Crossover
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Autore: mydaimonissnake    05/09/2014    1 recensioni
Come si stabilisce se qualcuno è buono o cattivo? Le creature della luce sono davvero tutte buone? E quelle dell'oscurità tutte malvage? La verità è che chiunque è libero di scegliere da che parte stare. Solo scacciando tutti i pregiudizi e guardando veramente nel cuore di ognuno si può capire gli altri. E nel momento del bisogno, quando il destino della Terra è in pericolo, i veri eroi si uniranno, indipendentemente dalle razze a cui appartengono.
I personaggi della fic saranno quasi tutti tratti da telefim, anime, libri e quant'altro, alcuni manterranno i loro veri ruoli altri invece avranno una storia diversa che spiegherò man mano.
Grazie in anticipo a chiunque leggerà.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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UN LUPO BUONO
 
 



Quando Jen aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu il viso di una ragazza che non conosceva. Lei le teneva una mano sulla fronte, e Jen non aveva idea di come fosse possibile, ma quel tocco la stava facendo sentire davvero bene. Si ricordò del dolore terribile di poco prima e del ragazzo che l’aveva soccorsa, ma poi doveva essere svenuta perché non rammentava nient’altro.
La ragazza la stava guardando chiaramente preoccupata per lei, ma quando vide che si era svegliata le sorrise. Era uno dei sorrisi più dolci che Jen avesse mai visto.
-Ciao, come ti senti?- Le parole erano state sussurrate piano, con un tono tenero e delicato.
-Bene, grazie.- La ragazza sorrise di nuovo, e le tolse la mano dalla fronte.
Il senso di benessere che aveva avvertito passare dalla mano della sconosciuta alla sua testa, se ne andò, ma Jen si sentiva perfettamente in forma, quindi di qualsiasi cosa si trattasse doveva aver funzionato.
Si alzò, fino a mettersi seduta, e la ragazza si affrettò ad aiutarla, prendendo il cuscino e sistemandolo tra la sua schiena e la testiera del letto, in modo che potesse appoggiarcisi e stare più comoda.
La stanza era piccola, ma accogliente. C’era un armadio piuttosto grande che ricopriva la parete davanti al letto, e pochi altri mobili. Giusto un comodino e una piccola cassapanca. Dai poster appesi alle pareti e dai numerosi peluche sparsi in giro Jen capì che quella doveva essere la camera da letto della ragazza al suo fianco. Doveva avere più o meno la sua età, probabilmente due o tre anni meno di lei.
-Io sono Lucy, e il ragazzo che ti ha portato qui è mio fratello Edmund. Ora sei nel nostro appartamento. Questa è la mia camera, Ed è di là in cucina, al momento, ti sta preparando una tazza di tè per sistemarti lo stomaco.-
-Oh, io mi chiamo Jen, e grazie, a tutti e due. Siete stati molto gentili ad aiutarmi.-
 Edmund rientrò proprio in quel momento, con una tazza fumante in mano.
-Ah! Vedo che ti sei svegliata, sono contento. Tieni questa è per te.-
Jen prese la tazza e lo ringraziò.
Lucy si era seduta ai piedi del letto alla sua sinistra e lui fece lo stesso alla sua destra, Jen raccolse le gambe al petto, si sentiva un po’ in imbarazzo per tutte quelle attenzioni, anche se le facevano piacere.
-Jen, posso chiederti come mai stavi girando per strada da sola? Chiaramente è da poco che sei stata trasformata in vampiro, visto che non hai idea di come utilizzare i tuoi poteri, non vorrei toccare un tasto dolente per te, ma se vogliamo aiutarti dobbiamo saperlo, sei stata abbandonata?- Lucy la stava guardando molto dispiaciuta.
Jen ci mise un po’ a capire il senso del discorso, inizialmente sorpresa nel rendersi conto che loro avevano capito che fosse un vampiro. Però poi rifletté che probabilmente nemmeno loro erano umani, dopotutto Lucy l’aveva guarita col solo tocco della sua mano. Fu quindi con qualche secondo di ritardo che si rese conto che le stavano chiedendo se chi l’aveva trasformata l’avesse abbandonata. Si affrettò a negare, chiedendosi se anche per le creature soprannaturali, l’abbandono di un minore fosse un reato.
Cercando di cambiare argomento chiese loro se fossero dei vampiri come lei, ma Edmund le disse di no. Poi le comunicò che lui era un lupo mannaro.
Al che, tutta quella situazione le sembrò così assurda che non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
I due fratelli la guardarono confusi, quindi lei cercò di calmarsi quel tanto da potersi spiegare.
-Scusate, ma è veramente ridicolo. Vedete il fatto è che prima di sentirmi male io stavo andando a casa di mia nonna, e bè, se a questo aggiungete che indosso un golfino rosso e che ho incontrato un lupo…- Jen scoppiò a ridere di nuovo e stavolta Edmund e Lucy risero con lei.
Ripensando però ai guai in cui si trovava, per essere fuggita, fu con un sorriso mesto che aggiunse –ed abbiamo pure i cacciatori, che sicuramente a quest’ora mi staranno cercando.-
Lucy ed Edmund tornarono subito seri, e quest’ultimo le chiese spiegazioni, chiaramente preoccupato di aver accolto in casa una criminale.
Tuttavia anche dopo aver spiegato l’equivoco, i due ragazzi non sembravano rassicurati. Soprattutto Edmund sembrava ansioso che se ne andasse, tanto che Jen ebbe l’impressione che non le avesse creduto.
Lucy fu più brava a nascondere il suo nervosismo, ma Jen si accorse comunque che ogni tanto, quando pensava di non essere vista, sbirciava il suo orologio.
Si affrettò quindi a finire il suo tè, e a dire loro che forse era meglio se usciva, così i suoi familiari l’avrebbero trovata più facilmente.
Edmund le sorrise, genuinamente sollevato a questa idea e anzi si offrì di riaccompagnarla nel luogo dove l’aveva trovata, che era a diversi isolati di distanza.
Lucy li accompagnò alla porta, e salutò Jen con calore, raccomandandole di nuovo di fare attenzione. Per un attimo Jen ebbe l’impressione che volesse dirle qualcos’altro, ma poi la vide scuotere la testa e farle un altro sorriso dolce e forse in parte un po’ dispiaciuto, senza dire nulla.
Edmund la aspettava impaziente sul pianerottolo fuori dalla porta, così Jen ricambiò il sorriso di Lucy e uscì.
 
 



-Non posso crederci! L’avete lasciato andare sul serio?-
-Agente Prentiss, non mi sembra questo il momento più opportuno per questa discussione, qualora non l’avesse capito siamo tutti in guai molto seri.- Mark la riprese con severità, e lei non ebbe il coraggio di dire altro. Anche se il pensiero che quel pazzo fosse ancora a piede libero la spaventava.
-E adesso? Cosa facciamo?- Alex guardava Simona e Mark, sperando che almeno uno dei due avesse una minima idea di cosa fare.
-Andiamo di là, voglio parlare con Kabuto, per vedere se conferma quanto ci ha detto Orochimaru. Poi telefonerò ad Alucard, non è il caso di agire senza prima averlo consultato.- Simona cominciava a sentirsi male, ma riuscì a non darlo a vedere. Il veleno stava iniziando a mostrare i suoi effetti.
Raggiunto il salone, spiegarono brevemente quello che era successo agli altri due agenti, poi svegliarono Kabuto e lo interrogarono, ma a parte confermare che il suo sangue era un antidoto per parecchi dei veleni creati dal suo signore, non seppe dir loro nient’altro.
 



Note:

ciao a tutti! E come sempre grazie per aver letto.
I ragazzi che hanno salvato Jen sono i fratelli Pevensie, due dei quattro protagonisti del libro le cronache di Narnia. Nel libro i fratelli sono quattro, Edmund e Lucy sono i due più piccoli.
Qui sono più grandi rispetto ai libri, quindi dovete considerare che hanno già vissuto tutte le loro avventure a Narnia, sostanzialmente i fatti accaduti sono quelli che potete leggere nei libri, ho apportato solo un paio di modifiche che spiegherò più avanti.
Alucard è invece il protagonista di un anime: Hellsing.
Grazie ancora per l’attenzione e se qualcosa non vi è chiaro chiedete pure.
A presto,
Snake.
  
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