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Autore: whitemushroom    31/08/2014    2 recensioni
The Lord of Murder shall perish, but in his doom he shall spawn a score of mortal progeny. Chaos will be sewn from their passage. So sayeth the wise Alaundo.
Una serie di short-fic nate dall'amore di un videogioco che in pochi conoscono. Sperando di attirare qualcuno a giocarci!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Personaggio: Edwin Odesseiron
Genere: Introspettivo, Missing Moments. Canon.
Rating: arancione
Avvertenze: chiedetele ad Edwin


Shade Impulse

Maledizione!
Niente, assolutamente niente. Ma ci deve, ci DEVE essere qualcosa!
La punta del bastone genera una luce troppo fioca, ma se evocassi una vera palla di fuoco (non come gli incantesimi di quella avariel da circo) finirei per distruggere quel poco che rimane in questa cripta. Dai vasi canopi esce solo cenere annerita dal tempo, tutto ciò che rimane di quel bastardo di Nevaziah e dei suoi apprendisti; nulla, quello che sembra un antico grimorio mi si sgretola tra le dita appena ne giro la copertina mentre anche l’aria nei miei stessi polmoni si fa putrescente. Vorrei ignorare il sorriso sarcastico di Haer’Dalis e le battute di quella stupida ranger formato tascabile, ma le loro voci rimbombano insieme all’ennesimo vaso di coccio che va in frantumi senza rivelare il segreto che quel dannatissimo lich si è portato in chissà quale angolo dell’Abisso.
“Deve pur essere da qualche parte!” mormoro per scacciare il silenzio che lentamente si fa strada nella cripta. Ma la voce che riempie la stanza non è la mia. Appartiene a una donna, una bellissima donna dal vestito rosso che sta disperatamente cercando in questa tomba qualcosa per scacciare la disgraziata maledizione di cui è rimasta vittima. La stessa che da dieci giorni mi guarda dall’altra parte dello specchio e che adesso mi lancia uno sguardo furente dalla superficie metallica di un vecchio scudo di bronzo illuminato dal mio bastone.
“Edwin, dietro di te!”
Un ghoul esala l’ultimo fiato della sua non-vita proprio davanti al mio visto mentre cade a terra, il cranio colpito da una freccia; un secondo allunga la sua mano scheletrica nella mia direzione (come DIAVOLO ho fatto a non accorgermi di loro), ma un’ombra scivola nella sua direzione, nera e veloce come un vero impulso di tenebra. Un pugnale riflette la poca luce della cripta trapassando il ghoul alle costole, mentre una coppia di canini affonda nel collo della bestia agonizzante tingendo le pareti di icore giallastro. Il primo non-morto cerca ancora di alzarsi, ma stavolta sono abbastanza pronto e la vampa infuocata che mi nasce dalle dita è sufficiente a garantirgli un lungo, eterno riposo. La mia salvatrice sorride soddisfatta, scivolandomi al fianco come la regina delle ombre. “Hai del coraggio a scendere qui sotto …”
“Più che coraggio direi … una necessità impellente” le rispondo cercando di ignorare il profumo che emana il suo corpo decaduto. Hexxat racconta di sogni e magia al lume di candele orientali al sapore di mirto e datteri, Hexxat che rifiuta una notte di passione col più grande stregone di Thay mostrando i denti e ride delle lusinghe dei bardi con il suo passo felpato. “Cosa ci stai facendo qui? Non hai seguito scodinzolando il tuo adorato figlio di Bhaal a salvare dei poveri mocciosi indifesi che pare siano molto, molto più importanti della dignità dell’unico mago decente del gruppo? (bambini schiavi? Puah, una palla di fuoco ben assestata e li libererei in un attimo dalle loro sofferenze!)”
“C’erano delle cose che dovevo assolutamente fare, delle domande a cui trovare delle risposte. E non posso caricare il mio fardello sulle spalle degli altri” sorride avvicinandosi ancora di più. Le sue dita d’ebano sfiorano i resti della tomba di Nevaziah, disegnando un delicato arabesco sul letto di polvere mentre armeggiano sulla sommità del sarcofago su cui io ho già lavorato a lungo. “Non sei l’unico che vuole liberarsi da una maledizione”.
“Oh, davvero? (da quando in qua essere belle, immortali, potenti, indistruttibili, veloci e con un corpo sodissimo è una maledizione? Ma quel maledetto lich poteva darmi una pergamena maledetta del vampirismo invece di questo corpo?) Perché penso proprio che …” e il mio respiro si ferma. Quello che scivola sulla mia pelle è il suo dito, ma sembra leggero come un pennello imbevuto di tempera; rabbrividisco a quel tocco caldo e freddo allo stesso tempo, la spina dorsale attraversata da un piacevole tremito che questo corpo di donna non dovrebbe provare. Il suo fiato sul mio collo è umido, il pensiero dei pericolosi canini bianchi immediatamente trasformato in una scarica di piacere quando appoggia le labbra brune contro la mia spalla. “… che potremmo cercare le nostre risposte insieme” mormora lei ed unisce le nostre dita in una delicata spirale che ci avviluppa e ci trascina contro la lapide della tomba.
Se solo avessi il MIO corpo sono certo che la situazione sarebbe molto, molto più …
Un meraviglioso brivido corre dalle labbra fino alla punta dei piedi quando la regina della tenebre scioglie i fermagli del mantello rivelando il suo corpo perfetto all’ultima luce del bastone, che ne delinea per un istante le forme esotiche prima di far scivolare di nuovo la cripta nella notte più totale.
“Mi auguro che tu non abbia paura del buio …”
  
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