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Autore: m o o n l i g h t    04/09/2014    4 recensioni
[RACCOLTA MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Dal secondo capitolo ~
[...] Si scrutano, si cercano, si amano. Tutto nel modo in cui lo facevano vent'anni fa, come lo facevano dieci anni fa, come lo fanno adesso.
Si guardano, perchè con quegli sguardi scavano nell'animo reciproco, cercando fino in fondo l'ancora che li ha salvati a vicenda tante volte.
Si cercano, perchè sono insignificanti senza l'altro. Perchè sono parte di un mondo formato da milioni e milioni di esseri viventi, eppure l'unico di questi che riesce davvero a farli stare bene è lì di fronte.
Si amano incondizionalmente. Lo fanno perchè non riescono ad immaginarsi una vita privata dalla persona che è rimasta al loro fianco da sempre e per sempre [...]
Prima raccolta di One Shot che faccio.
L'AU varierà di volta in volta. E sarà scelto da voi.
Ho deciso di rendervi partecipi a questa cosuccia facendomi consigliare dai lettori l'AU per i vari aggiornamenti.
Spero l'idea vi abbia stuzzicato, ed anche lo spezzone iniziale ;)
Che dire, se lo ha fatto, venite a leggere. Mi rendete felicissima ^^
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo : Odore di felicità
AU : Modern!AU
Personaggi : Rapunzel, Jack, Merida, Hiccup, altri
Pairings : Jackunzel
Rating : Verde 

Note : Eh sì, non sono morta ^o^" Allora, che dire. Credo che dovrei cambiare il titolo di questa raccolta in "Storie deprimenti che partorisco di notte", sarebbe molto più adatto.
Ma almeno, questa volta la parte triste è più corta dello scorso capitolo (che ho visto è piaciuto *^* Davanti a tutti quei complimenti ero tipo...AAWW *w* ) e la parte dolciosa(?) è prevalente ;)
Anche l'intero aggiornamento però, a malincuore, è molto corto. E' solo che mi è piaciuto concluderlo così D: Spero che non sia troppo breve.
Che dire, vi lascio alla lettura, ma ci rivediamo alla fine, per qualche piccolo appunto :3


 

Odore di felicità.



-Maledetta panna-.
Ormai è da venti minuti buoni che fa roteare la frusta nella ciotola contenete tre albumi d'uovo, intenta a montarli. Ma senza risultati visibili.
-Che cos'hai che non va?- impreca ancora contro il liquido biancastro, che rimane costantemente immutato.
Da fuori, voci allegre si fanno sentire, insieme a risate e urla divertite.
-Mamma, ci racconti la storia dell'orso?- chiede una vocina squillante. Un bimbo, di sei anni, dai capelli castani e ispidi come un nido d'uccello e dagli occhi acquamarina.
-Sì, zia Mer. Racconta, racconta!- le fa eco un'altro bambino, anche lui della stessa età, ma capelli biondissimi e occhi color ghiaccio.
-Vi prego, non di nuovo- sbuffa invece un ragazzino poco lontano, di quindic'anni massimo, i capelli mori raccolti in un minuscolo codino sulla nuca, occhi verde primavera.
-Non rompere, Andrew!- urla una bambina, di dieci anni probabilmente, che si avvicina veloce a Merida. Capelli rossi e dritti raccolti in due alte code.
-Eh va bene. Non volevo raccontarvela ancora, ma se proprio insistete..- afferma, con finta noncuranza, la donna, sedendosi sull'erba fresa.
I tre bambini si avvicinano a lei, accostandosi in cerchio.
-Allora, si narra che tanto tempo fa, quando voi scriccioli non eravate ancora nati, esistesse un regno, governato da un re, ormai morente, con quattro figli, i quali dovevano dividersi le terre...- comincia Merida, gesticolando ad ogni frase e impregnando di enfasi tutte le parole.
Rapunzel sorride, divertita dalla scena ormai famosa.
-Non cambia mai-.
Una voce la fa voltare. In cucina è appena entrato Hiccup.
Guarda con occhi sereni la moglie, ancora intenta a tenere occupati con le sue storie i bambini, sorridendo.
-Già, ma ci piace così- afferma la bionda, tornando a guardare l'amica.
-Ci piace veramente- aggiunge l'uomo, posando le mani sui fianchi.
E' innamorato follemente di sua moglie, Hiccup. E questo Rapunzel lo sa bene.
Non c'è situazione in cui lui non dimostri il suo affetto verso di lei.
La bionda ritorna a guardarlo, presa da quei pensieri, quando nota un particlare alquanto bizzarro tra la folta chioma castana.
-Perchè hai delle...trecce?- chiede, soffocando una risata.
Lui arrossisce all'istante, tastandosi con le dita le acconciature imbarazzanti.
-Rachel...v-voleva intrecciare qualcosa, ma la chioma della madre era troppo...impegnativa. E quindi ha optato per me- spiega, imbarazzato.
Insieme, scoppiano in una risata fragorosa.
-Ti donano però- afferma la bionda, alludendo alle treccine.
-Ti danno quel tocco...selvaggio- continua.
-Tu dici?- chiede, ironico, l'uomo, alzando l'angolo della bocca.
-Assolutamente- risponde sicura lei, sorridendo.
-Allora vado a far colpo su una bella donna selvaggia- dice il castano, uscendo dalla stanza per andare verso la moglie.
Rapunzel ride divertita. Poi ritorna alla sua amatissima panna.
Continua a mescolare, mettendoci tutta la forza di cui è a disposizione, ma la sostanza biancastra non accenna a nessun cambiamento.
-Va bene, vorrà dire che i bignè li mangeremo vuoti!- esclama la donna, spossata.
-Ma che schifezza- dice una voce dall'entrata.
-Chi è il maleducato che osa definire un mio operato "schifezza"?- chiede ironica, già sapendo la risposta.
-Mi scusi, non era mia intenzione privarla della sua dignità. Ma, mi chiedo umilmente, come possono dei bignè non farciti essere di buon gusto- dice, mantenendo un tono falsamente aristocratico, Jack.
-Se la panna si montasse, a quest'ora erano già pronti e mangiati- dice, nervosa, la bionda, indicando la ciotola.
L'uomo si avvicina a quest'ultima, guardandone l'interno.
-Okay, vanno bene vuoti- dice, ridendo appena.
-E non ridere! Mi ci sono messa d'impegno io!- esclama Rapunzel, cercando di tenere un tono offeso, ma invano.
Subito, scoppia a ridere anche lei.
-La prossima volta li compriamo già fatti- dice divertito l'albino.
-Penso sia una buona idea- afferma lei, guardandolo.
Poi rimangono in silenzio, a scrutare le iridi dell'altro.
-Sei bellissima- dice in un soffio lui, senza smettere di fissarla.
Lei arrossisce istantaneamente, distogliendo lo sguardo e lisciandosi una ciocca bonda fuori uscita dalla coda.
-Che dici?- chiede, imbarazzata.
-La verità- risponde semplicemente lui, avvicinandosi alla moglie.
Le posa le mani sui fianchi minuti, mantenedo gli occhi fissi sulle sue iridi verdi.
Rapunzel alza lo sguardo, incontrando quello color ghiaccio del marito.
Si scrutano, si cercano, si amano. Tutto nel modo in cui lo facevano vent'anni fa, come lo facevano dieci anni fa, come lo fanno adesso.

Si guardano, perchè con quegli sguardi scavano nell'animo reciproco, cercando fino in fondo l'ancora che li ha salvati a vicenda tante volte.
Si cercano, perchè sono insignificanti senza l'altro. Perchè sono parte di un mondo formato da milioni e milioni di essere viventi, eppure l'unico di questi che riesce davvero a farli stare bene è lì di fronte.
Si amano incodizionalmente. Lo fanno perchè non riescono ad immaginarsi una vita privata dalla persona che è rimasta al loro fianco da sempre e per sempre.
Jack sfiora con un pollice lo zigomo rosato della moglie, quelle gote che lo hanno sempre fatto impazzire, e lei sorride.
Rapunzel passa la mano fra i capelli albini del marito, quei capelli che le sono sempre piaciuti da morire.
-Sei bellissimo- dice in un sussurro la bionda, senza distogliere un'attimo lo sguardo.
-Che dici?- la imita lui, fingendo imbarazzo.
-La verità- ripete la donna.
Jack posa delicatamente le labbra pallide su quelle carnose di Rapunzel, in un bacio casto, ma intenso.
Rimangono con le bocche a sfiorarsi, tenendo gli occhi fissi l'uno sull'altra.
Lui la accarezza.
Un tremito attraversa la donna, che abbassa immediatamente le iridi verdi e stacca le labbra da quelle del marito.
Le carezze.
-Che c'è, amore?- chiede allarmato l'albino, scostando una ciocca di capelli biondi dal viso di lei.
La moglie rimane qualche secondo zitta, cercando di cancellare quel ricordo che le ha appena attraversato la mente. Come un fulmine attraversa il cielo d'estate.
-Ohi, dimmi- continua, sempre più preoccupato, lui, alzando con indice e pollice il mento della donna.
-G-Goth...-ma non riesce a terminare la parola. E' troppo per lei. Anche solo pronunciare quel nome fa riaffiorare momenti che ha cercato per tutta la vita di cancellare.
Lui la chiude in un abbraccio forte. Stringe le dita sulla maglia viola della moglie, che si abbandona senza problemi tra le braccia del marito.
-Punzie, è tutto passato. Ci sono io adesso, lo sai- sussurra, nell'orecchio della donna, Jack.
Lei si limita ad annuire, perchè, se proferisse parola, scoppierebbe in un pianto disperato.
Immagini, scene strazianti, le passano davanti agli occhi, lottando per sopprimerla. Si aggrappa più forte all'uomo, che non smette di abbracciarla.

-Lo faccio per il tuo bene!- dice calma la donna, accarezzando dolcemente la figlia.
-No mamma! Ti prego, non di nuovo!- grida grida questa, supplicandola.
-E' solo perchè sei il mio tesoro- biascica ancora la donna, per poi sbattere la porta ed allontanarsi
-NO!- urla la bimba.
Si guarda intorno, sentendosi schiacciata e soffocata da quel buio penetrante.
-No...- sussurra, mentre una lacrima silenziosa le riga la guancia.
Si butta in ginocchio a terra, cominciando a singhiozzare.
E' ancora lì, nella "stanza dei giochi". Solo sua madre sa perchè si chiama così.
Quella camera non ha mai assistito a giochi di alcun tipo. Ha visto solo urla, pianti, singhiozzi.
Il buio la fa sentire impotente. Odia il buio. Odia l'ignoto.
E l'oscurità è ignoto. E' insicurezza. E' paura.
-Mamma...ti prego...- continua a sussurrare, la voce rotta dal pianto.
Si appoggia al muro con la spalla, ma un dolore lancinante la fa allontanare di scatto.
Alza la manica della maglia, e tasta il braccio.
L'ha fatto, sua madre l'ha fatto ancora. Lo fa sempre, tutti i giorni.
Perchè?
La bimba ricomincia a singhiozzare.
Perchè non può avere una vita normale.
Il rumore di vetro rotto la fa sussultare, anche se ormai ci è abituata.
E' da quando ha memoria che alla parola "mamma" ricollega la donna che abita con lei, ubriaca fradicia, con occhiaie scure e capelli sfatti.
Ricollega le urla, i pugni, le sberle, i calci. 
Ricollega il dolore, i pianti.
Ricollega la prigionia, il buio, la solitudine.


Ma la scena, il ricordo, sfuma via, quando un profumo le passa sotto il naso lentigginoso.
Si desta da quell'inubo ad occhi aperti, inebriata dall'odore che tanto ama.
Odore di felicità.
Quel profumo che le ricorda le corse fatte da ragazzi, i baci strappati di nascosto, le carezze lasciate sulla pelle, gli sguardi fuggiaschi.
Jack, ecco qual'è la risposta.
La risposta alla vita, all'amore. Lui l'ha salvata, e la sta salvando anche adesso.
Gli stringe il collo fra le braccia, e lui la chiude fra le sue, lasciandole leggeri baci sul collo.
-Lo so che ci sei. Lo so- sussurra lei, accarezzando il capo del marito.
Rimangono così, immobili. 
Formano un'immagine perfetta. Sintonia memorabile.
Sono insieme, l'uno sull'altra, e non potrebbe essere altrimenti.
E' come se non ci sia altro modo di vivere, d'esistere, se non uno aggrappato all'altra.
-Su, forza. Qui abbiamo fa...- una voce, che si blocca appena arrivata sulla soglia, li sveglia da quel momento ovattato che tanto sa d'amore.
Si staccano, anche se contro voglia, ed arrossiscono leggermente, incapaci di guardare Merida sull'uscio.
-Scu...scusate, io n-non volevo...- farfuglia questa, facendo per andarsene.
-Non preoccuparti. I bignè arrivano subito- dice serena Rapunzel, sorridendo all'amica, che le risponde con un'occhiolino ed una risata soffocata.
-Forza, mogliettina mia. I bambini ora vogliono sentire la storiella dei fuochi fatui- dice Hiccup, che è arrivato dalla rossa e la sta spingendo verso i piccoli spettatori.
La donna si illumina, e corre verso i bambini.
Il castano si gira verso i due amici, e alza il pollice, sorridendo.
Loro arrossiscono appena, ma sorridono a loro volta.
-Beh, spera soltanto che i bignè vuoti piacciano anche a loro- afferma divertito Jack, guardando i pasticcini non farciti.
-Speriamo- risponde sorridente Rapunzel.



 






Note¹ : Mi sento un mostro ç_ç
Vi giuro che inizialmente doveva essere solo una ff cucciolosa e molto fluff, ma si è trasformata in qualcosa di altamente inquietante o.o
Credo abbiate tutti capito a che si riferisce il flashback di Rapunzel.
Maltrattamento dalla madre.
Non so precisamente perchè l'ho aggiunto, forse perchè è una cosa che sento spessissimo, anche da persone che mi stanno vicino, ed è, secondo me, un fatto orribile.
Madre Gothel era forse il modo migliore per introdurre questa tematica, ma mi pento di averlo davvero scritto. Mi sento una cattiva persona adesso ç__ç
Ho scelto il Modern!AU perchè, per l'Hogwarts!AU, ho talmente tante idee in testa che non sapevo quale scegliere, così ho optato per scrivere questo intanto :3
Allora, i figli sono divisi in questo modo, poichè dal capitolo non si capisce molto
- Rapunzel e Jack hanno due figli : Andrew, ragazzo di quindi anni (quello col codino ,che mi ricorda tanto 
Jim Hawkins de L'Isola del Tesoro *-* ) ed il bimbo biondo, che or' ora ho deciso di chiamare Josh XD;
- Merida e Hiccup hanno, anche loro, due figli : Rachel, la bimba coi codini che ha fatto le stupende treccine al padre XD E il bimbo coi capelli castani, che ho deciso invece di chiamare Hugo.
In realtà non cercate motivi per i nomi o per la  disposizione degli scriccioli, sono completamente casuali ;)
Volevo ringraziare con tutto il cuore _Lullaby99_
 (ave sorellastra ù.ù) MaJo_KiaChan_, che, oltre a supportarmi sempre nella mia long, hanno recensito lo scorso capitolo :) Grazie davvero :D

Grazie anche a La Figlia Delle MaschereSlvre99Giuly Frost, e Nyephche, anche loro, hanno recensito :3
Ringrazio, ovviamente, anche quelli che hanno messo tra le seguite e le preferite la storia, vi adoro tutti! *-* Infine, vi invito a lasciare un commento anche a questo aggiornamento, con scritto l'AU che vorreste vedere nel prossimo capitolo, anche se non mi aspetto molte recensioni questa volta ç__ç
Ci vediamo, si spera con una storia un po' più allegra, alla prossima (°3°)

S.
   
 
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