Hai camminato!
Ancora non ci credo, hai camminato da solo!
Stai crescendo piccolo.
 
Ti guardo mentre la abbraccio.
Ha proprio ragione mi assomigli sempre di più, ogni giorno che passa.
Sghignazzo leggermente pensando a quello che combineremo insieme quando crescerai, quando sarai più grande, soprattutto immagino le urla di tua madre, della donna che amo. Ridacchio. Povera! Mi sa che la faremo impazzire!
Abbasso lo sguardo sul suo bellissimo viso, lo vedo bagnato, rigato dalle lacrime, so che sono lacrime di felicità, di gioia e di orgoglio.
La stringo tra le braccia e la bacio. Non mi stancherei mai di farlo.
 
Ti guardiamo.
“Quanto è bello, ti somiglia ogni giorno di più” sussurra quasi abbia paura di spezzare l’incanto che si è creato.
So di cosa ha bisogno, so cosa dirle questa volta, strano per me che con le parole sono un disastro, ma oggi è diverso:
“ti sbagli mocciosa mia… guardalo è furbo e astuto quanto te, guardalo negli occhi quando sorride, vedrai la stessa scintilla che illumina i tuoi”.
Sgrana gli occhi, l’ho sorpresa lo so.
Sorride.
Un’altra lacrima.
“Mocciosa..”
“Ti amo”.
“Vi amo!”
tu ci guardi, tendi le braccine verso di noi, ancora la katana stretta nel pugno.
La tua mamma ti prende in braccio mentre mi siedo sul prato della Sunny.
Si accoccola, con te fra le braccia, tra le mie gambe, la schiena sul mio petto.
Vi abbraccio, abbraccio la mia vita.
Si siete la mia vita.
Nami mi ha insegnato a camminare.
Tu ci insegnerai a correre.