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Autore: _Giuls17_    03/09/2014    1 recensioni
Strawberry deve affrontare la parte più difficile di una vita normale: la lontananza di Ghish. Ma tutto questo che cosa comporterà? Dovrà imparare a rialzarsi e combattere per ciò che ama, ma non sarà sola in questa nuova sfida, oltre alle Mew Mew, un nuovo amore e nuove arrivate non le renderanno facile questa sua transizione... Anche perchè il male non riposa mai, e Mew Berry lo ha capito a caro prezzo.
[Sequel: Le persone cambiano, anche chi è come lui]
C6:-Non posso rischiare di perderti una seconda volta.-
C7:-Si sta innamorando di un altro, vero?-
-Cosa te lo fa credere?-
C10:Sono di nuovo sola.
C11:“Cosa c’è?”
Non c’è la faccio più a vivere così.
C12:[...]-Anche se ferita posso spazzarti via con un dito.- sussurrò, sputando una piccola quantità di sangue.
C13: -Non intrometterti, questa è una cosa tra me e la mia ragazza!-
C15: […]ho visto come hai lottato contro Profondo Blu, ti ho visto quando ti sei spezzata.-
C17: -Ghish, tu hai un posto nel mio cuore che mai nessuno potrà toccare, ma devo chiederti una cosa.-
-Cosa?-
-Resti o no?-
La storia è stata revisionata e corretta
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando il tempo passa
 
Aprile 2014
 
 
Lory si guardò allo specchio e sistemò distrattamente il grembiule, il sorriso tirato e solo di convenienza, provava a nascondere le occhiaie nere e gli occhi stanchi.
Nell’ultimo anno si era scordata cosa volesse dire dormire, da quando Pei e gli altri erano partiti quel lontano Gennaio lei aveva smesso di vivere e da un lato anche Paddy e Strawberry, ma questo non le aveva impedito di continuare a vivere la sua vita.
O almeno una parte di essa, era meno allegra, poiché la sua luce era Pei e senza di lui niente le dava lo stimolo di andare avanti, ma non si era arresa, nonostante la mancanza di sonno era andata avanti con gli studi e lavorava al locale sempre con amore e passione.
Paddy era quella che l’aveva presa meglio, forse perché più piccola, forse perché aveva sei fratelli a cui badare e non poteva permettersi di crollare, l’aveva sempre vista col sorriso sulle labbra, il suo spirito di Scimmia Leonina non era crollato, ma dovette ammettere che Strawberry non era riuscita a fare lo stesso.
Lei stava soffrendo più di tutte loro, aveva perso troppi chili, e la sua carnagione era molto più pallida, come se fosse malata, gli occhi erano stanchi, privi di vita e i capelli incolti e poco curati, la sua frangia una volta perfetta adesso le scendeva sopra gli occhi dandole un’aria persa.
Ma lei lo era, a tutti gli effetti, i suoi studi andavano sempre male o forse molto peggio, solo il lavoro riusciva a distrarla e le chiacchiere con loro dopo il lavoro, ma l’assenza dei ragazzi negli ultimi cinque mesi era diventata insostenibile.
-Lory, sei pronta?-
-Sì Mina.-
-Come va?- chiese l’amica prendendola a braccetto.
-Potrebbe andare meglio se ci dessero qualche notizia, ma io confido in Pei.-
-Straw non la sta prendendo molto bene.-
-Lo so, lei è molto emotiva… Non sa gestire certe cose, o non riesce a farlo bene.-
-Ryan sta provando ad aiutarla ma anche lui si rende conto che è molto difficile.-
-Abbiamo solo bisogno di tempo.-
-Dovete uscire un po’- disse Pam, avvicinandosi a loro.
-Oh no, stiamo bene così.-
 
 
Strawberry aprì la porta del Caffè proprio in quel momento, si soffermò un attimo ad osservare le sue amiche ma distolse in fretta lo sguardo per nascondere gli occhi rossi per il pianto.
Quella giornata non era iniziata bene, dopo l’ennesima sufficienza a scuola la madre l’aveva ripresa, ancora, per quella situazione, anche se aveva conosciuto solo in parte Ghish, sapeva che la figlia stava male per il suo allontanamento e ancora una volta aveva provato a farla ragionare, però senza molto successo.
Così quando era potuta scappare Strawberry si era diretta al locale, aveva bisogno di parlare con l’unica persona che in quell’anno l’aveva capita, l’aveva aiutata a mantenere assieme i pezzi della sua anima e che l’aveva sorretta nei momenti più difficili.
-Ryan è in ufficio?- chiese avviandosi direttamente per il corridoio.
-Sì.-
 
Aumentò il passo e prima che se ne rendesse conto si chiuse la porta alle spalle e lo sguardo stupefatto di Ryan le fece scaturire un respiro di sollievo.
-Ciao.-
-Ciao a te.- sussurrò, tolse la giacca e la posò sulla sedia per poi sedersi anche lei, ma poco delicatamente.
-C’è… È successo qualcosa?-
-Mia madre… Vuole mandarmi da uno psicologo… Per parlare.-
-Straw…- il ragazzo posò i fogli sulla scrivania e chiuse gli occhi per un attimo, cercando di trovare le parole per affrontare quella discussione, per aiutarla ancora una volta.
Nell’ultimo periodo non avevano fatto molti progressi ma sapeva che con lui, Strawberry riusciva a confidarsi, a trovare quella parte di se stessa che Ghish e Profondo Blu le avevano strappato.
 
“Anche tu lo hai fatto, hai la sua spilla.”
Quello è un altro discorso.
 
-Io non andrò da un tizio qualunque a raccontare i miei problemi! Non posso dire che ero una Mew Mew, non posso raccontare che il mio ragazzo è un alieno, io non posso farlo.- asciugò una lacrima con la manica della maglietta e tornò a guardarlo.
-Facciamo così, provo io a parlare con tua madre, per farle capire che non hai bisogno di uno psicologo e che ti basta lavorare per un po’ di tempo, per sistemare le cose.-
-Lo faresti, per me?- lo guardò con occhi spalancati, Ryan l’aveva sorpresa ancora una volta.
-Sì, se posso aiutarti farò qualsiasi cosa.-
-Grazie Ryan.-
Si alzò dalla sedia e corse tra le sua braccia, a piangere, era l’unica cosa che sapeva fare bene nell’ultimo anno, l’unica cosa che le dava la possibilità di liberarsi da tutto il dolore che il suo cuore aveva accumulato, ma riusciva a scaricare quel peso solo se lo faceva tra le braccia di Ryan.
Il suo capo, il suo amico, era diventato qualcosa di davvero prezioso, avrebbe sacrificato la sua vita per lui, in qualunque momento.
Un leggero rumore, di erba che veniva mossa dal vento, li fece voltare verso la finestra e qualcosa nel cuore della ragazza parve sistemarsi, qualcosa tornò al suo posto.
-Sono loro.-
 
***
 
Maggio 2013
 
-Di nuovo?-
Strawberry incrociò le braccia al petto e guardò Ghish in faccia, quella situazione iniziava a stancarla, decisamente.
-Micetta, dobbiamo andare.-
-Ma sei tornato una settimana fa! In questi mesi sei stato a Naegea più tempo del previsto, io non capisco, solo perché stanno formando il nuovo governo?-
-E´ una cosa importante per noi.- rispose duro.
-Lo so, ma non capisco perché dobbiate viaggiare una settimana si e una no, non credo che abbiano così tanto bisogno di voi!-
-Che cosa vorresti dire?-
Ghish si voltò per guardarla dritta negli occhi, si trovavano fuori dal locale Mew per evitare di far scappare i clienti e di dare problemi a Ryan.
-Dico semplicemente che come in qualsiasi governo c’è chi ha un compito prestabilito e non penso che voi andiate lì solo per assistere, mi stai nascondendo qualcosa?!-
-Smettila, io adesso devo andare, non penso che ci fermeremo una settimana.-
-Tornate prima?- chiese speranzosa, come per cancellare quella furente lite.
-No forse ci fermiamo per quasi un mese.-
-Allora non venirmi a cercare quando torni, razza di cretino!- sbottò per rientrare di corsa al caffè, sapeva che lo avrebbe aspettato al suo rientro e che lo avrebbe voluto vedere ma i loro continui viaggi avevano aperto una crepa nel suo cuore, rendendola debole e poi incline all’affatto, la sua lontananza la stava distruggendo e lei si era ripromessa che non sarebbe mai più successo.
Che dopo Profondo Blu sarebbe stata padrona del suo destino e delle sue azioni.
 
Quanto vorrei la mia spilla.
 
***
Aprile 2014
 
 
Strawberry uscì così velocemente dall’ufficio di Ryan che per poco non si scontrò con Lory e Paddy, le guardò un attimo e poi riprese a correre verso la porta di servizio del locale che dava sul giardino esterno, dove Pei parcheggiava sempre l’astronave.
Il suo cuore aveva preso a battere così forte che lo avrebbe voluto staccare per farlo smettere, le impediva di pensare, di riflettere, e dopo cinque mesi di torture aveva bisogno della mente libera.
 
-Sono tornati!- la voce allegra di Paddy le strappò un sospiro di sollievo, la sua amica aveva ragione, era tornati finalmente, dopo cinque mesi avrebbe rivisto Ghish, avrebbe potuto finalmente stare con lui e recuperare il tempo perso.
Videro atterrare la navicella e sentì il cuore salire in gola per l’ansia, come l’avrebbe trovata? Sarebbe stato ancora attratto da lei? O l’avrebbe rifiutata per la sua troppa magrezza?
Senza che se ne rese conto vide il portellone aprirsi, e strinse la mano di Lory per conforto, aveva bisogno di credere in quella visione, aveva bisogno di sapere che era la realtà e non l’ennesimo sogno del loro ritorno.
Tart fu il primo a uscire e Paddy corse ad abbracciarlo, vide qualche lacrima nel volto dell’amica ma potè capire benissimo la sua felicità, anche la piccola aveva sofferto per la loro assenza.
Dopo poco videro uscire Pei e Lory si staccò per correre ad abbracciarlo, e baciarlo, sorrise istintivamente e aspettò pazientemente che anche Ghish uscisse.
Sentì Ryan dietro di lei, col tempo aveva imparato a riconoscere il suo profumo e il suo corpo, per tutte le volte che era rimasta con lui a piangere, ma la sua sola presenza le diede la forza di sopportare quel momento.
Ma quando si rese conto che di Ghish non vi era neanche l’ombra qualcosa si spezzò, definitivamente.
Il suo cuore aveva ripreso il solito ritmo, forse anche più lento di prima, inghiottì il groppo che si era formato in gola e strinse la mani a pugno per farsi forza.
 
-Dov’è Ghish?- avanzò verso le coppie, non voleva distruggere la loro felicità, ma aveva bisogno di conoscere la verità.
-Strawberry… Ghish è dovuto rimanere, noi però…-
-Non potete dirmi nulla, vero? Come al solito!!- urlò per dargli le spalle e correre nuovamente dentro, vide una testa bionda seguirla, ma non se ne preoccupò, aveva bisogno di crollare, di leccarsi le ferite e di sistemare i pezzi della sua vita, ma sapere che Ryan sarebbe stato al suo fianco le diede la spinta per farlo.
Di lasciarsi andare.


Sclero: Ed eccomi col secondo capitolo... Ringrazio tutte quelle adorabili persone che hanno trovato il tempo di leggerlo, per me è una grande soddifazione, e anche se la storia non sempre entusiasmante per il momento datele tempo e spero di non deludervi più di tanto...

Spoiler_ Parti ancora e mi lasci un’altra volta, sono stufa di questo.-
 
   
 
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