03/09/2014
3 recensioniCapitolo 10
Le Porte di Moria
Le Porte di Moria
Eravamo arrivati, finalmente, dopo giorni di marcia tra le montagne, il freddo, la neve e numerosi cambi di strada, eravamo arrivati.
Le porte di Moria si stagliavano davanti a noi in tutta la loro grandezza.
Erano tutti felicissimi logicamente, o meglio, tutti tranne me.
Sentivo che qualcosa non andava, che molto presto qualcuno ci avrebbe lasciati.
Guardai la scritta elfica luminescente incisa sulle grandi porte di pietra.
"Dite amici ed entrate".
-Che cosa vuol dire?- Chiese Frodo avvicinadosi a Gandalf.
-Oh, è facile, vuol dire che se tu dici la parola magica, le porte si aprono-.
Sorrisi, era molto più complicato, la frase sulla porta era un indovinello, avevo trovato subito la soluzione, ma volevo vedere quanto tempo ci mettevano gli altri per arrivarci.
Gandalf tentò di aprire le porte utilizzando diverse formule magiche, ma nessuna di esse ebbe l' effetto sperato.
Mi accomodai su un masso e pochi minuti dopo, Boromir mi raggiunse.
Si sedette al mio fianco e facendomi passare un braccio attorno alla vita, mi strinse a se.
Appoggiai la testa al suo petto e sorrisi.
-Verrai a Gondor con me?-
Quella domanda mi colse alla sprovvista.
Sollevai il viso e guardai Boromir negli occhi.
-Come scusa?- Domandai con perplessità.
Lui mi sorrise: -Ti ho chiesto se vuoi venire a Gondor con me, quando tutto questo sarà finito. Ti porterò a Minas Tirith, ti farò conoscere mio fratello e...-
Posai due dita sulle sue labbra e gli sorrisi.
-Puoi portarmi dove vuoi, io ti seguirò ovunque-.
Boromir mi passò le dita tra i capelli.
-Sei bellissima e...-
-E...?- Sospirai chiudendo gli occhi.
-E sto per baciarti-.
A quelle parole, il mio cuore perse un battito.
Stava davvero per succedere, avrei assaggiato il suo sapore, avrei... avrei...
Quando le labbra di Boromir si posarono sulle mie, il filo di tutti i miei pensieri si interruppe.
Non ricordavo dov'ero, né quale era il mio scopo.
C'eravamo solo io, lui e le nostre labbra sovrapposte le une alle altre.
La sua lingua si fece strada nella mia bocca, e fu allora che persi del tutto la ragione.
Boromir mi tirò a cavalcioni sopra di sé e fece scivolare le labbra fino alla mia spalla ed io gettai la testa di lato sospirando di piacere.
Era tutto perfetto, era tutto meraviglioso.
Succhiò la mia pelle fino a lasciarci un segno rosso abbastanza evidente.
-Valar, sei prefetta- mi disse accarezzandomi il viso.
Sorrisi, poi mi resi conto che Sam, Pipino e Marry, ci fissavano a bocca aperta.
-Forse abbiamo dato troppo nell' occhio- sussurrai alzandomi per andare da Gandalf, che ancora si stava scervellando per trovare il modo di aprire le porte.
-È un indovinello, e direi che è anche piuttosto facile capirlo, insomma, la soluzione è scritta a caratteri cubitali, proprio davnti ai nostri occhi, possibile che solo io me ne sia accorta!?- Esclamai.
Tutti si voltarono a guardarmi.
-Se per te è così ovvio, condividi la soluzione con noi poveri mortaili- sbottò Legolas fissandomi con astio.
Sbuffai, e dopo aver ignorato la sua risposta acida, ed il fatto che lui non fosse un mortale, ripresi il mio discorso: -La scritta recita "Dite amici ed entrate", è scritto in elfico, e la parola elfica per "amici" è...-
-Mellón!- Esclamarono in coro mio fratello, Gandalf e Legolas.
Le porte si spalancarono davanti ai nostri occhi.
-Sei un genio! Sei un vero genio Astrid!- Urlò Aragorn prendendomi in braccio.
-In realatà io sono solo molto logica, e questo mi permentte di tralascire i dettagli irrilevanti e di conseguenza, notare ciò che agli altri sfugge-.
Varcammo la soglia di Moria, ma lo spettacolo che si prestò davanti ai nostri occhi, fu orribile.
Il pavimento era cosparso degli scheletri dei Nani, i resti della battaglia erano ancora evidenti sotto la polvere e le ragnatele.
-Questa non è una miniera! Questa è una tomba! Non saremmo mai dovuti venire qui! Gandalf, Aragorn, torniamo indietro!- Esclamò Boromir.
Legolas estrasse una freccia da uno dei teschi che si trovavano accanto ai suoi piedi e la esaminò.
-I Goblin! Via! Via! Presto, tutti fuori!- Urlò.
Stavamo per uscire, quando qualcosa, dei tenatcoli credo, afferrarono Frodo per le caviglie e lo trascinarono fuori, verso il lago.
Sguainai la spada e mi lanciai contro il mostro.
Tagliavo tentacoli, tranciavo arti, ma sembrava tutto inutile.
Gli altri corsero in mio soccorso, ma quell' essere era troppo forte.
Mi sentii sollevare e stringere, mi mancava l' aria e sentivo le costole scricchiolare in modo inquietante.
-No! Lei no!- Ringhiò una voce femminile a me sconosciuta..
-Lasciala andare!-
Guardai in basso ed impietrii.
Un' Elfa, con lunghi capelli biondi ed occhi neri come la notte, stava combattento a fianco dei miei compagi per liberare me e Frodo, era incredibile, ma la cosa più strana, era che quella creatura bellissima, mi somigliava tremendamente.
Il modo di impugnare la spada, come si spostava i capelli da davanti al viso.
Se non fosse stato per il colore dei capelli, degli occhi, e per le orecchie a punta, saremmo potute essere gemelle.
-Astrid! Ruota le braccia!- Mi ordinò l' Elfa, obbedii e fui libera.
-Chi sei?- Le chiesi.
-Te lo spiegherò quando saremo al sicuro nelle miniere, ora corri- mi rispose.
SPAZIO ALL' AUTRICE:
Rieccomi qui! Finalmente sono riuscita a postare il decimo capitolo, come avevo già accennato ad alcuni di voi, oggi ha fatto il suo ingresso un nuovo personaggio, un' Elfa che sembra la versione bionda di Astrid e che le somiglia perfino nelle movenze.
Secondo voi che cosa vorrà questa creatura perfetta dalla nostra cara As?
Fatemi conoscere le vostre ipotesi.
Io sono qui per ascoltarvi tutti.
KissKiss
Nasty_Shadowhunters
Le porte di Moria si stagliavano davanti a noi in tutta la loro grandezza.
Erano tutti felicissimi logicamente, o meglio, tutti tranne me.
Sentivo che qualcosa non andava, che molto presto qualcuno ci avrebbe lasciati.
Guardai la scritta elfica luminescente incisa sulle grandi porte di pietra.
"Dite amici ed entrate".
-Che cosa vuol dire?- Chiese Frodo avvicinadosi a Gandalf.
-Oh, è facile, vuol dire che se tu dici la parola magica, le porte si aprono-.
Sorrisi, era molto più complicato, la frase sulla porta era un indovinello, avevo trovato subito la soluzione, ma volevo vedere quanto tempo ci mettevano gli altri per arrivarci.
Gandalf tentò di aprire le porte utilizzando diverse formule magiche, ma nessuna di esse ebbe l' effetto sperato.
Mi accomodai su un masso e pochi minuti dopo, Boromir mi raggiunse.
Si sedette al mio fianco e facendomi passare un braccio attorno alla vita, mi strinse a se.
Appoggiai la testa al suo petto e sorrisi.
-Verrai a Gondor con me?-
Quella domanda mi colse alla sprovvista.
Sollevai il viso e guardai Boromir negli occhi.
-Come scusa?- Domandai con perplessità.
Lui mi sorrise: -Ti ho chiesto se vuoi venire a Gondor con me, quando tutto questo sarà finito. Ti porterò a Minas Tirith, ti farò conoscere mio fratello e...-
Posai due dita sulle sue labbra e gli sorrisi.
-Puoi portarmi dove vuoi, io ti seguirò ovunque-.
Boromir mi passò le dita tra i capelli.
-Sei bellissima e...-
-E...?- Sospirai chiudendo gli occhi.
-E sto per baciarti-.
A quelle parole, il mio cuore perse un battito.
Stava davvero per succedere, avrei assaggiato il suo sapore, avrei... avrei...
Quando le labbra di Boromir si posarono sulle mie, il filo di tutti i miei pensieri si interruppe.
Non ricordavo dov'ero, né quale era il mio scopo.
C'eravamo solo io, lui e le nostre labbra sovrapposte le une alle altre.
La sua lingua si fece strada nella mia bocca, e fu allora che persi del tutto la ragione.
Boromir mi tirò a cavalcioni sopra di sé e fece scivolare le labbra fino alla mia spalla ed io gettai la testa di lato sospirando di piacere.
Era tutto perfetto, era tutto meraviglioso.
Succhiò la mia pelle fino a lasciarci un segno rosso abbastanza evidente.
-Valar, sei prefetta- mi disse accarezzandomi il viso.
Sorrisi, poi mi resi conto che Sam, Pipino e Marry, ci fissavano a bocca aperta.
-Forse abbiamo dato troppo nell' occhio- sussurrai alzandomi per andare da Gandalf, che ancora si stava scervellando per trovare il modo di aprire le porte.
-È un indovinello, e direi che è anche piuttosto facile capirlo, insomma, la soluzione è scritta a caratteri cubitali, proprio davnti ai nostri occhi, possibile che solo io me ne sia accorta!?- Esclamai.
Tutti si voltarono a guardarmi.
-Se per te è così ovvio, condividi la soluzione con noi poveri mortaili- sbottò Legolas fissandomi con astio.
Sbuffai, e dopo aver ignorato la sua risposta acida, ed il fatto che lui non fosse un mortale, ripresi il mio discorso: -La scritta recita "Dite amici ed entrate", è scritto in elfico, e la parola elfica per "amici" è...-
-Mellón!- Esclamarono in coro mio fratello, Gandalf e Legolas.
Le porte si spalancarono davanti ai nostri occhi.
-Sei un genio! Sei un vero genio Astrid!- Urlò Aragorn prendendomi in braccio.
-In realatà io sono solo molto logica, e questo mi permentte di tralascire i dettagli irrilevanti e di conseguenza, notare ciò che agli altri sfugge-.
Varcammo la soglia di Moria, ma lo spettacolo che si prestò davanti ai nostri occhi, fu orribile.
Il pavimento era cosparso degli scheletri dei Nani, i resti della battaglia erano ancora evidenti sotto la polvere e le ragnatele.
-Questa non è una miniera! Questa è una tomba! Non saremmo mai dovuti venire qui! Gandalf, Aragorn, torniamo indietro!- Esclamò Boromir.
Legolas estrasse una freccia da uno dei teschi che si trovavano accanto ai suoi piedi e la esaminò.
-I Goblin! Via! Via! Presto, tutti fuori!- Urlò.
Stavamo per uscire, quando qualcosa, dei tenatcoli credo, afferrarono Frodo per le caviglie e lo trascinarono fuori, verso il lago.
Sguainai la spada e mi lanciai contro il mostro.
Tagliavo tentacoli, tranciavo arti, ma sembrava tutto inutile.
Gli altri corsero in mio soccorso, ma quell' essere era troppo forte.
Mi sentii sollevare e stringere, mi mancava l' aria e sentivo le costole scricchiolare in modo inquietante.
-No! Lei no!- Ringhiò una voce femminile a me sconosciuta..
-Lasciala andare!-
Guardai in basso ed impietrii.
Un' Elfa, con lunghi capelli biondi ed occhi neri come la notte, stava combattento a fianco dei miei compagi per liberare me e Frodo, era incredibile, ma la cosa più strana, era che quella creatura bellissima, mi somigliava tremendamente.
Il modo di impugnare la spada, come si spostava i capelli da davanti al viso.
Se non fosse stato per il colore dei capelli, degli occhi, e per le orecchie a punta, saremmo potute essere gemelle.
-Astrid! Ruota le braccia!- Mi ordinò l' Elfa, obbedii e fui libera.
-Chi sei?- Le chiesi.
-Te lo spiegherò quando saremo al sicuro nelle miniere, ora corri- mi rispose.
SPAZIO ALL' AUTRICE:
Rieccomi qui! Finalmente sono riuscita a postare il decimo capitolo, come avevo già accennato ad alcuni di voi, oggi ha fatto il suo ingresso un nuovo personaggio, un' Elfa che sembra la versione bionda di Astrid e che le somiglia perfino nelle movenze.
Secondo voi che cosa vorrà questa creatura perfetta dalla nostra cara As?
Fatemi conoscere le vostre ipotesi.
Io sono qui per ascoltarvi tutti.
KissKiss
Nasty_Shadowhunters