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Autore: Dama degli Intrighi    02/09/2014    5 recensioni
“Vi ringrazio per essere entrati nel mio blog e perché mi state leggendo.
Ah, vi do anche il benvenuto e vi ringrazio ancora. Io sono -Invisible Girl-, non dico il mio nome perché forse sono troppo timida o sono semplicemente stufa della mia condizione; questo lo lascio decidere a voi. Non sto cercando di fare la solita persona interessata di gossip, sbandierando a tutti i segreti delle persone più in vista.
Ho iniziato a scrivere questo blog perché cerco un amico, un amico che mi possa aiutare…”
[...]
-Invisible Girl- “Sapete come possono essere duri i giovani di oggi con gli altri loro coetanei, con me è peggio! Sono presa di mira dal bullismo da sempre e ora sono stufa… Non voglio più ricevere scherzi telefonici da quelli del football, non voglio più essere presa di mira da quelle arpie delle cheerleader solo perché loro hanno una stupida divisa mini e io no… Non ne posso più, ma non so nemmeno come uscirne.
Se qualcuno non mi aiuta ho paura di finire come la maggior parte delle ragazze americane prese di mira dal bullismo. Chiunque stia leggendo, Help me”
---
Alcuni episodi sono tratti da fatti veri...
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blog of an InvisibleGirl'
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***

Fu una settimana memorabile. Il giorno dopo che il mio blog fu scoperto dai miei compagni di scuola, tutti mi sorridevano e mi davano confortevoli colpi sulle spalle. Matt e la sua squadriglia non cessava di giocarmi piccoli scherzi, come qualche spruzzo di schiuma da barba e palle di carta con disegnini sciocchi. Ma tutto quel trambusto che alzavano, finiva in pochi minuti ora che nessuno rideva più.
Jennifer sembrava volermi evitare, in un modo un po’ particolare. Ogni rara volta che me la ritrovavo davanti mi guardava con disprezzo, arricciando il naso e increspando le labbra. Altre volte si metteva velocemente a borbottare con le sue due tirapiedi e tutte e tre scoppiavano, dopo poco, a ridere. La loro risata mi ricordava il canto delle chiocce in calore, fanno lo stesso baccano.
Il blog andava a gonfie vele. -RedBoy- era rimasto felice quanto me che ora tutti, o meglio la maggior parte, fossero dalla mia di parte. Continuava a mandarmi messaggi tutto il giorno e parlavamo spesso dei nostri interessi in comune. Tuttavia non ci eravamo ancora sbilanciati troppo. Io non rivelavo il mio nome e lui faceva lo stesso.
Arrivò il week-end con una velocità spaventosa. La mia sveglia suonò alle sette in punto e io, per la prima volta, mi svegliai completamente riposata e felice di andare a scuola. L’ultimo giorno è sempre il più bello. Accesi la radio e alzai il volume al massimo. Canticchiando e ballando alla meglio iniziai a vestirmi saltellando dall’armadio al bagno.
-Al diavolo la solita maglietta e il paio di jeans, oggi diamoci alla pazzia!-
Afferrai un top e un cardigan. Presi dei pantaloni più aderenti e mi vestii sorridendo. Mi acconciai addirittura i capelli e mi misi un filino di trucco. Era una giornata troppo perfetta per rovinarla con la mia solita negatività. Forse stavo diventando un pelino troppo euforica. Presi la rincorsa e saltai in ginocchio sopra la mia sedia mobile e questa slittò sul pavimento portandomi davanti al computer mentre esultavo a tempo di musica.
Mi resi conto che potevo sembrare una stupida e che al piano di sotto i miei avrebbero pensato, grazie a tutti questi colpi e rumori strani, che io stessi lottando con un’orca, probabilmente. Mi sedetti composta davanti alla scrivania e guardai il mio computer che si accendeva sulla pagina del blog.
-Invisible Girl- “Buongiorno a tutti! Oggi sarà una giornata fantastica per tutti. Bando alle ciance e ciance alle bande, sono di buon umore! Nemmeno quella odiosa e bislacca di una Jennifer potrà rovinarmi questo giorno. Tra circa sei ore sarà tutto finito. Inizieranno i falò. Avete già accatastato i libri che non vi serviranno più? I miei sono già impilati ordinatamente, pronti per essere bruciati per sempre.
Sta sera, grande ballo. Non so ancora se ci andrò. Se dovessi scegliere ora, grazie ai miei buoni propositi, forse deciderei di andare. Non ho un vestito, come faccio? Semplice, rimango a casa! Ed ecco che torna quella mia negatività cronica. Ma c’è ancora tempo per pensare.
Il diploma? Mi hanno detto che l’ho ottenuto. Di recente ho spedito anche le domande di iscrizione a diverse università. Sto aspettando le risposte con impazienza! E voi? Come state reagendo a questo ultimo giorno di scuola? Lasciate dei commenti qui sotto e condividete con tutti la vostra ovvia gioia! Per ora passo e chiudo, a presto.
La sempre vostra, -Invisible Girl-.”

Le mie dita volarono sulla tastiera con la stessa rapidità di sempre. Guardai l’orologio: era ancora presto, avevo ancora un po’ di tempo prima di dover scendere per una colazione frugale e una corsa fino alla fermata dello scuolabus. Dalle casse del computer arrivò un trillo. Qualcuno aveva commentato.
-RedBoy- “Sono davvero contento per te. Finalmente oggi, al suono della campanella, finirà tutto e potrai essere felice fino in fondo. Devi assolutamente andarci al ballo! Sono sicuro che prima di sera avrai cambiato idea. Io non sbaglio mai!”
-Invisible Girl- “Staremo a vedere, mio caro! Accetto la sfida ahahah.”
-RedBoy- “Ma non è una sfida!”
-Invisible Girl- “E allora cosa è? Una predizione? Sei un cartomante e non me lo hai detto? Cattivo ahahah.”
-RedBoy- “Non è nemmeno una predizione, è una promessa! Comunque si, sotto sotto io sono uno che legge nel futuro!”

Siccome le lancette avanzavano sul quadrante, segno che il tempo scorreva, abbandonai la mia postazione davanti al pc, afferrai la mia borsa di scuola e scesi le scale.
 
A scuola troneggiavano ogni dove i soliti e prevedibili striscioni con una scritta enorme, “Prom”, che stanno a indicare che un ragazzo ha appena invitato una ragazza a parteciparvi con lui. Nessuno, malgrado la mia popolarità in crescita, si era degnato di invitarmi al ballo. Di certo io non confidavo in un invito, non mi interessava minimamente. Però sono pur sempre una ragazza, voglio anche io un lieto ballo.
Cercando di non demoralizzarmi e di non buttar via ogni buon proposito della giornata, sorridente come il primo giorno alle superiori, mi diressi verso l’entrata della scuola. Ad aspettarmi lì vicino c’era Matt con la sua solita gang. Vedendomi arrivare prepararono le bombolette di stelle filanti. Era impossibile schivarle e io me le presi tutte in pieno. Per mia fortuna le stelle filanti non macchiano come la schiuma da barba.
Mi fermai davanti al quarterback che se la rideva insieme ai suoi compagni di squadra. Sempre sorridendo presi quasi tutti i fili di quella schiumetta appiccicosa e tenendogli in mano andai verso di loro, pulendomi sulle loro uniformi precedentemente immacolate. I ragazzi finirono di ridere all’istante rimanendo a bocca aperta a quel mio gesto.
-Ecco fatto! Ah, no aspetta…- mi accorsi che avevo ancora un po’ di stella filante rossa tra i miei capelli, me la tolsi cercando di farla restare integra e poi la misi in testa a Matt ridendo. -Così va meglio, ciao ragazzi! E buona ultima giornata.-
Incurante della reazione di Matt che sembrava stesse per incenerirmi, entrai a scuola e andai in bagno per controllare di non avere quel appiccicume ancora addosso. Incrociai un gruppo di ragazze, che non conoscevo se non di vista, queste ridendo fra loro mi salutarono cordialmente. Non mi ero ancora abituata ad essere notata. Questo era il cambiamento più gradito che avessi ottenuto come effetto collaterale per la mia pubblicazione del blog.
Entrai nella piccola stanzina e mi diressi davanti allo specchio per controllarmi. Mi tolsi ancora qualche altro filo e cercai di eliminare, con successo, una piccola macchietta blu che si era formato dopo lo scioglimento di una di quelle stelline. Soddisfatta del risultato mi sistemai i capelli. Una parte di me, quella che per anni mi aveva dominata, mi implorava di non uscire dal bagno temendo un attacco a sorpresa.
Mi fu davvero difficile non darle ascolto e mantenere ancora quel sorriso imperterrito. Cercai di tranquillizzarmi con qualche esercizio di respirazione. Proprio mentre inspiravo, il cellulare iniziò a vibrare nella mia tasca e mi interruppe. Tranquillamente lo presi in mano e l’accesi. Era arrivata una notifica nel blog. Mi correggo: molte notifiche. Altro effetto collaterale gradito: tutti commentavano.
-Laylala- “Io sto facendo il conto alla rovescia!!! Non ne posso più, diventerò matta!!!”
-GoodJack- “Io e gli altri abbiamo pianificato un finale con il botto nell’aula 23. La professoressa Kennedy si prenderà un bello spavento…”
-SuperIvy- “Grande Jack! Non vedo l’ora! Io sto aspettando questo giorno da sempre, ho indossato il mio vestito preferito. E sta sera, il ballo!”

Leggendo questi e molti altri commenti la paura se ne andò del tutto. La campanella strillò e corsi in classe rimettendo il cellulare al sicuro nella mia classe.
 
5… 4… 3… 2… 1… SUMMER TIIIIIME!
 -Invisible Girl- “Spero abbiate fatto il conto alla rovescia anche voi! Io per poco non saltavo sopra il banco quando è suonata. Ho sentito un botto nella classe di fianco alla mia… -GoodJack- hai mantenuto la promessa. Grazie a tutti per avermi raccontato la vostra giornata. Spero vivamente che il vostro pomeriggio trascorra velocemente. A proposito di ballo, sono convinta che vi stiate preparando. Lasciate che vi dia un consiglio, dolci signorine: questa sera sarà magica, so che la sognate da tempo, ma ricordate di non bere troppo o potrà trasformarsi in un incubo.
E voi signorini che progettate di correggere il punch come ogni anno… Attenti, sta sera di guardia c’è il Professor Reed, lui non scherza! Vi auguro una bella serata. Io ora torno a casa e ci rimango fino al diploma, se mi cercate, beh, sapete dove trovarmi. Viva la nutella e punch (però quello non ancora corretto).
Pace a tutti”

Proprio in quel momento varcai la soglia della mia cameretta. Con ancora i miei genitori al lavoro, la casa sembrava più silenziosa del solito. Appoggia la borsa a terra e mi buttai sul letto. Sentii uno strano rumore, come di cartone che viene schiacciato. Mi misi seduta e vidi un pacco bianco sopra il mio letto, vicino a me. Un po’ spiegazzato e arricciato, forse lo avevo appiattito io.
Lo guardai meglio, sembrava uno di quelli che contengono vestiti provenienti da costose boutique. I miei genitori probabilmente mi avevano preso un vestito per il ballo. La mia curiosità era tanta anche se non volevo andare al ballo. Aprì il pacco e ne tirai fuori un vestito azzurro in seta e tulle senza spalline. Era semplice, ma sensazionalmente perfetto. Lo lasciai ricadere nella scatola e la chiusi riponendola infondo all’armadio.
Non avevo intenzione, sinceramente, di usarlo. Tutti continuavano a ripetere di andare al ballo. Io ripensavo alle parole che una delle leccapiedi di Jennifer mi aveva detto una settimana fa… Il computer suonava per le notifiche che arrivavano sul mio blog e mi distraeva dai miei pensieri. Cedetti quasi subito e andai alla mia solita postazione.
-Invisible Girl- “Ho appena ricevuto un pacco, dentro c’era un vestito davvero carino, quindi… Chi è di voi che me lo ha mandato??? Scherzo, probabilmente è un regalo dei miei genitori. Loro vogliono che io vada al ballo. Mia madre brama questo momento e in questi giorni mi ricorda sempre di più la matrigna di Cenerentola con la sua fissazione.
Io penso proprio che non ci andrò. Non mi va di presentarmi da sola…”

Arrivò subito un commento.
-RedBoy- “E se te lo chiedessero? Ci andresti?”
Ci pensai due secondi.
-Invisible Girl-  “Penso di si”
Aspettai un po’ davanti al computer. Stavo iniziando a diventare impaziente. -RedBoy- mi aveva davvero invitata al ballo? Non potevo nemmeno crederci! Forse stavo sognando, era la spiegazione più plausibile. Il computer fece di nuovo *BIP* e guardai l’ultima notifica.
-RedBoy-  “Vai alla Jefferson High School, vero?”
-Invisible Girl-  “Si come fai a saperlo? Sono sicura di non avertelo mai detto.”
-RedBoy- “Ti ho detto che sono un cartomante. Comunque ti porto io al ballo, e non accetto un “no” come risposta! Ti passo a prendere alle otto, dolcezza”

Mi staccai dal computer e corsi al mio armadio. Afferrai il pacco e lo portai fino al letto dove lo lascia cadere. La mia mente era combattuta se andare si o no. E se era una trappola? L’ennesimo scherzo? O meglio “quello scherzo” che mi era stato predetto? Poteva essere, ormai non ci si doveva più fidare di niente. Ma no, improbabile. Parlo con -RedBoy- da così tanto tempo, mi sembra impossibile che sia stato tutto un inganno.
-Penso che ormai non ho nulla da perdere…- mi ripetei a voce alta per convincermi.
Presi il vestito e mi andai a preparare in bagno.
  
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