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Autore: Lo Magno Scrittore    06/09/2014    1 recensioni
Cryfis fa parte di un gruppo circense. Occhiate di disprezzo lo circondano continuamente, anche se è il migliore. Con la sua freddezza e disciplina cerca di colmare le lacune degli altri, o almeno ci prova. Una fugace ombra è però in agguato, pronta a cambiare il suo mondo.
La storia ha vinto il contest "Welcome to the circus" di Elicchan (o Eiriin), enjoy!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita nel circo non era facile, il Grande Capo lo aveva assegnato ai lavori più pesanti e spiacevoli. Ben odiava pulire gli escrementi degli animali ma, poiché nessuno voleva farlo, quella era stata la principale condizione di ingresso nel circo. Il momento migliore dei suoi doveri era il dar da mangiare alle scimmie, con loro riusciva sempre a giocare: portava quattro banane e le lasciava al cucciolo, poi restava a guardare come le altre reagissero per rubargliele, oppure entrava nella gabbia con un intero casco e cominciava a correre finché non riuscivano a raggiungerlo. Ultimamente erano diventate furbe, riuscivano a organizzarsi per tendergli trappole e bloccarlo. Le scimmie erano l’unica occupazione che svolgeva con piacere, le altre cercava sempre di sbrigarle il prima possibile, nonostante sembrassero non terminare mai. Per fortuna era riuscito a contrattare una mezz’ora libera di sera, così da godersi lo spettacolo di Cryfis. Stava diventando ogni giorno più magnifico e acclamato, il suo numero sempre più complesso. Visto il poco tempo libero, Benny aveva trovato molti ostacoli per farsi accettare dal Domatore come aiutante, ma alla fine ci era riuscito. Ritagliava ogni giorno un paio di ore nel pomeriggio, ore che recuperava di notte prima di andare a dormire. Era fiero dei risultati che stava facendo ottenere al Domatore: grazie a lui non solo stava scoprendo nuovi comandi, ma si era accorto che l’essenza cosparsa nella rosa non era sufficientemente potente.
Il primo pomeriggio come assistente era stato un disastro: Benny non riusciva a rispondere completamente ai comandi silenziosi di Cryfis. Sentiva degli impulsi ma la sua muscolatura non rispondeva come il Domatore si aspettava. Questo aveva messo in seria crisi Cryfis, il quale aveva costretto tutti gli altri artisti a privarsi delle loro prove giornaliere, necessitando dell’intero tendone per recuperare la serenità necessaria allo spettacolo serale. Il giorno seguente la scena si era ripetuta: Benny sospettava il motivo, ma non aveva mai avuto il coraggio di svelarglielo. Così gli aveva consigliato semplicemente di provare alcune varianti nella composizione dell’essenza. La cosa aveva funzionato, il ché confermava a Ben la motivazione dell’iniziale fallimento: lui già adorava in maniera profonda il Domatore, senza bisogno di un’essenza, e ciò faceva fallire tutte le sfumature di effetto che questa aveva.
Ora era più potente, Ben riusciva a farsi comandare e la sensazione lo inebriava. Non aveva mai provato un tale coinvolgimento di sensazioni: non era più un adorare da lontano, era un muoversi in sincronia con Cryfis, era un appartenergli, un fondersi a lui. Sotto comando riusciva a fare le piroette più inaspettate, scalare i posti più alti nel tendone, fare numeri di giocoleria mai provati prima. Le cose stavano andando talmente bene che presto aveva fatto il passo successivo: richiedere di essere il suo assistente personale, senza più dover essere obbligato agli altri lavori da garzone.
Con ansia si era avvicinato al Grande Capo, e mai si era sentito così libero da un peso come quando egli aveva acconsentito.
Benny era sempre più avido di Cryfis, e il fatto che tutto stesse andando alla perfezione lo faceva sentire appagato.
Ci mise qualche giorno per accorgersi che la vita di Cryfis non era altrettanto facile: ogni persona all’interno del gruppo lo trattava con disprezzo. Alcuni si fermavano alle occhiate torve, altri agli insulti, alcuni ogni tanto lo bloccavano minacciandolo e occasionalmente sferrandogli un qualche pugno di sfogo. Cryfis continuava a ignorarli con eleganza, disprezzandoli e facendoli sentire inferiori.
Doveva però evitargli più sofferenza possibile, aveva quindi cominciato a spiare i clown e i trapezisti, le persone che sembravano più pericolose. Ci mise qualche giorno prima di imbattersi in un discorso compromettente. Non poteva avvicinarsi troppo ai loro focolari senza farsi vedere, aveva quindi udito solo sprazzi di discorso: «Sì, lo blocchiamo dentro il boschetto», «..porto io i coltelli», «Sei sicuro che la pedana non lo insospettirà?». Agguati, coltelli, pedane… quel discorso non era per niente piaciuto a Ben, il quale era corso subito dal Domatore. Più volte gli aveva raccomandato di trattare gli altri con maggior riguardo ma, dopo aver sentito il discorso di pochi minuti prima, lo aveva fatto con particolare enfasi. La risposta di Cryfis, con grande turbamento di Ben, era sempre la stessa: «È il mio spettacolo a dargli il cibo per sopravvivere, qui nessuno mi farà del male».
Non poteva sbagliarsi di più.
Qualche giorno dopo arrivò La Notte.


 
Salve a tutti! Intanto vi ringrazio per la lettura, questo capitolo è stato un po' più corto e meno descrittivo, ma purtroppo ero arrivato alle strette con la scadenza del concorso :) 
Ringrazio enormemente tutti coloro che mi hanno dato un loro parere, per me significa molto, sono contento che la storia vi stia piacendo! A presto con il prossimo capitolo, l'ultimo prima dell'epilogo.


Ossequi dallo Magno Scrottore :)
   
 
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