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Autore: gleebrittanastories    01/09/2014    3 recensioni
La Brittana in un mondo parallelo, dove Santana e Brittany si conoscono molto dopo il liceo. Entrambe vivono a New York e sono due donne in carriera. Due come loro sono destinate a incontrarsi, McKinley o meno.
Presenza Quick, Klaine, Samcedes, Will-Holly
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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/ Ehy! Eccoci con il nono capitolo. Finalmente un'interazione fra le due! Non vi anticipo altro, buona lettura /
 

"Ancora niente?" 

"Ancora niente" 

"Senti San, forse dovresti passare oltre. È chiaro che lei no merita il tuo cuore, è solo una ballerina piena di se" 

Era sabato e stavano sorseggiando due birre al solito locale. 

"Non è così" 

"Non avrei mai pensato di consigliartelo ma perché non vai un po' in quei locali che frequentavi? Ci sono tante ragazze belle e intelligenti che non aspettano altro che una come te" 

Ma era un'alternativa che in quel momento Santana non voleva neanche prendere in considerazione. 

"Come è andata mercoledì?" 

"Con Puck? Bene, usciamo lunedì. Ti sembrerà impossibile ma ha fatto colazione, mi ha baciata e se n'è andato sorridente" 

"Sta facendo progressi, solo un misero bacio non è da lui" 

Ma Santana non era convinta, e decise di far seguire Puck da qualcuno. Ma doveva scegliere accuratamente da chi. 

 

Quel lunedì sarebbe arrivato il nuovo capo, fino a quel momento lo era stata la vice direttrice Becky. Santana andò come suo solito nel suo ufficio con il caffè in mano. 

Ma non fece in tempo a sedersi che un uomo con il doppio dei suoi anni andò verso di lei con aria sorridente. 

"Ciao!" 

"Salve signor..." 

"Shuster. È un piacere conoscerti, sono il nuovo direttore nonché presidente" 

"Piacere. Io sono Santana Lopez, manager azionistica" 

"Lo so lo so, Sue mi ha parlato di te. Beh allora buon lavoro" 

"Grazie" 

Santana aveva mantenuto un tono pressoché piatto per tutta la conversazione. Quel Shuster le sembrava un idiota che avrebbe fatto fallire l'azienda in pochi mesi. Doveva fare di tutto per impedirlo. 

Ora aveva due uomini da tenere sotto controllo, Puck e il capo. 

Lavorò bene come suo solito e riuscì a resistere alla fame fino alle 11:30. Non sapeva perché me quel giorno si sarebbe sbranata la scrivania. 

Disse al capo che sarebbe tornata dopo mezz'oretta e lui le annuì sorridente. 

Era lunedì proprio all'ora in cui aveva incontrato Brittany quella volta. Ma ogni volta che pensava a lei le veniva da piangere. Ormai era tutto chiaro. 

E quando vide da dietro i suoi inconfondibili capelli rimase per un attimo immobile all'entrata, non era sicura di volerle parlare. 

Prese il solito caffè e un brownie, forse le avrebbe un po' calmato l'appetito. 

Mentre stava mettendo un po' di zucchero nel bicchierone sentì una mano sul braccio e un "Ehi" quasi sussurrato. 

La latina si girò di scatto e rimase per un attimo incantata ma poi il rifiuto che aveva dovuto affrontare in quei giorni le fece tramutare il sorriso in smorfia. 

"Ciao" e tornò a girare il caffè. 

 La ballerina fece una faccia dispiaciuta e adorabile. 

"Cosa c'è San?" 

Quel diminutivo lo usavano solo i suoi migliori amici e la infastidì non poco che lo usasse la ragazza che la faceva soffrire. 

"Sai leggere?" 

"Sì ma non capisco ancora certe parole troppo difficili come arbusto. Tu lo sai cos'è?" 

Si dovette sforzare davvero molto per non sorriderle. 

"È un cespuglio. Comunque perché non mi hai chiamata? O anche un messaggio andava benissimo, sempre meglio del nulla" 

"Cosa dici? Magari avessi il tuo numero!" 

Lo disse con un'ingenuità che la latina non poté che crederle. 

"Hai trovato il mio biglietto nel camerino?" 

"Sì certo, è stata una cosa molto dolce" 

"Sotto il mio nome c'era il mio numero di cellulare" 

Ci fu un attimo di silenzio, nel frattempo Santana l'aveva seguita al suo tavolo. Poi Brittany iniziò a ridacchiare e si nascose la faccia tra le mani. L'altra approfittò di quel momento per osservarla in tutto il suo splendore. 

"Mi vergogno a dirlo, mi sento così stupida" 

"Tu non sei stupida" 

"Beh non mi conosci abbastanza per dirlo" 

"Invece sì" 

Ci fu un attimo di imbarazzo generale poi la ballerina si decise. 

"Credevo fosse un messaggio in codice, sono giorni che lo studio" 

Santana rise e l'altra la imitò. 

"Non importa, l'importante è che ci siamo incontrate. Sai c'ero rimasta un po' male che tu non volessi vedermi" 

"Anch'io c'ero rimasta un po' male quando ho visto che te n'eri andata prima della fine dello spettacolo'' le rispose sollevata e poi aggiunse ''Comunque se non avessi voluto vederti non sarei venuta qui tutti i lunedì alle 11:30" 

Il sorriso sul volto della latina si ingrandì. Davvero Brittany era venuta lì per quattro lunedì di seguito dal loro incontro? Poi la pancia le brontolò e dovette distogliere gli occhi dalla ragazza per concentrarsi sul brownie o sarebbe svenuta. 

Vide Brittany tirare fuori il cellulare, un iPhone bianco. 

"Hai lo stesso identico cellulare di Quinn" osservò la latina. 

"Chi è Quinn?" 

"È la mia migliore amica, quasi una sorella per me" 

"Anch'io vorrei tanto un'amica vera. Le persone mi trattano da stupida, tutti. Tranne te" 

"Perché questo sabato non esci con me e Quinn? Lei non ti tratterà da quello che non sei" 

"Va bene" le rispose entusiasta.

"Vuoi il mio numero?" 

"No grazie, ce l'ho a casa" 

Entrambe risero, poi Brittany le disse che doveva andare così si salutarono.

  
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