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Autore: babydark94    23/09/2008    4 recensioni
Bulma parte per lavoro... Trunks e Bra a casa con il padre, ma succederà una cosa che Vegeta non prevedeva... DIVERTITEVI
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Trunks, Vegeta
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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TUTTO TORNA NORMALE"


Nel giro di un paio di giorni Trunks si rimise completamente.Anche se in realtà era ancora molto debole e di certo gli allenamenti di Vegeta non autavano.
 Bulma aveva terminato il tour prima, per alcuni problemi, ma non le era per niente dispiaciuto tornare a dormire con suo marito invece che in un letto di una stanza d'hotel senza alcuna fonte di calore umano oltre a lei. Era felice anche di ritornare nel suo laboratorio a lavorare con suo figlio o di andare a fare shopping con sua figlia.
La prima notte fu una notte di fuoco per i due coniugi, ogni tanto facevano una pausa e Vegeta (costretto da Bulma) raccontava ciò che era accaduto in quel corto periodo della sua assenza.
Bulma decise di rimproverare il figlio per i guai che aveva combinato, ma avendolo visto piuttosto pallid decise di liberarlo dalle grinfie del padre.

-Vegeta...- disse Bulma abbracciata al marito
-Mmh...-fu la risposta di lui.
-Ho in mente un nuovo progetto. Però mi serve l'aiuto di Trunks. Non è che lo puoi esonerare dagli allenamenti per un paio di settimane?-
Vegeta sembrò pensarci, ma alla fine (con grande fatica) acconsentì.
-Ma solo per due settimane!

-TRUUUUNKS!- chiamò Bulma dalla cucina. Aveva deciso di rimproverare il figlio prima che Vegeta finisse gli allenamenti. Il ragazzo arrivò in cucina, era davvero pallido, ma si vedeva che piano piano si stava riprendendo.
-Siediti.- Trunks obbedì, aveva capito che sua madre doveva parlargli, ma quando la donna portò le mani ai fianchi, iniziò a preocuparsi.
-Sono un po' delusa sai!- disse Bulma cercando di sembrare arrabbiata, ma con scarso successo. Nonostante tutto Trunks abbassò lo sguardo.
-Mi dispiace mamma.-
-Vi avevo detto di non combinare guai! E tu che fai??? Ti ubriachi, ti fai il bagno, NUDO! nella fontana di piazza Satan, ti fai arrestare e cerchi di scappare.-
-Dovevo chiedere scusa a Marron.- disse il ragazzo con un filo di voce.
-Ok, ok. Comunque dovevi comportarti un po' più maturamente. Insomma hai 18 anni!- Bulma aveva parlato mentre asciugava delle stoviglie. Messo via lo straccio si avvicinò al figlio e gli accarezzò i capelli lilla.
-E mi hai fatto preoccupare da matti. Ti dovevi ammalare proprio mente ero via??- chiese ironica la donna sorridendo, ma il ragazzo tenne comunque lo sguardo basso.
Bulma si abbassò all'altezza del volto del figlio. Ora erano una di fronte all'altro. La donna gli tirò su il mento dolcemente.
-Non fare quella faccia. Ora che vedo che stai bene sono tranquilla.- disse Bulma. Trunks fece un sorriso tirato e si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Cosa c'è adesso?- chiese nuovamente la donna vedendo che il figlio non si era per niente tirato su di morale.
-Papà è arrabbiato?- riuscì a dire il ragazzo. Bulma si voltò a guardarlo. Nonostante tutto Trunks aveva pensato a cosa pensava il padre. Bulma sapeva che il figlio aveva sempre fatto di tutto per ricevere le attenzioni del padre.
-E' un po' deluso. Ma era davvero preoccupato mentre eri malato.- disse la donna facendogli l'occhiolino. Il ragazzo fece un sorriso che gli illuminò il viso.
-Ma credo che ora ce l'abbia con me!-
-Perchè?
-Be' gli ho chiesto se mi potevi aiutare in laboratorio per un paio di settimane, invece di farti allenare.- il sorriso sul volto del ragazzo si allargò ancora di più.
-Grazie, mamma!- disse alzandosi dalla sedia a cui si era inchiodato all'inizio della conversazione e dando un enorme bacio sulla guancia della madre. Prese la porta e corse verso camera sua.
-TRA MEZZ'ORA IN LABORATORIO!!-urlò la donna prima di sentirsi risponere -OK- e sentire chiudersi una porta.

Più tardi nel laboratorio, Bulma era concentrata su dei calcoli abbastanza complicati, alla scrivania di fronte c'era Trunks che lavorava, almeno così pensava, infatti era da circa mezz'ora che non sentiva più la penna scivolare su un foglio. Quando Bulma alzò lo sguardo, mentre si stiracchiava, notò che il figlio aveva la testa nell'incavo del braccio, piegato in avavnti sulla scrivania. Il respiro era lento e regolare. Si era addormentato.
La donna si alzò e andò nell'armadio del corridoio vicino all'entrata del laboratorio e cominciò a frugarci dentro. Ne uscì con una coperta, non eccessivamente grande, ritornata in laboratorio la appoggiò sulle spalle del figlio e gli accarezzò i capelli, spostandogli un ciuffo da davanti al viso. Osservò per qualche istante il viso angelico addormentato del figlio, per constatare poi, che assomigliasse un po' al padre mentre dormiva.
Si sedette nuovamente al suo posto, con una tazza di caffè di fianco e riprese a lavorare...



FINE.

  
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