Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Liioisjustchemical    01/09/2014    2 recensioni
Premettendo di non aver ancora letto 'Il Marchio di Atena' nè i seguenti, causa libri scolastici (non mi esprimo), la mia sotria non prenderà in considerazione gli eventi successivi all'arrivo di Piper, Leo, Jason, Annabeth e gli altri al Campo Giove.
Essa si svolge in un universo parallelo e contemporaneo poichè non segue gli avvenimenti narrati nei libri, nè, tantomeno si tratta di un epilogo.
Lennox, ha dei grossi buchi nel suo passato che desidera colmare e, oltre a ciò, una profezia confusa, ma chiaramente spaventosa e premonitrice di molti mali, la forzerà ad una spedizione che si preannuncia pericolosa.
Tuttavia, Lennox, non sarà sola, la accompagnerà Nico di Angelo, uno dei suoi più grandi amici, ma assolutamente non un suo confidente.
I due, infatti, sebbene siano in buoni rapporti e si sentano molto legati, sono restii a condividere paure, insicurezze e timori di ogni genere.
Forse la spedizione sarà l' occasione che serve loro per dare una svolta, in male oppure in bene, al loro rapporto.
Lennox, figlia di Zaus e cresciuta negli inferi.
Lennox, che deve la sua vita al dio del mare.
Lennox, accolta al Campo Giove.
Lennox, semidea greca.
Lennox, e Nico di Angelo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il Campo Mezzosangue
 
Il passaggio arrivò ed un uomo silenzioso e ricoperto di occhi ci accompagnò fino al Campo Mezzosangue.
Lo trovai meraviglioso, molto diverso dal Campo Giove e più accogliente, caratterizzato da un clima più casalingo.
Nico sembrò annoiato come lo sembrava sempre e ciò non faceva una piega.
Chirone ci accolse cortesemente ed anche gli altri ragazzi furono felici di averci dalle loro parti dato che eravamo entrambi greci, dopo tutto.
Riconobbi il famoso Percy Jasckson e quella che doveva essere la sua ragazza, Annabeth.
Per il resto talmente tanti ragazzi e ragazze mi si presentarono che dopo pochi secondi smisi anche di cercare di ricordare nomi.
Era ora di pranzo e ci accolsero nella loro mensa, io mi sedetti da sola al tavolo di Zeus mentre Nico si mise accanto a me.
Non poteva nemmeno essere definito uno strappo alla regola in quanto, effettivamente, lui non aveva nemmeno un tavolo proprio a cui sedersi.
Mangiando intavolai un discorso profondo sulla nostra impresa e sulla profezia.
“Pensi che dovremmo chiede l’aiuto di qualcuno da questo campo?” chiesi.
“Penso ci siano già abbastanza greci in questa impresa” rispose lui.
“Si ma, insomma… noi abbiamo l’appoggio del campo romano, no? Ci potrebbe tornare utile l’aiuto anche del campo greco. Se noi siamo uniti, anche loro capiranno magari” dissi facendo un gesto con il capo rivolto al braciere dove venivano fatti si sacrifici agli dei.
“Non lo so. Non è che a loro sia mai importato troppo di tutti i loro figli” mi ricordò senza l’ombra di un rimorso.
Aveva indubbiamente ragione.
Finita la cena ci radunammo tutti sugli spalti e Chirone ci presentò, parlò della nostra impresa, ma si interruppe prima di rivelare le esatte parole della profezia.
“Di cosa si tratta?” fece una voce che proveniva dalla zona dove erano raccolti i figli di Ares.
Chirone ci lanciò uno sguardo.
Presi la parola io, ben sapendo che se c’era da aspettare che la prendesse Nico avremmo potuto aspettare in eterno.
“Hem” cominciai, non buono come inizio “in realtà la cosa è dubbia, voglio dire, è chiara, ma forse…”
Per tutti gli dei, non ero mai stata buona con le parole.
“Gli dei hanno deciso che è ora che si prenda una decisione” Nico prese la parola lasciandomi sorpresa.
Poi mi guardò e io seppi come continuare.
“Hanno deciso di scegliere, o meglio, di farci scegliere, tra romano o greco”
Un coro si alzò dalle scalinate.
“Certe divinità acquistarono importanza passando al mondo romano, mentre altre ne persero... e ora, ognuno di essi rivendica la fazione che gli conferisce maggiore potere”
“Che ne sarà della fazione perdente, dei semidei della fazione perdente?” chiese qualcuno dalla casa di Atena.
“Non lo sappiamo, ma vogliamo evitare che ciò accada”
“Cosa dice la profezia?” un’altra voce, questa volta dalla casa di Iride.
“La profezia…”
“Ci sarà una guerra tra greci e romani?”
“Siete fuggiti dal Campo Giove o vi hanno cacciato loro?”
Le domande si accumularono e io guardai Chirone persa.
“Silenzio!” tuonò il centauro “chiamo a raccolta i rappresentanti di ogni casa, tra cinque minuti nella Casa Grande. Anzi, meglio fare subito”
Ognuno dei suddetti rappresentanti di avviò verso la Casa Grande mentre noi li seguimmo.
Ci sedemmo attorno ad un tavolo da ping-pong e cominciammo a parlare a turno.
Per prima io spiegai il concetto della profezia, quando mi fu chiesto di rivelarla sbiancai e sentii il respiro farsi difficile, così Nico rispose al posto mio che per il momento era meglio non pensare a quella.
Si alzarono alcune proteste, ma Chirone fu d’accordo con noi.
“Comunque, ci sono alcuni dei che sono disposti alla loro doppia indole, e sono quelli su cui faremo affidamento” terminai.
“Chi sono?” mi chiese una figlia di Ares.
“Ares, Zeus, i più importanti, ma ci sono alcuni che non si sono schierati, Afrodite, Diana…”
“Artemide” mi corresse Nico.
Io gli scoccai un’occhiata velenosa e proseguii.
 “Noi, io e Nico, siamo, come dire, da sempre vissuti tra i due mondi, perciò era palese che l’impresa fosse destinata a noi due, tuttavia sapete bene che ci sono altri ragazzi che hanno avuto contatti con entrambi i campi, Jason, Percy” feci indicando il figlio di Poseidone.
“Perché Jason non è qui allora?” chiese un ragazzo che dedussi il figlio di Apollo.
“E’ rimasto al Campo, nel caso...” feci una pausa “nel caso voi non foste stati così amichevoli” terminai.
“Cosa credete? Sono i romani quelli bellicosi” fece subito un ragazzo moro che credo fosse della casa di Ermes.
Io lo guardai spaventata e mi affrettai a prendere la parola.
“E’ proprio questo che vogliamo evitare, che i semidei comincino a dividersi. Cerchiamo di mantenere la pace tra le due fazioni” dissi lentamente e scandendo chiaramente tutti i concetti intesi e sottointesi.
“Prima hai detto che loro vogliono che siamo noi a scegliere, cosa intendi?” mi chiese una ragazza dalla casa di Afrodite.
“Intendo dire che loro vogliono la guerra, una guerra che si combatte direttamente ed indirettamente tramite noi. Se un campo prevale sull’altro, beh, il loro lavoro è dimezzato” tentai di spiegare.
“Allora” prese la parola Percy “Cosa facciamo?” chiese.





Allora, scusate se sono scomparsa, ma ho avuto dei contrattempi.
Rispondo qui ringraziando tutti coloro che leggono barra seguono barra recensiscono la storia.
Mi fa davvero piacere.
Leo
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Liioisjustchemical