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Autore: _Stereklove_    04/09/2014    1 recensioni
ESTRATTO.
Derek, a quell'ultimo pensiero, si alzò dal comodo divano e un passo dopo l'altro, lentamente, si avvicinò alla grande vetrata, quella da cui quella sera poteva benissimamente vedere la luna piena. In quel momento si sentì vuoto. Spoglio. Il non sentire il lupo che nelle notti di luna piena, fremeva per uscire, lo fece sentire dannatamente vuoto. Non sapeva più chi fosse. Rimase a guardarla per molto tempo. Minuti? Ore? Non ne aveva idea. Ma era lì che la fissava, con la mente da tutta un'altra parte.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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{Per essere la mia prima Fan Fiction in generale, su Teen Wolf, o per meglio dire sulla ship Sterek, non è poi tanto da spazzatura, dai. E' stata scritta nel peggior momento di noia, quindi se non ha una trama ben definita, mi scuso. 
Ora vi lascio alla lettura, spero vi piaccia.

SPOILER QUARTA STAGIONE.

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Erano passati cinque giorni. Cinque giorni che nessuno o meglio quasi nessuno, vedeva Derek. Certo, con il caos di quel periodo, qualcuno nemmeno se ne accorse che lui ormai non usciva quasi mai da loft, in cui allogiava. Se ne stava su quel divano, a non far niente per la maggior parte della sua giornata. O forse qualcosa c'era.  Ad esempio, pensava ad un modo astuto di uccidere una volta e per tutte Kate Argent. La stessa che aveva distrutto i sogni di un'adolescente, la stessa che per un soffio non aveva sterminato una famiglia intera di licantropi, in una sola volta. La famiglia Hale. La famiglia di Derek. Egli ancora non riusciva a non sentirsi in colpa per tutto ciò che era capitato anni addietro. Proprio non ci riusciva. Perchè alla fine la verità è che erano morti tutti a causa della sua ingenuità. Si era illuso che una cacciatrice, potesse essersi innamorata di un piccolo, adolescente, licantropo. A quel pensiero sul viso di Derek, si disegnò una smorfia di disgusto. Disgusto per sè stesso. Per quello che era un tempo. Magari, si era lasciato abbindolare dalle belle parole della ragazza, solo perchè anche da giovane, passava sempre tanto tempo da solo. Perchè da sempre al lupo non piaceva molto conversare. Preferiva starsene in disparte, magari a leggere o a fantasticare sull'uomo che sarebbe stato in futuro. Senza pensare che tutto ciò sarebbe stata poi la sua dannazione.

Eri brava con le parole, non è vero Kate? Lo sei sempre stata dopo tutto. Sei riuscita a raggirare un'adolescente, con i tuoi sporchi trucchetti e ancora oggi ne pago le conseguenze. Mi hai tolto tutto. La famiglia. La felicità. La figucia nelle persone. Persino i miei poteri ora. Ma la pagherai, Kate. Oh, si che la pagherai. Darò giustizia alla mia famiglia. Mi riprenderò ciò che mi spetta.

Derek, a quell'ultimo pensiero, si alzò dal comodo divano e un passo dopo l'altro, lentamente, si avvicinò alla grande vetrata, quella da cui quella sera poteva benissimamente vedere la luna piena. In quel momento si sentì vuoto. Spoglio. Il non sentire il lupo che nelle notti di luna piena, fremeva per uscire, lo fece sentire dannatamente vuoto. Non sapeva più chi fosse. Rimase a guardarla per molto tempo. Minuti? Ore? Non ne avea idea. Ma era lì che la fissava, con la mente da tutta un'altra parte. Da quando il branco l'aveva salvato dalla cripta in Messico, da quando era ritornato di nuovo adulto si intende, visto che inspiegabilmente quando l'avevano tirato fuori da quell'orribile prigione era di nuovo adolescente, era molto più chiuso in se stesso. Se prima era di poche parole, ora era del tutto silenzioso. 
Da umano, si sentiva terribilmente spaesato. Quella sua "sparizione" momentanea, era solo per capire. Capire come comportarsi davanti a quell'ostacolo. Perchè per lui era un problema non avere più i suoi poteri. Non essere più un licantropo. Da quando capì che tutto si stava spegnendo lentamente, decise che doveva pensare a qualcosa. Ad un piano B. A capire come sopravvivere anche da semplice umano. 

Venne strappato via dai suoi pensieri e catapultato di nuovo alla realtà, da dei ripetuti colpi al grande portone di metallo. Era decisamente adirato. Avrebbe preferito che nessuno si sarebbe fatto vivo in quel momento. Fin quando lui stesso non si fosse deciso a farsi rivedere. Rimase ancora qualche secondo in piedi, dietro la scrivania, proprio davanti alla vetrata. Sperava che magari colui che lo cercava, si fosse arreso e avesse pensato che magari non era lì. Ma si ricredette, subito dopo.

«Lo so che sei lì, Derek. Apri. »

Quella voce. Accompagnata da altri colpi contro il metallo, lo indussero ad andare ad aprire. Sapeva bene che la persona dietro quel portone non se ne sarebbe andata, comunque. Avrebbe avuto il coraggio di restarsene ore lì, a bussare ininterrottamente. Così, spinse di lato il grande portone, scrutando la figura che si ritrovava davanti. Una delle cose che gli mancavano, da quando non era un licantropo era il non poter sentire l'odore delle persone. Perchè ora non era in grado di capire ciò che provavano, in un certo senso. Proprio come in quel momento. Poteva restarsene a scrutare il ragazzo per tutto il tempo che voleva, ma non sarebbe mai riuscito a capire cosa provava. La cosa lo turbò, ma non lo diede a vedere, come di suo solito. Derek, nascondeva sempre ciò che sentiva.

«Cosa vuoi Stiles?»

Si limitò a chiedere, mentre inarcò leggermente un sopracciglio. Era ben posizionato davanti a lui, sperando che capisse che non l'avrebbe fatto entrare e che voleva restarsene da solo per quella sera. Ma ciò non fermò il ragazzo che si infilò tra lui e un'estremità del portone, entrando nel loft, come se niente fosse.

«Mi ci è voluta un'eternità per capire che tu fossi rinchiuso qui. Insomma, ovvio che questa sia ormai casa tua ed è terribilmente stupido da parte mia, visto che questo doveva essere il primo luogo in cui cercarti. Ma cazzo, Derek! Lì fuori ci sono persone che hanno bisogno di te. Un licantropo in più non fa male, a questo punto. E tu invece? Te ne stai chiuso qui. Posso sapere che ti prende? Sei malato? Oh, giusto, i licantropi non si ammalano. Ma quindi perchè? Non cap-..»

Il continuo blaterare di Stiles, si interruppe quando finalmente notò Derek che lo guardava in modo gelido. Come le altre volte, in quel momento l'avrebbe ucciso più che volentieri. E anche se il ragazzo pensò che la sua reazione fu causata dalla luna piena, si sbagliava. Perchè lui si sentiva già inutile di suo e la sua reazione era dovuta al fatto che qualcuno fosse andato a reclamare il suo ritorno. A reclamare il suo aiuto. Ecco, cosa turbò in particolare Derek. Oltre all'incessante parlantina del logorroico ragazzo, ovvio. Quella lo irritava sempre. Magari non era nemmeno colpa sua, visto che non sapeva per niente ciò che gli stava capitando, ma a lui non importò molto, voleva solo essere lasciato in pace.

Perchè sei venuto, Stiles? Perchè venire a cercarmi? A voi non serve un umano, a voi non serve un vecchio licantropo, senza più i suoi poteri.

«Ti do due secondi per lasciare questa stanza, Stiles. Altrimenti potrei usare le maniere forti.»

Non avrebbe mai ammesso che i suoi poteri erano andati ormai, non in quel momento, non a lui. Era fatto così, Derek. Sempre pronto a proteggere l'orgoglio che gli rimaneva, dietro un muro di rabbia e odio. Non era rimasto nessuno che lo conoscesse per ciò che era realmente. Nessuno. 
Lo guardò ancora per qualche secondo con quello sguardo da far venire i brividi e poi fece qualche passò indietro, di nuovo verso la vetrata, fino a sedersi appena sulla scrivania.

«Sì sì, certo. Senti Derek Ti-strappo-la-gola-con-i-denti Hale, non sono qui per farti la predica. Ma per capire cosa ti salta in mente. Lì fuori ci sono persone che si preoccupano per te.»

Stiles non demorse e lo seguì fino alla scrivania, lasciando perdere le sue minaccie di morte. Sentiva che c'era qualcosa che egli stava nascondendo e non gli servivano sensi sviluppati da licantropo, per capirlo. Il suo sesto senso non si sbagliava mai, o quasi. Si posizionò di nuovo proprio di fronte a Derek e lo guardò, aspettando impaziente una sua risposta.

«Allora puoi dire loro, che io sto bene. O solo del lavoro da finire.»

Sbuffò rumorosamente, roteando gli occhi verso il cielo. Se c'erano una cosa che odiava era l'insistenza delle persone. E Stiles, ormai era pratico di questo. Lui insisteva fin quando non otteneva ciò che voleva. Era dannatamente irritante per lui. Ma in realtà era anche l'unico che era arrivato fin lì, per sapere se ci fosse qualche problema. Ma Derek immaginò che fosse stato obbligato da Scott, in quel caso. Come di suo solito, vedeva solo ciò che voleva vedere. Perchè la verità è che a Stiles, lui mancava. Lo stava cercando già da qualche giorno e se non era andato prima al loft è perchè Peter aveva detto che Derek non era in città. Ma lui non si era arreso fin quando l'adulto non gli aveva detto come stavano le cose in realtà. Tranne per il fatto che Derek aveva perso completamente i suoi poteri da licantropo, ovvio. 

«Derek per l'amor del cielo, smettila di fare il sourwolf come di solito. Cosa c'è che nascondi a tutto il resto del branco?»

Il ragazzino fece un'altro passo verso di lui, mentre continuava a guardarlo negli occhi, con i suoi da piccolo cerbiatto ferito. Derek odiava quando lo guardava in quel modo. Avrebbe desiderato che lui se ne fosse andato, appena arrivato. Anche da licantropo sentiva qualcosa che non sapeva bene cosa fosse, in sua presenza. Sperava che almeno da umano, quelle sensazioni fossero sparite, ma si sbagliava di grosso. Non erano andate via e per quanto cercava di reprimerle, proprio non ci riusciva. E questo era totalmente assurdo per lui.

Perchè ti ostini, cazzo! Vattene, Stiles. Vattene subito. Non voglio vederti. Non sono pronto.

«Non credo ti debba interessare.»

Si limitò a dire in tutta risposta, spostandosi dalla scrivania e contemporaneamente da lui. Voleva che ci fosse più distanza e possibile tra loro due.  Anche se non c'era un'effettivo motivo, o forse si. Derek voleva evitare di perdersi nei suoi grandi occhi scuri. C'era un lato di lui, che desiderava poter percepire di nuovo il suo odore. Quello che gran parte delle volte faceva uscire di testa la sua parte da licantropo. Quella ormai persa, magari anche per sempre. Non poteva saperlo. E quelle sensazioni, pensava che fossero solo dettate dalla sua natura animale e che fossero sparite. Ma in effetti erano ancora lì, come piccoli frammenti di ciò che era una volta.
Intanto, Stiles, seguì con lo sguardo ogni suo movimento e a differenza dell'altro era dispiaciuto che si fosse allontanato. Era sul serio deciso a scoprire quali pensieri tormentavano Derek. Ma le parole di quest'ultimo comunque, lo irritarono abbastanza da farlo ritornare a blaterare senza fine. Così, fregandosene si rimise proprio di fronte a lui e lo guardò adirato, puntandogli un dito al petto.

«Non deve interessarmi, dici? Sul serio? Tu hai una minima idea di quale spavento mi è preso quando Kate ti ha rapito e nascosto in quella cripta? Tu hai idea di come mi sono sentito quando sei scomparso, senza che nessuno avesse tue notizie, oltre tuo zio Peter? No, Derek. Non lo sai. Quindi evita di fare il solito idiota, che si chiude in se stesso.»

Aveva cominciato a parlare e non aveva più smesso. Era come i se i suoi pensieri avessero voce. Perchè nemmeno si rese conto di cosa realmente stava dicendo, fin quando non aveva smesso. E solo a quel punto sgranò gli occhi e si portò una mano sulle carnose labbra, come se fosse possibile rimangiarsi tutto. 
Derek, per sua sfortuna o fortuna, per la prima volta gli stava dando ascolto e rimase perplesso alla rivelazione dell'altro. 

Perchè tutto questo interesse per me, Stiles? Dopo il modo in cui ti tratto. Dopo tutti gli insulti. Tu sei qui a dirmi che eri preoccupato, per me? Insomma, guardati intorno. Siamo tutti continuamente in pericolo. Anche tu. 

«Ti ho detto che sto bene, cazzo. Vedi? Ora vattene. »

Bofonchiò facendo cenno con la mano al grande portone di metallo, mentre lo scrutava in viso. Il quale faceva trasparire un'espressione delusa. 
Derek non capiva. Perchè essere delusi, dopo le innumerevoli volte che lo trattava in quel modo? Che si aspettava Stiles? Che lui si aprisse tranquillamente, rivelandogli i suoi problemi e i pensieri che lo tormentavano da anni? Sapeva bene che non era il tipo da cose del genere. Ma lui sembrava comunque deluso. Magari da se stesso, per non esser riuscito ad essere d'aiuto, all'unica persona che avrebbe aiutato volentieri, dopotutto.

«Come vuoi, sourwolf. Io ci ho provato.»

Alzò entrambi le braccia e mani, in segno di arresa e scosse il capo, mentre si voltò, dandogli così le spalle, per uscire da quel loft, in cui sicuramente non avrebbe più messo piede, solo per l'imbarazzo di quel momento. Dopotutto, aveva detto esplicitamente al ragazzo, che si preoccupava per lui. Quando non avrebbe dovuto. 
Ma nel momento esatto in cui lui aveva aperto il grande portone, Derek si decise a parlare.

«Ho perso i miei poteri.»

Una piccola frase, che era uscita dalle labbra del'ex licantropo, incosciamente. Magari l'aveva fatto, perchè in fondo non voleva che se ne andasse. La rivelazione di Stiles, magari gli aveva fatto aprire gli occhi, insomma. Infatti, quest'ultimo a quelle parole ritornò a voltarsi verso Derek e lo guardò con gli occhi sgranati dalla sorpresa. Un pò per lui che si era aperto, un pò per il fatto che quella frase lasciava molto da pensare. 
Sentiva che c'era qualcosa che non andava, ma non avrebbe mai immaginato una cosa di quelle dimensioni. Senza pensarci, a gran fretta ritornò da lui e lo fissò dritto negli occhi, terribilmente dispiaciuto.

«Io..- Tutti?»

«Non sono più un licantropo.»

Non gli diede nemmeno il tempo di dire altro, che subito puntualizzò quella cosa. L'aveva detto, ormai. Stiles sapeva la verità ed egli proprio non riusciva a sostenere il suo sguardo dispiaciuto, così cominciò a guardare altrove. Ma quando il ragazzino poggiò una mano sulla sua guancia, lui si girò di scatto e inarco un sopracciglio nel guardarlo. No, non la scostò la mano. Si limitò a scrutarlo per capire il perchè di quel gesto. 
Stiles dal canto suo, non sapeva bene perchè l'aveva fatto. Lui non provava pena, per niente. Era solo decisamente dispiaciuto. Immaginava che dopo una vita intera passata da licantropo, ritrovarsi umano da un giorno all'altro sicuramente non doveva essere una cosa entusiasmante. Sopratutto se la causa di tutto era Kate, la quale aveva già ucciso tutta la sua famiglia, o quasi, in passato.

«Mi dispiace.. Troveremo una soluzione.»

Non ho bisogno che tu provi dispiacere, per me Stiles. No, che fai? Perchè continui a carezzarmi la guancia. Lasciami stare. Non toccarmi. E perchè ora ti stai avvicinando pericolosamente? Solo perchè non sono più un licantropo non significa che io non possa farti del male. Non riesco più a fidarmi, di nessuno. Non sono la persona più adatta con cui avere a che fare. 

Ecco, cosa pensava Derek in quel momento. Non riusciva a fare altro. L'avrebbe allontanato se solo non fosse bloccato sul posto. Quel gesto l'aveva preso alla sprovvista. Non solo il ragazzo era arrivato in un momento decisamente sbagliato, in cui le sue difese erano basse, ma ora il suo viso era a pochi centimetri da quello di Derek e quest'ultimo non riusciva ad allontanarsi, o meglio non voleva. Ed ecco, che lo avvicinò di più a se, tirandolo con entrambi le mani per i fianchi, in modo da far aderire perfettamente i loro corpi. Per una volta, aveva deciso di agire istintivamente, lasciando perdere ciò che diceva la mente, in modo totalmente irrazionale. 
Nel preciso istante in cui le loro labbra si sfiorarono, Stiles si alzò appena sulle punto, poggiando le mani sulle spalle dell'altro, stringendosi a sua volta a lui. 
Nessuno dei due, sapeva bene cosa stesse realmente succedendo. Era successo tutto in una manciata di secondi. 
La lingua di Stiles,  chiedeva disperatamente accesso alla bocca dell'altro per incontrare la sua. Accesso, che non mancò, visto che solo dopo pochi attimi uno assaporava la bocca dell'altro, senza avere l'intenzione di allontanarsi. 
Derek, non sentì quel qualcosa fremergli dentro, a quel punto. Non ci fece proprio caso. E se la sua parte di lupo non fosse del tutto andata via? E se quel contatto con Stiles, avesse potuto risvegliarla, in un certo senso? Non possiamo saperlo. Sta di certo che quell'irritante ragazzino logorroico, aveva risvegliato in lui, qualcosa che era spento ormai da tanto tempo.
   
 
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