrido ancora,sempre più convinta,fissandola negli occhi senza timore. “Ti sbagli di nuovo. È troppo tardi sì,ma per te.”Con un gesto fulmineo afferro l’ampolla e la frantumo per terra,lasciando che i due liquidi si mescolino e le fiamme inizino a divampare.
Afferro la mano di Shinichi,preoccupandomi di allontanarmi il più possibile,ma quando giungiamo davanti alla porta principale la troviamo bloccata.
“Maledizione,dev’essere stata quella donna! E adesso,che facciamo?”
Guardo con occhi terrorizzati le fiamme e il fumo sempre più vicini. “I corridoi sono pieni di fumo,non c’è modo di passare. Siamo in trappola…”Lancio uno sguardo vicino a me,scorgendo una delle tante colonne di marmo,e guardandola ripenso a quando siamo entrati qui dentro. Potrebbe anche funzionare…
“Seguimi,ho un’idea.”
“Cosa vuoi fare?”
“Niente domande,appoggiamo la mano su questa colonna.”Come previsto,veniamo catapultati di nuovo in quella piccola stanza segreta,dove le fiamme non potranno raggiungerci.
“Ma questa è…”Shinichi si guarda intorno confuso,e io sorrido con tristezza, lanciando un’occhiata ai vestiti strappati sul pavimento. Do un colpo secco con il gomito alla parete alla mia sinistra,ed entrambi ci ritroviamo nel solito cunicolo.
“Come hai fatto?”
“Ora che ricordo tutto del mio passato,ho ricordato anche che una volta mi ero rifugiata qui dentro per sfuggire a Gin…”
“Caspita,certo che per essere un semplice laboratorio è pieno di passaggi segreti,non ti sembra strano?”
“Questo laboratorio era la loro base,è normale che sia pieno di trabocchetti. Probabilmente alcuni posti erano fatti apposta per rinchiudere i traditori.”
“Ma come mai siamo venuti qui? L’unica stanza a cui si poteva accedere era il laboratorio dove lavoravi tu,ma sarà distrutto dalle fiamme…”
“Sei sicuro?”Sorrido furbetta,dando un piccolo colpetto con le nocche al soffitto,che si apre lentamente. Esco fuori e aiuto Shinichi a salire.
“Incredibile! Siamo sul tetto!”
“Eh sì,siamo proprio sul tetto dell’edificio. Mi ricordo che spesso Akemi mi portava quassù per ammirare il sole,diceva che non dovevo rinchiudermi in quel laboratorio ammuffito e apprezzare di più ciò che la vita mi aveva donato.”Sorrido nostalgica, riportando dietro l’orecchio una ciocca di capelli scompigliata dal vento.
“Ora che siamo qui,non credo che ci vedrà nessuno,e se chiamassimo un elicottero sarebbe troppo tardi,l’intero edificio sarebbe inghiottito dalle fiamme.”
Sospiro. “Certo,lo so benissimo… ma una soluzione c’è.”
“E quale?”
“La vedi la gru vicino al grattacielo qui accanto?”
Shinichi annuisce. “Quel palazzo è ancora in costruzione,ma a quest’ora gli operai non ci saranno più.”
“Non è questo che mi interessa. Se ci sporgiamo un po’,e facciamo un piccolo salto… potremmo aggrapparci alla gru e scendere fino a terra.”
“Sei impazzita? Rischiamo di precipitare nel vuoto,non credo che a quest’altezza ce la caveremo.”
“E se non lo facciamo? Moriremo comunque,tanto vale tentare.”
“Com’è che sei così determinata?”
“Che vuoi dire?”
“Prima sembravi così decisa a farti uccidere,e adesso ci tieni così tanto a salvarti…”
“Lui è sempre con me,e so che mi ha amata quanto l’ho amato io. Questa è una ragione più che sufficiente per vivere.”Mi volto perché non si accorga delle mie lacrime,poi gli sorrido. “Allora,vogliamo farlo o no questo tentativo?”
“D’accordo.”Respiro profondamente e mi avvicino,fissando la gru di fronte a me con i capelli e i vestiti mossi dal vento. Devo farcela. Salto e rido di sollievo quando atterro sulla grossa trave di legno. “Forza,adesso tu!”Gli urlo per farmi sentire.
Il mio cuore perde un battito quando lo vedo aggrapparsi con le braccia alla trave, spostata leggermente da un colpo di vento,e rischiare di trasportarla giù,così mi affretto a inginocchiarmi e ad afferrargli le mani.
“Puoi farcela,avanti!”Con grande sforzo riesco a tirare su il suo corpo,e sospiro di sollievo quando si siede accanto a me.
Si asciuga la fronte sudata,lanciandomi un’occhiataccia. “Stavo per rischiare la pelle… era meglio se questa sera restavo nel mio letto invece di venire da te.”
Ci guardiamo per un istante e poi scoppiamo a ridere,divertiti da quest’assurda circostanza. Lentamente ci aggrappiamo alla corda che sorregge la trave e cominciamo a scendere piano. Diversi minuti dopo i nostri piedi toccano il suolo,e finalmente possiamo dire di essere salvi.
Entrambi rivolgiamo uno sguardo pensieroso al laboratorio in fiamme,e restiamo in silenzio,nel freddo vento della sera,ad osservarne quello che resta.
E mentre guardo il mio passato ridursi in cenere davanti ai miei occhi,sento che è davvero tutto finito.
“Non lo trovi buffo?”Mi chiede all’improvviso Shinichi.
“Cosa?”
“Quella stanza segreta in cui in passato hai sofferto è stata proprio la nostra salvezza…”
“Già.”Sollevo lo sguardo verso il cielo,illuminato da centinaia di stelle,proprio come una sera di qualche mese fa. Sorrido,uno di quei sorrisi amari e pieni di una dolce malinconia che si risvegliano solo in presenza di un ricordo bellissimo ma irraggiungibile,quando scorgo una scia luminosa rischiarare le tenebre.
“Una stella cadente,incredibile!”Esclama stupito Shinichi,indicandola con il dito.
“L’ho vista.”Continuo a sorridere e chiudo gli occhi. “Non sai che quando se ne vede una si deve esprimere un desiderio?”
Sollevo le palpebre,incrociando lo sguardo curioso di Shinichi. “Cos’hai chiesto?”
“Che lui,anche da lassù,possa continuare ad amarmi.”Mi asciugo gli occhi umidi, guardandolo finalmente in faccia. “Sai cosa mi disse Ran quando scoprii la sua malattia? Che l’amore si scopre sempre quando è troppo tardi. Non ci ho mai creduto,per me era il contrario.”
“Cioè?”
Sollevo di nuovo lo sguardo verso il cielo nero,sorridendo,per la prima volta dopo tanto tempo,veramente serena. “Non è mai troppo tardi per amare.”
 
  
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