Capitolo
5 –
La
verità, Inverno 2021
“Ti
devo dire una cosa”
“Uhm?” Dominique alza lo sguardo dal suo spartito e
blocca a mezz’aria la mano
che teneva il tempo. Inarca un biondissimo sopracciglio e mi guarda in
attesa.
“Ti devo dire una cosa” ripeto, torturandomi le
mani e arrossendo furiosamente.
Lei mi guarda con i suoi occhi azzurri, quasi di ghiaccio, e io mi
sento a
disagio. Non so perché lo vada a dire proprio a Dominique.
Be’, non posso dirlo ad Al – lui è un
maschio – né a James – l’unica
volta che
gli ho detto una cosa che volevo tenesse segreta, l’ha
spifferata a tutta la
famiglia, quindi non è il caso – e neanche a Lily,
che è troppo piccola. Ho
tante altre cugine, molto più cordiali e socievoli di
Dominique, però. Come
Molly, che è dolce e comprensiva.
Ma Dominique è la cugina a cui sono più legata,
anche se lei è scontrosa e
facilmente irritabile.
“No, questo l’ho capito. Il mio
uhm
stava per cosa mi devi dire?”
Mi fa
segno di sedermi accanto a lei, sul letto e io lo faccio, torturandomi
le mani.
“Allora?”
“Prometti di non prendermi in giro, di non consolarmi e di
darmi solo buoni
consigli?” chiedo, mordicchiandomi il labbro inferiore. Lei
annuisce, con aria
esasperata. “Sono innamorata
di Ted”
Dominique non si scompone. Ecco perché la adoro.
Perché è sempre così, non si
scompone mai.
Neanche ora.
“Sei innamorata di Ted, che sta per sposarsi con mia
sorella” aggiunge, con una
faccia da prima classe.
“Sì”
“Bene”
“Bene”
“Smettila di volere sempre l’ultima
parola”
“Smettila anche tu”
“Ok”
“Bene”
“Bene”
“Quindi
tu dici che non dovrei dirgli nulla,no?”
“Certo che non devi dirgli nulla, Rosie” sussurra
Dominique, giocherellando con
un suo boccolo biondo. “Lui sta per sposarsi con Victoire, lo
sai”
“Sì, lo so” mormoro, mentre una lacrima
mi solca la guancia. Lei sospira e me
l’asciuga, con aria rassegnata.
“Rosie, non ti voglio demoralizzare, ma lo sai...Tutto questo
non è una favola.
Se tu gli dirai
tutto quello che provi,
lui non ti prenderà per mano e non correrete felici verso
l’orizzonte come nei
film Babbani” Ha un’aria triste mentre lo dice. Non
triste per me, però. Chissà
cosa le ricorda, tutto questo. Chissà cosa le sta pungendo
il cuore, in questo
momento. Sospira.
“Lo so. Non infierire” mormoro,
asciugandomi le lacrime che non mi ero neanche accorta di
versare.
“Non voglio infierire, Rosie. Voglio farti aprire gli
occhi” sussurra,
guardandosi le mani con aria interessata. “Ti assicuro che
è meglio che te li
faccia aprire io, piuttosto che aprirli nel quando ti rendi conto di
essere ad
un passo dal burrone”
Chissà a cosa sta pensando, a cosa fa riferimento.
“Credimi, ho gli occhi aperti da quando tutto è
iniziato”
“Fai bene”
La guardo a lungo, prima di alzarmi dal letto e dirigermi verso la
porta.
“Dominique?”
“Sì?”
“A cosa stavi pensando, mentre mi dicevi quelle
cose?”
Un sospiro.
La voce di Dominique trema e io quasi non ci credo.
“A niente di importante, Rosie” dice, con un
sorriso amaro. “Niente di
importante”
E ci credo, sì. Ci credo, anche se so che non è
vero. Ci credo, perché, in
fondo, siamo tutti innamorati. E, in fondo, tutti siamo lacerati da
quell’amore.
“Rosie,
aspetta”
Mi blocco sulle scale, quasi arrivata al piano inferiore. Ted mi
raggiunge in
fretta, ma resta ad uno scalino sopra di me, come a voler mettere una
distanza
fra noi due.
“Sì?” chiedo, inarcando un sopracciglio.
Lui non guarda me, ma si guarda le
mani con aria preoccupata.
“Io...ho sentito quello che hai detto a Dominique”
sussurra, posando il suo sguardo
su di me. I suoi occhi si fanno sempre più scuri, come i
suoi capelli. Passano dall’azzurro
al grigio. Non c’è il solito sorriso, sulle sue
labbra. “E’ la verità?”
Lo sa. Ted lo sa.
Ted sa che lo amo.
Poteva andare in un modo diverso? Poteva, per una volta nella vita,
andare come
doveva andare? No, non poteva.
Lily avrebbe detto che è il destino. Lily è
fissata con queste cose.
Io, invece, dico che il destino non esiste, è la gente che
lo crea. E allora,
chi l’ha creata questa situazione in cui mi trovo ora? Io,
parlando con
Dominique, o Ted, origliando?
I capelli gli sono diventati neri, così come gli occhi. La
sua espressione è
preoccupata, ma per chi? Per me, Ted? O per te, per tutto quello che
succederà?
Per cosa sei preoccupato, Ted?
Guardo i miei piedi, non oso rispondere.
Ho paura,sì. Ho paura. Ho paura di quello che
succederà.
“Rosie, per favore...” Mi supplichi, Ted, ma io
cosa posso fare? Non capisci
quanto sto male, in questo momento? Non capisci che mi stai uccidendo?
Torno a guardarlo, tremo.
“Che
vuoi che ti dica?”chiedo, tagliente. Lo faccio per
difendermi, Ted. Non voglio
che altri spilli mi pungano il cuore, ora. Voglio solo dimenticare.
“La
verità, Rosie”
Mi
prende per le spalle e si china su di me, inarcando un
sopracciglio.
Normalmente sarei arrossita al pensiero del viso di Ted così
vicino al mio, ma
ora non è il momento.
Non arrossisco, ma
sbianco. Ho paura.
Non voglio che tutto finisca, ma non ho alternative.
“La
dovresti sapere, la verità, visto che ti sei messo ad
origliare mentre parlavo
con Dominique!” lo aggredisco, cercando di divincolarmi dalla
sua presa. Non ci
riesco. Sono poco combattiva, lo sono sempre stata.
«Io...io
non ho origliato!”
Oh, Ted! Non me ne importa niente se hai origliato o meno! Non
m’importa di
tutto quello che puoi dirti per giustificarti. A me importa sapere cosa
ne sarà
di noi due.
“Sì,
è la verità”mormoro.
Lui lascia la presa dalle mie spalle e si passa una mano fra i capelli.
Io
chiudo gli occhi, mentre due lacrime mi scivolano lungo le guance. Non
voglio
guardare, ora. Non voglio vedere la disperazione nei suoi occhi.
“Perché...perché non me l’hai
detto?” La sua voce è incrinata, io stringo i
pugni, ma non apro gli occhi.
“E perché avrei dovuto dirlo, Ted?”
chiedo, con la voce tremante, mentre altre
lacrime mi scendono lungo le guance. Apro gli occhi. Ted, teso
nell’atto di
asciugarmi le lacrime, ritira la mano, come se si fosse scottato, e si
allontana. “Per sentirmi dire mi
dispiace?”
“Io...”
E’ senza parole, lo sono anche io. Non so cosa dire, cosa
fare.
“Rosie, io ti voglio bene” Si mordicchia il labbro
inferiore e si tortura le
mani, l’espressione del suo viso è triste.
“Tu sei la mia migliore amica,
Rosie. Ti voglio bene, tantissimo, ma...non posso amarti. Lo
sai”
“Sì” Un mezzo sorriso si fa strada sul
mio volto, nonostante dentro stia
morendo. “La regola dell’amico”
“Vedi che avevo ragione?” Anche lui sorride un
po’, ma è ancora teso. Vorrei
che si sbagliasse, vorrei che non avesse ragione.
“Sì, hai sempre ragione” mormoro,
guardandolo ancora con quel sorriso amaro,
falso.
C’è un silenzio innaturale fra di noi. Abbiamo
sempre parlato, fino ad ora,
abbiamo sempre riempito tutti i silenzi. Non siamo mai rimasti senza
parole, a
guardarci negli occhi con quel sorriso amaro e la tristezza nelle
nostre iridi.
“Mi dispiace”
Il sorriso svanisce dal mio volto e scuoto la testa.
“A me di più”
Lui scende al mio scalino e mi guarda a lungo, prima di stringermi a
sé, in
barba a quello che io sto provando.
“Cosa sarà di noi?” chiede, giocando con
i miei capelli. Io tremo, le lacrime
continuano a scendere.
“Non lo so, Ted” sussurro, posando le mie mani sul
suo petto e spingendolo
indietro.
“Scusa”
Scuoto ancora la testa.
“Io mi sposo”
“Lo so”
“Io la amo, Victoire”
“Lo so”
“E’ finita, allora? Non siamo più
amici?”
“Questo non lo so” Mi volto e inizio a salire gli
scalini, lentamente, ma poi
mi fermo. Lo guardo un’ultima volta. Ha
un’espressione sofferente sul volto, i
suoi capelli sono ancora scurissimi. Non c’è un
sorriso sulle sue labbra. Non avevo
mai visto Ted così serio. “Mi mancherai”
“Anche tu, Rosie”
E corro in camera mia, singhiozzante, sapendo che questa volta non
verrà Ted a
consolarmi.
[Lo
sapevo, sapevo che non sarebbe più stato nulla
come prima ed era questo che mi faceva male.
L’amore fa male.
L’amore è la forza che fa girare il mondo, ma
anche quella che spegne le
stelle; quella che rende viva una persona, ma che la demolisce
lentamente,
pezzo per pezzo; quella a cui tutti vanno in contro impazienti e ne
escono
distrutti. Questo è l’amore, tanto decantato da
zio Harry.
L’amore fa
male. E basta.]
Angolo
Autrice
Triste,
triste e deprimente. Non sono capace di scrivere
qualcosa che sia un tantino più allegro in questo periodo. E
dire che, proprio
in questo momento, sto ascoltando le canzoncine della Disney
– eh, sì, sono
ancora una bambina.
Oh, ho una venerazione per “Ti vada o no” di
Hercules, che ho ascoltato proprio
mentre scrivevo questa capitolo. E’ una canzone meravigliosa
e credo che un po’
c’entri con la storia – ma va be’, io amo
tutte le canzoncine Disney, infantile
come sono.– quindi, anche se può sembrare da
bambini, io vi dico di ascoltarla –
poi, va be’, se è davvero idiota non la ascoltate.
Questo
era l’ultimo capitolo. Ci sarà un Epilogo e poi
concluderò la storia. E’ la prima vera storia che
termino, assurdo.
Ma l’Epilogo è ancora in fase di scrittura e non
so se riuscirò a scriverlo in
questi giorni, visti gli impegni.
Ringraziamenti
_BellaBlack_:
Grazie, grazie! Magari fossi più grande, così
molte persone mi
prenderebbero sul serio, invece di considerarmi ancora una bambina
– va be’, lo
sono ancora, in fondo – solo per la mia età.
Grazie. Trovo che Ted abbia un
talento innato per distruggere – sia psicologicamente, sia
fisicamente.
Jhaa:
A
dire la verità, ho calcolato proprio otto anni di differenza
fra Rose e Ted,
proprio come nel libro. Stranamente, il capitolo precedente mi piace
parecchio.
Sarà per il fatto che, inizialmente, era nata come one
– shot partendo da quel
capitolo, ma io lo adoro. Stranamente. Ti ringrazio e sono felice che
ti sia
piaciuto. Ti ringrazio anche per i consigli che mi hai dato,
è bene riceverli.
Grazie.