Ed anche oggi, sono stato svegliato dal suono irritante di quella diamine di sveglia. Credo che un giorno la butterò dalla finestra. Con fatica, tocca alzarmi, andare allo specchio e guardarmi pensando se un qualcuno si sveglierà accanto o prima di me, magari facendomi trovare colazione e vestiti pronti, chissà. Nel frattempo che penso, mi lavo il viso, l'acqua gelida inizia a farmi riprendere dal sonno. Alzo la testa allo specchio, e guardo i miei occhi, cerchi a spirali con l'interno viola, che tutti gli adulti del villaggio, chiamano  "rinnegan" , e proprio per questo vengo evitato dalla maggior parte dei ragazzi della mia età, proprio per il "pericolo" dei miei occhi, che potrebbero uccidere una persona in meno di un secondo. Questo pericolo che anche io percepisco guardandomi allo specchio. Dopo una bella doccia rinfrescante ed una spazzolata ai miei capelli rossi,corro a mangiare qualcosa con il rischio di affogarmi per la troppa fretta. Esco, e correndo, riesco ad arrivare in orario all'accademia. Appena entro, vedo la mia migliore amica, forse l'unica ragazza che non mi evita, seduta, che mi sorride.  "Dov'è Sasuke?" Sussurro ad Hinata mentre mi siedo,  che mi risponde alzando le spalle. Nella classe inizizia a crearsi della confusione, che mi irrita tantissimo. Dopo qualche minuto, questa confusione, finalmente, viene "zittita" dalla voce del maestro Obito, che con voce stanca, quasi assonnata, ci saluta. "Buongiorno a lei, maestro" risponde la classe in coro. Il maestro Obito, senza nemmeno sedersi, apre il registro della classe, e nomina man mano ogni alunno. Dopo una decina di alunni, il maestro mi chiama esclamando il mio nome : "Uzumaki Nagato" ed io, prontamente, alzo la mano. Il maestro continua l'appello, fino ad esclamare :"Sasuke Uchiha" , passano pochi secondi, ed immediatamente, la porta viene spalancata, e si sente urlare "Eccomi!", era Sasuke, che respirando con affanno per la sua evidente corsa per arrivare in tempo, si siede accanto a me ed  Hinata sorridendo. "Bene ragazzi" esclama il maestro, "Oggi , è il giorno della vostra promozione a genin, per questo mi congratulo con voi. Ora siete dei ninja ufficiali!" I ragazzi, sorridono  e parlottano silenziosamente tra di loro, ma vengono interrotti dal maestro che dice :"Ora chiamerò un gruppo di tre persone, che sarà uno dei team ufficiali del villaggio". Così, il maestro Obito, inizia a chiamare man mano dei ragazzi, che prendono i loro coprifronti sulla cattedra ed escono dalla classe che man mano si svuota. "Beh, siamo rimasti solo noi tre, mi pare ovvio che--" le parole di Sasuke, vengono interrotte dalla voce del primo hokage, Minato Namikaze che sorridente dice "Prendete le vostre fasce ed andiamo, Nagato, Hinata, Sas'ke" A quelle parole, sono rimasto pietrificato! L'hokage in persona ci avrebbe allenati?! Stavo sognando?! Ebbene no, è la pura realtà. Dopo che abbiamo indossato i nostri coprifronti, io, Sasuke ed Hinata iniziamo a seguire fuori dall'accademia il primo hokage, Minato-sensei. "Non ci credo" dice Hinata sotto voce , fissando me e Sasuke. "E' proprio lui!" risponde Sasuke guardando Hinata, che cammina tra me e lui. "Si, sono proprio io.. Beh, cosa c'è di strano? Non sono un normalissimo shinobi come voi?" dice "Minato-sensei" ridendo. "Beh, ma tu sei l'hokage! Colui che ha fondato konoha, il nostro villaggio!" Dico a voce molto alta, già prendendo confidenza con lui. Dopo una ventina di minuti di cammino, arriviamo finalmente in questo campo, attrezzato di spaventapasseri e vari tronchi d'alberi mozzati. Davanti a noi, c'è il monte hokage ma però senza volti, dato che il nostro campo è situato dietro,all 'inizio della foresta del villaggio. "Questa, è la zona dove ci alleneremo, e vi insegnerò come diventare ninja di alto livello!" Esclamò Minato-sensei sorridendo "Ma prima, c'è una cosa più importante, la presentazione! Allora, chi vuole iniziare a presentarsi?" Sasuke alzò la mano , iniziando a raccontare la sua storia :"Mi chiamo Uchiha Sasuke. Del mio clan, siamo rimasti solo io e mio fratello maggiore, Uchiha Itachi.. Il mio clan è stato sterminato da quei bastardi della confraternita nemica!" Dice Sasuke , quasi urlando con aria molto arrabbiata. "Confraternita nemica? Cosa è?" Chiede con aria incuriosita Hinata. "La confraternita nemica, detta CA, è la nemica storica del villaggio. Questa guerra, risale a quasi prima della fondazione del villaggio della foglia. Minato-sensei, il primo hokage, è sempre stato nemico di Ashimaru, il capo della confraternita. Ma un giorno, io metterò fine alla guerra e diventerò hokage!" Esclamo ridendo , ma Sasuke mi risponde : "La sconfiggerò io, ed io diventerò hokage! hehe". Minato-sensei, dopo aver sentito le parole mie e di Sasuke sorride. "Sono felicissimo che ninja premurosi come voi condividono lo stesso sogno. Essere hokage vuol dire avere coraggio, forza, astuzia e soprattutto amore. Voi, mi ispirate questi sentimenti, sarà bello vedervi da grandi." Dopo queste parole, Hinata alza la mano ed inizi a raccontare anche lei la sua storia :"Io e mia sorella, siamo state cacciate dal nostro clan.. Il clan Shinji, non abitano nel villaggio, anzi, sono nemici degli shinobi, e non so perchè io sono qui" Dice Hinata, con un'espressione triste ed amareggiata. Minato-sensei, alle parole della ragazza sbuffa. "Beh, Nagato, tocca a te raccontare la tua storia" Nemmeno il tempo di far contiuare a parlare Minato-sensei, che con aria triste rispondo "Non ne ho idea, mi dispiace." Alle mie parole, Sasuke e Hinata mi guardano in modo strano. "Beh" Dice Minato-sensei sbuffando "un gior--" - "Allora, quando iniziamo?" Urlo io, alzandomi e sorridendo. Minato-sensei, sorridendo guardandomi, estrae dei capanellini e se li appende alla cintura della sua divisa. "Dovete prendere questi campanellini. Chi non li prenderà, tornerà in accademia." Alle parole del nostro maestro, Hinata e Sasuke rimangono tutti e due impietriti, ma io no, perchè già so che se mettiamo in atto la testa ed il gioco di squadra, dimostrando a Minato-sensei che siamo un ottimo team e che siamo dei grandi shinobi, ci promuoverà tutti! " Gioco di squadra, ragazzi. Gioco di squadra!" Dico allora io , sorridente. "DIAMOCI DENTRO!"