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Autore: Flox12    31/08/2014    3 recensioni
[Spamano / Spain x Romano /
Fan fiction scritta in prima persona.
Narrata dal piccolo Romano, colonia di Spagna.]
«Perché non resti con me? Perché non mi porti insieme a te? Perché mi abbandoni ogni volta? Cosa c'è per mare di così prezioso da farti partire lontano e perché mi lasci da solo? Preferisco che tu sia accanto a me, non voglio restare in quel posto da solo, tu non sai come mi trattano i tuoi servitori. Proteggimi. Ho bisogno di essere protetto. Sono solo un bambino.
Non credevo che questa distanza potesse farmi soffrire così. Quando la notte faccio gli incubi, tu non ci sei. Voglio che mi consoli e stringi forte a te. Voglio sentire la tua voce nella mia testa. Non urla di dolore. Ma questo non è un brutto sogno, sta accadendo realmente. Inghilterra non ha pietà. Tortura entrambi. Quel demonio di un pirata. Quanto vorrei tornare a casa con te. Ci riusciremo, vero Spagna?»
«Sì, ti farò tornare a casa. ...Te lo prometto, Romanito.»
Genere: Angst, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chibiromano, Inghilterra/Arthur Kirkland, Pirate!Hetalia, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Dopo ore di solitudine, finalmente riesco ad addormentarmi. 
Tremo, sia per il freddo che la paura. Il mio sonno è tormentato da incubi: in questi incubi compare Spagna, lo sento urlare, lo cerco ma non lo trovo, sono disperato e quando finalmente riesco a trovarlo, gli corro incontro ma, Inghilterra mi prende in braccio e mi tiene fermo, mentre continuo a sentire le sue urla che mi fracassano i timpani.
Mi sveglio di soprassalto e mi rendo conto che era solo un incubo, sono sudato e respiro a fatica. Quelle urla non erano solo nel sogno, qualcuno sta urlando e credo di riconoscere quella voce. Oh sì, la conosco eccome, per mia sfortuna. Sono grida di dolore, il dolore di Spagna.
Il battito del mio cuore aumenta e sento il mio corpo tremare, tendo l'orecchio in direzione di quei suoni disperati. Perché sta urlando?! Cosa gli stanno facendo quei maledetti?! «N-no! Bastardi! N-non fategli del male...» 
Stringo i denti e con degli strattoni cerco di liberare il polso dalla catena, ma è tutto inutile. Non posso fare altro che sentire le sue urla. Mi rannicchio contro la parete e mi tappo le orecchie con le mani, scoppiando in un pianto disperato. Sta soffrendo e io non posso fare niente! Mi sento così impotente. Di colpo sento le urla interrompersi. Che succede ora? ...Che sia morto? 
Scuoto la testa e cerco di convincermi che è ancora vivo. Non può averlo ucciso. 
Non dormo, non ci riesco. Non dopo aver sentito quelle urla strazianti. Attendo l'alba fingendo di dormire. I miei occhi lentamente si aprono e il luogo in cui mi trovo è più luminoso grazie alla luce del sole. Lo preferivo al buio, sembrava più "gradevole". Credo sia una specie di cella o grotta. Nonostante sia giorno, fa sempre freddo, ma l'umidità è diminuita. 
Inghilterra mi sta osservando, l'ho notato sollevando lo sguardo. Rimango fermo ma lui si avvicina, si siede vicino a me e mi prende con forza, facendomi sedere sulle sue gambe. Rimango immobile, sono spaventato. Che ha intenzione di fare?
Mi stringe a sé, mi carezza il viso, i capelli e il corpo. Solleva da per terra una tazza con del liquido bianco. «Bevi.» Mi ordina. Scuoto la testa e serro le labbra. Non ho intenzione di bere niente. Ma lui mi stringe le guance con una mano e contro la mia volontà mi fa bere del... latte? Sì, è latte tiepido ed è buono. 
Sono sorpreso e non riesco a capire. A che gioco sta giocando? Quando mi lascia le guance, ho finito di bere. «... Perché?» Chiedo soltanto.
Sento le sue labbra sulla mia fronte, mi ha appena dato un bacio. Lo allontano con una mano, ma lui blocca il mio polso. Lo sento sogghignare. «Piaciuto il concerto di ieri notte? Oggi se ti comporti bene, ti faccio vedere quel pezzente.» L'inglese non fa in tempo a finire la frase che gli tiro una testata sul mento. Peccato lui l'abbia schivata. 
Ora che l'osservo bene, sul suo labbro inferiore c'è uno spacco, ieri non mi sembra di averlo visto. Non che me ne freghi qualcosa. Ha capito che gli sto guardando le labbra e si porta un dito su di esse, indicandomele. «Non è niente, in confronto a quello che gli ho fatto io.» Dice semplicemente. Cerco di scappare dalla sua presa ma è troppo forte. Sto lacrimando e stringo le labbra, tremando. Si alza e mi stringe tra le sue braccia, sembra mi stia cullando. Ma che vuole? Io non riesco a capirlo, dannazione! 
Con una piccola chiave, mi libera da quella catena. Mi fa male il polso ed è tutto rosso. 
Sta camminando, mi tiene in braccio e io tengo lo sguardo basso. Dopo poco vedo arrivare un uomo. Fa più paura di Inghilterra ed è bruttissimo. Mi lega un pezzo di stoffa davanti alla bocca per non farmi parlare o nel mio caso urlare. Mi dimeno, ma l'inglese mi tiene fermo, subito dopo anche i miei occhi vengono coperti. Sento una corda legarsi attorno alle mie caviglie e polsi. 
Perfetto... Ora non ho speranze di scappare. Sto anche piangendo, sento le labbra di Inghilterra posarsi sul mio viso, mi dà un bacio sulla guancia e lecca via le lacrime. Ma continuo a piangere ed agitarmi tra le sue braccia. Fino a quando non vengo scaraventato brutalmente per terra e perdo i sensi.
Non so per quanto tempo ho "dormito", ma delle urla mi fanno riprendere conoscenza. Sono le urla di Spagna, urla il mio nome, sembra disperato, come se stessi per morire. 
Non riesco a vedere nulla, giro il viso a destra e a sinistra ma i miei occhi sono ancora coperti da quel tessuto. Sento solo il respiro di qualcuno sul mio collo. Il respiro è di Inghilterra e da quel che il mio corpo percepisce, mi sta tenendo in braccio.

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Non ho ancora scritto nulla di personale, tranne ora. Prima di pubblicare il sesto capitolo (che ho già scritto). Ci tenevo a sapere da coloro che seguono questa fan fiction delle cose, tanto per gasarmi un po'(?).
Allora, vi piace? Accetto qualunque critica, sia positiva che negativa. Ma non andate pesanti con le offese, è la primissima fan fiction che scrivo e l'avevo già in mente da un po', ma non credevo uscissero fuori così tanti capitoli. E pensare che inizialmente volevo farla corta, corta. Ma fatemi sapere, vi lascia abbastanza in suspance tra un capitolo e l'altro? Gradite questa cosa o no?
Spero che andando avanti con i capitoli non debba cambiare il raiting alla storia, cercherò di non renderla troppo violenta e di mantenere quello arancione. Be' gente, fatemi sapere (se avete voglia), almeno mi date qualche stimolo per continuarla! :D
   
 
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