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Autore: Batyfe    06/09/2014    1 recensioni
'' Il ragazzo le accarezzò dolcemente il viso come se fosse un cuscino di piume in tutta la sua dolcezza. Quei due diamanti azzurri la studiarono con ammirazione, come si guarda a un antico tesoro. La ragazza tremava sotto il suo tocco mentre il suo viso era incantato da quella vista paradisiaca.''
O almeno questo era quello che stava leggendo Kendra nella Hall della sua nuova scuola mentre una miriade di ragazzi si dirigevano alle loro classi.
''Sciochezze'' pensò e infine si alzò per iniziare a vagare nei corridori come i suoi compari.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"sí, Max, sono qua davanti....un passo ed entro,tranquillo....sono solo cinque giorni,o almeno spero.... Almeno poi saprò parlare bene lo spagnolo...no,non ho la minima idea di dove si comprino le cartoline"
Ero seduta a una panchina in un giardino immenso, col telefono in mano pensando a cosa rispondere a mio fratello, Max, mentre con la coda dell'occhio spiavo le persone che mi passavano davanti.
" ti ho già detto che mamma non vuole che tu esca da lì... Hai l'asma e non puoi salire da solo verso un'avventura così perché ti pare... Si, lo so che ci sarei anch'io. Ma sai... Sono molto occupata a guardare i ragazzi"
Dissi mentre davanti a me passava una signora correndo con una tuta nera e rosa e dietro di lei un'anziana aspettava di poter attraversare la strada. 
" Max, ti devo lasciare... Si, saluta la mamma. Baci"
Assaporai per un istante il profumo dei fiori nell'aria con respiri profondi così che l'aroma mi riempisse i polmoni. Mi alzai dalla panchina e appoggiai le scarpe nel sentiero di terriccio per poi recarmi, sorpassati gli alberi, sul marciapiedi accanto all'anziana signora di prima. 
"posso aiutarla ad attraversare?"
La signora mi studiò da capo a fondo : partì dai miei piedi enormi, passando per le gambe, il busto e finì nei miei capelli scuri e ricci. La mia stazza era imponente davanti a lei anche se per la maggior parte delle mie amiche io ero quella bassa. 
" sì " squittì da un angolo della bocca. 
Decisi di prenderle le borse e, l'altro braccio, passarlo sotto al suo. Sentivo il suo corpo rigido sotto alla mia pelle, ma dato che ero una sconosciuta nei suoi confronti, la presi come una cosa normale.         
Aspettai che una macchina si fermasse e ci lasciasse passare e , quando questo successe, l'accompagnai dolcemente verso l'altro lato della strada tenendo il suo ritmo di piedi. Appena arrivate dall'altra parte la donna tirò un sospiro di sollievo e aspettò che le restituissi le sue borse. Lo feci e per un istante ci scrutammo ancora.
" sono Kendra"                       
Allungò la mano per stringermela e io feci lo stesso attenta alla debolezza dei suoi arti.
"vorrei chiederle... Sa mica dove si trovi il centro " SHS " ... Cioè lo Spanish High School. La scuola vacanza"
La signora fece memoria e si guardò intorno e infine indicò un edificio rosso in fondo alla via.
La ringraziai con un bacio sulla guancia e poi corsi verso il palazzo scarlatto mentre lei rimase impalata ancora domandandosi il motivo di tante smancerie.
Accostai tutta la strada sul marciapiede e mi ritrovai davanti alla mia meta. Un grande edificio si issava sopra di me. Ogni facciata aveva minimo un decina di finestre con appesi fuori altrettanti vasi con fiori gialli. Non si intravedeva niente dai vetri delle finestre solo una lasciava entrare un po’ di luce. La porta principale era un’enorme portone di legno con decorazioni floreali che arrivavano fino al  pavimento. Il marciapiede segnava il confine tra la strada e l’edificio mentre due aiuole fiumanti si trovavano sotto al cartello della facoltà. In esso c’era scritto il nome della scuola e un enorme ‘’hola’’.
La porta si aprì in un scatto e ne uscì una signora con una lunga veste lilla. Aveva occhi scuri e capelli corti che ricordavano il colore dell’edificio. Supponevo fosse di mezza età dalle rughe che le segnavano il viso e dall’espressione seria di chi ha un sacco di complicazioni. Mi inquadrò per un micro secondo e continuò per la strada. Come me, che con passo spedito mi infilai dentro prima che la porta si richiusse. Subito mi trovai in un grande atrio con pavimenti in ceramica e pareti sempre rosse. In fondo alla stanza c’era un bancone con due persone ad attendermi. Mi avvicinai. I due stavano leggendo dei fogli pieni di nomi, da quello che riuscii a scorgere, ma con un colpo di tosse riuscii a destarli.
‘’Buongiorno’’ augurarono all’unisono.
‘’Buongiorno’’ risposi con un finto sorriso stampato.
‘’Nome?’’ chiese uno di loro.
‘’ Kendra Paw’’
L’altro cercò il mio cognome nella lista immensa e, appena trovato, prese da sotto il bancone una chiave.
‘’ habitaiòn 122, arriba a la derecha’’ mi dissero con uno spagnolo sibilato indicando un corridoio.
Mi avvicinai a quello e trovai immediatamente una scala. La salii e arrivai in un corridoio di dormitori pieno di porte con numeri appesi. Un borbottio generale si spargeva fuori dalle camere e ogni tanto c’era qualche ragazzo fuori dalla sua camera da letto. Cercai il mio numero e, dopo aver bussato a stanze sbagliate, trovai una con scritto 122.
La porta era socchiusa e si sentivano delle grida da dentro. La spinsi piano e bussai con la mano destra. Le urla cessarono e sentii qualcosa venirmi addosso.
‘’HOLLAAAAAAAA’’ gridò una voce.


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SPAZIO AUTRICE

Ciao ragazzi, ho scritto questa ff dopo averla pensata prima di dormire. Ho voglia di scrivere qualcosa di consueto ma nuovo. Una vena comica delle solite storie su una ragazza in un college. Ditemi che ne pensate, continuo ad almeno una recensione.


Bacioni 

 
  
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