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Autore: hell is just a sauna    05/09/2014    4 recensioni
“Sai cosa vorrei?”-disse.
Scossi la testa.
“A volte vorrei semplicemente che qualcuno mi prendesse la mano e mi dicesse che ne vale la pena. Vale la pena di esser felice di nuovo.”
Questa storia è venuta fuori ascoltando Troublemaker dei Green Day per 4 giorni di seguito e guardando 24 ore al pronto soccorso.
Si, lo so, sono una persona molto triste e ora scusatemi ma mi vado a nascondere.
(storia in revisione)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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'E poi ho scoperto quanto sia difficile cambiare veramente.
Anche l’inferno può diventare confortevole una volta che ti ci sei sistemato.
Volevo solo far sparire la mia parte insensibile.
Non importa quanto puoi essere incasinato, quando coli di nuovo a picco c’è sempre l’inferno.
La cosa divertente è che avevo già tutto quello che desideravo.
In ogni cosa si può intravedere il paradiso
Negli amici che ho, nella musica che faccio, nell’amore che provo.
Dovevo solo ricominciare.'
Hospital for souls,Bring Me The Horizon
 

 



Nemmeno a dirlo,Elena mi aveva costretto a smettere di fumare e mi sentivo in astinenza peggio di quanto  lo ero già.
Avevo raddoppiato le razioni di carote,avevo regolarmente la nausea tutti i giorni ed iniziavo già ad essere stanca di essere incinta.
Erano passate più di due settimane da quando avevo scoperto di aspettare un bambino o una bambina da Billie.
Era strano dire ‘Sono incinta’. Molto strano.
Dire ‘sono la Regina Elisabetta’ ai passanti in mezzo alla strada mi sarebbe stato molto più facile.
Ero spaventata da quello che sarebbe potuto succedere. Non ero tranquilla.
Non riuscivo a stare tranquilla nemmeno più lavoro,che io ero solita considerare il mio angolo di paradiso; ero stata costretta a dirlo a Dominic e a Felicity in modo avessero saputo perché spesso ero in bagno a vomitare o semplicemente se ci fossero state delle complicazioni dovute alla gravidanza.
Dominic mi aveva dato una pacca sulla spalla (no, non era un tipo molto affettuoso) mentre Felicity mi aveva letteralmente avvolto in un abbraccio stritolatore talmente forte che avrebbe potuto farmi uscire il mio ‘quasi-bambino’ (non feto,odio la parola feto) dalla bocca.
“Bliss, come sono felice per te!”-aveva detto poi,lasciandomi respirare.
Le avevo raccomandato di non dirlo a nessuno e lei mi aveva detto che tanto prima o poi tutti gli altri sarebbero venuti a saperlo. E sapevo che aveva ragione, prima o poi la pancia avrebbe continuato a crescere essendo quasi al terzo mese, ma fino a quel momento non avrei detto niente a nessun’altro.
Mentre spingevo il carrellino con tutto l’occorrente per le medicazioni, vidi Elena mettersi davanti impedendomi il passaggio.
“Hei Lottie,tutto ok?”-mi chiese sorridente.
“Si El, tutto ok”-risposi guardandola male.
“Sei sicura? Non sei stanca? Vuoi andarti a sedere cinque minuti?”-mi chiese ancora.
“No Elena,grazie”-dissi scocciata.
Con la storia che ero ai primi mesi di gravidanza mi avevano scambiata per un imbecille.
Sia Elena che Felicity, e delle volte ci si metteva anche Dominic.
Erano decisamente insopportabili e siccome io non ero quasi mai di buon umore per colpa degli ormoni,finivo per incazzarmi come una iena rispondendogli male per poi mettermi a piangere come una bambina e scusarmi.
E poi dopo andavo alle macchinette a prendere qualcosa di dolce da mangiare per farmi ritornare il sorriso.
Oltre a questo la mia vita procedeva come sempre. Casa-lavoro-Elena-casa.
Però dovevo ancora dirlo a Billie Joe, e soprattutto a mio padre e a mia sorella.
Non sapevo come l’avrebbero presa, soprattutto mio padre..così decisi che sarei andata Winchester a dirglielo di persona.
Magari con Billie,se fosse stato d’accordo. Ok, forse non era proprio una buona idea…ma almeno mio padre avrebbe saputo chi era il pazzo che mi aveva messo incinta.
 
Dopo il turno sarei andata da Mike,che ovviamente non sapeva della mia gravidanza.
Tramite Frank (ero riuscita a corromperlo con Elena;le avevo fatto promettere che avrebbero fatto sesso tutte le volte che lui voleva senza storie) ero riuscita a sapere che Billie si era fermato per un po’ da Mike,così lo avevo chiamato per chiedergli se nel pomeriggio,dopo il mio turno, sarei potuta andare da lui perché avevo bisogno un bisogno urgente (in realtà urgentissimo) di parlare con Billie Joe e mi aveva detto che andava bene.
Mike mi aveva detto che andava bene ma che non sapeva come avrebbe potuto reagire il nano quando mi avrebbe visto.
Alle due,dopo essermi cambiata e dopo aver salutato gli altri,uscii dall’ospedale per poi salire in macchina.
Ci pensai su, mentre prendevo la strada per arrivare in centro.
Beh, avrebbe potuto lanciarmi dietro una chitarra o spaccarmela sulla testa,oppure avrebbe preso una motosega e mi avrebbe tagliata in mille pezzettini,messa dentro una valigia e buttata nel Tamigi.
Comunque,se davvero avesse provato a fare una cosa del genere,sarebbe stato doppiamente in torto.
Lui aveva combinato tutto quel casino e lui mi aveva messo incinta.
Cioè si, avremmo dovuto usare le dovute protezioni quella sera.
In realtà avevamo sbagliato tutto sin dall’inizio;io non avrei dovuto stare con lui dopo i turni,lui non avrebbe dovuto baciarmi e io avrei dovuto rifiutarlo.
Certo,più facile a dirsi che a farsi.
Però  avevo nostro figlio che mi cresceva nella pancia ed ero decisa a tenerlo, con o senza di lui.
Da quel momento in poi il mio bambino sarebbe sempre venuto prima di tutto.
 
Quando arrivai davanti a casa Pritchard,vidi un uomo tutto incappucciato e con un paio di occhiali spessi sugli occhi che si guardava attorno.
Capii subito che era Mike,probabilmente era vestito così per paura di essere visto dai paparazzi o qualcosa del genere.
Scesi dalla macchina chiudendola e facendo un grosso respiro.
Attraversai la strada, che era quasi deserta, e andai verso Mike.
Lui si accorse di me e mi venne incontro.
“Ciao Mike”-dissi sorridendogli per poi abbracciarlo.
“Ciao Charlie”-disse lui-“come stai?”
Sciolsi l’abbraccio guardandolo. “Io sto abbastanza bene e tu?”
“Io si, sto bene,grazie”-disse-“vieni andiamo dentro”.
Mike aprì con le chiavi un grosso portone facendomi segno di seguirlo.
Ormai era fatta; salimmo delle scale che conducevano al primo piano dove c’era l’appartamento di Mike e Britt.
Quando entrammo dentro l’unica cosa che si sentiva era il suono di una chitarra e di una voce che non avrei potuto non riconoscere. Mike mi disse che Britt era uscita con i bambini.
Mi guardai attorno che nonostante tutto era una casa semplice ma spaziosa, esattamente nello stile di Mike.
Forse era per quello che adoravo sia Mike che Frank ed anche Billie Joe; il successo non aveva dato alla testa a nessuno dei tre ed erano rimaste delle persone semplici.
“È nel salotto..sempre avanti e poi a destra”-sussurrò per non farsi sentire indicandomi la strada-“io sono di qua in cucina se hai bisogno”
 La verità era che anche dopo tutte le cose che mi aveva nascosto io non riuscivo proprio ad odiare Billie, nemmeno un pochino. Ed era altamente frustrante.
 Annui con la testa e sospirai, iniziando a camminare verso il salotto.
Quando arrivai alla soglia della porta lo vidi, era tutto concentrato mentre seguiva uno spartito con lo sguardo e suonava.
Lo osservai appoggiata allo stipite della porta e mi accorsi che si era tinto i capelli di biondo,che non si era fatto la barba e che portava una specie di pizzetto.
Sembrava addirittura un’altra persona,ma era bello come al solito.
Smise di cantare appoggiando la chitarra al divano  e iniziando a scarabocchiare un foglio che c’era sul tavolino davanti a lui,probabilmente stava scrivendo qualcosa.
Decisi che era quello il momento giusto.
“Hey,bella bionda”-gli dissi.
Lui si spaventò,facendo cadere la penna per terra, e guardandomi terrorizzato.
“Faccio così paura?”-gli chiesi guardandolo negli occhi.
“Cosa ci fai qui Charlotte?Credevo non volessi più vedermi”-disse con un tono leggermente scocciato, raccogliendo la penna da terra.
Mi avvicinai fino a sedermi vicino a lui sul divano mentre continuava a guardami.
“Infatti è così, non volevo più vederti”-dissi appoggiandomi allo schienale-“ma devo parlarti,preparati Billie perché quello che ho da dirti non sarà facile da digerire”
Si appoggiò anche lui allo schienale del divano.
“Beh,non farà facile da digerire?-lo lasciai continuare a parlare-“Ho 33 fottuti anni,due figli che in questo momento sono a Oakland cioè dall’altra parte del mondo,una ex moglie,mille pensieri,una band da portare avanti e poi ci sei tu che mi fai dannare,maledizione!Un momento mi baci,l’altro mi urli contro che mi odi e che non vuoi più vedermi e poi dopo ritorni..sul serio Charlotte, sei una delle cose migliori che mi siano capitate in questi mesi, ma cazzo,mi stai facendo impazzire!
Detto questo,penso di poter sopportare di tutto in questo momento”
 Abbassai lo sguardo perchè sapevo che in un certo senso aveva ragione.
“Lo so,ok?Ho esagerato nel reagire così, ma tu non sei stato di certo un santo. Mi sono sentita presa in giro da te,mi sono sentita la seconda scelta di una persona che per me era diventata ed è speciale e che ho addirittura fatto entrare nel mio letto..”-dissi a bassa voce-“Io comunque,non sono pentita di quello che è successo.. e spero che per te sia lo stesso..”
“Nemmeno io sono pentito di quello che è successo”-disse.
Meglio così.
“Sono incinta”-dissi poi,tutto d’un fiato.
Billie era rimasto immobile vicino a me.
“Sono incinta..”-disse lui ripetendo sotto voce.
“No Billie, sono io quella incinta”-dissi io,contrariata.
“E…ed è mio?”-chiese poi posando lo sguardo su di me.
“Si,di chi altro dovrebbe essere?”-gli chiesi,guardandolo a mia volta.
Smise di parlare e rimanemmo una decina di minuti a guardare il soffitto.
L’unica cosa che si sentiva in quel momento era Michael che si muoveva nell’altra stanza.
 “Ascolta,io voglio tenerlo;voglio che  tu sappia che ho ritenuto giusto dirtelo e che tu non sei obbligato ad essere presente nella sua vita e..”-non mi fece finire di parlare.
“Davvero secondo te lascerei crescere mio figlio senza padre?”-mi chiese lui,quasi irritato-“Ci sarò Charlotte,per lui e anche per te”
Sospirai,ero sollevata.
La cosa più strana fu quando Billie appoggiò la sua mano sopra la mia pancia,accarezzandola dolcemente.
Sapere che ci sarebbe stato,mi riempì il cuore di gioia.
Misi la mia mano sulla sua,accarezzandola per un secondo e poi guardandolo negli occhi. Belli come sempre,se non più del solito.
“Avevo paura che potessi scordare il colore dei miei occhi..”-disse lui sottovoce.
Quel momento sembrava irreale.
“Impossibile scordarlo”-risposi.
 


Eravamo rimasti a guardarci per un po’ ed era arrivata l’ora di andare.
“Bene, allora la prima ecografia è tra qualche giorno”-dissi alzandomi dal divano-“ti chiamo per farti sapere la data e l’ora”
“Va bene”-disse lui,alzandosi dal divano a sua volta.
Uscii dalla stanza per andare verso la porta e lo sentii seguirmi.
Andai a salutare Mike in cucina per poi vedere che Billie era già davanti alla porta.
“Allora ci sentiamo”-gli dissi senza guardarlo in faccia.
Lui mi aprì la porta senza rispondere, ma prima che potessi uscire mi afferrò per un braccio,mi fece voltare e mi strinse a se.
Ricambiai la stretta. La sensazione di averlo vicino era la più bella che avessi mai provato.
“Mi dispiace”-disse lui semplicemente.
“Si, dispiace anche a me”-risposi.
Sciolsi l’abbraccio e poi me ne andai.
   
 
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