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Autore: Juuri    31/08/2014    2 recensioni
Un fascio di lettere - di lui, di lei, di entrambi.
Gestite come pagine di diario, custodite nei cassetti, nei bagagli, sotto il cuscino, tra le pagine di libri ingialliti dal tempo.
Nascoste agli occhi indiscreti del destinatario, e custodi silenziosi dei pensieri che mai sarebbero stati detti.
Ma le frasi contenute su quella vecchia pergamena esprimono molto più delle parole, e James e Lily lo sanno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Opportunità


Ho i sogni nel cassetto, i mostri sotto il letto e gli scheletri nell'armadio. Ho incubi sulla guerra e fantasie su un'Hogwarts bella come i primi anni.
Ho ricordi che mi travolgono sulle mura dorate di una scuola d'oro, diari che, ogni anno, mi hanno accompagnata.
Custoditi nel cassetto dei ricordi, accanto ai sogni.
Non importa la data o il giorno o l'anno. Voglio che questa lettera sia eterna, anche dopo di me, dopo di te, dopo tutto questo.
Mi piace immaginare il mio futuro per scappare al presente, caro lettore.
Ma non mi piace scappare, e allora sono combattuta.
Mi sento troppo grande per avere ancora un diario e troppo piccola per lasciarlo andare. Ed ecco perché non c'è un titolo, non c'è il bel “Caro diario”, seguito da quella virgola che sembra sempre segnare l'inizio di una confessione.
Mi alzo come ogni mattina e torno a dormire come ogni sera. Studio ancora, perché voglio essere brava, perché mi piace e perché voglio dimostrare di meritare l'opportunità che mi è stata data.
Un'opportunità di sopravvivenza.
Studio perché voglio assicurarmi un futuro, anche se questo vuol dire sopravvivere e nascondersi. Lui non vuole, ma lo fa per il mio bene.
Per il nostro.
Ma vale davvero la pena?
Quando sei nel pieno di una guerra, sono domande che si susseguono senza alcuna risposta. E quando sei verso la fine, ti chiedi quanta forza ancora ci voglia per rialzarsi, dopo tutto quello che hai visto cadere. Dopo che sei caduto a tua volta.
Ma non è di questo che voglio parlare. Non è di questo che James vorrebbe che parlassi.
Piuttosto, ho imparato ad apprezzare gli istanti quando segnano l'eternità, così come James ha imparato ad apprezzare le mie tante contraddizioni – non che lui stia messo meglio, e non perdo occasione di farglielo notare.
Il sole sorge sulle macerie di quel che è rimasto, o forse perduto. I resti, in fondo, non sono altro che ricordi ancora in piedi o miraggi di quelli andati distrutti.
Molti sono morti – li ho visti cadere ai miei piedi come le foglie d'autunno, che prima ammiravo e che adesso riportano alla mente i peggiori ricordi.
Molti altri sono sopravvissuti – fedeli alla loro causa e spronati da un futuro che sembrava impossibile da raggiungere, infondendo una speranza che si andava elemosinando dai passanti e dagli amici.
Ma non è neanche di questo che voglio parlare.
Così come ho visto il sangue e la guerra, ho visto le cose belle. Cose che vale la pena ricordare.
Ho visto gli occhi di Sirius lacrimare quando James si è rialzato, malridotto, sì, ma cosciente. L'ho visto abbracciare suo fratello e ringraziare un Dio nel quale non credeva.
Ho sentito l'abbraccio di Remus intorno alle mie spalle, mentre mi sosteneva.
E Peter ci regalava un sorriso tirato, stanco come tutti noi.
Ricordo Marlene che correva ad abbracciarmi e Alice alle sue spalle, sanguinante e sorridente.
Non rivedrò più Dorcas, invece.
Poteva andarci peggio, ma sono qui a scriverti, a dirti che ho lasciato Hogwarts, superato i M.A.G.O. e sposato James.
Vorrei raccontarti di come ha chiesto la mia mano, ma avremo altre occasioni, perché, se lo facessi adesso, mi perderei in parole che forse conosciamo entrambi – o forse rimarranno all'interno della mia memoria, nel cassetto dei ricordi.
Viviamo a Godric's Hollow e lui ne è fiero, perché continua a ripetere che “siamo nello stesso luogo che ha visto crescere il grande Godric Grifondoro.”
Anche se abbiamo lasciato Hogwarts, è sempre rimasto legato alle sue tradizioni. Lo siamo rimasti tutti.
Sono vicina ai vent'anni, adesso, e le magliette mi vanno strette, a causa di un'inaspettata rotondità della pancia.
Non potrei essere in grado di descrivere la gioia sul volto di James, quindi lascio che sia tu ad immaginarla.
Continua a dire che suo figlio – come se lo stesse portando lui in grembo! - avrà i miei occhi. Io, invece, spero che sia tutto suo padre.

Con affetto,
Lily.



Non linciatemi.
Sì, sono viva e ho ancora entrambe le mani per scrivere e, no, non sono passata a miglior vita. Mi spiace di essere scomparsa ma, come avrete ormai capito dalla roba che ho scritto qui sopra, a lunghi periodi di blocco seguono lunghi periodi di mancata ispirazione. Non è colpa mia, davvero. Ci stavo provando da mesi a scrivere il capitolo successivo.
Con la speranza di non avervi deluso più di tanto (e in caso contrario, fatemelo notare che proverò a farmi perdonare), spero di non scomparire di nuovo.
Anche se, teoricamente, non dovrei.
Bacioni,
Juuri.
 

  
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