Episodio 5 Autunno (parte 2)
 
Jongin corse il più veloce che poteva fino ad arrivare dietro di Kyungsoo, prendendolo per il polso e respirando a fatica gli disse: ”K-kyungsoo…” cerca di riprendere fiato “aspetta…”. Kyungsoo si spaventò per il gesto non capendo cosa stesse accadendo ma quando capì chi era si irrigidì all’istante diventando più freddo del ghiaccio. “Che cosa vuoi?” gli disse freddamente. “T-ti prego non… andare via”; Kyungsoo si girò a guardarlo mordendosi il labbro inferiore screpolato, trattenendo le lacrime. “…perché non dovrei farlo, uh? Dopo tutto quello che mi hai fatto… tu... ti ripresenti dicendomi di non andare via?” non era da lui comportarsi così sgarbatamente, ma gli sembrava giusto rivolgersi così. “Lo so… lo so Kyungsoo e ti do ragione… sono stato molto…” abbassò lo sguardo tristemente non trovando una parola adatta al suo comportamento.
“…stronzo? Imbecille? Stupido?” completò Kyungsoo “Sì lo sei stato e ora lasciami andare”.
“No” rispose subito Jongin “perché io finalmente mi sono reso conto della gravità della situazione, di quello che ho fatto, di quello che ho dimenticato… soprattutto di questo… io… io farò di tutto pur di rimediare a questo sbaglio… davvero”
Kyungsoo all’inizio non riuscì a spiaccicare una parola; stava per cedere, vedendolo tutto lì, tremolante, dispiaciuto e con le lacrime… ma non voleva cedere, l’aveva ferito sia moralmente che fisicamente.
“…devo andare mollami. Subito.” Disse freddamente Kyungsoo
Jongin non si aspettava questa freddezza ma lo lasciò comunque andar via… forse per sempre… chi lo sa…
 
 
Alcuni giorni dopo
 
Kyungsoo si alzò di buon umore quella mattina, ormai aveva lasciato tutto alle spalle anche se… sentiva che non andava bene qualcosa…
D’un tratto il campanello suonò e corse alla porta saltellando.
“Si?” –aprì la porta e rimase a bocca aperta: c’era un mare di fiori davanti alla sua porta, di tutti i tipi e di tutti i colori; l’aria era colma di quei profumi che emanavano i fiori che riempirono in un istante la casa di Kyungsoo. In mezzo a tutti quei fiori c’era proprio lui, sì Kim Jongin, vestito in giacca e cravatta neri con una camicia bianca, i capelli spostati tutti in dietro e quel sorriso mozzafiato spiaccicato in faccia.
“Kyungsoo…” disse Jongin guardandolo negli occhi “…ti prego, perdonami…”
Non rispose. Era troppo intento a fissarlo, ad osservare come quei suoi capelli così perfetti erano stati messi, come quelle labbra così calde e accoglienti fossero lì come se lo stessero aspettando e come il fisico del ragazzo facesse spaccare il cuore di Kyungsoo.
“…i-io…” rispose “…non so che dire…”
Jongin sorrise mandando Kyungsoo in un altro mondo, solo loro due, nessun altro
“Devi solo dire… Sì”
Kyungsoo non si fidò a parlare, era sul punto di svenire, quindi si limitò ad annuire arrossendo come un pomodoro.
Jongin fece un bel salto arrivando proprio davanti a lui, con il suo respiro vicino alle labbra del piccolo Kyungsoo.
 



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Ecco la seconda parte.
scusate l'attesa ma ero in vacanza
spero vi piaccia :)

_Yehet_