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Autore: JoshEyes    05/09/2014    4 recensioni
America è una ragazza logorata dal suo passato e che odia la sua vita. Ma la sua vita prenderà una svolta in un giorno d'estate, quando incontrerà la persona che più ammira da quando è piccola. Josh Hutcherson cambierà la sua vita in meglio o la renderà ancora più complicata di quanto già non sia?
~
Dal 4° capitolo:
«Non mi merito neanche un bacio?» chiedo facendo la faccia da cucciolo. In tutta risposta lui preme le labbra sulle mie in un rapido bacio a stampo.
«Sei malefico» dico attirandolo di nuovo a me e lasciandogli un bacio come si deve.
«Soddisfatta?» chiede divertito.
«Per niente» dico mettendo il broncio e incrociando le braccia.
«Non scherzare col fuoco Josh, che prima o poi ti scotti. E vedi di farti perdonare altrimenti la prossima volta non ti bacio neanche sotto tortura!» urlo mentre raggiunge il fuoristrada.
–Se ci sarà una prossima volta– mi sussurra la mia parte pessimista.
«Tanto un bacio te lo rubo lo stesso» dice facendomi la linguaccia e facendo sparire tutti i miei dubbi.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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My heart stops when you look at me.
Just one touch, now baby I believe this is real.
So take a chance and don’t ever look back.
Katy Perry – Teenage Dream



Apro gli occhi di scatto. Ho la fronte madida di sudore. Controllo l’ora sull’I-phone. 4:17am. L’ennesimo incubo per via della morte di mio padre. La macchina che si ferma. Un’altra che ci viene addosso per la grande velocità. Mio padre che viene scaraventato fuori dall’auto. Io che sbatto la testa. Il resto è solo nebbia. Di lui resta solo qualche foto e un ricordo sbiadito dal tempo.
Mi alzo e scendo di sotto. Prendo una bottiglietta d’acqua dal frigo e ne bevo la metà. Salgo ed esco in terrazzo. Tanto non riuscirei più ad addormentarmi. Mi ritrovo a pensare a quante cose belle mi sono successe in questi ultimi 2 anni. Conoscere Nick. Abitare nella stessa casa di mio cugino Matt. Conoscere la persona che ammiro di più da quando sono piccola. La lista si ferma qui.
–Sei stata davvero molto fortunata, America– penso.
I miei pensieri vengono interrotti a una mano che si posa sulla mia spalla. Mi volto di scatto e trovo Matt. Sospiro.
«Scusa, non volevo spaventarti. Neanche tu riesci a dormire?» sorride. Scuoto la testa. Non ho voglia di parlare.
«Vieni qui» dice, e mi attira tra le sue braccia. Mi accarezza i capelli sussurrandomi parole che non riesco a sentire, mi sento soffocare dal dolore.
Non so come ci arrivo, ma mi ritrovo stesa sul letto tra le braccia di Matt che continua ad accarezzarmi i capelli e, prima di cadere in un sonno profondo, sento le sue labbra poggiarsi delicatamente sulla mia fronte.
Appena apro gli occhi noto di essere rimasta nella stessa posizione in cui mi sono addormentata. Le braccia calde di Matt sono ancora strette attorno alla mia vita. Il suo viso è piegato in un sorriso. Sorrido anch’io. Lui è la mia ancora. La mia ancora di salvezza quando mi sento affogare dal dolore.
Sblocco l’I-phone e controllo l’ora. Sono le 7:13am. Mi sembra di aver chiuso gli occhi solo da pochi minuti. Mi alzo stando attenta a non svegliare Matt e vado a farmi una doccia. Cerco di lavare via il peso opprimente che ho sul petto. Ma questo non basta. L’unica cura è vedere Nick.
Esco dal box doccia, mi asciugo, mi vesto e infilo le mie converse nere. Lego i capelli in una treccia laterale e passo al trucco. Copro le occhiaie, segno delle poche ore in cui ho dormito, con un po’ di correttore, metto il mascara e la matita nera.
Prima di scendere in cucina prendo un post-it e una penna.
‘Grazie di essere rimasto con me ieri sera, sono in debito con te. Ti voglio bene rompiscatole. Comunque, sei un angelo. Quando dormi, però. America’.
Una punta di sarcasmo ci sta sempre. Sono sicura che se Matt fosse sveglio direbbe: ‘Non ti riesce essere dolce per almeno 5 minuti. Il sarcasmo è il tuo forte’ e avrebbe pienamente ragione.
Lascio il post-it sul mio cuscino, stampo un bacio sulla guancia di Matt, prendo il telefono dal comodino e scendo a fare colazione.
«Buongiorno» dico con tono piatto arrivando in cucina. Prendo la mia solita tazza di caffellatte e un cornetto e mi siedo a tavola.
«Buongiorno Mare. Dormito bene?» chiede mia zia.
«Abbastanza» rispondo. Rimaniamo in silenzio per il resto della colazione. Quando ho finito mi alzo, saluto ed esco.
Mentre passeggio penso a cosa mettere stasera. Non sono mai stata una ragazza che si fa dei complessi per essere sempre alla moda. Ma stasera è diverso. Stasera sarò la principessa che esce col principe Hollywoodiano. Stasera tornerò a casa felice.
 
«Vieni da me?» dico a Nick dopo aver finito il turno al bar. Ho bisogno di stare sola con lui.
«Certo. Dici che mi faranno ancora entrare dopo l’ultima volta?» dice ridendo. Ricordo l’ultima volta in cui Nick è venuto a casa mia. Avevamo litigato, e lui voleva chiarire. Ha passato la sera a urlare il mio nome e dirmi di perdonarlo. Matt non voleva farlo salire in camera mia, gli diceva che avevo bisogno di stare un po’ da sola. Lui in compenso gli aveva quasi spaccato un labbro, niente di che.
«Ma si, non stavi mica per buttare giù la casa pur di vedermi» ribatto sarcastica cominciando a mia volta a ridere.
«Sali?» dice dopo essersi messo davanti a me e facendomi cenno di salire sulle sue spalle.
«Ma sei scemo?» dico scuotendo la testa. Non ho tempo di aggiungere altro che prende le mie gambe e comincia a correre.
Arriviamo a casa ridendo come matti poi, quando riesco a smettere, gli do un pugno sul braccio.
«Ehi!– dice massaggiandosi il punto in cui gli è arrivato il mio pugno –che ho fatto di male?» fa la solita faccia da cucciolo ferito.
«Non attacca con me Nicholas» ribatto mordendomi il labbro per non ricominciare a ridere.
 
Quando finalmente riesco a portare Nick in camera mia e chiudere la porta, sento la vibrazione del telefono. Apro whatsapp. 2 messaggi.
 
Da Matt:
Devo andarvi a comprare le precauzioni? Comunque sono uscito, non volevo “disturbare”.
 
A Matt:
Ricordati che questa te la faccio pagare.
Dio se è idiota.
 
Da Sconosciuto:
Ancora non mi hai detto dove devo venirti a prendere. Se hai da fare facciamo per un’altra volta.

«Chi è? Devo cominciare ad essere geloso?» scherza Nick.
«Oh, non mettertici anche tu» sbuffo appoggiandomi con la schiena sul suo petto mentre lui mi abbraccia.
«Allora, qual è il problema?» dice schioccando un bacio sulla mia tempia.
«Sai, è come se aspettassi qualcosa che so che non accadrà mai» sospiro dopo alcuni minuti passati in silenzio. Mi beo del calore del suo corpo a contatto con il mio. Tra le sue braccia mi sento al sicuro, è come essere abbracciata da mio papà.
«Sono sicuro che quel “qualcosa” accadrà, e prima di quanto tu non ti aspetti» bisbiglia al mio orecchio lasciandomi un altro bacio sulla guancia.
Mi alzo di scatto, cosa che fa sobbalzare Nick, mentre una consapevolezza si fa strada nella mia mente.
«Come fa Josh ad avere il mio numero?» dico incrociando le braccia. Un piccolo sorriso si fa strada sul suo viso.
«Oh andiamo, non ho fatto nulla di male!» dice cercando di addolcirmi, cosa che non gli è mai riuscita.
«Sei nei guai! Ora aiutami a decidere cosa mettere» dico mettendo su un finto broncio.
Dopo aver mandato un messaggio a Josh con l’indirizzo e aver scelto, con l’aiuto di Nick, cosa indossare, mi preparo. Faccio una rapida doccia, mi vesto e lego i capelli in uno chignon, con questo caldo non sopporterei di lasciarli sciolti. Metto un velo di mascara, la matita nera sui miei occhi azzurri e un po’ di rossetto rosso, mentre Nick mi avvisa che è ora di andare. Sono tesa. Certo, non è la prima volta che esco con un ragazzo, ma non dimentichiamoci che lui è un attore. Un sorriso beffardo compare sul mio viso. È soltanto una persona normale con un grande talento nel recitare.
«Sei bellissima» Nick mi osserva mentre infilo gli stivali.
«Ah ah, spiritoso» dico alzando gli occhi al cielo e lui mi fissa in cagnesco. Leccaculo. Vuole sicuramente ottenere qualcosa.
«Ti aspetto qui stasera per sapere com’è andata. Sii te stessa» dice facendomi l’occhiolino e lasciandomi un bacio sulla guancia.
«Mh, devo fidarmi a lasciarti solo in casa? I miei zii sono al lavoro e Matt è uscito» sorrido.
«Sai che sono un angelo»
«Mh, certo– mugugno –A stasera» dico stampandogli anch’io un leggero bacio sulla guancia, lasciandogli il segno del rossetto.
Infilo gli occhiali da sole ed esco. Un fuoristrada è parcheggiato nel vialetto di casa dal quale fa capolino un Josh sorridente. Salgo e lo saluto con un sorriso.
«Ehi, andiamo?» dice sorridendo timidamente.
«Dove mi porti?» lo osservo cercando di imprimere nella mia mente ogni particolare. Indossa una maglietta bianca aderente, degli shorts azzurri, un paio di converse ed è incredibilmente bello.
«È una sorpresa» dice voltandosi per qualche secondo verso di me per vedere la mia reazione, poi riprende a guardare la strada. Sbuffo.
«Devo intuire che non ti piacciono le sorprese, giusto?»
«Le odio» rispondo atona.
Dopo alcuni minuti, riprende a parlare.
«Allora, raccontami qualcosa di te. Di me sai praticamente già tutto» dice sfoderando uno dei suoi sorrisi perfetti.
«Le parole possono aspettare, la sorpresa no» dico mentre lui parcheggia davanti ad un edificio che, mi rendo conto, si trova vicino alla spiaggia. Un maggiordomo ci scorta attraverso la piccola villa che io ammiro incantata, portandoci in un ampio terrazzo occupato da divanetti e tavolini di vetro, dal quale si può osservare il mare.
«Tadaan, ti piace?» dice mentre io continuo a guardarmi intorno.
«Si, è bellissimo qui» sorrido sincera.
Mentre ci sediamo ci vengono serviti due succhi d’arancia con una strana cannuccia e un ombrellino al lato. Josh si schiarisce la voce.
«Sto aspettando una dettagliata descrizione di te stessa» dice ridendo.
Sento le parole uscire dalla mia bocca come un fiume in piena.
«Non ti prenderò in giro: sono un casino. La mattina sono orribile, con il mascara colato che la notte precedente ho dimenticato di togliere e i capelli aggrovigliati. Sono pure più acida del latte scaduto, proprio acida acida, antipatica, sarcastica. Poi sono strana, ma non quella stranezza adorabile, oh no, io sono strana forte, talmente strana che a volte non mi capisco nemmeno io. Odio chiunque mi stia accanto, eppure ho bisogno di sentire una presenza costante che non mi faccia mai sentire sola, perché, sai, io mi sento sola pure su un pullman all’ora di punta. Poi non amo uscire, però amo stare all’aperto, e amo il mare, eh sì, quello sì. Ma non mi piace il mare estivo, quello carico di creme solari e braccioli galleggianti, ho un debole per quello invernale, quello freddo dove non entreresti nemmeno sotto tortura ma che guarderei volentieri per il resto della mia vita. Magari con te. E non ho nemmeno poi così tanti amici, o magari li ho, ma sono troppo presa dalla mia autodistruzione per farci caso, già, ho anche degli enormi problemi d’autostima, forse un po’ di depressione. Forse ho dimenticato di dirti che mi odio. Ah, e inoltre sono un disastro nei rapporti, che siano d’amicizia, interpersonali o d’amore. Non so relazionarmi con la gente, sono troppo chiusa, troppo estroversa, troppo insicura, troppo esuberante, e chi lo sa? Sta di fatto che a volte sto meglio da sola e altre volte sono sul punto di scoppiare a piangere ogni volta che mi ritrovo per conto mio. Non ti conviene affezionarti a me, perché in fin dei conti non mi amo nemmeno io, come potresti farlo tu? E tutto questo, tutto questo da quando mio padre è morto» dico tutto d’un fiato mentre mi perdo a guardare le onde infrangersi contro gli scogli. Non so come, ma mi ritrovo seduta sulle gambe di Josh, stretta in un abbraccio che sa di conforto. Appoggio la testa sul suo petto, beandomi del suo profumo che invade le mie narici. Alla fine mi rendo conto che sì, le parole servono, ma a volte basta solo un abbraccio per cancellare tonnellate di momenti sbagliati.
«Ma tanto a nessuno importa» bisbiglio contro il suo petto, sperando che non mi abbia sentito.
«A me si. A me importa» dice, serio. Mi alzo per guardarlo negli occhi, per capire se sta scherzando, ma trovo il suo sguardo pieno di comprensione.
«Forse perché ti faccio pena» dico tornando ad appoggiare la testa sul suo petto.
«America, ascoltami– dice tirandomi su per guardarmi negli occhi –Io non provo pena per te. La prima volta che ti ho incontrato, la prima volta che ho guardato i tuoi occhi, ho capito che in te c’era qualcosa di speciale, che dovevo scoprire a tutti i costi. E ora ho capito– sorride per un attimo, poi riprende a parlare –Ho capito che persona fantastica sei. E non importa se fuori sei acida, antipatica, sarcastica, se sei un disastro, se sei depressa, apatica, stronza, strana. Ne hai tutto il diritto. Non importa, davvero. Perché tu sei bella dentro» dice, con un sorriso che contagia anche i suoi occhi.
Piano piano le sue parole fanno effetto, e so che sto per fare una cosa stupida, ma annullo i pochi centimetri che ci separano. Allaccio le braccia dietro al suo collo assaporando le sue labbra e per un attimo le nostre lingue si incontrano, provocando una scarica di brividi che percorrono la mia schiena. Poi Josh fa una cosa inaspettata. Afferra le mie braccia e allontana le nostre labbra.
«America, io..– comincia a balbettare –Io sono fidanzato»
La sua affermazione mi colpisce in pieno petto. in questo momento ho solo bisogno di andarmene. Mi alzo ma lui mi prende per il polso, costringendomi a guardarlo.
«America..» cerca di dire. Non lo faccio parlare.
«Voglio andare a casa» dico, cercando di usare un tono che non ammette repliche, ma la mia voce trema sull’ultima parola. La odio. Con uno scatto libero il polso dalla sua presa e comincio a camminare pregando di arrivare il più presto possibile a casa, mentre la vista mi si annebbia dalle lacrime. Durante il viaggio nessuno dei due dice niente. Io guardo fuori dal finestrino cercando di ricacciare indietro le lacrime, ma senza successo. Quando finalmente la macchina si ferma, provo a scendere ma le sue parole mi bloccano.
«Forse non dovevo invitarti ad uscire..» dice abbassando lo sguardo. Le mie gambe riescono ad eseguire i miei comandi e quindi a farmi scendere.
«Già, non dovevi» dico con la voce carica di rabbia, sbattendo la portiera.
Entro in casa prendendo a calci tutto ciò che mi intralcia e salgo di sopra. Trovo Nick che cammina avanti e indietro leggendo uno dei miei libri preferiti. Sorride notando che sono tornata, ma diventa serio appena vede la mia espressione e le lacrime che mi rigano il viso.
«America che succ– non lo lascio finire e comincio a baciarlo facendogli cadere il libro dalle mani ma, come in precedenza, anche lui mi afferra per i polsi e mi ferma.
«Anche tu sei fidanzato, eh?» urlo, spingendolo e facendolo finire sul letto.
«Mare ma che dici?» non gli faccio aggiungere altro che sono sopra di lui e ricomincio a baciarlo, stavolta con passione, e lui ricambia. Le nostre lingue si incontrano più e più volte, dando vita ad un turbinio di emozioni che non provavo da tanto. Mi fermo solo il tempo di levargli la maglietta e aiutarlo a sfilare il mio vestito. La sua bocca lascia una scia infuocata sul mio collo, poi ritorna sopra la mia, baciandomi con foga. Del resto mi rimangono impressi nella mente solo alcuni flashback: io che lo aiuto a togliersi i jeans, lui che tira fuori un preservativo dal suo portafoglio e mi chiede se ne sono sicura, io che annuisco, i suoi bellissimi occhi verdi pieni di desiderio. Poi una consapevolezza si fa strada tra le mille parole e immagini di noi due che ho nella testa.
Ho appena fatto sesso con il mio migliore amico.



Heeilà! *si schiarisce la voce* 
C'è nessuno?! No eh? 
Per farmi perdonare della (brutta) fine del capitolo, vi dico che l'ultima parte doveva essere l'inizio del prossimo capitolo. Sono buona in fondo. no? *fa gli occhi dolci*.
Anyway, ringrazio la mia prima recensitrice Primrose_Mellark (ti adoro!), chi ha aggiunto la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate e le lettrici silenziose sperando che mi lascino anch'esse una recensione! Detto questo, mi dileguo.
Al prossimo capitolo bellezze
  
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