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Autore: Ale    24/09/2008    6 recensioni
“La quasi totalità dei giovani d’oggi sa cos’è Internet e come utilizzarlo. Molti di meno sanno districarsi nel difficile cammino che porta al Vero Amore. Cosa succede se si uniscono Internet e suggerimenti per giovani innamorati? Un successo! Proprio per questo il sito del Solviamore è da dieci settimane nella Top Ten dei siti più visitati dagli studenti della Konoha! Yosh! Proprio un sito che arde di giovinezza, eh?” Ma chi sarà questo Solviamore? Nessuno è ancora riuscito a svelare l’arcano. Il candidato più quotato è Shikamaru Nara, che però non ha alcun interesse nel consigliere cibernetico. Che cosa succede se, invece, è il teppista della scuola, Uzumaki Naruto, ad inciampare nella vera identità del Solviamore? Ricatti, incomprensioni, nuove amicizie, pene d’amore… ma soprattutto molto, molto caos![ShikaIno] [accenni NaruIno] [NaruSaku]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di Naruto appartengono a Masashi Kishimoto.

 

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16 marzo. Aula di Economia Domestica. Ore 10.23

 

Ino, insomma! Che stai facendo?!” sibilò Haruno Sakura, togliendo dalle mani dell’amica il peperoncino che stava per aggiungere all’impasto della torta. “Si può sapere che diamine ti prende oggi?”

 

Ino sbuffò e prese la cannella. “Niente.”

 

“Ma come niente?!” continuò Sakura. “È tutta la mattina che hai la testa da un’altra parte!”

 

“Ogni tanto ho qualche pensiero anch’io sotto tutti questi capelli biondi…” biascicò, girando imbronciata il cucchiaio di legno nell’impasto molliccio.

 

Gli occhi verdi dell’amica si addolcirono. “Non ho mai creduto il contrario.” Le diede una leggera gomitatina al braccio. “Vuoi parlarne?”

 

Per un attimo Ino valutò la proposta. ‘Sai, Sakura’ immaginò di dire all’amica ‘sono io il famoso Solviamore di cui parla tutta la scuola. Scusa se te l’ho tenuto nascosto, ma ora Uzumaki mi ha scoperta e, come prezzo da pagare per evitare che racconti la cosa in giro, vuole che io lo aiuti a farti innamorare di lui.’ Ino deglutì: Sakura l’avrebbe sicuramente uccisa. Primo perché rischiava di essere accoppiata con Uzumaki Naruto. E secondo perché Ino non si era fidata di lei.

 

Ino si sforzò di sorridere. “Non preoccuparti. Non è niente. Davvero.”

 

Ino! Sakura! Basta chiacchierare!”

 

“Sì, Kurenai-sensei!” cinguettarono all’unisono. Si rimisero al lavoro.

 

La bionda sospirò. Aveva chiesto all’Uzumaki un giorno di tempo per decidere e, contrariamente a quanto si era aspettata, il teppista non aveva fatto storie. Probabilmente non era poi così terribile come voleva far credere, si era detta. Però l’aveva messa di fronte ad un tragico ultimatum: sacrificare un’amica o la propria identità segreta?

 

Ne aveva parlato con Shino ed il ragazzo le aveva detto che stava a lei decidere: lui avrebbe rispettato qualunque sua scelta. Ovviamente, aveva aggiunto, era un peccato chiudere i battenti proprio ora che stavano avendo un così grande successo… Lanciò un’occhiatina a Sakura ed il senso di colpa le morse lo stomaco. Oh, se solo avesse avuto una prova, una sola, che Uzumaki poteva essere un buon partito per la sua amica!

 

Dopo l’incontro con il biondo teppista, si era resa conto di non aver molte informazioni sul suo conto e che le poche cose che sapeva di lui erano chiacchiere di corridoio. Che, come ben sapeva, riportavano solo una minima percentuale di verità. Essendo stata lei stessa più e più volte oggetto di queste odiosissime ciarle da comari, non poteva far altro che offrire all’Uzumaki il beneficio del dubbio.

 

D’altro canto, però, sapeva anche che lui non era esattamente in cima alla lista dei ‘Potenziali Fidanzati’ di Sakura (informazione di prima mano, visto che l’avevano compilata insieme) e che, al momento, la sua amica non era ancora riuscita a superare l’irriducibile cotta che aveva dai tempi delle medie per lo straordinario Uchiha Sasuke.

 

Insomma, Ino era presa tra due fuochi ed era estremamente confusa riguardo la decisione da prendere.

 

Così, decise di tastare il terreno. “Ehm… Sakura?” la chiamò, mentre versava l’impasto nella tortiera. “Cosa ne pensi di Uzumaki?”

 

Sakura la fissò come se le fossero spuntate due teste. “Mi hai appena chiesto cosa penso di quell’imbecille che continua a professarmi amore eterno facendomi vergognare come un cane e sperare che la terra si apra e mi inghiotta ogni volta che lo incontro?”

 

Ino si morse il labbro inferiore. “Ehm… Facciamo finta che non ti abbia chiesto niente, okay?”

 

Sakura la occhieggiò, sospettosa. “Perché vuoi sapere cosa ne penso di quel buffone?”

 

“Ero solo curiosa!” si difese, ridacchiando nervosamente. “È da un po’ che ti gira attorno, eh? Stamattina ho visto che ti parlava vicino agli armadietti…

 

“Ah, non me ne parlare! Da quando ha messo piede in questa scuola non ho più avuto un attimo di pace: continua a chiedermi di uscire insieme!” brontolò l’altra. Poi i suoi occhi si fecero distanti ed un vago sorriso le si dipinse sulle labbra. “Ogni tanto, però…” lasciò cadere la frase, troppo imbarazzata per continuare.

 

“Però?” la incalzò Ino.

 

Sakura arrossì un pochino. “Beh, ogni tanto mi fa avere notizie di Sasuke-kun e, insomma, si potrebbe dire che è quasi gentile…

 

Il cervello allenato di Ino registrò l’informazione. Quello, se avesse accettato la proposta dell’Uzumaki, sarebbe stato un discreto punto di partenza su cui lavorare…

 

“… ma non farti strane idee in proposito!” le ordinò l’amica. “Nel mio cuore c’è posto solo per Sasuke-kun.” dichiarò, un po’ sognante, un po’ malinconica.

 

Uchiha Sasuke. Quando erano alle medie lei e Sakura se l’erano litigato ferocemente. Era stato il motivo per cui la loro amicizia si era rotta e la sua improvvisa partenza per l’America le aveva spinte a raccogliere i cocci e tentare di ricomporli.

 

Ino provava uno strano sentimento di amore-odio nei confronti dell’Uchiha. Amore (anche se sarebbe stato più corretto dire riconoscenza) perché, andandosene, aveva eliminato l’unico ostacolo che ancora impediva alle due di tornare le migliori amiche che erano sempre state. Odio perché, sparendo dalla loro vita, aveva spezzato il cuore della povera Sakura.

 

La campanella suonò in quell’istante.

 

Le ragazze abbandonarono senza rimpianti i loro esperimenti culinari. Non avevano ancora oltrepassato la porta dell’aula che Sakura si nascose dietro le spalle di Ino. “Cosa ci fa lui qui?!” sibilò, indicando col mento proprio il biondino di cui stavano parlando poco prima.

 

“Chissà?” ridacchiò nervosamente Ino, lanciando occhiate preoccupate al ragazzo che si stava avvicinando con un gran sorriso sulle labbra.

 

Yamanaka!” la chiamò, sventolando le braccia.

 

“Idiota…” mormorò Ino, passandosi una mano sul viso.

 

Sakura, nel frattempo, si era raddrizzata ed ora guardava l’amica a metà tra lo scandalizzato e lo sbalordito. “Ma sta parlando con te?!

 

Sorrise con quanta più energia possibile. “Uzumaki!” gridò, spiccando una breve corsetta verso il giovane. “Ah, sei qui per gli appunti di Asuma-sensei? Certo che te li presto! Sono nel mio armadietto! Andiamo a prenderli!” disse a voce più alta possibile, prendendo il biondo per un braccio e cominciando a trascinarlo via a viva forza.

 

“Ciao, Sakura-chan!” lui salutò allegramente l’oggetto dei suoi desideri, prima che Ino gli facesse voltare l’angolo.

 

Invece di portarlo agli armadietti, lo trascinò verso il sottoscala. Gli lanciò un’occhiataccia. “Si può sapere cosa diavolo stavi tentando di fare?” soffiò.

 

Uzumaki sorrise, per niente spaventato. “Hai pensato alla mia proposta?”

 

Ino sospirò, afflitta. “Ci ho pensato, però non è questo il modo in cui lavoro.” Di fronte all’espressione confusa del biondo, sospirò di nuovo. “Intendo dire che, di solito, non vengo costretta ad accoppiare due persone.” Alla parola ‘costretta’, il ragazzo si guardò i piedi, quasi si vergognasse. “Insomma, di solito, sono sicura che, chi mi chiede aiuto, ama sinceramente l’altra persona…”

 

“Ma io amo Sakura!” esplose Uzumaki, con un’espressione così seria che Ino per un attimo ci credette sul serio.

 

Solo per un attimo, però. “Allora dimostramelo.” ordinò con voce dura.

 

“E come?”

 

“Da quanto credi di amarla?”

 

Lui le lanciò un’occhiataccia. “Sono sicuro di averla amata dal primo momento in cui l’ho vista camminare per i corridoi di questa scuola.”

 

“E perché sei convinto di amarla?”

 

“Perché lei…” Gli occhi del ragazzo si fecero più dolci. “Perché lei è un po’ come me: sta lottando perché il suo valore venga riconosciuto. È come un fiore sbocciato in ritardo, che sta tentando di stare al passo con gli altri, per riuscire un giorno a superarli e dimostrare quanto valga più di loro…

 

Ino era rimasta a bocca aperta. Non avrebbe mai creduto che un tipo come Uzumaki Naruto avrebbe descritto in modo così puntuale la sua migliore amica. Questo significava che l’aveva osservata bene? Che forse l’amava davvero? Si riscosse. “Okay. Visto che pensi di conoscere così bene Sakura, mi sai dire qual è il suo fiore preferito?” chiese, con un sorrisetto maligno: di solito, la gente era indotta a pensare che, con un nome come il suo, il fiore preferito di Sakura fosse proprio il ciliegio. Invece lei sapeva bene che il fiore preferito dell’Haruno era…

 

“La cosmea.” rispose sicuro il biondo.

 

Ino sgranò gli occhi. “Giusto…” sussurrò. “Un’ultima domanda: perché credi di essere il ragazzo giusto per lei?”

 

“Non so se sono o meno il ragazzo giusto… So benissimo che lei è innamorata di Sasuke, ma…” Uzumaki prese un bel respiro e la fissò determinato. “Sono sicuro che potrei renderla felice, perché per me non c’è cosa più bella al mondo che il sorriso sul suo volto.”

 

“Wow…” Ino era talmente impressionata da essere quasi commossa. Era la prima volta che udiva una dichiarazione così sentita.

 

“Ehm… Ora ci credi?” domandò il biondo, passandosi una mano sul collo, imbarazzato.

 

“Sì. Direi proprio di sì.” sorrise Ino.

 

Anche il viso di Uzumaki si aprì in un sorriso. “Allora, abbiamo un accordo, Ino-chan?” chiese, allungando la mano e facendole un occhiolino.

 

Lei prese quella mano abbronzata e la strinse, venendo investita da una buona sensazione. Sorrise con più forza. “Abbiamo un accordo, Naruto-kun.” confermò.

 

Evvai!” esultò il ragazzo, trascinandola in un abbraccio da orso.

 

Ino arrossì per la vicinanza e si allontanò, imbarazzata. “Uhm… Aspetta ad esultare: prima devo elaborare una strategia per farti conquistare Sakura.”

 

“Ho fiducia in te, Ino-chan.” ammise sinceramente Naruto, guardandola con quei suoi grandi occhi blu.

 

Ino si trovò ad arrossire nuovamente. Si schiarì la voce. “Okay… Fammi pensare…” Si massaggiò la fronte con due dita. Come poteva fare in modo che Sakura si accorgesse di Naruto? Diamine, quel ragazzo non aveva fatto altro che cercare di farsi notare da lei! Spinse in fuori le labbra, pensosa. Era praticamente impossibile che Sakura non lo avesse notato. Quindi… Quindi era talmente abituata alla sua presenza, che forse una sua assenza sarebbe stata notata più facilmente!

 

Okay, si disse. Puntiamo sull’assenza… Assenza… Assenza? No, non assenza: irraggiungibilità! Sì, molto meglio! Naruto doveva sembrare improvvisamente irraggiungibile agli occhi di Sakura. Ma come fare?

 

Le veniva in mente un unico modo: farlo uscire per finta con un’altra ragazza. Ora, il problema era trovare una ragazza disposta a fare il loro gioco… L’unica che aveva mai mostrato interesse per il biondo teppista era Hyuga Hinata, ma l’Inuzuka aveva chiesto il suo aiuto come Solviamore per conquistarla ed Ino non voleva rovinare le possibilità del ragazzo…

 

Come fare? Come fare?, si chiese, battendosi un pugno contro la fronte al ritmo dei suoi pensieri.

 

Risatine divertite le fecero perdere la concentrazione. Fissò confusa Naruto, scosso dalle risate. “Perché stai ridendo?” domandò, sinceramente perplessa.

 

Gli occhi blu del ragazzo la guardarono divertiti, mentre le risatine cessavano. “No, scusa, è che sei buffa quando pensi…” si scusò con un sorriso.

 

Ino si imbronciò. “Buffa, eh?” borbottò, girando sui tacchi ed uscendo dal sottoscala.

 

Naruto si sbrigò a raggiungerla. “Ehi, no! Non volevo offenderti: era una specie di complimento…” rivelò, improvvisamente imbarazzato.

 

“Un complimento?” Gli rivolse un’occhiata gelida. “Dobbiamo migliorare molto in questo ambito…

 

Naruto le passò con disinvoltura un braccio attorno alle spalle. “Sono sicuro che con il tuo aiuto andrà molto meglio.” disse con sincerità.

 

Ino lo fissò sorpresa. E, da qualche parte, un pochino compiaciuta.

 

“Oh! Hai visto da dove sono usciti?”

 

“Sì!”

 

“Chi?”

 

Uzumaki con la Yamanaka!”

 

Alcuni studenti cominciarono a guardarli in modo strano.

 

“Sono stati al sottoscala…”

 

“Chissà cos’hanno fatto…?”

 

“Stiamo parlando della Yamanaka: lei va sempre fino in fondo con tutti.”

 

Naruto aveva ancora il braccio attorno alle spalle di Ino e la sentì irrigidirsi. Fece per togliere il braccio e dirne quattro a quelle pettegole, quando la mano bianca di Ino arpionò la sua, facendola rimanere fermamente appoggiata sulla propria spalla.

 

Ino, ma…?”

 

“Sta’ buono, Naruto… Mi è venuta un’idea…”

 

*

 

16 marzo. Aula di Matematica. Ore 12.09

 

“Hai sentito l’ultima?”

 

“No, cosa?”

 

“Sembra che la Yamanaka stia uscendo con Uzumaki!”

 

Crash!

 

“Che state facendo? Ehi, Nara, ti senti bene? Sembri un po’ pallido…”

 

“… Non è niente. Mi scusi, Kakashi-sensei.”

 

“D’accordo. Allora, il seno di una funzione…”

 

Shikamaru raccolse da terra un pezzo di matita, l’altra metà ancora saldamente impugnata nella mano destra. La sua fronte era corrugata. La Yamanaka che usciva con Naruto? Ma cosa diavolo stava succedendo?

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti:

E qui iniziano i guai…

Grazie mille a: kikkyxx14, _matthew_ e sousuke sagara!! Spero che anche questo secondo capitolo vi piaccia!

 

A presto!

Ale

   
 
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