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Autore: Scarlett_Brooks_39    02/09/2014    1 recensioni
Fin dal primo momento Isabel si era resa conto che Ryan, il bambino che una volta aveva accomodato la ruota del suo criceto senza esitare, non c' era più. Si era trasformato in un playboy senza scrupoli. Anche lei, in seguito ai suoi mille rifiuti, era cambiata. Potrà allora la pioggia mettere nuovamente tutto a posto e svelare i loro mille segreti?
*Questa storia partecipa al contest 'Baci un po' ovunque', indetto da AchiSama sul forum di EFP*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Un' inattesa pioggia d'amore

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Capitolo I

E non sai quanto bene ti ho dato
e non sai quanto amore sprecato
aspettando in silenzio che tu
ti accorgessi di me
per capire quello che già sai che sono.


"Vorrei davvero che la mia vita fosse come un film d'amore. Lei, perfetta come una bambola, senza mai un capello fuori posto e lui, sempre attraente e dagli occhi cangianti. 
Vorrei che corresse sotto la pioggia, in prenda ad un temporale, solo per confessarmi il suo amore nei miei confronti. 
Vorrei affacciarmi alla finestra e vederlo bagnato da cima a piedi e dirmi: 'Ecco, lui è proprio quello giusto' e correre a perdifiato per le scale col rischio di cadere, fino in strada, abbracciarlo forte. 
Vorrei che mi facesse fare una piroetta, sollevandomi da terra, e poi vorrei baciarlo fino all'ultimo respiro nei polmoni. Ecco cosa vorrei, ecco l'aspetto più romantico della mia anima."
Concluse Isabel, battendo le mani sulle gambe ed alzando le spalle. 
Emily la guardò stranita ed al contempo con ammirazione. 
Era una a cui piacevano le storie drammaticamente romantiche. 
Martha stava giocando con il filo della coperta, arricciandoselo tra le dita.
"Per favore, dite qualcosa, mi sento una perfetta idiota."
Loro alzarono lo sguardo e sorrisero. 
Isabel afferrò un marshmallow rosa chiaro e celestino, il piatto principale del loro pigiama party, per nascondere l'imbarazzo. 
A volte volevano fare certe pazzie: una volta erano andate sulle montagne russe senza giorno di preavviso, altre volte avevano mangiato le cose più strane e caloriche che erano passate loro sotto il naso, un' altra volta ancora erano andate a fare il bagno di notte vestite. Il loro motto era: 'Non rimandare al domani ciò che puoi fare oggi. Goditi la vita nella bellezza dei tuoi quindici anni.' 
Per stasera il loro programma era un pigiama party e, dato che la madre di Isabel aveva  approvato, eccole qua a parlare dei loro più imbarazzanti e vomitevoli desideri e sentimenti sui vari aspetti di questa scoppiettante ed adolescenziale vita.
"È così... romantico. Non dai quest'impressione, dal di fuori. 
Insomma, è ti te che stiamo parlando, Isabel, la cinica e assolutamente anti romantica Isabel. Questo tuo lato è a dir poco... sconvolgente. E romantico."
Diciamo che non era proprio il tipo da mostrare alla gente questo suo lato, ma loro erano le sue amiche e doveva pur dirlo qualcuno. 
Ora si sentiva bene, da una parte, perché si era come liberata di un peso e male dall'altra, perché dirlo ad alta voce l'aveva fatta sentire davvero una cretina, più di ammettere a se stessa che in fondo in fondo c'era una parte romantica in lei. 
"Secondo me non sei sempre stata così, secondo me qualcosa, o più probabilmente qualcuno, ti ha fatto cambiare idea."
Isabel guardò di sottecchi Emily. 
Lei sapeva cosa le era successo, Martha no. 
Sì, erano inseparabili, ma si annidavano pur sempre dei segreti tra loro. 
"No, sono cinica e anti romantica da sempre."
"Mi è venuta fame a parlare. Passami i marshmallow, per favore."
Dopodiché si erano messe di nuovo a chiacchierare e non la finivano più. E solo alle due di notte si addormentarono.
Isabel non aveva sonno e continuava a rigirarsi e rigirarsi nel letto, finché non si alzò. 
Prese un bicchiere d'acqua, si voltò, trovandosi di fronte  Emily. Sobbalzò, sussurrando:"Emily!  Mi hai fatto prendere un colpo!"
"Non riesci a non pensare a lui, eh?"
"Ma no, che dici..."
Emily le rivolse il suo sguardo più eloquente, e solo allora Isabel vuotò il sacco, vomitando la marea di parole che teneva incanalate da parecchio, parecchio tempo.
"Non ce la faccio. Non posso continuare così."
"Ti capisco."
"Come puoi? Come puoi capirmi?"
"Cerco di mettermi nei tuoi panni e so che non è facile per te."
"L'eterna cinica Isabel prova dei sentimenti. Incredibile."
"Non essere così dura con te stessa, non è una situazione facile. E comunque, secondo me, Ryan non ama davvero Christine. Te lo dice una che lo conosce bene".
"Davvero? Perché sembra che siano molto affiatati. E sono contenta per loro, dico davvero! Anche se..."
"Anche se non sopporti quella voragine dentro te che continua a mangiarti l'anima, giorno dopo giorno."
"Beh, io non l'avrei detto proprio in questo modo ma si, è così. E non so davvero che fare."
Emily abbracciò la sua migliore amica, cercando di confortarla in qualche modo. 
La sua era proprio una situazione difficile e nessuna delle due sapeva cosa fare, o cosa dire.



"Isabel! Emily! Martha! Come state ragazze?" 
Esclamò Ryan, venendo loro incontro. A Isabel quasi venne un colpo. Rivederlo così, di colpo e soprattutto a braccetto con la sua nuova ragazza, Christine, le metteva uno strano subbuglio allo stomaco. Era così felice di vederlo e lo odiava allo stesso punto. 
Voleva cavargli le budella ed il cuore, per riprendersi il suo. Ryan glielo aveva rubato tanto tempo fa, il primo giorno di scuola.
"Ryan!"
Lei si era limitata a sorridere cordialmente, non tenendo conto del magone che le stava crescendo all'altezza del petto. Le mancava il respiro, le lacrime bussavano alle pareti dei suoi occhi. Voleva davvero piangere, piangere davanti a lui, così si sarebbe accorto di quello che lei provava. 
"Festeggiamo la nostra prima settimana insieme!" 
Aveva esclamato Christine, con quella sua voce così odiosa, così da risvegliare uno sconosciuto senso omicida in Isabel.
Lei deglutì a fatica, e sussurrò solo:"Complimenti ragazzi, siete una bella coppia".
Ryan la guardò, ma lei non lo corrispose, continuò a tenere lo sguardo su Christine, prendendola in giro per quei suoi occhi così piccoli e quelle sopracciglia uscite male.
"Ma invece tu, Isabel, come va con... Josh?"
"Joe."- la corresse lei, odiava quando la gente, soprattutto Christine, storpiava i nomi degli altri - "Non ci sentiamo più, l'ho lasciato."
"Oh no! E come mai?" - odiava la falsità di Christine, la odiava fino al midollo - "A dire la verità l'ho lasciato per un altro."
"Davvero? E chi è?" - come se te lo dicessi, pensò Isabel - "Oh, uno stronzo. Ti auguro di non averci mai a che fare. Ragazze, andiamo? Mi è venuta sete."
Accentuò la nota sulla parola 'stronzo' e gettò un'occhiata troppo eloquente per i suoi normali standard a Ryan, poi rivolse loro un sorriso e si avviò verso il bar. Si rifugiò in bagno, chiuse a chiave la porta e si accasciò a terra, distrutta.
Era stanca di tutto questo, era davvero stanca, ma poi si alzò, si guardò allo specchio e si sforzò di sorridere, dicendosi di sopprimere questi sentimenti e di andare sempre avanti. Era una persona forte, che non si lasciava scalfire da niente, ma soprattutto da nessuno. 

"Hai sentito della festa a casa di Emily?" 
Chiese Martha ad Isabel, mentre si stavano dirigendo verso gli armadietti.
"Sì, me ne ha parlato. Dobbiamo assolutamente andarci!"
"Ne sei sicura? Ci saranno anche Christine e Ryan... non so se sia la cosa migliore."
"Aspetta... tu sai?"
"Certo che so, Isabel. Sono tua amica, ho visto come lo guardavi, l'altra sera."
"Beh... ti risparmiata un piagnisteo infinito e privo di senso. Comunque sì, voglio andarci, quei due idioti non potranno rovinarmi la vita per sempre. Sono giovane, sono divertente, troverò qualcuno di cui impazzire e mi dimenticherò per sempre di Ryan."
"Lo sai anche tu che non è possibile. Lui è il tuo grande amore, ed anche se io non lo considero giusto per te, vedo come i tuoi occhi s'illuminano quando lo vedi, anche se lo nascondi."
"Io non..."
"Tu non... cosa? Dammi retta, è così."
Isabel sbatté frustrata la schiena all'armadietto. Era così stanca di dover ammettere le sue debolezze.
Guardò negli occhi la sua amica, e notò quante sfumature di celeste si diramassero all'interno della sua iride.
Aveva un'espressione dolce, comprensiva. In un certo senso le infondeva sicurezza.
"Sì, è così. Io lo amo, lo amo con tutta me stessa. E sono così stanca di ammetterlo, perché lui continua a ferirmi, ed è una cosa che non sopporto! Non voglio essere debole, ma forte, ma come faccio se non la smette? Ho cercato di farmela passare, dicendomi che era solo un'infatuazione, ma non lo è. È qualcosa di forte, troppo forte per i miei gusti e certe notti mi sorprendo a pensare a come sarebbe la nostra vita insieme, se il mio abito da sposa sarà panna, o bianco, o crema e poi mi immagino il nostro matrimonio e, credimi, io non sono il tipo che pensa a queste cose, ma... le penso lo stesso. Mi sta cambiando, l'amore mi sta facendo abbassare tutte quelle barriere che mi sono costruita intorno per non cadere, per non farmi male. Ryan le ha abbattute tutte, ed ora mi sento nuda, senza alcuna arma. Non lo sopporto, per di più i miei occhi devono sopportare la vista di Christine, quell'oca bionda ossigenata con il piercing all'ombelico e le unghie da strega. È sgradevole, e patetico. Ma in fondo, se quella è il suo tipo, io non ho speranze."
"Non dire sciocchezze! Ryan non è così, sta con lei perché non può avere te. Anche lui sa che non ha abbastanza coraggio da farsi avanti."
"E perché con Christine gli viene così facile?"
"Perché non la ama! Lui ama te, e lo sai!"
Isabel voltò la testa, oltre la spalla di Martha e vide Ryan baciare con passione Christine.
"A me non sembra. Comunque, alla festa ci verrò lo stesso e mi divertirò come mai."
Isabel prese un paio di libri con fare frettoloso, chiuse l'armadietto con un tonfo e se ne andò verso l'aula di Biologia, lasciando Martha da sola. L'amica sapeva cosa le stava capitando, la capiva, per questo sospirò e si avviò verso l'aula di Storia. 
Isabel sapeva che stava facendo la cosa giusta. Sarebbe andata a quella festa e sarebbe divertita come non aveva mai fatto. Non si sarebbe curata dei due, e se davvero, come diceva Martha, Ryan provava qualcosa per lei, allora l'avrebbe messo alla prova. 


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