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Autore: Tikal    04/09/2014    5 recensioni
Si narra che un tempo l’Impero non appartenesse affatto a re Crono: alcuni tra i sudditi più coraggiosi osano ancora sfidare il suo potere, raccontando dell’era di Zeus, l’antico sovrano che molti credono solo una leggenda.
Si dice che sotto il suo dominio l’Impero fosse giusto, che non esistessero guerre né carestie e che tutti vivessero in pace ed armonia.
Ma quel regno di pace – narrano i cantori – non era destinato a durare; Zeus e gli altri re vennero spodestati da Crono, l’Esiliato, ed uccisi.
L’impero di Crono dura da più di mezzo secolo ormai, e tutti coloro che gli si sono opposti hanno trovato la morte, o un destino peggiore di essa.
Eppure qualcosa sta cabiando, due tempestosi occhi grigi se ne sono accorti.
Una strana nave solca i mari dell’Impero e la sua bandiera non è affatto viola e oro.
Qualcosa sta cambiando; il primo pezzo dell’amuleto è stato trovato, adesso non rimane altro che trovare gli altri undici.
Il vento della rivoluzione soffia feroce sul mare, e non manca molto perché si scateni la tempesta.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare, Talia/Luke
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Prologo
Desiderio

 

 
Il cielo era limpido, quella mattina.
Sembrava che le nuvole si fossero finalmente ritirate, nascondendosi dall’altro capo del mondo per lasciare spazio al sole che splendeva nel cielo, tingendolo delle sfumature più delicate di rosa e di azzurro mentre sorgeva.
Ogni cosa era calma, statica, immobile.
Come se quella non fosse stata la realtà, ma solamente un dipinto che un pittore aveva fatto, rendendo la sua opera talmente bella da sembrare vera.
Le onde si abbattevano placide sulla spiaggia, scoprendo le conchiglie e i piccoli tesori del mare che i bambini si divertono spesso a cercare.
Era tutto tranquillo, come se la natura stesse racimolando le forze prima di scatenare una tempesta.
Il silenzio che regnava sulla spiaggia venne improvvisamente interrotto dal grido di un gabbiano mentre si tuffava in picchiata verso la superficie increspata del mare; due occhi grigi e penetranti rimasero ad osservarlo per tutto il tempo, ammirando quelle ali candide e magnifiche mentre fendevano l’aria come una lama, osservandolo precipitare verso le onde e fermarsi un istante prima dell’impatto, per poi riprendere quota e tornare a volare alto nel cielo, stringendo nel becco un piccolo pesce.
Il gabbiano volò via, scomparendo alla vista di quegli occhi grigi e profondi, che fino a quel momento erano rimasti silenziosi ad osservarlo in silenzio.
La ragazza si portò le gambe al petto, stringendole con le braccia, quasi stesse soffrendo il freddo. 
Dentro di lei sentiva farsi sempre più grande il desiderio di essere come quel gabbiano, di poter essere libera di sorvolare quell’infinita distesa di acqua, volare via da quel mondo assurdo e violento che si nascondeva dietro un bel sorriso e delle maniere dolci e gentili.
Sentiva quel desiderio farsi strada nel suo petto con prepotenza, cercando di uscire e rivelarsi al mondo, e questo le faceva male.
In fondo perché mai lei, la ragazza più bella, più intelligente e più desiderata di tutto l’Impero, doveva desiderare di poter scappare via, di lasciare per sempre quel mondo fatto di pizzi e merletti, di sorrisi dolci e baciamano, di balli e di ricevimenti, solo per rincominciare una nuova vita altrove, dove magari avrebbe sofferto e avrebbe conosciuto la morte e il dolore?
A questo quella ragazza non aveva una soluzione; lei desiderava semplicemente sentirsi libera, dai vincoli di quell’assurdo voto di fedeltà fatto in un momento di disperazione, dai vincoli che la intrappolavano lì, come una rete gettata in mare da un pescatore e dentro la quale lei ci era irrimediabilmente finita. 
Libera, come quel gabbiano che sorvolava il mare, cercando di raggiungere il sole.
Libera, come le onde che si infrangevano sugli scogli o sulla battigia.
Libera, come quel vascello che aveva visto tempo prima approdare vicino alla costa, quella nave non battente la bandiera viola e oro di Crono, quel vascello misterioso su cui i suoi pensieri spesso si soffermavano di nascosto da tutti, nell’ombra silenziosa della notte, mentre il Sole non è altro che un semplice ricordo.
Ma lei, una delle ragazze più conosciute e desiderate di tutto l’Impero, non poteva essere libera, non finché il suo nome avesse continuato a aleggiare sul suo capo, come una condanna a morte. 
E quindi, lei lasciava che quel desiderio la consumasse dentro, un incendio che bruciava e distruggeva ogni cosa, senza lasciare sopravvissuti al suo passaggio.
Eppure, era certa di una cosa: in ogni rete, in ogni catena, in ogni legame, c’è qualcosa – un anello debole, un filo troppo sottile, un nodo poco stretto, un maglio della rete troppo largo – a cui bisogna stare molto attenti.
Perché basta poco perché anche i vincoli più forti possano spezzarsi.
 
 
 
 
 
 
 



ANGOLO AUTRICE
 
Hola! :3
Emh… che dire?
È da aprile che non pubblico in questo fandom, quindi sono un pochino nervosa “^^
Leo: *Sottovoce* Già, l’ultima volta hai solo ucciso tutti e lasciato in vita solamente Hazel e Jason. E tutto con una sola OS! Mi chiedo perché mai tu sia nervosa.
Hope: *Ignora Leo* Comunque sia, per chi ancora non mi conoscesse sono Hope.
*Saluta con la mano*
Quindi un grosso saluto a tutti coloro che ancora non hanno avuto la (s)fortuna di conoscermi.
Leo: Sai che che gliene importa ai lettori!
Hope: *Fulmina Leo*
Per chi invece mi conosce già… un saluto lo stesso e un grosso grazie per essere ancora qui a sopportarmi ^^
Leo: *Palmface* Poi mi domando perché Caleb e Johanna se ne sono andati.
Hope: Discuteremo della mia esigua sanità mentale più tardi, Leo.
Leo: Io tengo solo alla tua salute!
Hope: Aww come sei tenero! :3
Caleb: Una parola: PIANTATELA!
Hope: sempre a rovinare i momenti più belli -.-
Comunque…
Questa storia, come si può capire dall’introduzione, è un’AU.
Tuttavia è un’AU leggermente emh… diversa dal solito.
Innanzi tutto, in questo universo, non esistono dei, semidei, mostri, giganti e divinità primordiali che cercano di impossessarsi del mondo; sono tutti mortali, da Zeus al Minotauro.
E fin qui, tutto normale, giusto?
Ecco, è qui che iniziano le differenze con le altre AU.
L’ambientazione storica è cambiata, non è ai giorni nostri, né tanto meno nel futuro: la storia è ambientata nel passato, nel periodo tra il 1500 e il 1600.
In questa fic, Crono ha preso il comando dell’Impero, spodestando il comando di Zeus e degli altri dei – che in questo caso sono semplici umani, ognuno dei quali governava su una parte dell’Impero – uccidendoli e impossessandosi delle loro terre (almeno, Crono crede di averli uccisi tutti u.u) e ha instaurato un regime totalitario, uccidendo o imprigionando chiunque si opponga a lui.
Okay, come spiegazione fa un po’ schifo, ma giuro che più avanti si capirà meglio tutto.
Johanna: lo spero; questa spiegazione mi ha fatto venire il mal di testa.
Hope: Anche tu qui!? Aiutatemi, per favore ç__ç
*Tossisce come la Umbridge*
Comunque, passando al prologo. Sinceramente non so nemmeno io cos’ho scritto, e devo dire che… bho, questo prologo non è per niente dei miei migliori, ma sinceramente non sapevo cos’altro inventarmi per introdurre… vediamo se avete indovinato chi! Tanto non è poi questo così grande mistero
Allora, spero che la storia vi piaccia e vi interessi, perché ne accadranno delle belle ;)
Ho ricontrollato il testo più volte, ma se ci fosse qualche errore non esitate a farmelo notare in modo che possa correggere.
Il prossimo capitolo arriverà nei prossimi giorni, dopo di che aggiornerò una volta a settimana, probabilmente di venerdì.
Umh, non so cos’altro dire, quindi è meglio scappare.
Per qualsiasi cosa non fosse chiare non esitate a chiedere!
*Fa ciao con la mano e scompare nell’ombra*
Caleb: Ma non era Nico che poteva viaggiare nell’ombra? E poi tu mica eri figlia di Ecate? O.o
Hope: *Apparendo sul ponte dell’Argo II con Leo* Io può! u.u
 
Hope & Leo, Caleb & Johanna
Ps: Mi domando per quale strano motivo io continui a informare le persone in altre storie D:
Se tra di voi c’è qualcuno che seguisse la mia storia ‘Hope will never die’ – anche se lo dubito fortemente “^^ – non sono morta, e nemmeno Elisa lo è. Purtroppo però tra gli esami e una cosa e un’altra non sono riuscita ad aggiornare con il capitolo sette che sta aspettando da quasi due mesi di essere concluso, ma posterò il nuovo capitolo entro il fine settimana si spera.
Detto questo vi lascio veramente e me ne vado :3
    
 
   
 
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