Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: GiuDirectioner9399    06/09/2014    0 recensioni
Un amore proibito dagli dei.
Un amore destinato a morire.
Si può andare contro la volontà del fato?
Contro la volontà degli oracoli?
Vale la pena rischiare tutto per i propri sentimenti?
"Non fidatevi di nessuno, e adesso andate,presto!"
Questo Alexandra e Harry lo sapevano benissimo perché in tutte le città della Grecia, regnava il caos.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Karikaris, lo zio di Harry, era un uomo molto gentile.

Possedeva una casa modesta, Atene era circondata da disastri su disastri ed era veramente difficile riuscire a pagare le tasse e a mantenersi.

Comunque all'interno vi erano in tutto cinque sale: la cucina, due camere da letto, il lavatoio e l'ingresso.

Tutto era pulito e sistemato quasi in modo ossessivo; quei pochi mobili che rendevano l'abitazione accogliente erano distribuiti in modo equo per tutta la casa.

In un mobile di marmo,l'unico, situato nel salotto mi ricordo vi era appoggiata una piccola scultura di bronzo.

Pensai subito che fosse stata fatta da Karikaris, perché quasi perfetta ma c'era qualcosa, qualche tratto forse che sembrava delineato da un mano piccola, di un bambino.

Quel particolare di certo la manona di Karikaris non poteva averlo fatto.

Rappresentava una donna, presa ad allattare il suo bimbo e un uomo che le cingeva una spalla con il braccio, guardando il bambino.

Dire che era stupenda sarebbe poco.

Dovetti aspettare ancora un po' di anni per scoprire la verità su quella piccola scultura.

Karikaris ci accolse con grande stupore e con molta dedizione ci tenne a presentarsi come si vede facendomi fare un giro della casa e della città.

Arrivammo a casa sua verso le sei e mezza di mattina.

"Harry! Nipote mio che ci fai qui? E questa bella ragazza?! Per tutti gli dei guardate come siete ridotti, su entrate!"- disse tutto d' un fiato.

Era un uomo sulla cinquantina, alto, magro, capelli grigi e un dolce sorriso era circondato da alcune piccole rughette.

Harry mi presentò come una sua amica dicendo che eravamo riusciti a scappare dalla guerra in corso tra le nostre popolazioni.

Mi meravigliai sapendo che lo zio conosceva la nostra terra.

"Devi sapere, tesoro, che anche io faccio parte dei Saama ma mi sono trasferito qualche anno fa qui, ah quanto me ne pento! Una volta andati non si può più tornare indietro- dopo questa affermazioni fissai Harry in un misto di rabbia e panico, non potevamo più tornare indietro?!- Ma io non so ancora il tuo nome! Qual'è tesoro?- concluse lo zio.

Ero ancora scioccata dal viaggio e dal fatto che probabilmente non potevo più tornare a Peeta dalla mia famiglia e sorpresa perché pensavo fosse una moda chiamare tutti 'tesoro' in quella famiglia. La cosa mi disgustò non poco.

"Alexandra. Ma non si può proprio ritornare nella città..em..nelle città 'divine'?- chiesi con un pizzico, ma solo poco, di agitazione.

"Solo se avrete il consenso di Zeus." rispose con molta sicurezza.

Perché certo uno il consenso di una divinità lo trova schioccando le dita!

Harry vedendo che ero impallidita e rimasta a bocca aperta mi spiegò meglio:

"Bisogna scendere nel Regno dei Morti, da Ade, pregare loro di tenere un colloquio con Zeus, superando qualche prova."-

Bene,si era chiarito tutto dopo quella affermazione.

Continuammo a parlare, o meglio loro discutevano della politica e filosofia,mentre io facevo finta di ascoltarli annuendo e sorridendo.

Finalmente dopo un po' lo zio ci fece vedere la camera dove dovevamo dormire.

Una camera modesta e carina, mi sarebbe piaciuta se i letti fossero stati singoli.

Dovevamo dormire su una specie di  enorme divano imbottito di cuscini.

Ci trovammo da soli nella camera e evidentemente imbarazzati fissavamo il letto, dove dopo qualche ora i nostri corpi avrebbero riposato.
 

HARRY'SPOV

Fu Alexandra a rompere il silenzio.

Fissavamo il letto e i dintorni molto  imbarazzati.

"Tu lo sapevi vero?!- urlò quasi in preda ad una crisi isterica.

Sapevo già che intendeva ma feci il finto tonto e cominciai a prendere delle vesti di mio zio che si trovano su un mobile vicino al letto.

"Tu sapevi che non possiamo più tornare a Peeta! Perché non me lo hai detto?!- si scaldava sempre di più.

Mi avvicinai stringendole le spalle e ammirando i suoi meravigliosi occhi marroni risposi:

"Senti, devi stare calma. Ti avrebbero ucciso se fossi rimasta lì e non mi dire che non è vero perchè lo sai perfettamente"- la mia voce forse era stata troppo dura, fatto sta che se ne andò quasi in lacrime da mio zio, chiedendogli di andare a fare un giro  in città.

La cosa non mi fece per niente piacere, non doveva girare ad Atene senza qualcuno che potesse difenderla.

Andiamo, mio zio per quanto coraggioso era tutto fuorché muscoloso.

Decisi di seguirli stando attento a non farmi scoprire.

Fui un completo disastro.

Passarono per molte piazzette e inevitabilmente andai a sbattere contro molte persone.

Ma non solo, per cercare di seguirli tra la folla, urtai chissà quante baracche.

Alla fine della giornata ero tutto un dolore.

Karikaris le fece vedere il Partenone, L'Agorà, l'acropoli e il tempio dedicato ad Apollo.

Anche se di sfuggita, riuscivo a vedere il sorriso stampato perennemente sul volto di Alexandra mentre ascoltava e contemplava quelle meraviglie.

Era felice e per la prima volta dopo tanto credo di esserlo stato pure io, nonostante le botte ricevute.

Nessuno ebbe strane idee o cercò di approfittarsi del mio vecchio e della mia bambina.

Quando ritornarono a casa,entrai zoppicando dieci minuti dopo.

"Dove sei stato e che cosa hai fatto?! Sei pieno di lividi!"- mi chiese Karikaris allarmato.

"Ma no zio,tranquillo, sono stato solo un po' sbadato..."-risposi non molto convincente.

"Si certo, non cambierai mai. Continuando a fare a botte non concluderai niente!"

"Ma io.."- non mi fece finire.

"Senti non ti voglio proprio sentire. Sei come tuo padre.-poi si rivolse ad Alexandra- Tesoro, puoi preparare la cena?Io devo uscire,trovi tutto sul mobile in cucina."

"Ma certo"- rispose sorridendo dolcemente.

Non saprei dire cosa provavo ogni qual volta che mi paragonavano a mio padre.

Andavo fuori di me, e preso dall'ira funesta anche quel giorno non feci niente per fermarla.

Uscii dalla casa correndo, andando a sbattere da per tutto e mi rifugiai in una specie di vicolo buio.

I nervi quasi mi scoppiavano, ero furioso con me stesso e con mio padre.

Non dovrei nemmeno chiamarlo padre.

Un essere, ecco chi era.

Mi vennero in mente tutti i ricordi peggiori, le notti insonni, le urla di mia madre, le suppliche di mia sorella e come un lampo ripensai a quel giorno.

Il giorno più brutto di tutta la mia vita.

#FLASHBACK

"Papa,ti prego fermati!"-  urlò disperata Alessya, mia sorella.

"Non vi preoccupate, ragazzi miei va tutto bene"- ci rassicurò mamma.

Nostra madre.

Quanto era bella.

Veniva considerata una delle donne più belle di Saama.

Capelli biondi, occhi blu notte, carnagione chiara, un viso molto delicato.

Ci amava davvero.

Era l'unica che ci amava veramente per chi eravamo, io e Alessya.

Riusciva ad infonderci sicurezza anche quando quell'essere la torturava in nostra presenza.

Sorrideva, non voleva mostrarsi debole o urlare dal dolore,ma lacrime le rigavano il dolce viso e tutt'ora ho questa immagine impressa nella mia mente.

Quel giorno però quel mostro la uccise.

Ricordo il suo ultimo sospiro e le sue ultime parole:

"Vi voglio bene."

Si spense così, continuando ad avere un lieve sorriso accennato sul viso.

Da quel momento tutto per me è cambiato.

#FINE FLASHBACK

Ero diventato tutto rosso, continuavo a dare pugni ai muri, mi accorsi che mi scendeva anche qualche lacrima.

Sentii dei passi dietro le mie spalle e una mano toccarmi la spalla.

Pensai fosse Karikaris così mi girai e diedi uno schiaffo forte sul volto della povera Alexandra.

Mi scusai immediatamente e ricominciai a riprendere coscienza di chi ero, che facevo lì e di che sciocchezza avevo appena compiuto.

La sollevai da terra, era talmente tanto scioccata dal mio gesto che a malapena si reggeva in piedi.

"Scusami tes..Alexandra, davvero pensavo fossi mio zio..perdonami"-tentai di dire con seria difficoltá e con mia grande sorpresa mi abbracciò.

Erano anni che qualcuno non mi abbracciava in quel modo.

Mi stringeva forte, quasi avesse paura di perdermi e  sussurrò dolcemente:

"Torniamo a casa, è ora di andare a dormire,tuo zio sarà ormai pensiero."

Si allontanò da me con un sorriso stampato in faccia..insieme allo schiaffo.

"Ma quanto tempo è passato?" - chiesi incredulo rendendomi conto del fattore tempo!

"Qualche ora. Non volevo disturbati, ti stavi sfogando, avevi tutto il diritto di farlo. Ma ora andiamo forza, ti devo medicare, sei tutto un dolore immagino.

Certo oggi potevi evitare di seguirci, quello che ci ha rimesso sei proprio tu!"- disse fingendo di essere arrabbiata o indignata per il mio gesto folle di stamattina.

L'unica cosa che riuscì a fare fu sorridere, sorridere a questa ragazza tanto strana quanto bella.

E solo cinque anni dopo seppi che per tutto il tempo che urlavo imprecando contro mio padre per le cose che aveva fatto a me, a mia sorella e a mia madre, lei stava lì ad ascoltarmi in silenzio.

Quella comunque sarebbe stata la nostra prima e ultima notte ad Atene.

 

***********************************

Buonasera a tuttiii :)

Allora, questo capitolo ci ho messo un po' a farlo e mi scuso ma adesso so esattamente cosa far fare a questi due poveri disgraziati ahahaha :')

Il prossimo capitolo prometto sarà più movimentato ma questo è importante perché succede un fatto che cambierà la loro vita eheheh ;)

Non mi dileguo troppo spero che vi piaccia e vorrei sapere le vostre opinioni, per vedere se continuare o no. Commentateee :D

Baciii

Giulia <3

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: GiuDirectioner9399