Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: PulcinoGirl    03/09/2014    1 recensioni
---- dal primo capitolo----
Quando la ragazza alzò momentaneamente il capo per copiare i compiti alla lavagna –non che le importasse di farli, ma perlomeno se la madre le avrebbe controllato il diario, avrebbe visto qualcosa di scritto- la signora di mezz’età che doveva essere la professoressa, mutò improvvisamente forma: i capelli neri e il cardigan scolorito, avevano lasciato il posto a degli ispidi capelli –probabilmente mai pettinati- e degli stracci unti. Il viso si era tinto di un verdognolo, simile al colore del vomito, e dalla bocca spuntavano una sorta di canini da vampiro.
-------------------------------------------------------------------------------------
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lorreine
 
 
Dopo che il professore di matematica si rivelò essere un satiro, Lorreine aveva distrattamente cavato un occhio al canarino gigante con un pugno. Per sua fortuna era un robot, e come minimo sapeva di non aver ferito nessun vero uccellino.
La brutta notizia era che aveva pur sempre danneggiato dei circuiti importanti, il che aveva reso l’atterraggio nel Central Park, un po’ più brusco del previsto, dopo aver non accidentalmente spedito la Lamia su un terrazzo dell’Empire State Building.
La cosa divertente era che Lorreine era davvero sicura di morire quel giorno, eppure non aveva quasi neanche un graffio, se non per i sottili aghi di pino si era trovata piantati nelle gambe.
Malcom però, non era stato così fortunato: aveva un morso sul polso, e la sua faccia era tutto, meno che colorita.
Nephilis ritenne che fosse saggio portare un po’ d’acqua al ragazzo, così chiese l’appoggio di qualcuno per accompagnarla. Non sembrava il caso di aggirarsi da soli, in una città piena di mostri, e senza armi.
-Ti accompagno io- anche se Lorreine non impazziva di simpatia per quella ragazza, le sembrava l’opzione migliore, anche perché aveva urgentemente bisogno del bagno, e la vista di grandi quantità di sangue le faceva abbassare la pressione.
Il Central Park era veramente grande. Incredibile era il fatto che Lorreine abitasse ormai a New York City da sette anni e non era mai stata al Central Park.
Erano atterrati proprio accanto alla fontana di Bethesda –chi sa cosa avevano visto i mortali- quindi non ci misero molto per riempire una piccola bottiglia d’acqua.
-Io veramente mi aspettavo un bagno- sbuffò Lorreine. Era così sudata che i lunghi capelli castani le si erano appiccicati alla faccia. Mise le mani a coppa, prese un po’ d’acqua dalla fontana e si bagnò il viso, pensando alla meravigliosa freschezza di quel liquido.
-Tesoro, siamo nel mezzo del Central Park, che tra parentesi è grande quanto tutta una cittadina- osservò l’altra. –Cosa pensi di trovare nel raggio di qualche metro, se non… alberi?-
-Non mi importa, io devo fare pipì- Lorreine era in ansia: non sapeva più cosa aspettarsi. Magari una di quelle persone lì intorno era un mostro. A momenti pensava di trovare Minosse, Polifemo o Achille passeggiare per il Central Park, e chi lo sa, magari gustandosi una fresca granita.
Nephilis stava fissando la statua sopra la fontana. Raffigurava un angelo, con le ali spiegate, e il braccio destro spinto in avanti. L’abito pieno di drappeggi era leggermente sostenuto dalla mano sinistra, e un’uccellino di pietra era teneramente poggiato su un’ala.
Sui gradini della grande fontana circolare erano sedute molte persone, per lo più turisti, immaginò Lorreine.
Sotto i loro piedi si estendeva una marea di mattonelle rosse, e qualcuna bianca, e ai lati della piazza due stendardi verdi spiccavano tra gli alberi. Ma la cosa più bella era il Lake, che cominciava proprio dietro la statua, in mezzo ai boschi e agli alberi del parco.
All’improvviso notò l’insistenza con la quale due turisti fissavano le due semidee. In realtà a Lorreine non parevano turisti, ma cercò di auto convincersi che non fossero qualche altra sorpresina venuta dal Monte Olimpo.
-Cos’hanno da guardare?- osservò Nephilis –La fontana non è abbastanza bella?-
I tizi con lo smoking in giacca e cravatta erano un uomo e una donna; oltre a portare degli inquietanti occhiali da sole a specchio –tipo quelli che si vedono nei film di spionaggio- tenevano accanto all’orecchio un’auricolare, e i loro capelli erano fastidiosamente impregnati di gel, anche quelli della donna.
-Sono solo due guardie. Vuoi che al famoso Central Park non ci siano guardie?- All’improvviso era poco convinta di quello che aveva detto.
I mortali non sembravano fare tanto caso alla loro strana presenza, ma in effetti cominciavano a fare sentire le ragazze un po’ a disagio.
-E cosa sorvegliano? Gli alberi? O pensi forse che controllino che i cani non facciano pipì nelle aiuole?-
Cominciò a girare una raffica di vento improvvisa così forte da far volare alcune borsette e i berretti dei bambini, e il cielo si scurì, riempiendosi di nuvole plumbee e tempestose mentre cadevano dei fulmini violacei.
E mentre i mortali cercavano di scappare, una sorta di tornado demolì un’intera piazza, con tanto di alberi, panchine, e persino un chioschetto dei gelati, a soli cinquanta metri dalla fontana di Bethesda. Una voce tempestosa, carica di odio e rabbia, e sicuramente per niente umana, si diffuse nell’aria, menando fulmini e facendo volare tonnellate di macchine e intere querce.
-Presto risorgerò, e dopo aver ucciso voi inutili semidei, mi impadronirò dell’Olimpo!-
Quella voce stava mettendo a Lorreine più brividi della professoressa-orchessa. La faceva sentire non solo piccola come una formica, ma aveva la terribile sensazione che  le viscere le si stessero squarciando, provocandole uno spaventoso senso di nausea improvviso. -Penso che sarebbe meglio correre!-
Lorreine aveva l’impressione che quell’enorme folata di vento non fosse totalmente casuale. Soprattutto quando si rese conto che il tornado inseguiva proprio le due semidee.
Poi, quando il turbine fu loro così vicino da spazzarle via si alzarono nell’aria come grazie a una forza sovrumana, e cominciarono a roteare insieme ai camion e le aiuole.
-Non fuggirete più da me!- sibilò la stessa voce.
Per l’unico, brevissimo istante in cui Lorreine sentì di poter trattenere il vomito, aprì gli occhi.
Da piccola Lorreine odiava il girello. La sensazione di perdere l’orientamento quando i bambini facevano girare quella giostra le dava la nausea solo a pensarci.
Ma la rabbia fu l’unica sensazione che provò quella volta, quando vide i suoi amici vorticare intorno a lei come formichine. D’impulso alzo le braccia e, come se lo avesse fatto moltissime volte, fece scoppiare la fontana –che saltò in aria come come una bomba a orologeria- e l’acqua vampò in alto, circondando la tromba d’aria, interrompendola.
Quando cadde a terra pensò di essere morta: tutto si era fatto nero, eccetto per qualche puntino rosso, e sentiva solo delle grida.
 
Dopo quella terribile caduta Lorreine fece un mucchio di sogni assurdi.
 
Una luce fioca si diffondeva illuminando leggermente una piccola stanza dal soffitto gocciolante e le pareti di pietra umide.
Sembrava facesse parte dei sotterranei di una qualche roccaforte medievale; o forse somigliava di più a una prigione di un castello dei libri fantasy. Lorreine non lo sapeva, ma in quel momento poco importava.
La ragazza non aveva un ruolo dominante il quel sogno, era solo una spettatrice in quel momento, e la cosa non le dispiaceva affatto.
Solo quando sentì la voce che proveniva dalla tempesta di vento che aveva distrutto il Central Park, si accorse dello strano soffitto bucato circolarmente –dal quale veniva la voce- che sovrastava due figure.
In effetti si rese conto che l’acqua proveniva proprio da là fuori: pioveva a grandi goccioloni, e man mano allagava in pavimento.
Una delle due figure era un’alta donna pallida dai capelli lunghi, spaghettati e rossicci, vestita in una tunica nera strappata in alcuni punti. In un secondo momento, quando la donna inquietante alzò le braccia, un tatuaggio dello stesso colore formato da quattro linee incrociate sulla sua spalla destra saltò all’occhio di Lorreine. Pensò che potessero somigliare a delle lance, o a delle frecce.
Aveva la testa rivolta l’alto, inondata dalla pioggia, così come l’altra sagoma.
Si presentava come un’omone pelato e molto palestrato. Non si capiva cosa stesse indossando –un’armatura, forse?-.
La voce che si stagliava sulle loro teste in modo superiore parlò, facendo tremare l’intera cella.
-Cosa fate ancora qui? Avete visto come quella maledetta ragazzina ha distrutto il nostro tornado?! Dovete trovarla!-
-Ma, Signore, Titano sovrano del cielo- cominciò la donna.
-Niente ma, Eris-
Eris? Lorreine tentò di ricordare le lezioni di epica della sua professoressa.
Eris era la dea della discordia e del caos; quella che, non essendo stata invitata, si imbucò alle nozze di Peleo e Teti, lanciando un pomo d’oro sul tavolo dedicato alla più bella, fece scoppiare una tremenda lite tra tutti i presenti.
Visto che Zeus non riusciva a decidere chi tra Afrodite, Atena e Era fosse la più bella, diede l’incarico a Paride, che scelse Afrodite, la quale promise al ragazzo di donarle la donna più bella del mondo: Elena di Troia. Elena però era già sposata, così Paride la rapì, e scoppiò la guerra di Troia.
Il sogno cambiò improvvisamente, ma stavolta era lei la protagonista del sogno: correva attraverso un bosco sconfinato.
Lorreine conosceva quel sogno. Ormai lo faceva da parecchi mesi, ma non ne aveva ancora compreso il significato. Ogni tanto si guardava indietro correndo, come se stesse scappando da qualcosa; sicuramente non era un camioncino dei gelati.
Come sempre la voce trombò nell’aria, comprendo i gemiti di fatica della ragazza.
Poco a poco la voce cambiò, rendendosi più come un sussurro, e le parole si scandivano bene.
-Chirone, dorme da troppo tempo, non sarebbe meglio svegliarla?-
Lorreine aveva la vista appannata, cercava di aprire gli occhi, ma erano incollati tra loro.
Mugulò in segno di protesta quando, socchiudendo leggermente le palpebre, troppa luce entrò nel suo raggio visivo, costringendola a tornare nel buio.
Un paio di iridi azzurre le si piazzarono davanti quando tentò di strofinarsi gli occhi, e sobbalzò per la sorpresa.
Si tirò nervosamente a sedere subito dopo aver sbattuto la testa contro quella di Malcom.
-Geller! Ti sei svegliata.-
-Cosa.. è successo? Dov’è Fitzroy? E Haribo e Nephilis?-
Chiede con voce ancora impastata dal sonno.
-Una cosa per volta Geller- sorrise il ragazzo –Hai sempre questa terribile cera al risveglio di tre giorni di nanna?- rise ancora di più tenendosi la pancia con una mano.
-Tre giorni?!- Lorreine spalancò gli occhi. Com’era possibile che avesse dormito per tre interi giorni?
-Il professore sta bene, è insieme alla sua fidanzata.-
Fidanzata? In effetti non aveva mai pensato che il caro vecchio professore di matematica potesse avere una fidanzata.
-Dove ci troviamo?- improvvisamente le sembrò che tutta la stanza girasse intorno a lei, e si costrinse a stendersi di nuovo.
-Siamo al Campo Mezzo-Sangue, Lorreine, un posto per quelli come noi. Dopo l’attacco del tornado, Fitzroy ha chiamato rinforzi, e ci hanno portati qui.-
Mentre annuiva leggermente frastornata, una creatura dal corpo equino e la testa umana entrò nella sua visuale. –Oh, si è svegliata finalmente- disse guardando Malcom. -Come ti senti?-
-Mi gira la testa- rispose cercando di non vomitare. Le vennero in mente i sogni contorti di quella notte, ma per il momento decise di non dire nulla: non sapeva ancora a cosa andava incontro. –Tu sei un.. centauro, dico bene?-
-Esatto, vedo che qualcuno ha studiato la mitologia greca. Mi chiamo Chirone.-
Le guance coperte di barba incolta si incresparono in un sorriso caloroso.
-Vieni, ti mostro il campo-
----
 
 
 
Buona sera Semidei, vi parla PulcinoGirl. Devo dire che questo capitolo ci ho messo davvero un sacco a scriverlo, ma come avrete notato ho dovuto inserire un pò (?) di personaggi della mitologia greca, e ho dovuto cercarli, fare ricerche varie, e assicurarmi che non fossero menzionati già in Percy Jackson, perchè come vi ho gia detto, non voglio copiare.
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, al più presto come sempre aggiornerò, ma voi ricordate di inserire la storia nei seguiti o nei preferiti, e di recensire, che fa tanto tanto piacere alla piccola PulcinoGirl :' 33 Baci!


Ah, dimenticavo Questi sono i personaggi!
Lorreine- Kathryn Prescott
Haribo- Agnese Claisse
Nephilis- Janel Parrish
Malcom- Keegan Allen
  Professor Fitzroy- Jeremy Davies (immaginatelo pelato)
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: PulcinoGirl