Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: _Sweet_Heart_    11/09/2014    5 recensioni
storia AU. Principalmente una Ziva centrica, ma anche Tiva nei prossimi capitoli. In questa storia Ziva avrà 17 anni e andrà al liceo, ma non sarà una storia di ragazzi al liceo. Troverete Ziva appena arrivata in America, ma non sarà da sola; nonostante l'unico membro vivente della sua famiglia l'abbia mandata via di casa e spedita a casa della zia in America, con la sua grande forza riuscirà a ricominciare e ricostruire al meglio la sua vita. Una vita che non riguarda solo lei, ma anche colei che è la cosa più importate al mondo per la ragazza.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao...

AVVERTENZE:

In questo capitolo ci saranno parti scritte in corsivo che indicheranno dei ricordi. Voglio avvertire tutte che alcune righe tratteranno un tema delicato come la violenza, naturalmente non ho scritto niente di esplicito o descrittivo, ma se a qualcuno da fastidio gradirei che saltasse almeno la prima parte in corsivo del capitolo...mi dispiace se in parte vi ho spoilerato il capitolo, ma ritenevo necessario avvertirvi in anticipo.

sono felice che il primo capitolo abbia attirato la vostra curiosità e spero di mantenerla anche con il resto della storia. come sempre ringrazio tutti XD.

buona lettura...

Capitolo 2.

Quella sera, come s’infilò sotto le coperte, era completamente distrutta. Doveva abituarsi a questa nuova routine: mattina scuola, pomeriggio compiti e Asya, serata con la bambina e poi a letto. Fortunatamente la zia aveva un lavoro part-time che svolgeva di pomeriggio e da casa, così si potevano scambiare di turno per stare con la piccola ed evitare di doverla mandare all’asilo per il momento. Quel pomeriggio Asya si mostrò molto appiccicosa, ma Ziva non poteva biasimare la figlia; appena ad un anno di età erano state veramente pochi i giorni passati separatamente e pure lei aveva bisogno del suo tempo ad abituarsi alla nuova situazione. Così una volta in casa e averla riempita di baci, Ziva si occupò della figlia fino all’ora di metterla a letto per la notte, ritrovandosi a dover fare i compiti poco prima di dormire. Sperava di poter passare quella notte in tranquillità e di ottenere un buon riposo e di non rivivere uno dei suoi incubi che ultimamente la tormentava, ma le sue speranze non furono esaudite.

Verso le due di notte Ziva cominciò ad agitarsi a letto e la sua mente la riportò indietro di un paio d’anni al giorno che cambiò tutto.

Quel pomeriggio una Ziva, quasi quindicenne, era sola in casa a studiare, la settimana dopo avrebbe avuto un test molto importante che non si poteva permettere di non superare. Era molto concentrata quando fu disturbata dal suono del campanello. Una volta aperto si ritrovò davanti Daniel, uno degli agenti in formazione del Mossad agli ordini di suo padre. Ziva fu molto sorpresa di vederlo, era difficile che suo padre non avesse intorno uno dei nuovi agenti. Daniel era un bel ragazzo, all’inizio della loro conoscenza lo trovava pure molto carino, ma una volta conosciuto meglio aveva capito che non era assolutamente il suo tipo. Troppo simile a suo padre e concentrato sul lavoro al Mossad.

“ciao Daniel” salutò educatamente Ziva “cosa ci fai qui? Mio padre è in ufficio” continuò

“ciao. Si ne sono consapevole è lui che mi ha mandato qui. Ha detto di aver lasciato qui a casa un fascicolo molto importante così mi ha mandato a recuperarlo” spiegò il ragazzo seriamente senza lasciar trapelare nessuna emozione.

“oh ok” rispose dubbiosa Ziva. C’era qualcosa che non le tornava. Difficilmente suo padre lasciava a casa fascicoli importanti, ma nessuno è perfetto e quindi si fidò dell’agente.

“ha detto di averlo lasciato sul cassettone in camera sua” spiegò l’agente mentre si accomodava in casa

“va bene aspetta qui che vado a prenderlo” disse Ziva sempre più dubbiosa.

Ziva corse su al piano superiore in camera dei suoi genitori, ma sul cassettone non trovò niente. Stava per tornare in salone, ma quando si voltò si ritrovò davanti Daniel con un sorriso strano in volto.

“oh sei qui. Ti avevo detto di aspettare in salone” disse scocciata Ziva, la quale si stava preoccupando che qualcosa non andava “comunque il fascicolo qui non c’è. Sicuro che non ha detto di averlo lasciato nel suo ufficio qui a casa?” chiese infine. Non vedeva l’ora che l’agente se ne andasse di casa, quella situazione la stava agitando.

“sono molto sicuro Ziva” rispose Daniel strafottente avvicinandosi sempre di più a lei. Ziva si ritrovò ad indietreggiare.

“cosa stai facendo?” chiese dubbiosa e spaventata, ma il ragazzo non le rispose con un ultimo passo l’afferrò con la forza e la trascinò in camera sua. Ziva provò a liberarsi con tutte le sue forze, provò a resistere, ma alla fine si trovava davanti ad un ragazzo più grande e più forte di lei con un addestramento del Mossad. Le possibilità di liberarsi non ne aveva e infatti non ci riuscì. Quel pomeriggio l’agente Daniel s’impossessò di lei e del suo corpo senza che lei potesse far niente a parte piangere e chiedere di esser liberata, ma nessuno l’ascoltò. Quando tutto fu finito lei rimase sul letto immobile, dolorante e scioccata da tutto.

“vestiti!” le ordinò Daniel una volta che si era ricomposto. Come un robot in automatico Ziva fece proprio come le fu ordinato. Nonostante tremasse ancora di paura. Quando fu vestita pure lei, Daniel, l’afferrò per un braccio facendola sussultare e la riportò verso il salone. Mentre scendevano le scale sentirono la porta di casa aprirsi ed entrarono Rivka e Ari i quali rimasero completamente bloccati alla vista dei due ragazzi. Ziva era ferma per le scale tremante con i capelli scompigliati e le lacrime secche lungo le guance. Daniel guardava i due appena arrivati con aria soddisfatta e strafottente. Ari realizzò subito quello che poteva essere successo ed era pronto a sferrare un pugno se la mano di Rivka non l’avesse fermato. La donna era ben consapevole di ciò che era avvenuto, ma non voleva altro sangue in casa.

“cosa sta succedendo qui?” chiese severamente Rivka

“va tutto bene signora David. Vero Ziva?” chiese Daniel sospingendo Ziva facendola tremare visibilmente.

“adesso se volete scusarmi devo proprio andare il direttore David mi aspetta, devo riportare un rapporto. È stato un piacere Ziva!” disse sogghignando mentre usciva di casa. Come la porta fu chiusa dietro di lui Ziva crollò tra le braccia della madre piangendo incontrollabilmente.

Quella notte, dopo uno svariato numero di docce, Ziva era rannicchiata in un angolo in camera sua, non avendo il coraggio di dormire nel suo letto, mentre ascoltava la madre e Ari urlare in cucina contro suo padre. Ringraziava solo che quel giorno Tali era rimasta a dormire a casa di un’amica e non era lì ad assistere a tutto quello.

“quella lassù non  è mia figlia. Non è neppure una David. È una vergogna” stava urlando Eli, mentre Rivka e Ari erano sempre più uniti nel difendere Ziva dalle accuse di Eli.

“è solo una debole, si è fatta sopraffare ed ha portato vergogna su di noi. È solo una delusione” continuava imperterrito Eli

“e tu come fai a sapere che non si è difesa?” chiese a quel punto sospettoso Ari, il quale cominciava a mettere insieme i puntini. Eli per un secondo rimase sconvolto, ma lo spaesamento iniziale fu coperto subito e rispose “perché se si fosse difesa non saremmo qui adesso!” urlò “da oggi in poi per me lei non è più mia figlia!” disse prima di lasciare la cucina. Lasciando indietro due persone con un dubbio enorme che forse Daniel non era l’unico responsabile.

 
Ziva continuava ad agitarsi nel letto. Voleva svegliarsi, voleva liberarsi di quei ricordi ma era intrappolata nel sonno e non riusciva a riaprire gli occhi.

 
Tre mesi dopo si ritrovava nuovamente a piangere tra le braccia della madre, mentre erano chiuse in bagno con un test di gravidanza davanti a loro. Ari era fuori dalla porta preoccupato per la sorella che non aveva saputo proteggere. Nel sentire il suo pianto decise che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avesse fallita. La prima cosa che fece fu quella di urlare a Eli di fare silenzio e che nessuno in quella casa avrebbe cacciato Ziva, ma l’avrebbero sostenuta in qualsiasi decisione avesse preso.

Durante i mesi dopo Ziva si ritrovò a studiare a casa con insegnanti privati, e dovette rinunciare per sempre al balletto. Nonostante tutto Ziva aveva deciso di tenere il proprio bambino. Anche se le circostanze per come era stato creato erano delle più brutte, quella vita dentro di lei era anche sua e non se la sentiva di abortire. Decise di affrontare tutte le conseguenze che si erano venute a creare, nonostante i continui insulti da parte di Eli.  Ari dopo una lunga discussione con il padre fu spedito a studiare all’università di Edimburgo. Mentre Tali essendo ancora una bambina viveva spensierata non comprendendo a pieno la tensione che riempiva la casa. In tutto quel periodo Rivka sostenne come meglio poteva la figlia e la proteggeva dai continui attacchi verbali del padre.

Sei mesi dopo madre e figlia di trovarono nuovamente insieme a stringersi, mentre Ziva era in sala parto. In quel pomeriggio del 2 agosto Ziva diede alla luce una splendida bambina che chiamò Asya.

La piccola assomigliava molto a sua madre. Appena nata aveva tantissimi capelli neri e pure i suoi occhi erano di un grigio scuro che lasciò credere che presto sarebbero diventati degli occhi nerissimi. Alla vista di sua figlia e durante la loro prima interazione ogni paura che Ziva aveva provato durante la gravidanza svanì e capì che bastava che guardasse in quegli occhi grandi pieni di fiducia per riuscire ad andare avanti e fare il meglio possibile per entrambe.   

Ziva si svegliò di soprassalto sedendosi sul letto, proprio in quel momento qualcuno entrò di corsa nella sua stanza accendendo la luce. Per un attimo si rannicchiò bisbigliando “no no stai lontano da me, non mi toccare” poi  però avvertendo la voce tranquilla della zia, riuscì a mettere a fuoco la stanza e dove si trovava.
Nettie aveva sentito Ziva agitarsi dalla stanza accanto e preoccupata era corsa in camera della nipote per vedere come stava. Dalle passate telefonate con la sorella era consapevole che Ziva aveva ancora molti incubi su quello che le era successo e ora con la perdita di tutta la sua famiglia, era consapevole che gli incubi sarebbero riemersi più forti di prima. La donna si sedette sul letto della ragazza e la strinse a se in un abbraccio. Ziva si lasciò andare alle cure della zia. Quegli abbracci e quella voce che la consolava le ricordavano tanto sua madre. Nettie le aveva fatto appoggiare la testa nell’incavo del suo collo e le accarezzava i capelli e le lasciava sporadici baci confortanti sulla tempia.

“devo controllare Asya” disse Ziva, appena riuscì a riprendere un certo controllo su se stessa.

“perché non ti fai una doccia prima. Per il momento Asya sta dormendo tranquillamente, ma vedrai che tra un’oretta ti cercherà” le disse la zia, incoraggiandola a prendersi un po’ di tempo per se stessa.

“si hai ragione” disse Ziva districandosi dalle braccia della zia, stava per uscire dalla stanza quando tornò indietro e abbracciò forte la zia “grazie per essere qui per me” disse la ragazza, sempre più grata alla zia.

“non vorrei essere altrove piccola mia” rispose la zia “ma adesso vai, vedrai che tra poco Asya avrà bisogno di te” continuò Nettie, consapevole che la bambina non riusciva a dormire una notte piena, ma si svegliava almeno un paio di volte a notte in cerca della mamma.

Nettie era molto orgogliosa di Ziva e della mamma che era. Sapeva che era una ragazza molto responsabile e anche in questa sua veste se la cavava molto bene, pur non avendo ancora 17 anni riusciva a gestire lo studio con il crescere ed educare la piccola Asya. La piccolina era un vero tesoro e ogni giorno sbocciava sempre di più con tutte le piccole cose che imparava. Per Ziva era il suo piccolo raggio di sole nella sua vita incasinata.
Durante quelle prime settimane a casa sua, Nettie si era attivata a trovare una scuola vicino casa per la nipote. Aveva preso su di se il compito di andare a registrarla a scuola e presentarsi al direttore della scuola e ai professori che l’avrebbero seguita. Inoltre si occupò di spiegare la situazione di Ziva e gli eventi più bui del suo passato, non per attirare l’attenzione sulla nipote o avere compassione, ma semplicemente perché era consapevole delle paure, non espresse, di Ziva e le sue difficoltà a relazionarsi dopo quello che le era avvenuto; sapeva che poteva avere delle brusche reazioni se si sentiva minacciata o in pericolo e voleva che i professori fossero preparati in caso di attacchi di panico. Tutto questo serviva semplicemente a tutelare la nipote. Mentre aspettava che Ziva finisse di farsi una doccia, decise di cambiarle le lenzuola che erano fradice di sudore. Stava sistemando la coperta quando avvertì un piccolo chiacchiericcio nel corridoi, Nettie non poté fare a meno di sorridere. Poco dopo fu raggiunta in camera da Ziva con Asya tra le sue braccia che balbettava allegra.

“ma chi c’è qui tutta sveglia?” disse Nettie avvicinandosi alla nipote e la bambina, Asya continuò a ridacchiare e a nascondere il visino nel collo della madre. Anche se sveglia era sempre tutta assonnata e sarebbero bastate poche coccole con la mamma e sarebbe tornata a dormire.

“meglio se provate a dormire adesso, è già molto tardi e domani vi aspetta un’altra giornata impegnativa” disse Nettie baciando entrambe e tornarsene a letto.

Ziva accomodò Asya nel suo letto, per allontanarsi un attimo per mettersi il pigiama e raggiungere la figlia sotto le coperte. Asya si voltò e accoccolò contro la madre e dopo un paio di versetti si riaddormentò pacificamente. Ziva non potè fare a meno di darle un paio di baci per poi imitarla e addormentarsi.

alla prossima settimana, dove finalmente qualcuno si conoscerà XD...
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: _Sweet_Heart_