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Autore: BecauseOfMusic_    02/09/2014    1 recensioni
Elisa ha fatto domanda per un corso trimestrale di canto in una rinomata scuola americana durante l'estate, aspetta la telefonata che le confermi che è stata accettata, invece viene contatta dal manager di un famosissimo gruppo musicale, che le propone un lavoro da corista per il tour estivo.
Quando arriva in america con il suo ragazzo tutto sembra perfetto, fino all'incontro con le star, con Joe Jonas in particolare...
Può bastare un'estate per farle cambiare idea sull'amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui! Scusate se il capitolo esce con un giorno di ritardo, ma ieri sono stata impegnatissima.
Comunque sono tornata: spero che vi piaccia, ricordatevi di recensire e...buona lettura!

BecauseOfMusic_


Alle sette fummo tutti convocati per il trucco e la prova costumi.
Alle nove il teatro cominciò a riempirsi: spiai da dietro il sipario e vidi il mio ragazzo in prima fila, insieme ai miei genitori. Scoppiavo dalla gioia: erano riusciti a venire a vedermi! Era molto importante per me averli vicino in quel contesto. Desiderai poter uscire e correre ad abbracciarli, ma rimasi dov'ero sperando che fossero fieri di me; poco prima di andare in scena Joe venne a cercarmi, mi afferrò la mano e mormorò:
-Buona fortuna-
In risposta strinsi la sua con forza -Anche a te-
Il boato del pubblico che accolse la band fu una vera e propria scarica di adrenalina.
Fu una serata fantastica: andò tutto alla grande, le canzoni erano perfette e tutto era nei tempi della scaletta.
Non avrei mai creduto che si potesse cantare così a lungo, non pensavo ne sarei mai stata in grado.
La fine del concerto fu un momento emozionante, perché i Jonas ringraziarono ad uno ad uno tutti i collaboratori, me compresa.
Dopo essermi cambiata pensai di andare a congratularmi con Joe, lo cercai fuori dal teatro, ma vidi che era piuttosto impegnato in una conversazione non verbale con una bella ragazza bionda, e provai uno strano nodo allo stomaco.
 La parte più cinica della mia mente disse <> non avevo voglia di pensare a lui, così mi rifugiai tra le braccia dei miei genitori; mamma e papà avevano preso un volo low coast per Los Angeles, per vedere il mio primo concerto, e ne avevano già prenotato un'altro per l'una del mattino di ritorno a Roma.
-Sono felicissima che siate venuti, ne avevo davvero bisogno.- Mamma mi sembrò un po’ pallida, ma sorrideva, mentre mio padre non riusciva a nascondere la sua preoccupazione, per quanti sforzi stesse facendo.
-Cosa succede?- chiesi preoccupata.
-Tesoro, c’è un posto in cui possiamo parlare con calma?- mi disse papà prendendomi sottobraccio.
-Si, certo, l’appartamento che abbiamo in affitto è proprio qui dietro.- risposi. Non mi piaceva il suo tono di voce.
 
Rientrai a casa con i miei genitori, mentre Paul ci lasciò da soli perché potessimo parlare.
-Vi state comportando in modo molto strano, e mi state spaventando, vi prego ditemi cosa sta succedendo- dissi loro appena ebbi chiuso la porta d’ingresso.
-Ricordi quando sono andata a fare il controllo in ospedale il mese scorso?- cominciò mia madre.
-Si- non capivo dove volesse arrivare, o forse lo sapevo e speravo di sbagliarmi.
-Il tumore è ricomparso.-
Mi parve che un macigno mi avesse schiacciato il petto.
Tre anni prima avevano diagnosticato a mia madre un tumore al seno, per il quale aveva fatto tutte le terapie necessarie ed era stata operata. I medici le avevano detto che era possibile che si ripresentasse, quindi avrebbe dovuto fare controlli continui.
Non era comunque servito.
-Datemi dieci minuti per fare la valigia e poi torniamo tutti a casa .- dissi cercando di alzarmi dalla sedia.
-Assolutamente no, Elisa, questo è il tuo sogno, non ti chiederei mai di rinunciare a causa della mia malattia!-
-Mamma pensi davvero che riuscirei a stare qui tranquilla sapendo quello che stai passando?-
-La mamma ha ragione.- sentenziò mio padre –anche io all’inizio pensavo che fosse meglio averti di nuovo a casa, ma questa è un’occasione che può capitare solo una volta nella vita, non devi fartela scappare.-
Dopo circa un’ora di discussioni decidemmo che sarei rimasta se i medici avessero detto alla mamma che anche in questo caso il tumore era operabile, altrimenti sarei salita sul primo aereo di ritorno a casa.
Li accompagnai poi all'imbarco; mentre mamma regolava tutti i documenti papà mi prese in disparte
-Sei sicura che qui vada tutto bene?-
Feci un sorriso mesto –Non è niente di importante,passerà-
Mi guardò attentamente: lui a differenza della mamma sapeva molto bene cosa era successo tra me e Paul
-Tesoro, se non sei felice devi essere sincera: sia con te stessa, che con Paul-  rimasi incredula: come poteva aver capito la mia confusione in quei pochi attimi di conversazione?
Dopo aver visto l'aereo partire tornai a casa; vidi che avevo diverse chiamate perse di Joe, ma non avevo voglia di parlargli, ne di ascoltarlo, così le cancellai dalla memoria del telefono. 
Ripensai al concerto e a quello che era successo solo pochi minuti dopo: non riuscii a trattenere le lacrime.
Il mio ragazzo mi raggiunse e mi cinse le spalle -Dai vieni a fare la doccia con me-
Mi voltai asciugandomi le guance e lo baciai -Scusa, ma devo finire di fare la valigia, domani partiamo e mi mancano ancora un sacco di cose da sistemare, magari la prossima volta- mi sembrò ingiusto respingerlo in quel modo, ma avevo altre cose per la testa.
Per tutta risposta mi rivolse un sospiro scocciato e andò in bagno sbattendo la porta. Scossi la testa e continuai a fare l'inventario delle cose da portare via.
  
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