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Autore: _Sweet_Heart_    04/09/2014    3 recensioni
storia AU. Principalmente una Ziva centrica, ma anche Tiva nei prossimi capitoli. In questa storia Ziva avrà 17 anni e andrà al liceo, ma non sarà una storia di ragazzi al liceo. Troverete Ziva appena arrivata in America, ma non sarà da sola; nonostante l'unico membro vivente della sua famiglia l'abbia mandata via di casa e spedita a casa della zia in America, con la sua grande forza riuscirà a ricominciare e ricostruire al meglio la sua vita. Una vita che non riguarda solo lei, ma anche colei che è la cosa più importate al mondo per la ragazza.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao...

ed eccomi con la seconda storia di cui vi parlavo.
Naturalmente sarà un'altra AU e un'altra TIVA, ma sarà principalmente una Ziva centrica.

in questa storia Ziva avrà 17 anni e andrà al liceo, ma non sarà una storia di ragazzi al liceo. Troverete Ziva appena arrivata in America, ma non sarà da sola; nonostante l'unico membro vivente della sua famiglia l'abbia  mandata via di casa e spedita a casa della zia in America, con la sua grande forza riuscirà a ricominciare e ricostruire al meglio la sua vita. Una vita che non riguarda solo lei, ma anche colei che è la cosa più importate al mondo per la ragazza.

questa storia l'ho pensata durante una delle mie solite notti insonni, spero vi piaccia...

e adesso buona lettura...

Capitolo 1.

 

Ziva David, da meno di un mese Ziva Levi, era una ragazza di appena 17 anni che si trovava per le strade di DC sul pulmino della scuola. Finalmente quel primo giorno di scuola, almeno per lei visto che le lezioni erano cominciate da 15 giorni, era giunto a termine. Appena un giorno di scuola e già sentiva il bisogno di urlare.

Dalla fine di Agosto a quel momento la sua vita aveva subito un altro cambiamento. Tutto era stato stravolto di nuovo. Non bastava quello che le era successo quasi due anni prima, no doveva riuscire a superare pure questo e non poteva crollare o mollare un attimo visto che non era più solo lei, ma c’era chi contava su di lei e la sua forza.

 
Ricordava benissimo quella mattina terribile, di metà agosto. Si trovava nella sua casa in Israele a prendersi cura del bucato e del pranzo quando un esplosione fortissima fece tremare il palazzo in cui viveva; senza esitare lasciò cadere a terra la cesta con i panni e corse subito in camera sua e dalla piccola Asya. In quel momento non immaginava minimamente ciò che sarebbe avvenuto nella sua vita di lì a breve.

Quando tutto il trambusto dell’esplosione cessò e pure le sirene d’allarme si calmarono Ziva riuscì a riportare un po’ di calma pure nell’attico dove viveva con la sua famiglia. Nel primo pomeriggio fu raggiunta da suo padre e due delle sue guardie fidate.

“Ziva il mio ufficio adesso!!” ordinò con fare minaccioso Eli.

Era più di un anno che i due avevano un pessimo rapporto e non si rivolgevano la parola se non strettamente necessario. Continuavano a vivere sotto lo stesso tetto semplicemente perche Rivka non aveva nessuna intenzione di lasciare sua figlia da sola, e soprattutto perché Ari aveva messo ben in chiaro che se fosse successo nuovamente qualcosa alla sorellina il padre avrebbe pagato per mano sua. Quindi l’essere chiamata in ufficio dal padre mise in allarme la ragazza. Chissà cosa voleva da lei adesso. Passando per il salone notò Hadar guardarla compassionevolmente e questo non fece altro che preoccuparla maggiormente. Facendosi coraggio entrò nell’ufficio del padre.

“Siediti Ziva” ordinò Eli senza neanche guardarla

La ragazza non poté fare a meno di obbedire.

“immagino che hai sentito l’esplosione di questa mattina” cominciò Eli “ebbene è avvenuta nella scuola di Tali” andò dritto al punto Eli.

“oddio c’era la festa scolastica!” esclamò Ziva “mamma e Ari erano a vedere Tali per la sua recita. Come stanno?” chiese sempre più agitata.

“non ci sono stati sopravvissuti. Sono tutti morti” disse gelidamente Eli

“no. No non può essere” esclamò incredula Ziva

“è la verità Ziva. Nessuno è sopravvissuto. I miei uomini sono riusciti a ritrovare i corpi di tua madre, di Ari e Tali. fortunatamente non erano così vicini all’esplosione da venire spezzati, ma il tetto della scuola li ha schiacciati” continuò freddamente il padre “ma adesso veniamo al punto per cui ti trovi qui in questo ufficio. sai perfettamente che non ti considero più parte di questa famiglia dal giorno in cui sei stata debole e non hai saputo reagire con forza come avrebbe fatto un vero David, portando così su questa famiglia un grave disonore. Ti ho tollerato solo per il bene di tua madre, ma adesso non sei più la benvenuta qui e ho già attivato le pratiche per cambiarti cognome, non voglio avere niente a che fare con te” disse severamente Eli “e adesso vai a preparare le tue cose. Ho già chiamato tua zia Nettie, volerà qui dall’America per il funerale, si è offerta di portarvi con lei e vivrete con lei. Ti è permesso rimanere in questa casa fino a quando non volerai in America” ordinò Eli, prima di alzarsi dalla sua scrivania e lasciare l’ufficio.

Ziva rimase ferma immobile sulla sedia. In pochi minuti il suo mondo era crollato nuovamente. Quelle poche basi che era riuscita a ricostruire con l’aiuto di sua madre e di Ari erano crollate nuovamente e adesso non aveva più nessuno che l’avrebbe potuta aiutare. E la piccola Tali, la sua dolce sorellina la quale con il suo sorriso le risollevava sempre il morale facendole apprezzare la vita, era morta. Erano tutti morti.

Come un automa, alcuni minuti dopo, lasciò l’ufficio per raggiungere la sua stanza. Nel lettino a cancelli, sistemato nella sua stanza, si trovava Asya che stava balbettando in solitudine ad un pupazzo, quando vide entrare la ragazza il visino s’illuminò di gioia, non sapendo che Ziva in quel momento era completamente distrutta, ma che quel sorriso era la spinta di cui aveva bisogno per alzare la testa e andare avanti.

 
E così adesso eccola lì, in America a vivere con la sorella della madre, Nettie Levi. La zia era stata stupenda, come la raggiunse in Israele si mostrò subito come il suo pilastro per sostenerla. Quei giorni erano ancora una sfocatura nella sua testa. Ricordava che la zia si era occupata di tutte le pratiche per il passaggio del suo cognome da David a farle avere quello della madre, Levi. L’aveva sostenuta ad organizzare tutto per i tre funerali e le era stata vicina per i primi giorni dello Shiva, poi non potendo più rimanere lì ancora più a lungo prese tutte le sue cose e con Asya e la zia partirono per Washington DC.

 
Finalmente quel pulmino super chiassoso giunse alla sua fermata così si affrettò a scendere il prima possibile. Come primo giorno di scuola non era andato molto bene. Tutti le erano stati alla larga, ma quello non sarebbe stato un problema visto che non amava socializzare con gli altri; a darle fastidio erano stati tutti quegli sguardi strani che stava ricevendo e occhiate o commenti poco educate. Sapeva che i ragazzi potevano essere dei veri cafoni, ma dopo quello che aveva passato aveva paura di quello che poteva accaderle ancora. Almeno i professori erano stati molto piacevoli, ma non sapeva se lo erano perché conoscevano tutta la sua storia o perché lo erano veramente, ma per quello avrebbe avuto tempo per capirlo.

Scesa dal pulman fece un bel respirone e si diresse a passo svelto verso la sua nuova casa lì vicino. La zia la stava aspettando davanti casa in giardino con la piccola Asya che come vide arrivare Ziva iniziò a battere le sue manine e a ridacchiare per poi balbettare “ima ima” tendendo le sue piccole braccia verso la ragazza che corse ad abbracciarla.

Alla prossima settimana XD

piccole note:

preciso che nella serie tv Eli era un personaggio che mi piaceva moltissimo, però qui avevo bisogno di qualcuno da usare come cattivo della situazione :P 

e poi sono sempre stata curiosa di conoscere la famosa zia Nettie, ma visto non è mai avvenuto me la sono inventata io qui XD. Nei prossimi capitoli avrà più spazio pure lei.

  
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