Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Taila    22/09/2008    1 recensioni
Yamato passò uno sguardo preoccupato sui membri che avrebbero fatto parte della missione: Naruto era così furioso per la presenza sfrontata del suo, ormai, ex amico che sembrava sul punto di liberare tutto il potere distruttivo di Kiyuubi; Sasuke aveva l'espressione di chi voleva essere ovunque tranne li e riteneva tutto quello un'immensa scocciatura; Sakura stava impiegando tutte le sue energie per mantenere i suoi propositi di trattare Sasuke come se fosse invisibile; Sai disegnava tranquillamente, ritraendo Naruto, un soggetto che da qualche tempo riteneva interessante. Per un attimo si chiese cosa fosse passato nella mente dell'Hokage quando aveva scelto i membri per quella missione...
Un lampo di preoccupazione sfrecciò nei suoi occhi quando lesse il nome dell'ultimo componente della squadra: era sicuro che avrebbe accettato solo per poterlo uccidere con tranquillità...
Socchiuse gli occhi e pregò Kami che quei cinque non si uccidessero a vicenda!
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi di ritorno ^.^ Per prima cosa vorrei scusarmi con quanti hanno letto fin’ora: nelle note al prologo avevo scritto che questa fic era ambientata dopo il ritorno di Sasuke a Konoha…
… beh, credo di aver preso una bella cantonata! T.T Ma su quel sito c’era scritto che Sasu tornava a Konoha dopo aver ucciso Itachi portandosi dietro quei ragazzi che erano con lui ad Ooto… Mi è stato fatto notare l’errore e sono andata a documentarmi su siti meno… “particolari”ecco… e si, ho scoperto che effettivamente avevo sbagliato… meglio tralasciare i livelli di idiozia che raggiungerà il nostro principino -.-’’’… Per fortuna che avevo scritto che era una AU, così posso continuare a scrivere tranquillamente ^^’’’. Ah, tutto quello che troverete scritto sul modo di usare il jutsu di fuoco di Itachi, me lo sono inventato di sana pianta, eh! ^^'''''''
Voglio ringraziare Iry_kun: no, per carità! Sakura mi fa venire l’orticaria brrrrr… meglio che Naru abbracci Sai! Anche se ci stava da dio quella tua battuta ^.^ Con questo capitolo torniamo a Miwa e Sasu, contenta? Comunque sono contenta che ti sia piaciuto anche l’altro ^.^ ; Ketty91: sono contenta che ti stia piacendo questa fic, grazie! Tranquillizza il nostro Sasu: Miwa non è poi così sadica… ^.^ (perché non ci credo nemmeno io che sto scrivendo? ^^’’)… Ako delle Tenebre, Ladyarle, Missi_Loves_Blizzary, Targul e Vodia che hanno inserito questa fic tra i loro preferiti; e tutti coloro che hanno anche solo letto (me tanto, tanto commossa *^*).
Non mi resta che augurarvi buona lettura, alla prossima gente \^.^/


7. Uccidimi!

Miwa passò più volte lo sguardo dal kunai che stringeva in pugno a Sasuke in piedi davanti a lei, come se non avesse realmente compreso le sue parole.
Prova ad uccidermi! ”.
Ucciderlo…
… per tutta la vita aveva desiderato trovarsi a quel punto, ed ora che era ad un passo dal compiere la sua vendetta… esitava!
Perché?
Perché in quel momento non si sentiva più così sicura di volerlo uccidere?
Sollevò lo sguardo fino ad incrociare gli occhi color petrolio del ragazzo, alla ricerca di qualsiasi cosa che potesse sbloccarla.
Vuoti. Riflettevano il suo sguardo vuoti e freddi, distaccati; come se niente di quello che gli aveva raccontato, nemmeno la morte dei suoi genitori, lo avesse toccato veramente.
Miwa si sentì come se fosse solo un fastidio di poco conto per Sasuke, qualcosa da risolvere nel modo più veloce ed indolore possibile.
Cosa si era aspettata di trovare in quegli occhi? Compassione? Pietà? Comprensione? Si chiese con una nota di scherno; gli Uchiha non provavano compassione o pietà, non era nella loro natura, loro prendevano quanto gli era utile abbandonandolo appena non serviva più; gli Uchiha erano egoisti ed egocentrici: quello che non riguardava direttamente il loro clan non aveva alcuna importanza!
Perché Sasuke avrebbe dovuto fare eccezione?
Sentì la solita furia gelida svegliarsi nel fondo della sua anima ed iniziare a ribollire furiosamente, agitarsi nel tentativo di ribellarsi e scatenarsi verso quello che era stato il suo obiettivo da sempre; ma lei riuscì a trattenersi ancora un attimo…
- Attento a quello che chiedi, Uchiha!- lo avvertì Miwa.
Volle concedergli comunque una momentanea via di fuga, premettendo la loro missione, rimandando la vendetta a dopo la sua conclusione…
- Cos’è, non sei forse alla mia altezza?- la derise lui schiudendo le labbra in un ghigno di scherno che le fece ribollire il sangue nelle vene.
La ragazza si sollevò lentamente in piedi, Sasuke la vide liberarsi della fasciatura che le bloccava la spalla, per poi stringersi di più la sua casacca addosso in modo che non le intralciasse i movimenti, la presa sul kunai era così salda che le nocche erano sbiancate; aveva preso la sua decisione, constatò soddisfatto lui.
- Ricorda che lo hai voluto tu, Uchiha!- mormorarono quelle labbra in un tono così pericolosamente basso che Sasuke si ritrovò a schiudere le labbra sorpreso.
Quando Miwa sollevò la testa permettendogli di osservare il suo volto, il moro si chiese per un attimo se non avesse fatto la scelta sbagliata: i suoi lineamenti erano ancora immobili come se fossero stati scolpiti nel marmo, ma ogni traccia di calma era sparita da quel volto, non riusciva a capire come, ma quel volto ora stava sprigionando un misto di rabbia ed odio tale che lo fece indietreggiare inconsciamente di un paio di passi; ma quello che lo inquietò maggiormente erano i suoi occhi che vorticavano e lampeggiavano mentre lo fissavano decisi e mortalmente seri, sembravano abissi senza fondo che potevano risucchiarlo da un istante all’altro.
Sasuke ebbe appena il tempo di vedere quel lampo più intenso che le aveva illuminato lo sguardo, che Miwa gli si scagliò contro ad una velocità pazzesca, sollevò la sua katana e la lama vi cozzò violentemente contro sprizzando decine di scintille ambrate. Per un istante cercarono di sopraffarsi usando la propria arma per far forza su quella dell’altro, per farlo indietreggiare e prendere in mano lo scontro. Ma poi Miwa allontanò la sua lama da quella avversaria e iniziò ad eseguire una velocissima serie di stoccate che Sasuke cercava di parare al meglio: gli sembrava che quella lama vorticasse come vento attorno a lui, prima di calargli addosso! Miwa sorrise vittoriosa all’ennesimo taglio che riuscì ad infliggere su quella pelle lattea. Sasuke riuscì a trovare un istante per osservarla negli occhi: quelli erano solo colpi di prova, stava solo valutando la sua capacità, non aveva ancora iniziato a combattere seriamente, non lo riteneva un avversario all’altezza! Quella constatazione gli bruciò come acido dentro: si riscosse e smise di parare soltanto, iniziando ad attaccare, cercando falle nella difesa avversaria, portando a segno varie stoccate.
Quando la punta della katana di Sasuke le penetrò nella carne della coscia destra infiammando tutta la pelle attorno, Miwa si allontanò spiccando un salto all’indietro, reggendosi sui palmi aperti delle mani e, dandosi un’ulteriore spinta con le braccia, atterrò definitivamente poco lontano da lui, tenendosi sulla gamba sinistra piegata con il ginocchio contro il petto e quella destra contro il terreno.
Sasuke vedendo quell’acrobazia si chiese come facesse: persino lui con ferite come quelle avrebbe avuto molta difficoltà a muoversi, invece i movimenti di quella ragazza erano precisi e letali, rapidi; come aveva fatto ad atterrare sulle braccia con una spalla lussata? L’unica cosa che tradiva il dolore che evidentemente provava erano le gocce di sudore che le stavano imperlando la fronte.
Come a rallentatore vide un ghigno pericoloso schiudersi sul volto di Miwa, prima che congiungesse le mani davanti al volto a formare una sequenza di segni che conosceva fin troppo bene…
- Soffio rovente del drago!- urlò portandosi l’indice ed il medio della mano destra alle labbra e soffiandoci sopra.
Immobilizzato dalla sorpresa, Sasuke si rese conto della fiammata che lo stava per investire quando le fiamme stavano ormai per lambirgli la pelle; riscossosi dal calore si inginocchiò e mise la lama della katana in verticale davanti a sé, parando il jutsu, le due metà tagliate colpirono il terreno facendolo esplodere.
Quando il velo di polvere che lo aveva circondato si diradò, Sasuke sollevò lo sguardo su Miwa: chi era davvero quella ragazza? Quello era un comunissimo jutsu di fuoco, ma il modo in cui lo aveva evocato… Kami, ad ogni movimento a lei si era sovrapposto l’ombra di suo fratello…
Perché soltanto Itachi usava quel jutsu chiudendo la sequenza dei segni non chiudendo l’indice ed il pollice a cerchio davanti le labbra, ma tenendo davanti la bocca l’indice ed il medio ben tesi, concentrando nelle loro punte il chakra necessario prima di liberarlo…
Era una coincidenza, oppure…?
Decise che per il momento non era il caso di dare una risposta a quella domanda, doveva solo concentrarsi e porre fine a quello scontro che lo stava impegnando più del necessario, poi avrebbe preteso le risposte che gli spettavano.
Evocò lo sharingan e piantò i suoi occhi rossi in quelli di Miwa, che temerariamente sostenne lo sguardo cadendo così nella sua rete: la ragazza sussultò violentemente e per un lungo istante lottò per distogliere lo sguardo da quello dell’altro; ma Sasuke la teneva inchiodata a sé, impedendole di muoversi e di pensare. Con un profondo grido, Miwa crollò sulle ginocchia premendo le mani contro la testa per scacciare quelle grida che vorticavano furiosamente nella sua mente, dilaniandole il cervello. Un ghigno fiorì sulle labbra dell’Uchiaha, che a passi lenti e misurati, sicuri, le si avvicinò con la katana sguainata la cui punta raschiava il terreno creando un piccolo solco, pronto a finirla. Solo quando si fermò davanti a lei, Sasuke notò il sorriso divertito che stava inclinandole le labbra; l’istante successivo Miwa era scattata colpendolo con un pugno sotto il mento, che sbalzò il ragazzo di diversi metri facendolo atterrare di schiena contro il terreno duro. L’Uchiha stava ancora scuotendo la testa inebetito chiedendosi cosa fosse accaduto, che la ragazza gli salì addosso a cavalcioni.
- Idiota! Mi è stato insegnato fin da piccolissima a resistere allo sharingan!- gli spiegò prima di colpirlo con un altro pugno, questa volta allo zigomo.
Sasuke reagì invertendo le posizioni con un colpo di reni e colpendola allo stomaco con una ginocchiata. Iniziarono a rotolare sul terreno restituendosi a vicenda i colpi subiti, cercando di bloccare l’altro con qualsiasi mezzo, mentre le loro pelli venivano segnate da lividi grossi e scuri. Quello che era iniziato come uno scontro tra esperti ninja, si era trasformato in una zuffa da bettole. Approfittando del fatto che Sasuke era seduto sul suo stomaco cercando di schiacciarle la testa con una delle sue mani, Miwa gli sottrasse uno dei kunai che teneva nel fodero legato alla coscia. Quando riuscì di nuovo a ribaltare le posizione ed a bloccare il ragazzo sotto di sé, sollevò la mano che stringeva la lama pronta a piantargliela in gola, ma commise l’errore di guardarlo negli occhi. Le iridi nere di Sasuke erano mari in tempesta, agitate dai venti della colpa e del dolore; erano gli occhi di una persona che aveva sofferto una vita intera per scelte che aveva fatto e che gli erano state imposte; erano oscuri buchi vuoti e privi di fondo che nascondevano tutta quella tristezza che cercava ogni giorno di dissimulare.
Miwa trattenne il fiato rendendosi che quegli occhi erano uguali ai suoi!
Calò il braccio disegnando un arco argenteo nell’aria, la lama del kunai non si piantò nella carne di Sasuke ma nel terreno accanto al suo volto. Inarcando la schiena e gettando la testa all’indietro proruppe in un urlo rabbioso e feroce, un verso simile a quello di una belva agonizzante, che lo fece rabbrividire. Come se avesse perso definitivamente le forze Miwa crollo su di lui, poggiando la fronte contro la sua spalla, tremando violentemente nel tentativo di trattenere le lacrime: l’unico scopo della sua vita era stato diventare abbastanza forte da affrontare i due fratelli Uchiha ed ucciderli, nessun prezzo sarebbe stato abbastanza alto per vendicare la sua famiglia; ma ora che aveva avuto la possibilità di portare a termine la sua vendetta non ce l’aveva fatta, non era riuscita ad uccidere quel ragazzo triste che esattamente come lei si era ritrovato coinvolto in eventi troppo grandi per lui, che aveva dovuto affrontare la solitudine ed il dolore da solo senza nessuno a dargli una mano…
… non era riuscita ad uccidere quel ragazzo così simile a lei…
Ed ora sentiva le lacrime bruciarle contro le palpebre serrate ed i singhiozzi scuoterle il petto mentre cercava di arginare quella sgradevole sensazione di umiliazione e vuoto che la stava impregnando: aveva fallito, ma nonostante sapesse che così aveva infranto il voto fatto ai suoi genitori, si sentiva leggera come mai prima d’allora…
… ed era quella sensazione di sollievo a farla sentire umiliata: un ninja non doveva sentirsi sollevato a non aver portato a termine la sua missione!
A Sasuke in quel momento sembro così fragile da potersi infrangere da un momento all’altro, e forse fu proprio per questo che sollevò le braccio e le strinse attorno a lei, in un abbraccio un po’ rude, tipico di quelle persone poco avvezze alla tenerezza.
Sentendo quelle braccia stringerla un po’ impacciate e tutto il calore che riuscirono a trasmetterle, qualcosa si sciolse dentro di lei e non riuscì più a controllare le lacrime…
… Da quando i suoi genitori erano morti, quella era la prima volta che si concedeva il lusso di piangere…
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Taila