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Autore: Sognatrice_2000    05/09/2014    1 recensioni
Shiho Miyano è una giovane dottoressa dalla grande intelligenza,ma nella sua vita manca qualcosa di importante: l'amore. Un giorno,quando torna a casa dal lavoro,trova il corpo di sua sorella in una pozza di sangue. Sconvolta chiama la polizia,e insieme agli agenti si presenta anche Shinichi Kudo,un detective dall'intuito geniale. Da allora la vita di Shiho cambierà per sempre,e la luce della felicità affiorerà nel suo cuore. Ma proprio quando finalmente sembra che tutto vada per il meglio,una terribile tragedia le strapperà per sempre i suoi cari. Come farà,da sola,ad affrontare la buia solitudine di quei giorni? Riuscirà a far tornare di nuovo la luce nel suo cuore?
Fic partecipante al contest "6 Fandom in Pacchetti” indetto da karter95 sul forum di EFP.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                                   ***Capitolo 6:***
                                                             Perché?
 

 
Ricordo perfettamente quel giorno. Come potrei dimenticare? L’ultimo assaggio della mia vita felice,l’ultima volta che avrei visto le persone che amavo di più nella mia vita.
Ma io non sapevo. Al mattino,quando mi sono svegliata,mi ero preparata a vivere quel giorno come uno qualunque. Se avessi saputo,avrei detto a Shinichi che lo amavo,l’avrei abbracciato forte,non l’avrei lasciato andare. Avrei tenuto stretta al mio petto la mia bambina,senza smettere di dirle quanto le volevo bene. Avrei detto a entrambi quanto avevano reso luminosa la mia vita,quanto erano importanti per me. Li avrei implorati di non andarsene.
Ma non ho potuto fare niente,era troppo tardi. Sono rimasta ad aspettarli davanti all’ospedale dove lavoravo,felice per quella sera che avevamo programmato di trascorrere al ristorante. Non avremmo fatto niente di tutto questo,mai più.
L’ho realizzato quando un poliziotto si è avvicinato da me a testa china, conducendomi sul luogo dove la macchina era stata ritrovata in fiamme.
Ricordo ogni dettaglio,anche il più piccolo,della giornata che ha distrutto la mia vita. Quella giornata ha tormentato i miei pensieri,i miei sogni,le mie azioni. Ha governato le mie lacrime. È stata un film che avrei dovuto riavvolgere,tenere a mente,perché niente di quella vita meravigliosa mi sarebbe mai stato riportato indietro.
Fin da piccola ho sempre saputo che la vita non era una favola,ma non credevo sarebbe stata così crudele,così impietosa. Mi ha tolto i miei genitori,mia sorella,mio marito,mia figlia,tutto. Non mi lasciato nessuno,solo il mio dolore che consuma ogni attimo delle mie giornate.
Perché? Era destino che dovessi rimanere sola?
Tutti mi dicevano che ero una persona forte,che ce l’avrei fatta a superare questa tragedia,ma tutt’ora non ne sono convinta. Che cosa può essere la forza,davanti ad un dolore così grande,così devastante?
Era bastato un solo,fugace attimo,per distruggere tre vite. Davanti ai corpi coperti da un telo nero distesi sulla strada,accanto ai rottami dell’auto,avevo faticato moltissimo per trattenere le lacrime,ma una volta tornata a casa,lanciando uno sguardo alla scia di disordine che regnava nelle stanze e a tutti quegli oggetti pieni di bellissimi ricordi,le lacrime avevano cominciato a fluire liberamente. Amare,copiose,lente,spezzate in singhiozzi sommessi,avevano accompagnato tutta la notte e ne avrebbero accompagnate molte altre in futuro. Mi sentivo svuotata,senza più ragione di vivere: non potevo credere di averli persi per sempre,non potevo credere che non li avrei rivisti mai più.
Allora mi sono aggrappata disperatamente ai ricordi,per continuare ad avere un’illusione,anche minima,della loro presenza. Non sono mai riuscita,in nessun modo,a dire addio a Shinichi e ad Akemi: come posso dimenticare tutti i bei momenti trascorsi insieme a loro e continuare a vivere la mia vita come se niente fosse? Come posso dimenticarli,se insieme abbiamo vissuto solo di felicità?
Forse è proprio questo il problema: la felicità è breve,fuggevole,effimera,ma nessuno sa accontentarsi di un breve assaggio. Io ho commesso l’errore di crederci, di essere stata troppo felice,e ho pagato per questo.
Forse la felicità è stata proprio la causa della grande sofferenza che sto provando in questo momento,e che forse non smetterò mai di provare.
 
 
                                 
 
  
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