Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Goldor    31/08/2014    1 recensioni
Claude Evans e Gabriel Scott sono due quindicenni, amici e compagni di classe. Anche se Gabriel non lo immagina, dietro alla tranquilla facciata dell'amico si cela un segreto straordinario. Un giorno Claude chiede aiuto all'amico per risolvere un gigantesco guaio in cui si è imbattuto, che rischia di alterare il loro stesso futuro
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve ragazzi, ecco qui il primo vero capitolo di questa fanfic, riveduto e corretto per voi. Come promesso, questo capitolo inizierà a svelare i misteri che avvolgono la figura di Claude e soprattutto il misterioso evento in cui Gabriel è rimasto coinvolto. Se non l’avete ancora fatto, vi invito a lasciare una piccola recensione o anche solo un breve commento alla storia. Naturalmente vi risponderò il prima possibile.
E ora vi auguro come sempre… Buona lettura!!! 

 

1° CAPITOLO: UN AMICO DAL FUTURO
 

Gabriel riprese i sensi lentamente, sentendo di essere sdraiato su un morbido pavimento di velluto rosso. Quando riacquistò la consapevolezza di essere ancora vivo, aprì gli occhi e balzò a sedere di scatto, emettendo un gemito di dolore.
Si sentiva stranissimo, come se l’avessero gettato in una centrifuga impazzita. Gli ci volle qualche secondo per rimettere insieme i pezzi, ma finalmente ricordò tutto quanto gli era successo: il messaggio di Claude, il parcheggio del centro commerciale e quella strana macchia di luce sospesa nell’aria.
La seconda cosa che capì è che non era solo nella stanza. Seduti sul pavimento di fianco a lui, c’erano due uomini robusti, vestiti completamente con una strana uniforme nera che li copriva dalla testa ai piedi.
Quando si era alzato di scatto, i due avevano fatto un improvviso balzo all’indietro, come se avessero preso un grosso spavento e ora lo fissavano intimoriti, come se avesse avuto qualche sorta di malattia letale.
Aprì la bocca per chiedere dove si trovasse, ma uno dei due lo fissò con aria truce, dicendo: -Zitto, Arretrato!-.
Gabriel ammutolì all’istante e impossibilitato a fare altro, esplorò con lo sguardo la stanza in cui si trovava. Era rettangolare, interamente rivestita di marmo bianco e abbastanza grande. Il pavimento era costituito da velluto rosso, mentre l’unica fonte di illuminazione proveniva dal soffitto, un mosaico di strane pietre fosforescenti incastonate nel marmo.
Nella stanza c’erano diversi mobili in legno, principalmente armadietti, ma la sua attenzione venne attirata da una grande scrivania in legno dall’aria antica. Nella parete più lontana da lui, Gabriel vide una sorta di ascensore, chiuso da una pesante grata dorata.
Il ragazzo, stupito, tentò di alzarsi in piedi, ma gli fu nuovamente intimato di restare a terra. Nel frattempo, i due uomini confabulavano animatamente  tra di loro, tentando di mettersi d’accordo su cosa farne di lui.
Gabriel udì un “Bing” acuto e una voce femminile riecheggiò nell’aria, con evidente tono metallico. –Quinto livello. Ufficio del Primo Ministro-.
La grata dell’ascensore si aprì e ne venne fuori un nugolo di persone vestite in modo strano che circondavano un ragazzo che Gabriel non riusciva a vedere bene. Tutti gli uomini continuavano a parlare di argomenti a lui sconosciuti e che riusciva a sentire solo in parte.
-È una follia!-, urlava uno di essi. -Che ti è saltato in testa di portarlo qui? Ti rendi conto che ora tutti chiedono un’udienza dell’Aurogamot?-
-Abbiamo bisogno di punti strategici in cui attaccare, non possiamo farlo a caso, dannazione!-, esclamò esasperato un altro.
Finalmente una voce a lui ben nota li zittì tutti in un momento. Gabriel spalancò gli occhi, senza capacitarsi: lui conosceva benissimo quella voce, l’aveva sentita molte volte nell’arco di quei due anni, praticamente tutti i giorni.
-Calma Mat, per quanto riguarda l’udienza sinceramente non ne vedo la necessità. Comunque, se è volere dell’Aurogamot, ci presenteremo in aula il prima possibile. Carl, per quanto riguarda l’attacco, piazzeremo le truppe nei pressi del campo meteorico di Rupepoli-.
La voce squillante di Claude Evans era inconfondibile e Gabriel vide che era proprio lui a parlare, circondato dalla moltitudine di uomini. Anche lui aveva vestiti molto strani, di foggia più, come dire, futuristica.
L’amico continuò con voce autoritaria. -Il campo magnetico emesso dalle meteoriti impedirà di localizzarci e inoltre le rovine offrono un ottimo rifugio per… -.
Claude si era fermato improvvisamente, vendendo che l’amico era presente nella grande stanza di marmo bianco. –Ah, bene. È sveglio-.
Poi, accorgendosi che Gabriel era a terra, guardato a vista dai suoi uomini, disse con voce più dura: -Cosa state facendo voi due? Vi avevo ordinato di tenerlo d’occhio, non di segregarlo, razza di incompetenti-.
Il più grosso dei due, evidentemente il capo, tentò inutilmente di difendersi. –Ma… signore, è un Arretrato! Non può stare qui!-.
L’espressione sul volto di Claude peggiorò se possibile ancora di più. –Rettifico, idioti altro che incompetenti! Tornate immediatamente alle vostre occupazioni!-.
I due si guardarono per qualche secondo, si alzarono e tornarono verso l’ascensore, scendendo verso i piani inferiori. Claude sospirò e si rivolse agli altri che erano rimasti. –Vorreste lasciarci soli, per favore?-.
Tutti i presenti annuirono e velocemente si affrettarono a raggiungere l’ascensore per lasciare l’ufficio. Pochi minuti dopo, Claude e Gabriel rimasero da soli nella grande stanza di marmo bianco.
Claude sorrise all’amico e gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi. Quindi senza perdere tempo, lo fece accomodare alla scrivania, facendolo sedere su una comoda quanto antica poltrona di velluto rosso.
Da quando era arrivato, l’amico non gli aveva ancora rivolto la parola. Probabilmente era solo troppo scioccato per parlare. In ogni caso, aveva bisogno di lui, per cui avrebbe dovuto dirgli tutto, per quanto fosse incredibile.
-Ciao, come va?-, iniziò Claude, cercando di instaurare un discorso. -Stai bene?-.
Gabriel annuì con la testa e Claude continuò. –Scusa per il comportamento di quei due imbecilli, non sono cattivi, sono solo un po’ troppo zelanti nell’eseguire gli ordini-.
Gabriel ridacchiò e Claude fece una pausa, prima di continuare. –Comunque immagino di doverti un po’ di spiegazioni-.
Gabriel annuì di nuovo.
-Sai dove ti trovi?-, chiese Claude e quando l’amico scosse il capo aggiunse: -Questo è il Ministero di Auropoli-.
-Io… non sapevo…-, balbettò Gabriel –Che esistesse un ministero a Auropoli-.
Claude annuì. –Sai che giorno è oggi?-.
-3 maggio?-, tentò lui.
Claude scosse la testa. -15 agosto-.
Poi aggiunse sorridendo: -dell’anno 2050!-.
 

E con questo colpo di scena si chiude il primo capitolo della fanfic che, come vi avevo accennato è stato corretto e ampliato. Purtroppo per motivi di suspense è ancora piuttosto corto, ma state tranquilli. Il capitolo successivo sarà più lungo e rivelerà finalmente molti dettagli sulla vita di Claude e soprattutto sul colpo di scena finale.
Al prossimo capitolo: “La Chiave del Tempo”!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Goldor