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Autore: Batyfe    07/09/2014    0 recensioni
'' Il ragazzo le accarezzò dolcemente il viso come se fosse un cuscino di piume in tutta la sua dolcezza. Quei due diamanti azzurri la studiarono con ammirazione, come si guarda a un antico tesoro. La ragazza tremava sotto il suo tocco mentre il suo viso era incantato da quella vista paradisiaca.''
O almeno questo era quello che stava leggendo Kendra nella Hall della sua nuova scuola mentre una miriade di ragazzi si dirigevano alle loro classi.
''Sciochezze'' pensò e infine si alzò per iniziare a vagare nei corridori come i suoi compari.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘’HOLAAAAAAAA’’

Una ragazza bionda, abbastanza bassa e sorridente mi saltò addosso.

‘’ Linda, sapevo che saresti venuta! Cioè... tu non sei lei?’’ si allarmò alzando gli occhi su di me pian piano.

‘’Kendra...’’ sussurrai a denti stretti.

‘’Te l’avevo detto! Non volevi credermi ed ecco... lei è al posto di Linda.’’ disse una voce.

Mi diressi con la vista verso la voce. In piedi vicino alla finestra c’era un ragazzo: alto, con capelli scuri e una felpa firmata. Il suo viso era contratto in una smorfia che pareva più un ghigno e i suoi occhi, anche quelli sul nero, passavano da me alla ragazza con intervallo di pochi secondi.

‘’Sono Ryan... e lei è Natalie’’ concluse.

Natalie si allontanò dal mio corpo con aria interrogativa mentre Ryan si allontanava dalla finestra e si avvicinava a me porgendomi la mano.

‘’Linda è una nostra amica, da due anni veniamo qui assieme. E quest’anno è diventata strana, dopo un incidente’’

Annuii lentamente con il capo stringendogli la mano. Fatto ciò il ragazzo uscì dalla stanza.

‘’Quindi tu... dovresti essere la mia coinquilina’’ supposi.

La stanza era a dir poco ristretta. La finestra su cui era appoggiato Ryan, il ragazzo di prima, si trovava in fondo alla stanza. Un letto a castello si trovava sul lato destro. Mentre dall’altra parte di quella stanza quadrata c’era una porta che portava, molto probabilmente, a un bagno ancora più piccolo della stanza. Un tappetino ornava inoltre il pavimento.

‘’Sì’’ rispose con un soffio di voce.

‘’Scusami per prima. Comunque sei stata adorabile a non... insomma... a non credermi pazza’’

‘’ Non avrei mai potuto... Natalie, giusto?’’seguì un movimento verticale della testa da parte sua.

 

‘’Il ragazzo le accarezzò dolcemente il viso come se fosse un cuscino di piume in tutta la sua dolcezza. Quei due diamanti azzurri la studiarono con ammirazione, come si guarda a un antico tesoro. La ragazza tremava sotto il suo tocco mentre il suo viso era incantato da quella vista paradisiaca.’’

O almeno questo era quello che stavo leggendo nella Hall della mia nuova scuola mentre una miriade di ragazzi si dirigevano alle loro classi.

‘’Sciocchezze’’ pensai e infine mi alzai per iniziare a vagare nel corridoio come i miei compagni, ma io non dovevo recarmi in classe, ma bensì dal preside per parlare del mio nuovo piano di studi.

Sorpassai i dormitori e salii per una scala di servizio verso l’ultimo piano. Superata la scala trovai solo una porta rossa con scritto in una targhetta ‘’ decano’’ in caratteri argentei. Mi avvicinai con cautela e bussai.

‘’Avanti’’ dissero da dietro alla porta.

Spinsi la porta che si aprì cigolando mentre dentro una signora mi stava aspettando. Appena alzò il viso la riconobbi: una signora con corti capelli rossi e espressione contratta.

‘’Salve, si accomodi’’ mi suggerì.

Scrutai la stanza. Aveva pareti scarlatte con dipinti raffiguranti paesaggi esotici. Mi accomodai davanti alla sua scrivania.

‘’ E’ venuta a parlarmi delle sue attività scolastiche, corrrretto?’’ chiese marcando la ‘’r’’.

Annuii.

‘’Lei è la signorrrina Paw...  prrroviene dall’Inghilterrrrra, è venuta qua per il corso di spagnolo, corrretto?’’ continuò.

‘’... per cos’altro se no?’’ sbottai.

Alzò gli occhi e mi osservò da sopra gli occhiali.

‘’ Vedo che non vi insegnano le buone manierrrre nella vostrrrra città... Comunque, questi sono i tuoi orrarrri.’’

Allungai la mano per prendere un fascicolo dalla sua. mentre annotava qualcosa in un altro fascicolo identico al mio studiai la scrivania. Era una grande tavola di legno rivestita di tela rossa con una montagna di cose accatastate. Nell'angolo a destra una pila di fascicoli, probabilmente appartenevano a tutti gli studenti dell'Accademia.

" La seconda ora della mattitanata è libera per lei mentre alla terza ora avrà cultura spagnola. per quanto riguarda la prima ora, cioè ora, dovrebbe essere a lingua" irrumpette.

"Perfetto" osai dire e mi alzai.

Tesi la mano per salutarla e, quando lei ricambiò, girai i tacchi e uscii dall'ufficio.

Ripercorsi la strada a ritroso verso i dormitori convinta che la prima ora l'avrei saltata comunque. In effetti mancavano pochi minuti al suono della campanella, sempre se ce ne fosse stata una.

" Ragazzina, in classe" gridò una voce dal fondo della Hall.

I due uomini che mi avevano dato la benvenuta erano ancora seduti ai loro posti. A guardarli bene mi accorso che erano identici, per non dire gemelli. Avevano gli stessi capelli mori con due rose ai lati della testa. Le forme del viso erano identiche e la loro stazza si poteva sovrapporre.

Li salutai con un cenno della testa e mi allontanai ancora diretta alla mia stanza.

"coff coff le classi sono dall'altra parte" mi beccarono

" ma..."

" niente ma"

  
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