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Autore: Anthropophobia    05/09/2014    6 recensioni
TRATTO DAL PROLOGO:
"Scrutavo la sua anima, in cerca di un appiglio.
Volevo capire.
Era tutto così insano, quasi illegale, per la mia sanità mentale, fisica, emotiva.
Ma io volevo."
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Amici.

-Sono una bomba, potrei esplodere da un momento all'altro. Non voglio ferire anche te, Cameron. Non voglio farti del male. Non voglio far del male a nessuno.- quasi singhiozzai nel pronunciare quelle parole.
Le sue mani dalle mie passarono ad accarezzarmi le guance e giuro, che stavo andando a fuoco.
Quel ragazzo era fuoco ardente su di me.
Si fece piu vicino e mi lasciò un bacio sulla fronte.
-Non ti lascio sola, Jamie. Sei una bomba? Ok, ti starò accanto finché non esploderai oppure ti starò accanto e farò di tutto pur di non farti esplodere. Mi farai del male? Impossibile, piccola. Quando sto con te mi sembra di stare più che tre metri sopra il cielo anche se ti conosco solo da due giorni e, per la maggior parte del tempo, sei stata una spina sul fianco con quel tuo fare insopportabile.- disse tutto ciò con una naturalezza quasi disarmante. Avevo trovato il discorso carino ma aveva rovinato tutto con la parte finale.
-Davvero?- sbottai, togliendo le sue mani dal mio viso fulminandolo con lo sguardo.
-Oddio, adesso che c'è?- chiese lui, facendosi cadere al mio fianco e appoggiando la schiena alla grande quercia.
-Sono stata una spina sul fianco con il mio fare insopportabile? Io non sono insopportabile.- obiettai battendo un pugno sulla neve fresca, accigliandomi. 
-Sei seria?! Io ti faccio un discorso da oscar e tu mi rispondi così? Sono stato così dolce che saresti dovuta saltarmi addosso, riempirmi di baci e solo Dio sa cos'altro.- quasi urlò esasperato alzando le mani al cielo teatralmente.
-Si, sono seria.- dissi dura, trattenendomi dal ridergli in faccia mentre con una mano , senza farmi vedere, appallottolavo un mucchio di neve.
Quando finalmente finii la mia opera d'arte, gli tolsi il cappello mettendomelo io in testa, ignorando le sue lamentele.
Presi la palla di neve che avevo affianco e gliela tirai dritta in faccia, alzandomi di colpo e correndo a nascondermi dietro l'albero vicino alla grande quercia.
Mi sporsi per vedere la sua espressione e stava ancora seduto con la neve in faccia mentre sbatteva velocemente le palpebre e si scrollava via quella che aveva tra i capelli. Fissato! Roteai gli occhi, accennando un sorriso.
Vidi che si alzò velocemente, togliendosi il resto della neve dalla faccia e cominciò a correre verso di me.
Non notai nient'altro troppo occupata a correre via, anche perché avevo un po' di paura su quel che avrebbe potuto farmi.
Purtroppo mi afferò per il polso e mi maledii mentalmente per essere una frana riguardo tutto quello che rientrasse nella categoria "attività fisica".
-Ti piace giocare, eh scricciolo?- sussurrò a un millimetro dalle mie labbra con un sorriso che partiva da un orecchio e arrivava all'altro.
-Io...veramente..- balbettai perdendomi in quella distesa d'erba verde che teneva intrappolata nei suoi occhi.
Stava per avvicinarsi ancora di più e, da buon bacio che si rispetti, chiusi gli occhi ancora prima che le sue labbra toccassero le mie, quando la mia faccia 
si gelò completamente e una risata mi arrivò alle orecchie, scaldandomi il cuore.
Feci due più due, riprendendomi dallo stato di shock, e scrollai la neve che avevo sul viso incenerendo il ragazzo che se la rideva di fronte a me.
Mi aggiustai il suo cappello in testa e mi chinai a raccogliere la neve.
Ne feci una palla perfetta e gliela tirai addosso, facendolo smettere di ridere.
Continuammo ad inseguirci ed a tirarci palle di neve addosso fin quando non sentii dietro di me un tonfo.
Mi girai di scatto e vidi Cameron steso per terra che si teneva una caviglia e gemeva di dolore, chiamando il mio nome.
Mi avvicinai di corsa a lui e mi inginocchiai al suo fianco.
-Oddio, Cam! Ti fa tanto male? Devo chiamare Rob, così ci aiuta e ti porta in ospedale? Prendo del ghiaccio da qualche parte? Oppure..- le mie domande piene di preoccupazione furono messe a tacere, quando mi tirò per terra e si spostò su di me.
-Potrei fare l'attore.- si vantò con un sorriso smagliante sul volto mentre io gli davo ripetuti colpi sul braccio.
-Sei un cretino! Ma ti sembra normale?!- gli urlai in faccia esasperata.
Trattenne una risata, annuendo.
Sorrisi anche io, trovandolo la situazione buffa e poi mi ricordai delle sue parole.
-Ti faccio davvero stare più di tre metri sopra il cielo?- sussurrai poggiando una mano sul suo petto e fissando il mio sguardo sul suo.
-Jamie Phyliss Wilson, non sono mai stato più serio.- affermò con voce roca al mio orecchio, strofinando il naso sulla mia guancia.
Strinsi la sua maglietta nella mano che avevo poggiato sul suo petto e mi morsi il labbro inferiore mentre la pelle d'oca si impossessava di me.
Mi inumidii le labbra passando l'altra mano tra i suoi capelli.
-Sai, più si è in alto, più è dolorosa la caduta.- scosse la testa sentendomi dire ciò e accorciò le distanze, poggiandosi completamente sul mio corpo.
Con le labbra ancora attaccate alla mia guancia sussurrò: -Non sarà mai dolorosa la caduta perché sono più che sicuro che a terra ci sarai sempre tu, pronta ad afferrarmi. Qualunque cosa succeda, so che tu ci sarai sempre per me. Non chiedermi il motivo per cui ne sono così sicuro e per cui io mi fida di te, perché non lo so. So solo che questo tuo fare da cretina e questi tuoi occhi castani sono la mia ancora di salvezza.- trattenni il respiro durante tutto il suo discorso e una lacrima solitaria abbandonò il mio occhi destro.
Cam, appena se ne accorse, la baciò e sembrò aver messo come un sigillo a tutte quelle parole dette poco prima.
-Se affonderò, verrai giù con me.- nel suo sguardo, per la prima volta, vidi dolcezza e, dato che rispecchiava il mio, mi accorsi che avevo tutta l'aria di un cucciolo terrorizzato.
Per dire la verità, ero più che terrorizzata anche se quel "fare da cretina" me lo ero legata al dito.
Avrei fatto i conti con lui per questo più tardi.
-Affonderò con te solo per poterti tenere stretta tra le mie braccia e riuscire a portarti nuovamente a galla.- un sorriso spuntò sul suo volto non appena finì di pronunciare ciò.
Sospirai e un silenzio calò tra di noi.
Tutto quello che si poteva udire erano gli schiocchi dei baci che mi lasciava sulla guancia e di un gruppo di bambini che giocava più in là.
Dovevo provarci. Non potevo stare perennemente ferma a guardare il mondo andare avanti. Era arrivato il momento che anch'io mi muovessi con lui.
-Amici?- sussurrai giocando con una ciocca dei suoi capelli.
I suoi denti si scontrarono con la mia pelle, dandomi così un dolce morso sulla guancia ormai arrossata.
-Amici.- 

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SPAZIO AUTRICE: Eccomi qui con il nono capitolo di questa storia! Vorrei sempre ringraziare ImLimitedEdition che non fa altro che sostenermi (<3) e tutte le persone che leggono la mia storia.
Vi inviterei a passare a leggere la sua fanfiction "Who am I? My fan."
È davvero divertente e originale. Vi sorprenderà!

IN QUESTO CAPITOLO: TROPPO ZUCCHEROSO PER FARE UN RIASSUNTO!!!!

DOMANDE: Cosa pensate del comportamento dell'atteggiamento dei due ragazzi? Che ne dite della decisione presa da Jamie?

SAREI FELICE SE MI LASCIASTE PIÙ DI UNDICI PAROLINE NELLE RECENSIONI, GRAZIE!
Baci, 
Elena.❤️
  
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