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Autore: ioanna drysia laine    30/08/2014    4 recensioni
Un genio, miliardario, playboy, filantropo, Papà.
Mio padre, Anthony Stark.
I miei genitori, Tony Stark e Maya Hansen.
Mio padre mi portò con se, mia madre rimase a Berna a lavorare come botanica.
Mio padre scelse il nome di: Ioanna Dasia Stark.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                The fragile, the broken.


La giornata iniziò nei peggiori dei modi, mi sentivo fragile e impotente.
Se potevo rimanere a letto, rimanevo. Ma purtroppo avevo scuola.
Mi alzai come sempre, aprì le tende e scoprì che il cielo era grigio proprio come i miei sentimenti, feci tutto di sopravoglia e poi mi avviai verso scuola. Niente, nessun buongiorno, non mi aveva considerato e io stavo malissimo.
Attraversai la strada, e una macchina mi arrivò addosso, perché ero stesa? Cosa era successo? La folla gremita era intorno a me.

Ξ

Tony’s Pov:
poi quella notizia e il mio cuore smise di battere per un po’, abbracciai Virginia in preda alle lacrime mentre tenevo saldo il telefono nella mano. Ero distrutto.

Ξ

Per fortuna non  è un caso grave.” Disse una dottoressa.
Paura totale, volevo ritornare a casa.
E poi riconobbi quel profumo, il suo.
“Papà?” la voce era flebile e piatta. “Non avevi detto che ti dovevo stare alla larga? Quella è la porta, se per te sono un peso puoi andartene, non preoccuparti di me, me la vedrò da sola.” Gli indicai la porta della stanza.
Idiota, io rimango accanto a te, non mi importa nulla del resto e delle mie parole, le ho dette in preda ad un raptus di rabbia. Sei pur sempre il sangue del mio sangue e questa difficoltà la supereremo insieme. Niente Iron Man, niente Avengers per un po’.”  Affermò stringendo la mia mano al suo petto.
Schiusi gli occhi e vidi le pareti vuote e immacolate, troppo bianche, la luce della finestra colpiva la porta dando un tocco di colore, poi girai lentamente il capo per vedere se era vero, la sua testa era appoggiata sul materasso sgualcendo le lenzuola bianche.
Mi riempì di gioia, pensavo che mandasse Pepper e invece, era qui.
“Papà, quando uscirò?” domandai mentre cercavo un appiglio per sedermi.
“Dopo che ti opereranno alla caviglia perché te la sei rotta!”  replicò prendendo il telecomando e alzando lo schienale del letto ospedaliero.
Mi ero rotta la caviglia e io non avevo dolore “quando mi opereranno?” pregai a mio padre di dirmelo “domani mattina.” Il mondo crollò su di me, io avevo una paura folle degli aghi.
Poi mi riaddormentai tranquillamente, come se non fossi mai stata sveglia.

 Pepper’s pov:
Non vedevo Tony così distrutto da tempo,  quell’uomo era una corazza di ferro difficilmente inespugnabile, ne aveva passate di tutti i colori: dipendenze da alcol e droga, lo vedemmo distruggersi bicchiere dopo bicchiere, ago dopo ago. I suoi occhi a quei tempi erano spenti e la sua personalità ebbe ripercussioni sul mondo interno, su suoi genitori che lo lasciarono al suo destino, sua figlia che era troppo piccola per capire, non poteva capire perché stringeva il suo braccio in un laccio emostatico, non poteva capire ciò che significa il suo bicchiere di whisky. E poi dopo dodici anni che incominciò, capì che sua figlia di due anni doveva crescere senza figure e probabilmente marcire in orfanotrofio fino a quando una persona con il cuore d’oro l’avesse adottata. Allora fu lì che decise di andare in rehab e iniziò a prendersi cura di una Ioanna fragile.
Nonostante ogni tanto buttava giù un bicchiere dopo l’altro non aveva più l’idea di ammazzarsi per la solitudine.
Ma non sapeva che il suo comportamento autolesionista ebbe ripercussioni sulla sua reputazione.
I suoi capelli marroni e scompigliati sono poggiati sul braccio della ragazza, entrambi si sono addormentati, Fury è entrato e si è seduto accanto a me.
Una dolce famigliola!” commentò guardando quella scena così dolce, ma anche tanto difficile da capire chi fosse estraneo alle vicende di ieri.
“Signor Fury, ieri Tony e Ioanna hanno litigato pesantemente e Tony le ha detto di stargli alla larga. Poi questa mattina Ioanna è stata investita, e il tipo che guidava la vettura non si è fermato.  Tony è venuto qui in lacrime.” Gli spiegai scuotendo l’uomo per farlo svegliare.
“Ditemi che non è successo nulla alla mia bambina!” si lamentò nel sonno.
Signor Stark, sono venuto a sapere della notizia e sono venuto qui per parlargli.” Fury ribatté tenendo le braccia conserte al petto.
Ditemi pure.” Alzò la testa e si fissarono negli occhi intensamente.
“Bloccheremo il progetto Avengers finché sua figlia non si rimetterà in sesto, stagli accanto il più possibile, lei si merita il tuo amore e hai fatto un grosso errore ieri, Virginia me l’ha raccontato.” Si alzò e spinse dolcemente la sedia di legno verso il muro.
Grazie per il suo supporto, buona giornata.” Si alzò anch’egli e si strinsero la mano e poi l’uomo se ne andò.
“Pep, che ora è?” Domandò cercando un orologio nella stanza.
Le sette meno venti.” Guardai il mio orologio da polso, e poi flebilmente emise un suono “Di già?”
“Tony, ti ricordi dei miei problemi di digestione? Ho scoperto che non è un problema.” Ero emozionata per la notizia che gli avrei dato.
Cos’hai?” Non capì, era confuso.
Sono incinta!” Vidi il suo viso segnato in un bellissimo sorriso.
Aspettate, chi è incinta?” Sibilò Ioanna nel sonno e poi anche lei capì “Oddio, papà avrò un fratello! Sono felicissima!” Continuò mentre due lacrimucce le segnavano le guance piene.
Potevi dirmelo prima!” Allacciò le sue braccia dietro il mio collo e poi posò le sue labbra sulle mie scoccandomi un bacio.
Ho fatto il test oggi!” La nostra relazione era molto privata, poche persone sapevano del nostro legame, tra cui Ioanna, ma lei non si era mai fatta un problema perché in un certo senso le avevo fatta da mamma nel corso della sua vita.
Il giorno fatidico per me arrivò, dovevo sottopormi a quell’intervento per la caviglia.
Datemi un buona fortuna, per favore, ho paura!” Incrociai le dita sotto il grembiule e poi mi misero la cuffietta in testa.
Buona fortuna, piccola Stark!”  Rispose Virginia.
Non far innervosire i chirurghi!” Ribatté mio padre vedendomi scomparire sulla barella.

Tony’s pov:
Non ero così felice da quando seppi che Maya era incinta, ma sapevo che Pepper non mi avrebbe abbandonato.
Ero ansioso, giravo in tondo nella sala d’aspetto pronta a vederla e poi una ragazza che si chiamava Olivia si avvicinò a me “Ioanna come sta?” chiese posando il suo zaino rosa sul pavimento bianco e rovinato.
Non ho sue notizie, ma credo che tra poco dovremmo averne.” Risposi impaziente “Ioanna mi ha parlato di te, positivamente.” Sorrisi sedendomi accanto a lei mentre appoggiavo il mio capo sul muro irregolare con i quadri di alcuni pittori a me sconosciuti.
Signor Stark, sua figlia sta bene, tra poco la sveglieremo e la porteremo in stanza.” Arrivò questa dottoressa bassa e tarchiata.
Grazie.” Replicai.
Dopo dieci minuti eravamo in stanza e lei dormiva ancora beatamente mentre Olivia le era accanto accarezzandole i capelli corvini.
Papà, smettila di giocare con i miei capelli, mi fai male, quando mi sveglierò ti amputo le mani!” Sbraitò per un po’ per ritornare tra le braccia di Morfeo.
Ci scambiammo un’occhiata e scoppiamo a ridere.
Una volta fatta sera potemmo tornare a casa.
Le stampelle mi donano!” Esclamò guardandosi allo specchio.

Ioanna’s pov:
Speravo che tutta la vicenda tra me e mio padre era finita, ma continuò a non rivolgermi parola per più di qualche minuto, tutto ciò mi stava distruggendo piano piano, mi sentivo:
sola;
rifiutata;
arrabbiata;
persa;
ansiosa;
male.
Sembrava che fossi un peso per lui, e probabilmente lo ero.
Figlia di Maya che mi abbandonò per continuare il suo lavoro e lui mi ha cresciuta tra i suoi mille problemi, e forse uno dei suoi problemi ero io.
“Papà, Sali sopra, ti devo parlare.” Lo chiamai e lui arrivò con un pacco di patatine in mano.
“Dimmi!” Si sedette sopra al letto accanto a me e girò la testa per guardarmi in viso.
“Per te sono un peso? Sii sincero.” Gli posi la domanda fatidica, ci guardammo per un po’ e il silenzio tombale calò nella stanza.
 “Non volevo essere così severo con te l’altro ieri, ero arrabbiato con te.” Afferrò le patatine e se ne portò una manciata alla bocca.
Scusa davvero, tu non puoi capire come mi sono sentita.” Risposi con voce cupa.
Poi egli si sollevo e se ne andò in camera sua con Pepper come se non gli importasse nulla.
“Lasciamo perdere, con te è impossibile parlare.” Strillai e chiusi la porta a chiave lasciandomi andare in un cumulo di lacrime.

Tony’s pov:
Sapevo cosa aveva fatto, sbirciai perché sentivo dei singhiozzi e poi si addormentò  tenendo stretto al petto una nostra foto. La amavo, era
pur sempre mia figlia. Anche io mi addormentai con il pensiero che l’indomani mi sarei alzato con la tristezza addosso.

Ξ

“Tony svegliati, mi si sono rotte le acque.” Lo scuoteva per farlo svegliare, ma lui continuava a rigirarsi nel letto.
Si alzò portandosi una mano sulla pancia e si trascinò fino in camera mia; la luce del pc illuminava il mio viso come la luna illuminava l’oceano.
“Ioanna, mi si sono rotte le acque e tuo padre non si sveglia.” Sussurrò facendo attenzione a non far rumore.
Andai a svegliarlo “Papà, ti vuoi svegliare? Non ho la patente e non voglio che Pepper partorisca sul mio letto.” Si levò dal letto e andò a mettersi qualcosa di decente e poi andammo in ospedale.
Alle 05:28 diventò papà di: Luna Stark.
Un bellissimo fagotto con gli occhi azzurri e capelli biondo cenere, le lacrime incisero i loro visi mentre io, io ero messa da parte. Capivo la situazione, ma quando mi avvicinai a vedere la bambina mi guardò malissimo e sentì un vuoto al cuore: mi sentivo veramente sola.
 


ANGOLO AUTRICE:
scusate per la cortezza del capitolo, per le ripetizioni e per aver mischiato i vari punti di vista dei personaggi, ma era per dare del spessore al capitolo (altra ripetizione).
Spero vi piaccia e scusate veramente per gli errori ma come vi ho detto ho dei problemi con la grammatica, ma ciò non mi fermerà, perché scrivere è una mia passione, ma purtroppo lo faccio meglio sui fogli.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e quelli che recensiranno.
Ps: il titolo è presa dalla canzone ‘Hospital for Souls’ dei Bring Me The Horizon, grazie anche ai My Chemical Romance.
  
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