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Autore: Ale    22/09/2008    5 recensioni
“La quasi totalità dei giovani d’oggi sa cos’è Internet e come utilizzarlo. Molti di meno sanno districarsi nel difficile cammino che porta al Vero Amore. Cosa succede se si uniscono Internet e suggerimenti per giovani innamorati? Un successo! Proprio per questo il sito del Solviamore è da dieci settimane nella Top Ten dei siti più visitati dagli studenti della Konoha! Yosh! Proprio un sito che arde di giovinezza, eh?” Ma chi sarà questo Solviamore? Nessuno è ancora riuscito a svelare l’arcano. Il candidato più quotato è Shikamaru Nara, che però non ha alcun interesse nel consigliere cibernetico. Che cosa succede se, invece, è il teppista della scuola, Uzumaki Naruto, ad inciampare nella vera identità del Solviamore? Ricatti, incomprensioni, nuove amicizie, pene d’amore… ma soprattutto molto, molto caos![ShikaIno] [accenni NaruIno] [NaruSaku]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di Naruto appartengono a Masashi Kishimoto.

 

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15 marzo. Caffetteria Konoha High. Ore 12.28

 

“Ma smettila!”

 

“Ti dico che è così!”

 

“Figuriamoci!”

 

“Ve l’assicuro!”

 

“Ah, piantala di raccontare balle, Kiba!”

 

“Ma è vero! Diamine, l’ho visto con questi miei due occhi!

 

“È da tanto che dico che dovresti farti un paio di occhiali…

 

Il ragazzo dai capelli castani scosse la testa con forza ed agitò le braccia. “Ve lo giuro! La Yamanaka si vede con il mio enigmatico compagno di banco!”

 

“Enigmatico?” Il ragazzo con i capelli raccolti in un codino inarcò un sopracciglio, squadrandolo con perplessità.

 

Kiba arrossì, non si capì se per rabbia o per imbarazzo. “Ehi, per chi mi hai preso, Nara? Per un analfabeta ignorante?”

 

Shikamaru schioccò la lingua, incrociando le braccia al petto e lanciandogli un’occhiata eloquente. “Lo sei così tanto da dover ripetere il concetto due volte, Inuzuka?”

 

Kiba sbuffò, mentre il ragazzo biondo seduto con loro al tavolo sghignazzò. “Piantala, Naruto! Tu non lo sai nemmeno cosa vuol dire ‘enigmatico’!” lo sgridò Kiba. Naruto smise di ridere e si imbronciò. Il ragazzo castano gli lanciò un’occhiataccia. “Okay, okay. L’ho imparato ieri leggendo una mail del Solviamore.” ammise.

 

“Ancora con questa storia?!” sbuffò Shikamaru, incrociando le braccia dietro la testa e guardando per aria con espressione annoiata.

 

“Ehi, non sono mica il solo, sai? Quasi tutta la scuola richiede i suoi consigli!” esclamò Kiba.

 

Shikamaru roteò gli occhi. “Per favore! Non c’è mica bisogno di un consigliere cibernetico per conquistare una donna…

 

“Beh, se dovessimo prendere come esempio te, tra cent’anni saremmo ancora seduti qui ad aspettare che Temari ci avvicini…” lo rimbeccò Naruto, squadrandolo con le palpebre abbassate.

 

Shikamaru si imbronciò. “Che c’entra? E poi lo sai che alle ragazze di oggi piace fare la prima mossa. Chi sono io per contraddirle?”

 

“Se, se… Dì, piuttosto, che sei un pigro senza speranze…

 

Yosh! Buongiorno, gioventù di Konoha! Finalmente la primavera è arrivata ed ha sparso per tutta la scuola la sua fragranza di vita!” la voce del radio-speaker della Konoha High si riverberò potente nella piccola caffetteria. “Chi vi parla è Rock Lee con le notizie del mattino! La quasi totalità dei giovani d’oggi sa cos’è Internet e come utilizzarlo. Molti di meno sanno districarsi nel difficile cammino che porta al Vero Amore. Cosa succede se si uniscono Internet e suggerimenti per giovani innamorati? Un successo! Proprio per questo il sito del Solviamore è da dieci settimane nella Top Ten dei siti più visitati dagli studenti della Konoha! Yosh! Proprio un sito che arde di giovinezza, eh? Comunque, in tanti si stanno chiedendo chi sia in realtà il Solviamore. C’è chi dice che sia uno studente o una studentessa, altri che sia qualcuno del corpo docente, altri ancora che si tratti di un mitico saggio eremita che si collega dal suo misterioso rifugio per dispensare la sua sapienza a tutto il mondo… Io credo che non sia importante. Chiunque tu sia, Solviamore: che la fiamma della tua giovinezza continui ad essere un faro per tutte le giovani menti innamorate della Konoha! Yosh! A domani!

 

“Cielo, Lee è sempre più sdolcinato ogni giorno che passa…” borbottò Shikamaru.

 

“Però hai visto che avevo ragione? Il Solviamore è nella Top Ten!” esclamò Kiba, annuendo con aria soddisfatta.

 

Tzé…”

 

Shikamaru era scettico; Naruto, invece, si era fatto coinvolgere. “Ehi, Kiba, ma funziona davvero questo Solviamore?” domandò, sgranando gli occhi blu, avidi di sapere.

 

Il ragazzo dai capelli scompigliati arrossì e si torse le dita in imbarazzo. “Beh, non ho ancora avuto il coraggio di metterli in pratica…” rivelò.

 

Shikamaru sbuffò. “Fesso…” borbottò.

 

“Ehi! Ti ho sentito, Nara!” si inalberò Kiba. “Adesso te la faccio pagar… eh?” l’attenzione del focoso ragazzo venne attirata da una testa bionda appena entrata nella caffetteria. “Guardate un po’ là!”

 

Gli altri tre si voltarono. La bellissima Ino Yamanaka aveva appena fatto il suo ingresso trionfale. I suoi occhi celesti scrutarono la sala ed il suo viso si aprì in un caldo sorriso quando individuò il suo bersaglio. Spiccò una breve corsetta euforica e si sedette al tavolo del solitario Shino Aburame, con grande sconcerto generale. Subito, cominciò a chiacchierare allegramente, gesticolando di tanto in tanto per enfatizzare un concetto. Shino annuiva ed interveniva di tanto in tanto.

 

Naruto e Choji erano a bocca aperta. Kiba appariva soddisfatto. Shikamaru apatico, come sempre.

 

“Visto? Visto?” si vantò Kiba. “Che vi avevo detto? Pensate che stiano insieme?”

 

Shikamaru schioccò la lingua, scettico.

 

“Che c’è, Shikamaru? Li hai visti, no?”

 

“Non è il suo tipo.”

 

“E allora perché si sarebbe seduta al suo stesso tavolo?”

 

Shikamaru fece spallucce. “Probabilmente gli sta facendo le fusa per poter copiare i compiti di matematica.”

 

La Yamanaka è davvero così opportunista?” domandò Naruto, incredulo.

 

“Non ne hai un’idea…” rispose lugubre Shikamaru.

 

“Oh, andiamo, Shikamaru! Non è poi così male…” lo rimbeccò pacatamente Choji, tra una patatina e l’altra.

 

Shikamaru gli rivolse un’occhiata, che esprimeva in modo lampante come la pensava a quel riguardo. “La Yamanaka è una strega, Choji. E tu dovresti saperlo meglio di me.”

 

Choji arrossì. “È successo alle elementari. È acqua passata…” borbottò, suscitando la curiosità di Naruto e Kiba.

 

“Cos’è successo alle elementari?” domandò Naruto, affamato di pettegolezzi.

 

“Cos’è? La Yamanaka ti ha dato un due di picche?” sghignazzò Kiba.

 

Choji arrossì ancora di più, affondando il viso nel sacchetto delle patatine per nasconderlo.

 

“Allora? Allora?”

 

“È così?”

 

“Ehi, voi due.” si intromise Shikamaru, irritato. “Non sono affari vostri. Lasciatelo in pace.” All’occhiata riconoscente di Choji rispose con un breve cenno di assenso. Poi, tornò a scrutare la Yamanaka ridere assieme a Shino Aburame. “Tzé!” mugugnò, prima di voltarsi dall’altra parte. “Invece di perdere tempo a chattare con un imbecille cibernetico e controllare cosa fa quella cretina della Yamanaka, Kiba, dovresti cominciare a prepararti per il prossimo compito di fisica: la Mitarashi non ti darà un’altra occasione per rimediare quel 15/100…”

 

Kiba lo guardò storto e aprì la bocca per ribattere, ma poi la richiuse e l’atteggiò in un sogghigno compiaciuto. “Facciamo una scommessa, Shikamaru. Se vinco io, mi passi il compito di fisica. Se vinci tu, farò i tuoi turni di pulizia per un mese.

 

L’altro alzò un sopracciglio, valutando l’offerta. “E quale sarebbe questa scommessa?”

 

Kiba sventolò un dito sotto gli occhi di Shikamaru. “Hai tempo un mese per scoprire la vera identità del Solviamore.”

 

Lo sguardo del giovane Nara, che fino ad un secondo prima si era acceso di interesse, tornò spento. “Ah, che noia: ancora questo Cupido virtuale…”

 

“Di’ piuttosto che hai paura di perdere.” lo sfidò Kiba con un sogghigno.

 

Tzé! Figuriamoci.” Socchiuse gli occhi e mise le mani dietro la testa. “Hai detto un mese, eh? Va bene: ci sto.”

 

“Perfetto!”

 

“E se per caso scoprissi io l’identità del Solviamore? Faresti i miei di turni di pulizie, Kiba?” si inserì Naruto, sogghignando.

 

“Tu, scoprire chi è il Solviamore?!” Il ragazzo castano scoppiò a ridere, seguito a ruota da Choji, più pacato. Persino Shikamaru si concesse un sorrisino.

 

Il biondo si corrucciò. “Beh, che c’è da ridere?!

 

Kiba ormai si asciugava le lacrime dagli occhi. “Okay, okay, amico: se sarai tu a scoprire chi è il Solviamore, giuro di fare i tuoi turni di pulizie da qui alla fine dell’anno!”

 

“E se non ce la faccio?”

 

“Niente.”

 

“Perché niente?”

 

“Lo faccio perché ti sono amico, Naruto: non voglio infierire. Se c’è qualcuno che ha una minima possibilità quello è Shikamaru, non certo tu.

 

“Così credi che non ce la possa fare, uh?” si infervorò il biondo, alzandosi in piedi. “Beh, ascoltami bene, Inuzuka: io scoprirò chi diavolo è questo maledetto Solviamore al massimo in una settimana,ttebayo!” tuonò, andandosene dalla caffetteria a passo di marcia.

 

Kiba roteò gli occhi. “Questa è come quell’altra sua promessa:Diventerò il capo-banda più temuto dell’intera città, ‘ttebayo!’…” esclamò, imitando la voce di Naruto. Sogghignò. “Per ora è riuscito solo ad essere lo studente con più lividi di tutta la scuola!” sghignazzò.

 

“E se ci riuscisse per davvero?” domandò Choji, sgranocchiando pensosamente una patatina.

 

“Beh, non è che Naruto sia stupido…” intervenne Shikamaru. “… ma mi sembra altamente improbabile.”

 

Kiba ridacchiò ancora alle spese del biondo. Poi si girò per ritrovare l’altra testa bionda che era stata al centro delle loro discussioni poco prima. “Ehi… Ma la Yamanaka non c’è più! E anche Aburame è scomparso!” Imbronciò le labbra. “Pensi che siano andati ad imboscarsi, Shikamaru?”

 

Se Choji o Kiba notarono l’improvvisa rigidezza della schiena dell’amico, non lo diedero a vedere. Shikamaru fece spallucce e fissò la porta della caffetteria con espressione cupa…

 

*

 

15 marzo. Scale del quarto piano. Ore 12.47

 

“Dannazione! E dicono pure di essermi amici!” borbottò Naruto. Saliva le scale corrucciato, le mani chiuse a pugno nelle tasche dei pantaloni della divisa. Imbronciato, arrabbiato ed anche stizzito, se ne stava andando nell’unico luogo della scuola dove si sentisse a suo agio: il tetto.

 

Gli piaceva stare lì. Era un posto tranquillo, dove non andava praticamente nessuno, dove poteva pensare ai suoi sogni da realizzare e cullare l’idea di essere talmente in alto da dominare l’intera scuola e tutti i suoi studenti.

 

Ebbene sì: Uzumaki Naruto aveva manie di grandezza.

 

Voleva scalare tutti i livelli di quella dannata gerarchia che vigeva tra gli studenti per poter essere riconosciuto da tutti. In particolare, da lei.

 

La lei in questione era Haruno Sakura, Vice-Presidente del Consiglio Studentesco. Sì, scelta quanto meno azzardata, visto che il suddetto Uzumaki Naruto era considerato da studenti e professori il classico teppistello con troppa voglia di menare le mani e troppo poco sale nel cervello. Sakura, invece, era la classica alunna modello, con una media stratosferica ed una cotta altrettanto esorbitante per Uchiha Sasuke, uno dei ragazzi più popolari della scuola, nonché studente di talento, attualmente in America grazie ad una borsa di studio. E, ovviamente, anche detentore del titolo di ‘Rivale N°1 di Uzumaki Naruto’.

 

Aprì la porta, venendo investito da una pioggia di raggi solari. Quando riuscì ad aprire gli occhi, notò subito che c’era qualcosa che non andava: un paio di gambe spuntava da dietro l’angolo a destra.

 

E che gambe!, si ritrovò a pensare, lasciando che gli occhi blu vagassero su quel gran bel pezzo di arti inferiori, le cui fattezze erano tipicamente femminili. Raramente gli era capitato di vederne di più belle: né troppo secche né troppo muscolose, dalla pelle così chiara e sicuramente setosa al tatto… Indubbiamente appartenenti ad una studentessa, visto che erano parzialmente coperte dalla gonna della divisa.

 

Shino-kun!” La ragazza doveva averlo scambiato per qualcun altro. “Finalmente sei arrivato! Io non capisco: qui si è bloccato tutto! Insomma, stavo rispondendo alla posta, no?, e improvvisamente il computer è morto! Uffa! Che rottura queste robe elettroniche!” si lamentò, cambiando posizione. Naruto scorse il video di un computer portatile e notò che la ragazza aveva lunghi e lucenti capelli biondi raccolti in una coda. “Non sarebbe tutto molto più semplice se potessi rispondere alla posta del Solviamore a mano? Mi eviterebbe meno crisi isteriche…” sbuffò lei.

 

“Il Solviamore?!” mormorò il ragazzo, stupito.

 

Shino-kun?” disse ancora la giovane nascosta. “Shino-kun, perché non mi rispon…?” Il viso della studentessa fece capolino da dietro il muro. Ovale perfetto. Pelle di pesca. Bocca piccola e rossa. Fluenti capelli biondi. Occhi color del cielo.

 

Naruto sgranò i propri ed aprì la bocca, sbalordito. “Yamanaka Ino?!” strillò, puntandole un dito addosso. “Tu sei il Solviamore?!

 

Shhh!” gli intimò il silenzio la ragazza, alzatasi in un baleno. Gli coprì la bocca con la mano affusolata. “Uzumaki! Non urlare!” soffiò come un gatto arrabbiato. “Non voglio che si sappia in giro!”

 

“Ma…! Ma…!” mugugnò Naruto contro il palmo della Yamanaka. Le prese un polso e le spostò la mano. “Tu? Il Solviamore?” ripeté ancora una volta.

 

Lei roteò gli occhi ed incrociò le braccia, seccata. “Ehi, Uzumaki: non c’è bisogno che tu faccia tutte queste scene. Potrei offendermi, sai?”

 

Lui ripensò a Kiba e alle risate degli altri e si affrettò a scuotere il capo. “No, scusa. Non era quello che intendevo... Solo che, beh, parlavamo del Solviamore giusto poco fa e…

 

La Yamanaka non lo lasciò finire. “Non dire niente!” esclamò con voce ansiosa. “Non raccontarlo in giro, ti prego!”

 

“Io non…!” cominciò a negare, ma poi si fermò. Quella non era forse la chance di dimostrare a Kiba e agli altri che non era così stupido come sembrava? Sì, beh, in realtà era stata una bella botta di fortuna, ma quello che contava era il risultato, giusto?

 

“Per favore…” lo pregò ancora la Yamanaka.

 

Naruto tentennò.

 

“Se terrai la bocca chiusa, farò qualsiasi cosa vorrai!” gli promise lei, quasi disperata.

 

“Davvero?” domandò lui, mentre un’idea gli frullava nel cervello.

 

La bionda annuì. “Prometto.”

 

“Okay.” Un largo sorriso furbesco gli distese le labbra. “Tu sei il Solviamore, giusto? Aiuti le persone a conquistare chi amano, no?” La Yamanaka annuì, cauta. Il sorriso di Naruto si fece ancora più ampio. “Fa’ innamorare di me Haruno Sakura ed io farò finta che questo incontro non sia mai avvenuto…

 

 

 

 

 

 

 

Commenti:

Innanzitutto, ben trovate/i!

Questa è la prima volta che scrivo qualcosa su Naruto ed anche la prima volta che scrivo qualcosa che non sia ambientato nell’universo potteriano. Ma, il fatto è che sono sotto esami, e le idee girano come impazzite nella testa e, beh, questo è il risultato.

 

Scrivo da diversi anni, ma sono nuova di questa sezione di Efp (pur avendo letto moltissime fan fiction). Quindi, se avete consigli o suggerimenti da darmi (anche critiche, ovviamente! Ma costruttive), non fatevi scrupolo!

 

Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosite/i!

 

A presto! ^_^

 

Ale

   
 
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