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Autore: Mireia    16/01/2005    3 recensioni
-STORIA AL MOMENTO SOSPESA-Ele ha 16 anni e vive una vita normalissima. Genitori normali, amici normali, scuola... tutto normale. Ma è poi davvero così normale? Incroci amorosi, amicizie particolari. Salti al futuro e passi indietro racconteranno la sua storia e quella delle persone che la circondano.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. THE BEGINNING OF THE STORY

Eleonora era seduta al suo banco con aria persa nel vuoto. Odiava doversi alzare tutti i giorni alle sette per essere a scuola pronta e scattante a due pallosissime ore di greco con un professore che è meglio perdere piuttosto che trovare. Quella mattina, come se non bastasse aveva anche litigato con sua madre per le solite sciocchezze. Non era possibile che non potesse mai fare nulla senza che qualche persona la sgridasse per qualche cosa! Come se non bastasse, poco prima, aveva incominciato a pruderle il naso! Brutto segno, bruttissimo segno. Soprattutto perchè non aveva ancora il voto di greco!
Una splendida giornata di Maggio attirava inesorabilmente la sua attenzione verso la finestra e l'infinito che si estendeva oltre quel casermone che avevano la faccia tosta di chiamare liceo classico, piuttosto che concentrarsi sul libro di grammatica greca sul quale avrebbe dovuto ripassare.
Sabrina le si fece vicina e come tutti i giorni incominciò a chiederle se il professor Ferraris avrebbe interrogato, se era possibile che interrogasse lei o cose del genere. Eleonora non la stava nemmeno ascoltando. Rispondeva a monosillabi, tanto che l'amica si stancò.
-Ma che ti prende oggi? Sei strana... non starai mica pensando a Frecchi... ancora...
-No, Sabry, ma che dici! A me non piace Fr... e poi non dire il suo nome!
-Giusto, scusa.. FF
-Già... comunque no, non pensavo a lui.
-Allora a Romani!
Eleonora non fece in tempo a rispondere alla domanda perchè Ferraris entrò velocemente nella classe assieme ad un gruppo starnazzante di oche della patagonia. Avrebbero mai imparato a starsene zitte invece di leccare spudoratamente il "non-si-dice-cosa" a tutti i professori solo per avere la vita facile? Tutti noi nella classe abbiamo il nostro daffare. Perchè loro dovevano avere una vita facile mentre per noi creature terrestri dovevamo sempre sudarci tutto?
Sabrina si sedette accanto a me e presto la lezione incominciò.
Eleonora era in stato semi-comatoso e sperava solo nell'aiuto del cielo! Chissà, forse Stefano avrebbe potuto intercedere per lei presso la Madonna! NO! Ma da quando in qua seguiva il filone di Milena? Lei odiava quella ragazza. Falsa e ipocrita pensava solo al suo bene...e poi ancora le faceva male quella storia di Marcello, il ragazzo che le era piaciuto ma che, casualmente era diventato l’eterno e impossibile amore di quella vipera. Perchè doveva sempre andare a metterle i bastoni tra le ruote? Lo aveva fatto anche la settimana precedente, quando era andata a dire a Gralli che Eleonora gli andava dietro. Solo che Ele o, come si faceva chiamare nell'ultimo periodo, The Punisher, ancora non ne era stata messa al corrente. Io stessa l'avevo saputo per vie traverse che, a causa di una clausula di riservatezza che ho accettato di rispettare quando ho chiesto il permesso di raccontare al mondo questa storia, non posso rivelare. Mi sento molto manoscritto dei Promessi Sposi!
Prima di incominciare a narrare questa stravolgente avventura amorosa, mi sembra per lo meno doveroso spiegare a occhi nuovi, il mio nome e il mio ruolo nella storia. Io sono il narratore. Non posso rivelare il mio nome reale, ma sarò presente ovunque, anche se non fisicamente. I personaggi mi parleranno e io risponderò loro, sarò nei posti più impensabili senza che loro sappiano nulla e coglierò tutti i loro più profondi sentimenti... ma non solo! A volte mi immedesimerò dentro i loro personaggi e racconterò a voi, gentile pubblico, l'intrecciarsi continuo di questa pazza, strana, romantica, divertente storia d'amore in cui la donzella verrà contesa da due baldi principi.... ma chi sa chi dei due si accaparrerà la preda!
Ferraris si sedette alla cattedra e, inesorabilmente, passò il dito sulla sua agenda. Il suo tocco sicuro e ironico dava poche speranze al condannato all'interrogazione. Si sentiva il battere inconsulto del piede dell'uomo sul pavimento ancora sporco di gesso dal giorno prima. Il suono dello scatto di una biro. Il respiro di ventiquattro allievi che attendevano, rassegnati, l'ora della loro morte. Ecco il dito fermarsi su un nome. Non ci era possbile leggerlo, ma Eleonora sapeva di chi fosse quel nome. Lo sentiva dentro di sè e di colpo si pentì di non aver ripassato con più attenzione la versione.
-Bene- l'uomo pare fino in fondo tentato a mantenere questo stato di tensione il più possibile- oggi parliamo con una ragazza. Un bella ragazza- non fissava nessuno esplicitamente. Poi i suoi occhi sembrano fermarsi su Galbanelli. Beh, lui non era esattamente una ragazza! Anche se non era così difficile da immaginare con del trucco e una gonna… Comunque... il suo sguardo proseguì e si fermò sulla vicina di banco di Ele, Francesca Vignale, poi proseguì e si spostò su Silvia, poi su Alice. Infine si posò su Milena- Milena, vieni.
Che la interroghi, così almeno per un po' la smetterà di fare commentini idioti con la sua vicina di banco. Il suo spettacolo ha inizio. Che balli da sola la sua canzone. Nè io, nè nessun altro della classe tranne le sue tre complici, ha intenzione di stare ad ascoltare l'ennesima prova di come si fa a dare spettacolo. Ele notò che quel giorno era davvero vestita male. Portava una gonna di jeans troppo corta e stretta, e una maglietta troppo corta nera. Da soli non sarebbero stati male, ma così combinata sembrava una ragazza della notte che batte con una certa difficoltà i marciapiedi in quanto, nemmeno lì, nessuno la vuole.
La mente di Ele si distaccava dal mondo e le torna in mente come un fulmine a ciel sereno l'ultima frase di Sabrina. Romani. Era da parecchio che non parlava più con lui. Forse perchè si sentiva sempre un po' in imbarazzo davanti a qualcuno che l'aveva profondamente ferita. Era stata una ragazzina stupida e si pentiva di molte cose che aveva detto. Nella mente solo "fagliela pagare per quello che ti ha fatto! Merita una punizione!" Di colpo le venne in mente un amico. Un amico che non poteva rifiutarsi di aiutarla. Il suo nome era Andrea Bettazzi. Erano amici da qualche anno e spesso si divertivano a stare delle ore al telefono. Lui conosceva Romani molto bene, in quando giocava a calcio ogni domenica con lui. Quello che la favoriva però era che Andrea non sapesse che lei e Romani si conoscevano e che erano stati assieme durante l'anno della terza media! Assolutamente fattore a suo favore! Poteva in questo modo fare che Andrea parlasse di lei in certi termini con Romani in modo da farlo ingelosire. Si stupì per un istante di quella sua ingegnosa idea. Doveva solo trovare il modo per metterla in atto... beh, aveva tempo per quello circa... beh, diciamo quattro ore e trentacinque minuti.
  
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