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Autore: Salmcroe    01/09/2014    5 recensioni
Dopo lo scontro alla prigione, vediamo Beth e Daryl soli. Un racconto della storia fino a quando non si ricongiungeranno col resto del gruppo. Dal testo: "Quando fu talmente vicino che lei riuscì a specchiarsi nei suoi occhi, e non vi trovò più il blu che ormai le sembrava tanto familiare, finalmente le lacrime caddero a rigarle le guance. Si sentì sussurrare, -Daryl, no.. - "
Spero vi piaccia, è una mia rivisitazione della storia :) SPOILER QUARTA STAGIONE
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Parte prima sopravvivere di speranza

 

Era ancora lì, accasciata sulle rotaie. Teneva un braccio stretto attorno alla vita, dove dal taglio il sangue usciva copioso colorandole di rosso la canotta scura, e lasciandole un ombra sulla pelle pallida. L'altro braccio era alzato, per tenere la mano premuta sulla bocca, ad attutire i singhiozzi. Le dita bagnate dalle lacrime, il sollievo che le dava il ferro a contatto con la pelle, cercava un qualsiasi dettaglio che la distraesse da quello che le accadeva attorno, ma non poteva evitare di ascoltare. Le giungevano forti e chiare le voci che poco distante da lei discutevano, sempre più animatamente, sempre meno rassicuranti.

Glenn guardò l'altro furioso, non riusciva a mettere a fuoco la situazione. Tutto gli sembrava così assurdo, così insensato. Quella situazione non poteva essere reale, non voleva crederci.

Deciso, sulla difensiva, Daryl rispose al compagno. -Non ho nulla da giustificare a te. -

-Ti sbagli, tu devi, è solo una ragazzina Daryl!- L'arciere gettò a terra la sua arma, tirò un calcio alla terra, e velocemente annullò la distanza che durante tutta la discussione l'aveva separato da Glenn. Puntando furioso le iridi blu negli occhi scuri che aveva difronte ormai, agguantò la maglietta dell'amico, strattonandola verso l'alto. -Non è una ragazzina- sussurrò al volto dell'amico, che ormai non lo guardava più furioso, ma solamente sorpreso -E soprattutto, non è più una tua responsabilità. -

 

 

3 settimane prima

Il fuoco crepitava appena, e l'odore della carne le stava dando la nausea. La tastò appena con le dita, ma proprio la fame non voleva arrivare. Sentiva Daryl poco distante da lei spolpare con gusto le ossa dal pezzo di carne di serpente che stringeva tra le dita unte. Almeno a lui sembrava piacere.

Da quando si erano separati dal resto del gruppo si sentiva perennemente nel posto sbagliato, ed il suo compagno di sventura di certo non cercava di migliorare la situazione, con lunghi silenzi e quel fare burbero. Ma Daryl era così, e Beth lo sapeva, neanche lei aveva tentato nulla per cambiare le cose.

In quel momento però il silenzio le riempiva la testa, si sentiva l'odore di carne bruciata addosso e tutto quello che voleva era distrarsi per quanto fosse possibile. Preso coraggio, si voltò verso l'altro, - Daryl. - spostò gli occhi su di lei - Vorrei tanto bere. - non sapeva bene il perché, suo padre si era sempre battuto per impedirle di toccare alcolici, e lei non aveva mai avuto nulla da ridire a riguardo. Ma suo padre era morto, e il mondo andava a rotoli. -Tieni. - rispose l'uomo lanciandogli la bottiglietta di plastica che aveva a fianco. -Non voglio bere acqua - disse alzando di poco la voce, sperando che trapelasse però almeno un po' della sua irritazione. -Beh, abbiamo solo quella. - riprese ad addentare il serpente, togliendosi di tanto in tanto un ossicino sottile dalla bocca, lanciandolo lontano con le dita sporche. Beth rimase a guardarlo, aspettando una qualche reazione allo sguardo furioso con cui lo stava trafiggendo, anche solo una battuta, un'occhiata, un alzata di spalle, ma niente. Sembrava che si fosse dimenticato della sua presenza. Allora, afferrato il coltello e con uno sbuffo, la ragazza si alzò, strinse i capelli in una coda stretta e si addentrò tra il fitto della vegetazione che li circondava, attenta a non fare rumore, decisa a lasciarsi alle spalle l'indifferenza di Daryl.

Era tardo pomeriggio, e l'aria cominciava a rinfrescarsi.
Camminava da dieci minuti buoni, quando un gruppo di cinque zombie le si parò difronte. Si bloccò spaventata, poi, ripreso il controllo di sé, veloce si accucciò dietro un albero, per cercare di capire come uscirne. Scappare non sarebbe servito se non fosse riuscita a distrarli, e di pietre o legni per fare rumore non ne vedeva attorno a lei. Avrebbe potuto affrontarli, non voleva una qualche distrazione? Perchè no, infondo aveva il suo coltello, poteva cavarsela. Dunque allungò la mano allo stivale e ne trasse l'arma. Respirò a fondo, ad occhi chiusi, concentrata sui rantoli degli erranti che nel frattempo si erano avvicinati, facendo più rumore di quanto bastasse per attirarne altri. Beth saltò fuori dal suo nascondiglio, trovandosi difronte ad un corpo zoppicante, che le veniva incontro a fauci spalancate. Spostò decisa il braccio sopra la testa, ma prima che potesse calare il fendente mortale, una freccia aveva trapassato il cranio dell'essere, dritto in mezzo alla fronte. Questo cadde avanti, e per poco non finì per schiacciare la ragazza, che si spostò a sinistra con un movimento fluido. Non c'era tempo di vedere da dove la freccia fosse arrivata, quindi avanzò avvicinandosi al secondo zombie. Pronta colpire di nuovo, teste il braccio, ma l'unico cosa che la lama riuscì a colpire fu l'aria. Un'altra freccia. Ora più irritata di prima, con sole due falcate raggiunse il terzo, che cadde morto ancora prima che lei riuscisse a guardarlo meglio occhi vacui. Girò la testa, fu colpito anche il quarto, poi il quinto, sempre dalle frecce nere, sempre un colpo preciso al centro della fronte. Si sentiva ribollire il sangue, possibile che la credesse così incapace da non saper abbattere da sola un paio di erranti?! Possibile che dovesse sempre trattarla da bambina? Non si preoccupò del tono di voce quando chiamò irritata l'uomo, invitandolo a raggiungerla. -Daryl! Daryl! - avanzò di un passo, riuscendo a vederlo, poggiato al tronco sottile di un alberello, le braccia incrociate, la balestra ai suoi piedi. -Che cazzo ti dice il cervello, eh? Potevo farcela da sola! - Sbuffò -Certo, potevi farcela da sola a farti ammazzare! - Beth capiva che cominciava anche lui ad irritarsi. Meglio, finalmente avrebbero avuto una discussione vera e non a senso unico, la prima da giorni. -Qual'è il tuo problema? Scusi signor Dixon se non sono una grande arciera scuoiatrice di serpenti come lei! Mi dispiace se cerco di essere ottimista e di credere che tutte le persone a cui teniamo non siamo morte! Mi dispiace che tu sia così ottuso da non vedere che io sopravvivo anche di speranza, e non solo di caccia e saccheggio! - Aveva sputato quelle parole con tanto odio addosso all'uomo che sembrava fossero veleno. Lo aveva colpito, dicendo quelle cose, ma a quanto pare non abbastanza, perché ribatté urlando anche lui, sporgendosi in avanti, guardandola dritta negli occhi. -Sopravvivi talmente tanto con queste stronzate della speranza che mi hai appena chiesto dell'alcool! Cosa c'è, il mondo è un posto troppo crudele ora per la piccola Green che anche lei vuole abbandonarsi a certi vizi?! Fammi il piacere ragazzina, lascia queste cose agli adulti. - Daryl raccolse la balestra ai suoi piedi, e voltò le spalle alle ragazza. Ancora immobile, lo guardava andare via. -Non credevo fossi un figlio di puttana così stronzo Daryl Dixon! - Le lacrime cominciavano a velarle gli occhi, ma lei lottava per ricacciarle indietro, e per non far cedere la voce. Le rispose -Si, beh, mi dispiace averti deluso. -

Si lasciò sfuggire un singhiozzo soffocato, e cercò al più di ricomporsi. Armata solo del suo coltello, girò le spalle alla direzione in cui se n'era andato il suo compagno, proseguendo sola.

 

Tornato all'accampamento improvvisato Daryl spense il fuoco che ancora bruciava, raccolse le sue cose, incartò la carne rimasta ed infilò tutto nella sacca nera dove mettevano le provviste. Staccò i fili con i cerchioni che avevano usato di protezione, slegandoli dai tronchi. Aveva preparato tutto, ora doveva solo scegliere da che parte andare. Sud, ovest, est. Sospirò rumorosamente, -Coglione. - si disse. Caricata in spalla la balestra, e sull'altra la sacca, armato di tutta la calma e la pazienza di cui era a disposizione, alla fine si incamminò verso nord, per raggiungere Beth.

 

 

 

 

Okay, salve a tutti. Spero che questo primo capitoletto vi abbia incuriosito almeno un po'.... Ho intenzione di scrivere abbastanza capitoli per questa storia, quindi confido la seguiate in tanti :) I primi capitoli saranno introduttivi, anche perché credo che questi due poveretti siano dei personaggi belli complessi, e vorrei rimanere il più possibile vicino al carattere che hanno nel telefilm, non sarà semplice ma posso provarci. Sarei felicissima di sapere cosa ne pensate, grazie dell'attenzione. Alla prossima! :)

  
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