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Autore: ivi87    04/09/2014    7 recensioni
Timeline: post season finale sesta stagione.
Dal testo: Se anche io fossi luce e tu oscurità non tenterei di portarti dalla mia parte, ma verrei io nella tua. Mi cercherei una bella sedia comoda e starei nell’oscurità con te.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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# 7 - You left me in the dark

 

 

Sei da poco tornata nel tuo letto perché non riuscivi a dormire.

Più passano i giorni e più avverti questa strana sensazione alla bocca dello stomaco.

Inquietudine.

Ti volti a controllare che Castle stia ancora dormendo e poi ti allunghi verso il mobiletto che ti fa da comodino.

Giorni fa hai chiesto a Martha se ti poteva portare un beauty con dentro il minimo indispensabile per curarti almeno un pò. Ovviamente ti ha portato mezzo bagno asserendo che essere ricoverate in ospedale non è una buona scusa per trascurarsi.

Così ti spalmi un po’ di crema idratante sul viso con gesti lenti e circolari.

Poi prendi lo specchio da viaggio e cerchi di tenerlo in equilibrio tra la pancia e le ginocchia e con la spazzola inizi a pettinarti.

Quasi non riconosci il volto che lo specchio riflette.

Tu concentri sui capelli.

Spazzolate lente. Lunghi respiri.

Ma come sempre, da quando eri ragazza, più cerchi di restare calma più l’inquietudine prende il sopravvento.

Ryan ed Esposito hanno promesso che oggi vi avrebbero raccontato un altro importante pezzetto della vicenda.

La cosa ti ha sollevata inizialmente, poi dai loro volti e dalle loro voci hai capito che non sarà niente di buono.

Cambi ciocca di capelli e riprendi a spazzolare.

Quello che ti raccontano ha senso e allo stesso tempo non ne ha.

Quella che descrivono sei tu ma non ti ci ritrovi.

Le teorie aliene di Castle non sono totalmente da escludere, a questo punto.

Quando non senti altri nodi, posi la spazzola e cerchi di farti una semplice treccia che ricade sulla spalla destra.

Almeno così staranno a posto per un po’, nonostante abbiano bisogno di essere lavati.

“Sei bellissima”, lo senti mormorare mentre sbadiglia.

“Non è divertente, Castle! Ho seriamente bisogno di farmi un bagno. Sono stanca di lavarmi sempre a pezzi!” .

“Di buonumore vedo!”, commenta con sarcasmo allungando la mano verso di te.

La afferri immediatamente “Scusa... non ho dormito molto... sono preoccupata”.

“Per quello che ci devono dire i ragazzi?”, Castle ti vede annuire e con il pollice ti accarezza il dorso della mano “Magari questa volta sono belle notizie”.

Scuoti la testa “Come fai ad essere così positivo?”.

“Siamo vivi, già questo di per sé mi fa andare avanti”, ti dice con quello sguardo amorevole che riserva solo per te.

“Lo so, davvero... ma continuo a sentirmi come un burattino... una pedina...”, cerchi di spiegargli “Non mi sento padrona della mia vita in questo momento”.

Lui ti sorride “Non fa piacere a nessuno credimi, ma capisco che per te sia peggio. Sei la persona più indipendente che io conosca” poi si illumina “Anche se da un paio di anni hai sviluppato una seria dipendenza dai Castle”.

Ridi. Gli regali quella risata che sai che adora “Ah, sì. Ho una deleteria dipendenza dai Castle”. 

La cosa che più tormenta il tuo scrittore invece è la noia.

Quando siete in camera da soli senza famigliari o dottori non avete niente da fare.

Parlate, certo. Ma gli argomenti tendono ad esaurirsi velocemente quando hai così tanto tempo a disposizione.

“Non posso credere che ci abbiano nascosto il telecomando della televisione e requisito i cellulari”, sbuffa annoiato, cercando di lisciare per bene le coperte giusto per avere qualcosa da fare.

“Lo sai, niente contatti con il 2015 finchè non finiscono di raccontarci del 2014”, gli ricordi, seccata quanto lui.

“Cosa mai potremmo apprendere dalla tv? I Brangelina si sono lasciati? J.K. Rowling ha deciso di scrivere l’ottavo libro di Harry Potter?” comincia ad elencare svogliato. “Oddio!”, si riprende immediatamente “Speriamo che le azioni della Apple non siano precipitate!!”.

“Non hai visto medici e infermiere sempre con l’i-Pad in mano? Non credo esista più una cartella clinica cartacea... direi che puoi stare tranquillo, Castle”.

“Speriamo...”.

Sentite un lieve bussare alla porta della vostra stanza e vedete sbucare la testa di Ryan.

“Oh, bene, siete svegli”, dice aprendo completamente la porta.

Dietro di lui entrano Esposito e, con vostra grande sorpresa, Gina.

“Come vi sentite?”, domanda Ryan.

“Annoiati” rispondete contemporaneamente, facendoli sorridere.

“A tal proposito vi ho portato le ultime uscite della Black Pawn”,  Gina appoggia su un tavolino qualche libro “Così, per ammazzare il tempo...”.

“Oh, finalmente qualcosa da fare, rischiavamo seriamente di metterci a parlare e a comunicare”, esclama lo scrittore fingendo di rabbrividire al sol pensiero.

“Ti ringrazio, sei molto gentile”, le dici ignorando il commento del tuo compagno di stanza.

Tu e Gina non vi frequentate spesso ma con te non si è mai comportata male.

Troppo gentile! Cosa c’è sotto?”, domanda invece Castle.

“Non avere fretta”, si intromette Espo “Ora io e Ryan ti spieghiamo una cosa e poi Gina ti dirà la sua parte”.

“Ecco, lo sapevo...”, sussurri allarmata.

“Circa sei mesi fa hai invitato me e Ryan all’Old Haunt”, Espo si mette accanto al letto di Castle e si siede sul bordo continuando a parlargli “Hai detto che era una cosa importante e volevi parlarcene”.

Ryan annuisce “Inizialmente abbiamo creduto che rivolessi indietro la tua Ferrari”.

Castle apre la bocca ma non riesce ad emettere alcun suono.

Ok, gli alieni gli devono davvero aver fatto il lavaggio del cervello se ha regalato la sua adorata Ferrari.

“F-F-... io... no... cioè... vi ho r-regalato la mia F-Ferrari?”, farfuglia sconvolto.

Storci la bocca per un paio di secondi.

L’idea di aver perso i ricordi un anno di vita non l’hanno sconvolto quanto l’idea di non avere più la sua auto preferita.

Gina incrocia il tuo sguardo intuendo il tuo pensiero ed inaspettatamente vi sorridete complici.

“Sì, amico, dopo l’incidente non hai più voluto guidare!”, gli spiega Javi.

“Da allora hai sempre usato l’autista perciò la Ferrari era sprecata, chiusa in garage...”, aggiunge Kevin “Sei pallido ti senti bene?”.

“La mia piccola...”, bisbiglia affranto.

“Tranquillo è tutto in regola, passaggio di proprietà e scartoffie varie”, sorride Espo, facendo l’occhiolino a Beckett, mentre Castle fissa la sua coperta sconsolato.

“Non è possibile”, scuote la testa incredulo “Non lo farei mai”.

Ridi insieme ai tuoi amici e Gina.

Così intelligente e perspicace eppure così credulone.

“Castle, non lo vedi che ti stanno prendendo in giro?!”, vorresti usare un tono consolatorio ma non riesci a trattenerti dal ridere.

“N-non vi ho dato la Ferrari?”, domanda quasi rinato.

I due bros stanno ancora ridendo “Scusaci Castle, sono giorni che cerchiamo di capire come sfruttare la tua amnesia a nostro vantaggio”, gli dice Esposito.

“Siete dei veri amici, ragazzi”, risponde con una smorfia.

“Andiamo Castle, al nostro posto tu avresti fatto lo stesso!”, lo ammonisce Ryan.

Sì, decisamente. Infatti dall’espressione sul suo volto capisci che li ha già perdonati.

“Inoltre”, prosegue Kevin “Volevamo alleggerire un po’ l’atmosfera... è vero che ci hai voluti vedere all’Old Haunt ma non c’entrava nulla la Ferrari”.

Cala il silenzio nella stanza per permettere ai due detectives di parlare.

Espo si gratta il mento, cercando di trovare le parole “Sembravi parecchio stanco, sotto pressione... ci hai detto che sentivi il bisogno di una pausa”.

Castle aggrotta la fronte “Una pausa?”.

Prendersi una pausa da cosa?

Tu e lui vi guardate allarmati.

“No, non dalla vostra relazione”, si affretta a dire Ryan agitando le braccia in avanti “Ma da tutto il resto”.

“Non capisco...”, Castle li guarda come un bambino spaesato.

Tu invece non apri bocca. Resti in silenzio. Tesa.

“La città cominciava a starti stretta. Il trambusto, il caos... in questi anni ne hai viste di tutti i colori e ne hai passate anche di peggio. New York non faceva più per te. Gli omicidi, la disperazione delle famiglie delle vittime... avevi bisogno di trovare un posto tranquillo per ricaricarti...”, racconta Espo.

“È questo che vi ho detto?”, domandi perplesso.

Ryan annuisce “Sì. Certo, questo è un riassunto veloce, ma ti assicuro che avevi un aria così infelice e depressa che un periodo di relax non ci è sembrata una cattiva idea. Solo che...”.

Castle sembra guardare una partita di ping-pong. Sposta continuamente lo sguardo da Ryan ad Esposito.

“Cosa? Sole che... cosa?”, domanda esasperato dal loro silenzio.

“Non era una vacanza quella che ti volevi prendere. O un anno sabbatico. Hai detto che, tempo qualche mese per organizzarti e ti saresti trasferito completamente da un’altra parte”, conclude Ryan.

Fortunatamente stanno guardando tutti Castle o si accorgerebbero che stai trattenendo il respiro.

“Io... io... no. Io non lo farei mai! Sono nato e cresciuto a New York, non andrei mai a vivere in un'altra città!”, obietta alzando la voce.

“Sì? E Washington? Non eri forse pronto a trasferirti?”, ti ricorda Espo cercando di calmarti.

“Si...ma...”.

Lo vedi completamente disorientato.
È vero. L’avrebbe fatto.

Stava per farlo in effetti, per stare con te, poco prima di essere licenziata dall’FBI.

Ed è anche vero che tutti hanno un limite di sopportazione e in questi anni Castle ha vissuto sulla propria pelle cose che la maggior parte delle persone vedono solo nei film.

Chi lo biasimerebbe per aver deciso di cambiare aria.

Tu no di certo.

Anche se ti stai chiedendo se tu eri contemplata nella fuga oppure no.

Dal racconto di Javi e Kevin non si direbbe.   

“È vero. Avevo intenzione di vivere a Washington con Kate ma quello che mi dite ora mi sembra così...sbagliato... non posso credere di aver gettato la spugna così...”.

“Nemmeno a noi sembrava possibile, ma non c’è stato verso di convincerti a restare, anche senza venire più al distretto”, spiega Ryan.

“E New York e il distretto non sono le uniche cose che volevi lasciarti alle spalle...”, Esposito prende la parola “Hai indetto una conferenza stampa all’insaputa di tutti e...”.

I due si voltano piano verso Gina.

“Rick, hai annunciato in diretta televisiva che lasciavi la scrittura per sempre”.

 

 

Ivi’s corner:

 

Zan zan!

Gli alieni gli hanno davvero fatto il lavaggio del cervello, allora!!!

Come le lumache succhia cervello di Futurama ahahahaha ;p

 

Ci si rivede domenica sera o lunedì, guys!

Buon venerdì e buon fine settimana :-*

 

Ivi87

 

   
 
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