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Autore: Jane_sfairytales    06/09/2014    3 recensioni
"La ragazza rimase lì immobile a guardare il cielo, cercando di ritrovare lassù la calma e le risposte che non aveva." (cap.18)
Chi vincerà il torneo da lei indetto? Chi avrà la sua mano ed il suo regno? Cosa ne sarà di lei e della sua gente?
Sono queste le domande che affollano la mente di Ebe, giovane principessa di Genea, regno dell'antica Grecia, poiché senza eredi maschi, il peso di tutte le responsabilità ricade sulle sue esili spalle: riusciranno a sostenerlo?
Benvenuti in questo viaggio nel mondo degli dei, degli eroi e della filosofia e non abbiate timore la nostra principessa non si lascerà scoraggiare; lei ha un'arma segreta: l'ironia.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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XXXI


Stormi d’uccelli neri com’esuli pensieri nel vespero migrar.
(San Martino del Carso. Ungaretti.)

 






La principessa osservò di nuovo i volti dei signori stranieri e vi lesse stupore, stima e vergogna per come invece avevano agito loro nei suoi confronti. Solo un viso la stupì: Antioco fremeva di rabbia e si alzò in piedi dal suo scanno in prima fila puntandola con odio.
« Tu! Tu sudicia ragazzina, sei stata tu! Tutti quegli anni d’attesa rovinati da una poppante! Dovevo rapire anche te anzi, ti dovevo uccidere, vi dovevo uccidere tutti, esseri inutili! » Korys cominciò a scendere dal suo poggio rialzato per dirigersi verso l’uomo che una volta aveva servito. « E ora sei riuscita a rovinare anche questo piano: ho aspettato tutta la vita per mettere le mani sul trono che mi spettava di diritto dopo la morte di quell’inutile di sua zia » Esclamò puntando il dito contro Harry che sedeva a parecchi posti di distanza assieme ai fratelli. « e sei riuscita a spuntarla anche questa volta. La mia vendetta era perfetta: avresti sposato tuo fratello che ti avrebbe allegramente scopata in ogni modo possibile e io avrei comunque avuto il trono dopo aver opportunamente eliminato tuo padre. Ma no, no, tu dovevi fare la capricciosa e volevi tutti i “miei” figli. Allora mi sono detto: va bene, gli imporrò di favorire il più piccolo e se pure andasse male, sempre cugini di primo grado sono e sempre il trono avrò. Ma il loro sangue è marcio e sudicio proprio come il tuo e questi idioti si sono fatti eliminare e adesso hai vinto tu! » Scavalcò il parapetto ed entrò nell’arena. « Ma non la passerai liscia: se non posso avere ciò che mi spetta, non lo avrai neanche tu! » E sguainò la spada impugnandola a due mani e alzandola sopra la testa, pronto a sferrare un colpo mortale. Ebe prese a correre all’indietro tentando di avvicinarsi allo scudo che aveva buttato via alla fine del duello: era sicuramente più affilato della sua lama smussata.
Parò il fendente con la spada e si dovette chinare su un ginocchio per riuscire a resistere, ma lo zio le sferrò un possente calcio nelle costole mandandola a gambe all’aria ancora più in mezzo al campo, allontanandola da qualsiasi aiuto potesse venirle dagli spalti. Una miriade di puntini rossi le ostruirono la vista; tossì forte e tentò di rialzarsi, ma le gambe non la reggevano; un nuovo calcio la raggiunse, questa volta sull’altro fianco. Gemette forte ma si costrinse a rialzarsi barcollando: aveva gli occhi spalancati e non riusciva a respirare; tossì ancora e si accorse di star sputando sangue. Lo zio ritentò lo stesso colpo di prima e lei provò a scansarlo con la solita giravolta: colpì alla cieca e percepì d’averlo raggiunto al costato, ma era troppo debole per avergli procurato più di un lieve livido. Prese ad indietreggiare più velocemente possibile ma inciampava ad ogni passo: a stento si reggeva in piedi. Ad un certo punto le sue spalle cozzarono contro il muro degli spogliatoi ormai deserti. Capì che era finita prima ancora che il ghigno malefico dell’uomo potesse farsi nitido nel suo sguardo annebbiato. Lasciò cadere la sua inutile arma sulla rena, provocando un lieve tonfo, ed aspettò la morte senza pensare a nulla, con placida accettazione. La lama assassina eseguì il suo arco verso l’alto e lei la seguì, ma quando cominciò a calare, i suoi occhi rimasero a guardare l’azzurro del cielo: le rievocava tanto il mare, la libertà, gli occhi di Niall; sorrise serafica a quel ricordo sereno e si sentì bene.
« Ah… » Un gemito, che poteva quasi essere scambiato per un sospiro, le sollecitò l’orecchio facendole distogliere lo sguardo dal cielo per puntarlo davanti a sé dove un corpo robusto si stava accasciando al suolo mentre una spada veniva estratta con un risucchio dal suo fianco. Le lacrime le appannarono la vista mentre il cuore le andava in frantumi; non si accorse neanche che lo zio rialzava la l’arma. Ma il colpo non andò mai a segno: Korys squarciò la schiena di Antioco con un colpo diagonale che andava dalla spalla sinistra al fianco destro e lo sbatté lontano, contrastando la sua folle resistenza. Però Ebe queste cose non le vide: incrociò lo sguardo di Niall che si era riversato su un fianco per poi posarsi di schiena per guardarla negli occhi e sorriderle esprimendole tutto il suo amore: era felice perché l’aveva salvata. La principessa si chinò su di lui piangendo e chiamando forte il suo nome, tentando di verificare l’entità della ferita: la lama gli aveva trapassato l’intestino ed ora il sangue colava copioso; gli strappò la corazza e un pezzo di tunica per tentare di fermare l’emorragia ma lui le bloccò le mani.
« Ebe, è tutto a posto. »
« No, no, non è vero! Io ti devo salvare, io ti devo guarire… »
« Ma lo hai già fatto. » E le accarezzò la guancia destra. « Mi hai fatto scoprire cosa significa vivere davvero Ebe, hai dato un senso alla mia vita e mi hai insegnato ad amare: senza di te ero perso, non sapevo che posto avessi in questo mondo, ma amare te, è stata la cosa migliore che potessi fare e sono contento di aver mantenuto la mia promessa prima d’andarmene. Ora sei al sicuro Ebe, ora sei libera. »
« No, no, no! Niall, Niall non mi lasciare ti prego, non è finita qui! Devi ancora prenderti cura di me, non puoi andare via. »
« Andrà tutto bene… »
« No! No! Me lo avevi promesso! Avevi detto che saresti rimasto con me finché io avessi voluto, finché io non t’avessi mandato via! Te lo ricordi? È stato solo ieri Niall, me lo hai giurato. Ti prego… non tradirmi proprio ora… » Le sue lacrime ormai bagnavano il viso di lui mentre gli stringeva forte la tunica e lo implorava.
« Forse non era destino che stessimo insieme… lo sai, neanche gli dei possono nulla contro le leggi del Fato. » Più il suo sguardo di faceva dolce, più lei si sentiva morire, desiderando che il suo tocco non lasciasse mai più la sua pelle.
« Ma il Fato non può permettere neanche quello che ha fatto tuo padre: dov’è la giustizia? »
« Lui non è mio padre… »
« Ma ha comunque distrutto le nostre vite. Niall, ti scongiuro, lotta, lotta come ho lottato io, combatti con tutto te stesso, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima; ti prego… Io ho bisogno di te… io voglio te… » Tremò quando pronunciò quelle parole, ma si accorse che erano la verità e fu felice d’avergliela detta.  « Voglio vivere la mia vita con te accanto: non voglio nessun’altro. Se mi ami, resta! Giurami che non ti lascerai andare, giurami che guarirai. » Il ragazzo ormai ansimava nello sforzo di respirare e restare cosciente: stava perdendo molto sangue.
« Che Atena e tutti gli dei mi siano testimoni: io, Niall, giuro sull’amore che nutro per te che combatterò con tutte le mie forze, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima, per guarire e restarti accanto finché vorrai, amandoti per il resto della nostra vita. » L’ultima parola fu un rantolo e il suo corpo prese a tremare. « Ti amo Ebe. »
Lei arrossì e gli sorrise dolcemente impacciata, con un groppo in gola che le impediva di parlare, quindi posò delicatamente le labbra sulle sue; quando si staccò, vide che sul suo volto c’era un sorriso beato. Aspettò che tornasse a guardarla ma lui non lo fece.
« Niall? Niall… Niall! NIALL! NIALL! NO! NIALL!!! » Non t’ho neanche detto che ti amo… e un bacio solo è troppo poco, tre mesi sono troppo pochi; io voglio tutta la vita con te! Delle mani la sollevarono da terra per posarla su una barella e riconobbe Astreo. « No! Salvalo, salva lui io sto bene! Ti. Prego. » Il vecchio annuì e prese con sé i migliori medici mentre gli apprendisti aiutavano la principessa che ormai delirava dimenandosi in preda ad un pianto disperato, procurando ancora più danni e pene al proprio corpo martoriato. Prima che il dolore la portasse nell’oblio, riuscì a scorgere i volti straziati e preoccupati di Korys e di suo padre.
 
Non c’era altro che buio, e in quel buio c’era dolore e un mantra continuo la accompagnava, anche se non riusciva a capire bene neanche cosa significasse o perché la sua mente ne fosse così ossessionata: Atena ti prego, fa che guarisca... Atena ti prego, fa che guarisca... Atena ti prego, fa che guarisca…
 
Graffiò forte con le unghie la superficie morbida e appiccicosa su cui era posata. Non riusciva a capire dove fosse perché era tutto nero e opprimente: sembrava che la luce e la vita non potessero mai essere esistite. E c’era anche tanto dolore, che emergeva a poco a poco da quell’oscurità e si impossessava di lei. fece un movimento convulso tentando di liberarsi da quella morsa vischiosa, ma peggiorò solo la situazione poiché una fitta lancinante le attraversò il petto. Sentì le lacrime scorrerle lungo le guance e le gocce di sudore colarle dalla fronte: non riusciva a respirare. Prese a singhiozzare forte: da dove veniva tutta quella disperazione? Non lo sapeva, però sapeva di volere che qualcuno a portasse via da lì.
« Uhm… abbraccio… sì… Niall… dove sei… promesso… lo avevi promesso! NOO! NIALL, NOO! » E riprese a singhiozzare convulsamente, ma non fu l’unica: anche suo padre ormai era disperato.
« Papà… » Sussurrò piano il ragazzo con i suoi stessi occhi verdi quando i medici diedero di nuovo un’abbondante dose di morfina alla sorella. « si riprenderà, è forte… » Solo che ormai non ci credeva nemmeno lui: era oltre una settimana che Ebe era sedata in quel letto e, benché le ferite stessero iniziando a guarire, continuava a stare male.
Forse le ferite della mente sono peggio di quelle del corpo… pensò sconsolato.
 
Ebe prese a respirare forte, quasi un rantolo e fu scossa da brividi incontrollati, ma poi aprì gli occhi e il mondo le vorticò intorno: era tutto così azzurro, sembrava il mare. Un piccolo sorriso le increspò il volto pallidissimo. Vorrei proprio fare un bagno a mare… magari con un ragazzo dagli occhi color oceano… arrossì a quel pensiero e voltò la testa di lato, aspettandosi che Adele e la balia entrassero da un momento all’altro con la colazione, ma ciò che vide fu solo una massa di riccioli castani posati sul letto, poco lontano dal suo braccio destro. Rimase interdetta: da quando Harry aveva il permesso di accedere alle sue stanze? Non era forse un pretendente? Stava per apostrofarlo bruscamente, ma lui cambiò posizione e volse il viso nella sua direzione.
Afrodite quanto è bello! È forse figlio tuo?
Aveva le labbra a forma di cuore socchiuse, di un rosa così carico da ricordare un lampone e sicuramente ne possedevano la morbidezza; le ciglia scure custodivano i cristalli verde chiaro che aveva al posto delle iridi e il nasino da bambino coronava con dolcezza il viso liscio e pallido, placidamente addormentato. Ebe osservò ancora un po’ i riccioli castano chiaro che gli ricadevano in delicate volute sulla fronte e provò l’impellente desiderio d’accarezzarlo; sfilò la mano dalle coperte e percorse il suo profilo: la sua pelle era davvero morbidissima. Il ragazzo aprì gli occhi destandosi lentamente, con un sorriso beato sulle labbra: le sue iridi brillavano come gemme. Quando la mise a fuoco, impallidì ancora di più e le gettò le braccia al collo stringendola forte, pur facendo attenzione a non farle male; Ebe si accorse stupita, che lui stava singhiozzando.

Beh, questo è l'INIZIO della fine alternativa... in quella originale Ebe e Niall sconfiggevano lo zio e basta. xD
Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere come pensiate vada a finire o se siete deluse ecc.
Un bacio, Jane.

 
  
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