NOTE DELLA
PIGNA
Buon sabato sera!
Sono tornata per aggiornare questa raccolta con un altro
capitoletto sempre non collegato ai precedenti.
Questa volta un Missing
Moment dai toni dolci e con una piccola sorpresa nella conclusione.
Spero vi piaccia e ringrazio tutti coloro che leggono e
si prendono la premura di lasciare una recensione, sempre ben accetta!
Titolo: Conduttori
di luce
Genere: Missing
Moment; Fluff
Avvertimenti:
Troppa
speranza in un po’ di Sherlolly nella quarta stagione??
Molly Hooper entra nell'appartamento
al 221B e alza lo
sguardo verso l'uomo sdraiato sul divano in maglietta e vestaglia,
senza
pantaloni. Arrossisce debolmente e si schiarisce la gola mentre si fa
avanti.
"Volevi vedermi?" Domanda
timidamente, fermandosi a
qualche metro di distanza dal suo interlocutore.
"Ah, Molly. Ti dispiace avvicinarti,
mi fa un po' male
la gola e sono costretto a parlare a bassa voce." Risponde Sherlock
Holmes, dando qualche colpo di tosse. La donna annuisce ed esegue, le
sue
ginocchia che quasi toccano il cuscino del divano.
"Sai, dovresti indossare dei
pantaloni, per non
prendere freddo e ammalarti." Prova a suggerirgli, indicando con un
cenno
della testa le sue lunghe gambe nude.
"Noioso. Cosa ne pensi degli esami di
quel campione di
terreno che ti ho inviato? Quelli relativi alle scarpe indossate dalla
signora
Taeger il giorno dell'omicidio? Si tratta di residui di roccia ignea
come
pensavo?" Cambia il soggetto del discorso abilmente, portando le mani
sotto il mento nella sua consueta posa da pensatore.
Molly tentenna un attimo, aggrottando
le sopracciglia. "In
realtà, i risultati chimici affermano che si tratta di
roccia vulcanica,
ma..." Inizia a spiegare i il frutto della sua ricerca, ma si
interrompe
quando il suo viso viene afferrato da un paio di grosse mani che la
portano
verso il basso a incontrare calde labbra. Si allontanano con uno
schiocco
sordo.
“Grazie, Molly! Sei la mia
conduttrice di luce!"
Esclama, alzandosi con un teatrale svolazzo di vestaglia e lasciando la
donna
ad arrossire furiosamente e balbettare una risposta.
Dall'altro della stanza, John Watson,
che ha osservato dalla
sua poltrona l'intera scena, si acciglia e fa scorrere lo sguardo
scioccato dal
detective alla patologa.