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Autore: Sheep01    03/09/2014    7 recensioni
Ma sì: in effetti Clint si stupì di non essersi mai sottratto all’effetto intimidatorio dell’uomo a stelle e strisce.
Sì, vero, ti scatenava dentro un senso di patriottismo e orgoglio senza eguali. Quella forza che ti spinge a compiere buone azioni, ad accompagnare vecchiette sulle strisce pedonali, a salvare gattini dagli alberi e orde di bambini intrappolati nei palazzi in fiamme mentre le madri se ne stanno fuori, beate, a gridare al fuoco. Quella rettitudine che ti fa sentire in colpa per i brutti pensieri, per le dita nel naso, le cartacce per strada, le tette della Vedova Nera.
[ovvero: come ti sdogano il CapEye]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Steve Rogers/Captain America
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Occhio di Falco, Capitan America e tutti i personaggi citati non mi appartengono, ma sono proprietà di Marvel e Disney. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

 

Una storia dedicata a Hermione Weasley. Perchè CapEye rulez. E perché: una sorpresa per una sorpresa.

 

LOOP

 

*

 

Le porte dell’ascensore si aprirono per la seconda volta.

E il jingle d’intrattenimento aumentò d’intensità. Clint s’interrogò con un misto di raccapriccio e fastidio, di chi fosse stata l’idea di accompagnare discesa e salita con quell’orrido motivetto.

Era sempre stato convinto che lo SHIELD fosse un’organizzazione seria. O quantomeno sobria.

Una sgradita novità dell’ultima settimana.

Probabilmente ripescata da quella cassetta dei suggerimenti posizionata, a monito, fuori dall’ufficio dell’agente Hill. Fortemente voluta, dall’agente Hill. Da sempre convinta che essere attenti alle esigenze dei dipendenti fosse di fondamentale importanza per raggiungere un buon grado di produttività.

Clint una volta aveva suggerito i marshmallow alle macchinette. La sua richiesta era stata risucchiata da un pozzo nero.

Quella della cazzo di musichetta sull’ascensore… no.

Nemmeno un motivetto facile da canticchiare. Non una ballata o un graffiante riff di chitarra. No, un motivetto schizoide composto da cinque note. Sempre le stesse. In loop.

Perciò quando si trovò di fronte nientemeno che il Capitan America… in discesa libera dal suo piano, ne fu sollevato. Se non altro per poter condividere il tormento acustico con un altro paio di orecchie.

Un passo misurato, militare e fu dentro, a fargli compagnia.

Rogers.”

Barton.”

E poi di nuovo il rumore delle porte in chiusura e di nuovo quelle cinque note.

Non riempivano il silenzio, semmai ne sottolineavano il disagio. Una mossa davvero geniale.

E’ fastidioso.” Enunciò, le braccia intrecciate dietro la schiena. Nemmeno si era reso conto di averlo fatto, come una forma di saluto inconsapevole del sempiterno eroe nazionale.

Prego?” la sorpresa nello sguardo dell’uomo.

La musica. Il motivetto. E’ fastidioso.”

Steve aveva alzato la testa, come a cercarne la fonte, come se non si fosse accorto, fino a quel momento, della colonna sonora.

Oh.” Una risposta così ingenua e cortese… e così priva di qualsivoglia incoraggiamento a proseguire la discussione.

Non che fosse una novità. Clint non era esattamente mai stato propenso a un dialogo con il Capitano. Se non per qualche cortese scambio di informazioni lavorative.

Insomma, Rogers era una specie di leggenda. Come Elvis. Come Joe di Maggio. Solo che era vivo. Uno splendido novantacinquenne scongelato dai ghiacci. Non aveva bisogno di parlare, lui. Bastava la sua sola presenza. A intimorire, a fare da monito. A ispirare con la sua morigerata ed indomita prestanza, gli animi di tutti gli agenti dello SHIELD, finanche gli impiegati e gli inservienti.

Perciò non si sorprese della sua mancata risposta. Un pilastro. Un totem di rettitudine.

Si preparò a una rapida discesa, insomma: quanto mai avrebbe potuto durare un viaggio in ascensore?

Ora che me lo hai fatto notare…”

Clint si voltò per guardarlo. E poi fu costretto ad alzare la testa perché dalla sua statura al massimo avrebbe potuto parlare con la sua spalla.

Lusinghiero.

Se non altro più che consapevole che non fosse stato un difetto di madre natura. Una svista il giorno della distribuzione della prestanza fisica. Ma ingiustizia creata da un siero. Del supersoldato. Clint, di contro, non era mai stato particolarmente infelice della propria statura. Piccolo ma solido. Solido soprattutto. Com’era il detto? Non lungo che… ma duro che duri? Ecco, lui era… un duro. Fuori e dentro. Nessuna competizione con un esperimento da laboratorio.

E’ veramente fastidioso.”

Lo so.” La risposta consapevole. Da uno sicuro di sé. Molto sicuro di sé. Un duro.

Dio, gli stava venendo il torcicollo. Perciò riabbassò il capo con una mossa di non-chalance di alta classe.

Quando ho esposto il mio suggerimento alla Hill non era esattamente questo che mi aspettavo…”

Cosa?

Fu costretto a rialzare la testa, a manifestare la sua perplessità e sgomento.

E’ una tua idea?”

Sì… pensavo fosse… una cosa carina.”

Carina. Quanto un calcio nelle palle.

Ecco un esempio di come non sfruttare la casetta dei suggerimenti della Hill.”

Quale cassetta dei suggerimenti?”

Clint torse un po’ il collo, come un falco, per cambiare posizione.

Quella che ha caldamente invitato ad usare ad una delle ultime riunioni.”
“Oh…” di nuovo quell’ingenuo, cordiale stupore, “no, ma gliene avevo parlato un giorno prima della pausa pranzo.”

Bam. Questa era bella.

Considerato il fatto che per quell’idea dei marshmallow nelle macchinette le stava rompendo le scatole da Natale. Di due anni prima. Anche i marshmallow erano carini. E teneri.

Ma evidentemente non tanto teneri come il Capitano Rogers.

Scosse la testa, un sorriso consapevole e sornione a trasformarne il viso.

Cara, vecchia Hill…”

Non è così vecchia.”

No, è un modo di dire…” si premurò a rispondere, notando l’inflessione vagamente di rimprovero del Capitano. Dannata rettitudine, ti avrebbe fatto sentire in colpa persino per un pensiero sbagliato.

Immediatamente cercò di evitare di pensare alle tette della Vedova Nera.

Tette.

Bam.

No!

Pensavo solo che non è da lei concedere favori in modo così rapido. Con tutte quelle menate sui tagli al budget e le spese inutili.”

Oh, eppure mi è sembrata interessata… da subito. Ha voluto parlarmene a pranzo.”

Bè, questo si spiega facile.”

Facile?” caro, ingenuo, Rogers.

Tette.

Facile.” Gli uscì più stridulo di quanto avesse preventivato, “Credo che la Hill abbia un debole per te.”

La dichiarazione parve zittire Rogers per qualche istante. In tempo per l’ennesima sosta dell’ascensore. Che probabilmente caricò un fantasma perché nessuno era salito. O sceso.

Un ding d’accompagnamento, e poi di nuovo la musichetta a torturar timpani.

Nah, non credo.” E sembrava così ingenuamente convinto della sua affermazione che quasi si sentì in colpa ad infrangere i suoi sogni di ragazzina.

Tette.

Fidati. Se è solo per quelle voci che circolano sul suo conto, bè, non devi starli a sentire.”

Che voci circolano sul suo conto?” una nota d’ansia non registrata. Non immediatamente almeno.

Del fatto che molti qui pensano che la Hill sia les-”

Les… ?” lo invitò a continuare. Ma la nota preoccupata e incuriosita adesso era emersa in modo fin troppo evidente. Anche per il suo orecchio mezzo sordo.

Les… tofante!”

Lestofante?”

Sì…” rise nervosamente, come avesse fatto una battuta.

Non mi sembra una lestofante.”

No, nemmeno a me. Per quello lo dicevo. Non credere mai alle voci, su di lei.”

Voci scomode”, il capitano ora aveva una ruga di preoccupazione, proprio fra le sopracciglia, “vorrei conoscere i nomi di chi mette in giro certe baggianate.”

Non ne vale la pena… sbruffoncelli.” sminuì Clint, ben consapevole della menzogna.

Allora tu sai chi sono?”

Sì, un paio di matricole.” Vago, vaghissimo.

Barton, dovresti fare rapporto.”

Naaaa, gigionerie di ragazzini.”

Un ragazzo ha bisogno di disciplina. Vanno raddrizzati da giovani.”

Ma no, sono solo stupidaggini.”

Barton, ora pretendo i nomi. E i cognomi. Anzi, andiamo direttamente dal direttore Fury a fare rapporto. È un comportamento intollerabile.”

Ma non è il caso di smuovere addirittura il direttore per un’affermazione fatta in totale confidenza.”

Confidenza? L’hanno fatta a te, la confidenza?”

Ahm, sì, ma era uno stupido scherzo.”

Eri complice di questa cosa?”

La sua altezza, il suo tono di voce, la sua stazza. Clint cominciava a sentirsi Davide, in balia di Golia. Se solo avesse avuto la sua fionda. O il suo arco, nello specifico.

Non ero complice, ne stavamo solo discutendo…”

Non complice ma istigatore!”

Non ho istigato nessuno!”
“Diretto responsabile della diffamazione di un superiore!”

Non ho detto niente del genere!”

La porta dell’ascensore si aprì per l’ennesima volta, con quel fastidioso ding d’accompagnamento e voce meccanica a scandire il piano.

Taci orribile macchina.

Che sembrava ridere di lui.

Ridere in modo che assomigliava in modo inquietante a Rogers.

Un momento. A ridere era davvero… Rogers.

Ma che cazzo stava succedendo?

Rilassati, ti stavo prendendo in giro.”

In giro? Quale giro?

La tensione parve scivolare via dal suo corpo in modo quasi comico, in rivoli più o meno scomposti, concretizzati in sudore.

Ah, ah… divertente.”

Non devi ridere per farmi un piacere Barton. Solo… dovevi vedere la tua faccia.”

No, era… abbastanza divertente. Suppongo.”

Rogers intrecciò le braccia al petto e lo guardò dalla sua montagna di muscoli.

Credi che non lo sappia cosa dicono i ragazzi della Hill? O di me.”

Di te?”

Sì, insomma…”

Quell’insomma poteva dire tutto e niente. Non potevano certo essere le stesse voci che correvano sulla Hill. Attese una risposta, mentre il loop proseguiva con quelle cinque note di morte.

Che sono un po’… come vi piace chiamarlo: vintage.”

Vintage? Se si fosse mai preoccupato di conoscerlo, forse avrebbe inteso che non era quello il termine che amava usare.

Vuoi dire: vecchio.”

Rogers gli rivolse uno sguardo perplesso ma quasi colpito. Insomma, positivamente colpito. Forse perché nessuno aveva mai osato tanto. A parte Stark. Ma Stark era un’altra faccenda.

Un modo un po’ brutale per dirlo, ma…”

Brutale o no, è quello che significa.”

Sì, giusto: vecchio. Mi trovano vecchio. Antiquato. Incapace di stare allo scherzo. E un po’ intimorente.”

Ma no…”

Ma sì. Vecchio e saggio. Intoccabile, nemmeno fossi una specie di… divinità norrena.” Poi guardandolo, come se avesse fatto una gaffe: “Oh, scusa.”

Clint alzò una mano, come a ribadire che no, non era un problema nominare divinità che gli erano costate ore di sedute psichiatriche dopo gli eventi di New York. Grazie di niente, Loki.

Non la prenderei così male, Rogers. E’ una bella cosa. I ragazzi ti prendono da esempio.”

Forse, ma non è esattamente il modo più immediato per farsi degli amici.”

E quella confessione che diavolo doveva significare?

Scommetto che pagherebbero per essere tuoi amici…”

Non proprio. Ho come l’impressione che temano di subire costantemente il mio giudizio.”

Ma no…”

Ma sì: in effetti Clint si stupì di non essersi mai sottratto all’effetto intimidatorio dell’uomo a stelle e strisce.

Sì, vero, ti scatenava dentro un senso di patriottismo e orgoglio senza eguali. Quella forza che ti spinge a compiere buone azioni, ad accompagnare vecchiette sulle strisce pedonali, a salvare gattini dagli alberi e orde di bambini intrappolati nei palazzi in fiamme mentre le madri se ne stanno fuori, beate, a gridare al fuoco. Quella rettitudine che ti fa sentire in colpa per i brutti pensieri, per le dita nel naso, le cartacce per strada, le tette della Vedova Nera.

Bam.

No.

Magari dovresti solo imparare a farti conoscere.” Un suggerimento ripescato sempre da quel senso del dovere, ma pur sempre un buon suggerimento, “insomma lo scherzo di prima… è stato quasi divertente.”

Quasi.”

Sì, quasi, puoi migliorare.”

Il capitano Rogers sorrise sull’ennesima ripetizione del motivetto.

Mi piace la tua franchezza.”

E a me i tuoi…” bicipiti? Troppo azzardato… “capelli.”

Davvero? Li pettino così da…”

Gli anni trenta.”

Sì… più o… meno.”

Si vede.”

Nel senso che… ?”

Magari dovresti cambiare taglio. Qualcosa di più… moderno. Non lo so. Una sfumatura alta, un po’ di gel.”

Uso la brillantina.”

Ecco. Già il fatto che usi la parola brillantina…” cera vergine e oli minerali.

Vecchio.”

Esattamente. Impara a scioglierti un po’.”

E nel dirlo aveva sciolto i muscoli in una danza un po’ comica. A ritmo di loop. L’ascensore si fermò di nuovo e stavolta, finalmente, al piano terra.

Dio sia lodato.” Commentò a gloria.

Sempre sia lodato.” La risposta seriosa di Steve Rogers.

Gli impiegati che li videro scendere dall’ascensore gli riservarono degli sguardi sottomessi. Gli mancava il segno della croce.

Appunto.

Insomma, cerca di mostrare alla gente il tuo lato meno rigido e vedrai che andrà tutto bene.” La botta d’incoraggiamento che gli schiaffò sul braccio quasi gli spezzò le ossa della mano.

Steve Rogers aveva i muscoli di adamantio.

Prenderò per buono il tuo suggerimento.”

Bravo. E magari comincia con la Hill. Senza dimenticarti di far menzione sulla pessima, pessima idea della musichetta d’accompagnamento agli ascensori.”

Erano ormai all’ingresso del palazzo, pronti a timbrare il cartellino della fine di una giornata lavorativa.

Ma la Hill non è una… lestofante?”

Clint si voltò a guardarlo perplesso e sgomento. E questo gli riservò un’occhiata fin troppo seriosa.

Ahm…”

E poi scoppiò di nuovo a ridere, tenendosi persino una mano sul cuore, a sottolineare lo scherzo.

Ci ero quasi cascato.” Ci era cascato del tutto, “continua così che andrà benissimo.”

Roger.” E di nuovo già a sgarganellar di risate.

Anche un po’ meno… di così.”

D’accordo.”

L’aria fresca della sera, quale miglior lenitivo dopo un’intensa e produttiva giornata?

L’odore di piscio di cane accanto al palo della luce, il rumore dei clacson, dei motori, lo scalpiccio di mille scarpe sull'asfalto, gli fece desiderare di ripartire immediatamente per una missione in qualsiasi angolo del mondo. Sebbene il mondo fosse tondo e privo di angoli.

Pignolerie da vicinanza col Capitano America in persona.

Che… dopotutto non si era rivelato poi così male.

Era anche scesa un po’ tutta quella rispettosa soggezione in sua presenza.

Probabilmente per le battute del cazzo.

Sicuramente per le battute del cazzo.

Bene… allora…” esitò, “ci vediamo lunedì.”

A lunedì Barton. E grazie per la consulenza.”

Oh e di che?” gli riservò un rapido saluto militare con due dita, prima di ritirarsi in processione globale al semaforo più vicino.

Quel cazzo di motivetto ormai inchiavardato nel cervello. Si trovò persino a fischiettarlo, nell’attesa diventasse verde, con buona pace dei suoi vicini di marciapiede.

Rogers era ancora fermo, accanto al palo della luce che sapeva di piscio a illuminar di potenza quel patetico angolino dimenticato da dio.

Probabilmente sarebbe stato in grado di rendere maestoso anche un cumulo di immondizia. Un luce, un faro solitario, capace solo di far gravitare attorno a sé quell’aura di bontà e integrità, senza mai essere sfiorato dalle brutture del mondo.

Tette.

Bam.

No.

Rogers… aveva bisogno di tette. O di qualcosa che producesse lo stesso effetto. Un'illuminazione universale come se ne possono avere poche volte nella vita. Perché quelle cose così pure e integre, sono anche belle da vedere, ma se una volta Lucifero aveva abbandonato il paradiso, qualcosa doveva pur significare.

Perciò si fece strada fra i compari di marciapiede, a tornar suoi suoi passi stanchi.

Rogers...” lo richiamò con tanto di alzata di mano. Un taxi si fermò. E poi, quando si rese conto che non stava affatto chiamando lui, ripartì, con tanto di imprecazioni in spagnolo.

Barton.” il capitano lo stava osservando così come si osserva un'apparizione mistica. Il paragone gli piacque molto.

E' venerdì. Insomma, siamo in cima al fine settimana. Stasera ci si fa una birra al pub, all'angolo. Mi chiedevo... che ne so... se ti andava di venire con me.”

Il capitano ancora lo stava osservando con quel misto di sorpresa e panico.

Non lo so. Io...”

Oh, andiamo. Una birra. Non dirmi che non sei mai uscito a farti una birra con gli amici. La birra è più antica di te. Ne sono certo.”

Rogers sorrise e poi rise, di nuovo. Di quelle risate che illuminano il mondo. E lo mettono di buon umore nelle giornate di pioggia.

Clint cominciò a pensare di essersi rimbambito.

Tette.

Giusto per ricalibrare quell'attacco di buonismo inservibile. Inservibile per uno che faceva un lavoro come il suo.

Allora?”

Sta bene... vado bene vestito così o... ?”

Per me sei pure troppo elegante. Che significa la camicia nei pantaloni? Fuori.” e nel dirlo gli si era avvicinato e strattonato la camicia, portandone fuori un angolo.

Ma così è da sciattoni!”

Si chiama grunge.”

Grunge?”

Dovresti cominciare a farti un elenco delle cose che ti sei perso, sai?”

Non sei il primo che me lo dice.”

E allora che aspetti? Nel frattempo andiamo. Anche perché qui c'è un'odore di urina che...”

Non sono stato io.”

Clint lo occhieggiò sospetto e poi il capitano di nuovo rise. Di gusto. Sempre con quella mano sul cuore a ribadire la sua ilarità. Un po' come facevano quegli attori nei film comici dei tempi andati. E si rese conto che forse Rogers associava l'ironia a quel tipo di film perché, sì, insomma, lui li aveva vissuti, sul serio, i tempi andati. E in diretta.

Sì, dovevano lavorare un po' anche sull'umorismo. Ma ci sarebbe stato tempo per quello. Sarebbe stato un po' come andare a pub con suo nonno. Che ride delle bucce di banane e si lamenta della modernità. Ma lo avrebbe raddrizzato. Eccome.

Però prima di tutto servivano...

Tette?

No. Birre. Una moltitudine di birre.

E poi tette.

Cominciarono così a incamminarsi verso il pub. Un uomo che sembrava uscito da altri tempi che non aveva finito di infilarsi la camicia nei pantaloni e un tizio che non gli arrivava nemmeno al bicipite con l'aria di chi non dorme da giorni e fischietta un motivetto lagnoso.

Ah... se poi, magari, alla Hill volessi anche lanciare l'idea dei marshmallow nelle macchinette...”

 

*

 

  
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