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Autore: Gamblut    07/09/2014    1 recensioni
LA RAGAZZA GHIACCIO. Fredda. Impassibile. Con il cuore congelato. Cosa le sarà successo per farla diventare così "gelida"? Qualcuno riuscirà a sciogliere questo ghiaccio che le avvolge il cuore? Beh.. Forse. Un ragazzo misterioso, che non si fa notare, SOLO... MISTERIOSO COME L'ARIA.
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"Lei lo osserva, lo guarda. Non sa nemmeno per quale motivo, non lo comprende. Sa solo che quel ragazzo la incuriosisce, ma non capisce nemmeno perché."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Ghiaccio e Aria, un amore, un'avventura straordinaria.


Capitolo 9

Lui
Si trovava in un posto buio, irriconoscibile. Tastò un po’ il luogo, invano. Non trovò niente che poteva aiutarlo, o qualcosa come un interruttore per accendere una casuale lampada che si poteva trovare lì, in quel.. boh. Non sapeva nemmeno dove fosse. Poteva essere in una stanza, in una foresta, in una spiaggia  o anche sepolto vivo dentro una tomba. Cercò di muoversi e il percorso si allungava sempre di più a ogni suo passo. Camminò nell’oscurità, fino a quando si trovò davanti due strade e ognuna portava a un finale diverso. Forse una  conduceva alla vita e una alla morte. Quale doveva intraprendere? Destra o Sinistra? Che dilemma. Scelse sinistra, poiché la destra sembrava più corta e poteva anche sembrare un imbroglio e poi, non sapeva nemmeno lui per quale motivo, quella sinistra lo incuriosiva di più. E fece la scelta giusta. Dopo minuti di lungo cammino, lui incominciò a fermarsi. Era stanco e pensò che sarebbe rimasto intrappolato lì per sempre. Ma, ad un tratto, vide una piccola luce, proprio lieve. Una speranza nel suo cuore si era riaccesa. Incominciò a correre molto velocemente e la luce aumentava sempre di più. Quella poteva essere la strada per il Paradiso? Boh, non lo sapeva. Ma continuò ancora e le gambe non gli facevano male, anzi, ogni secondo diventavano più potenti. E.. la vide. LEI. Davanti a lui, che era rimasto senza fiato, guardando la ragazza. Lui notò che aveva dei semplici pantaloni grigi e una maglietta blu, anche sporchi. Ma lei.. wow. Indossava un vestito senza spalline e con la spaccatura a cuore, molto lungo, che arrivava fino ai piedi, dove si trovavano delle ballerine eleganti. Era tutta bianca, splendida. Radiosa. Lucente. ERA LA LUCE.
-Quindi  tu.. sei la mia luce?- chiese lui.
-Sì. Sono la luce della tua vita, come tu lo sei della mia.- rispose lei. Era fantastica, meravigliosa, bellissima… stupenda. Un incanto. Lui si avvicinò sempre di più e le arrivo così vicino che i loro nasi si toccavano e, dopo un secondo, si toccarono anche le loro bocche in un bacio appassionato dove nessuno dei due si staccò.
 
 
Lei
Aprì gli occhi. Si trovava in una piccola casetta dove c’erano pochi oggetti ed era seduta su un po’ di paglia. Sentì delle urla da fuori e uscì, non controllando nemmeno se nella piccola dimora ci fosse qualcun altro che potesse spiegarle dov’era. Con la luce del sole notò che indossava un vestito a maniche lunghe che arrivava fino ai piedi. Era di diversi colori, rosso, verde e anche un pizzico di blu. Proprio di quell’epoca, poiché capì subito che non era nel ventunesimo secolo, bensì nel Medioevo. Tutta la gente chiacchierava in una lingua un po’ diversa rispetto alla sua, donne che stavano appiccicate ai loro mariti e scambiavano solo pochissime parole con altre signore, senza rivolgere uno sguardo agli altri uomini. Sentì di nuovo delle grida e si precipitò verso quelli. Vide subito che era scoppiata una rissa, dove ovviamente c’erano in mezzo anche delle armi. Uno dei più potenti tagliò la testa a un altro con la spada, e la povera fanciulla rimase sconvolta e si dovette tenere il viso fra le mani. Poi corse da quelli e cercò di farli smettere.
- Perdinci bacco! Signori, fermate cotesto litigio! - proclamò la ragazza con un tono di voce e con parole diverse di cui si aspettava. Quelli, sentendo la fanciulla, si girarono verso di lei.
- Tu, femmina , chi sei? Donzella.. cammina senza padre? Senza uomo! Femmina che non è altro, come si permette!- disse uno che poteva definirsi il capo ed era quello che aveva ucciso quel giovane, e in quel momento stava puntando una spada nel mento di lei per minacciarla. Quella cercò di difendersi e di farsi lasciare andare, e altri incominciarono a parlare.
- Aspetti… veda che questa è veramente una bella fanciulla, capelli biondi lunghi, occhi chiari e vispi... una rara e anche molto prosperosa, succulenta...- disse uno dei barbari toccando la ragazza nel seno e in altre parti del corpo. - Cammina pure sola, senza un uomo che possa essere suo padre o suo marito, forse è stata abbandonata? Mmh.... potremmo..- continuò mentre la ragazza faceva forza e cercava di staccarsi.
-Fermatevi! Non toccate la fanciulla! Allontanatevi immediatamente! - urlò qualcuno.
- Ah... fuggite! Il principe Stefano! - dissero i barbari e scapparono spaventati mentre il giovane  con il suo destriero bianco si avvicinò alla ragazza scendendo dal suo cavallo e inchinandosi.
- Fanciulla, mi scusi per la villania di quelli... sono dei barbari venuti in città, cercherò di rimediare. Ah, scusi di nuovo, principe Stefano, piacere. - disse quello prendendo la mano della ragazza e baciandola mentre lei era imbarazzata. Guardò lo sguardo del ragazzo che era prima coperto dal grande cappello e notò che era uguale al suo amatissimo Stephen e quindi pronunciò involontariamente il nome di quello.
- Stephen? Io sono il principe Stefano, non conosco alcun giovane con quel nome. -
- Ah, vero... siamo in Italia, nel Medioevo...- disse lei sentendosi stupida.
- E io.. potrei sapere il nome della bellissima fanciulla che ho davanti? -
-Ah.. sono Alaska..- rispose e subito si inchinò allo stupendo principe.
- Che strano ma meraviglioso nome! Ha una strana origine, vero? - chiese interessato.
- Beh, significa "ciò contro cui si infrange il mare". - rispose lei.
- Che bel significato, proprio come lei, signorina Alaska. - disse e lei arrossì, sapendo che almeno qualcuno apprezzò il suo nome.
- Ah..comunque la ringrazio infinitamente per avermi salvata. - disse la ragazza inchinandosi di nuovo.
- Ma si figuri! Una donzella come lei non dovrebbe nemmeno stare a contatto con gente del volgo. E poi, se volesse, potrei salvarla da ogni male..-sussurrò il giovane ammirando la bellezza di Alaska e guardandola innamorato. Quest'ultima rimase colpita da quelle parole e non esitò a rispondere a quel meraviglioso giovane che somigliava parecchio a Stephen. Anzi... beh, in questa sua fantasia, è proprio lui.
Allora questo la prese per mano e le si avvicinò.
- Quindi... posso essere il suo cavaliere? - chiese lui e intanto il cavallo sembrava geloso della ragazza che stava ricevendo troppe attenzioni.
- Certo, mio principe. - rispose lei, guardandolo innamorata.
- E tu, signorina Alaska.. vorresti essere la mia principessa? - domandò alla ragazza e  lei rispose con un soave "sì" interrotto da uno stupendo bacio.
 
 
Mentre sognano, i due incominciano a parlare nel sonno.
-Oh.. mia luce..-
-Principe Stefano..-
E mentre dormono lui si gira involontariamente verso la ragazza e casualmente si toccano le loro mani, e, proprio nello stesso momento, si svegliano. Rimangono un secondo a fissarsi. Due secondi. Tre. Poi si rendono conto che ancora le loro mani si stanno toccando, che i loro occhi sono incrociati e che si ritrovano nello stesso letto minuscolo, quindi sono anche appiccicati. Non so chi dei due è più rosso ma entrambi lo sono di più delle ferite del ragazzo e tutti e due, di scatto, si spostano e scendono dal letto. Subito dopo si sente un gemito per il troppo sforzo di Stephen e lei lo aiuta a rimetterlo nel letto.
-Sei proprio uno stupido, non dovevi fare tutto quello sforzo sapendo che hai tutte queste lesioni.- gli dice lei.
-Grazie, ma siccome eravamo nello stesso letto… ehm.. perché c’eri anche tu? – chiede lui.
-Beh.. mi ero annoiata a stare sola e ho avuto sonno, quindi mi sono addormentata..- dice lei usando questa scusa.
-Ma non c’era anche quello?- domanda lui indicando un lettino alla fine della piccola stanza, che lei non aveva nemmeno notato.
-Non l’avevo visto..- risponde imbarazzata.
-Però potevi vederlo e ci risparmiavamo tutto questo imbarazzo! – esclama lui franco.
-Perché tu sei imbarazzato? Ti ha dato fastidio? – chiede lei.
-Cioè sì, no, sono felicissimo che..- dice lui non accorgendosi nemmeno delle sue parole, anche se per Alaska sono oro colato e vedendo che lei aspetta una risposta, lui mente e dice che non gliene è importato molto.
- Ma come mai sei rimasta? – chiede.
-Che dovevo fare? Lasciarti solo?- dice l’altra. Quello non risponde anche se sforza un sorriso, nonostante il corpo gli faccia ancora male.
- Adesso ti metto un po’ di disinfettante nelle ferite, non ti preoccupare.- dice lei prendendo un braccio al ragazzo mentre ci passa sopra un po’ di acqua ossigenata. A ogni taglio che prende, lui fa un sussulto.
-Smettila, Stefano! Devi resistere. – esclama lei e lui non capisce perché l’ha chiamato con quel nome.
-No, niente, scusa.. è che ho ancora un po’ sonno..- dice lei.
-Hai sognato, vero? – le chiede lui.
-Beh, non proprio..-
-Dai, racconta, tanto che dobbiamo fare.. e poi mi distraggo..- risponde lui.
Lei non sa cosa inventarsi, non sarebbe molto bello raccontare al ragazzo che ti piace un sogno dove lui è il tuo eroe che ti salva da ogni pericolo con il suo destriero.
-Non è per niente avvincente.. Racconta tu. –
E nemmeno lui vuole raccontare la sua fantastica avventura dove la ragazza che ha davanti è la luce che lo guida nella strada della vita.
Quando Alaska mette un po’ di disinfettante nell’evidente ferita che lui ha nella spalla, quello fa un gemito e si tiene le lacrime dentro. “Fai l’uomo. Concentrati.”
- Stephen, hai anche lesioni nel petto e sei tutto sporco.. vuoi..- dice lei imbarazzata più che mai.
- Cosa vuoi dire? – chiede lui.
- Niente.. – dice la ragazza e poi cerca di alzare un po’ la maglietta di lui per curarli le ferite che ha anche sulla pancia e sull’addome.
- Ma che stai facendo Alaska?! – esclama lui mentre la vede.
- Non ti devo curare le ferite che hai pure qua? Cosa vorresti fare? -  dice la ragazza.
- Ma non è che devi per forza alzarmi la maglia! –
- E come dovrei fare? Sentiamo l’esperto. – risponde lei sarcastica.
- E va bene.. – dice alla fine lui con un finto broncio, pensando che la ragazza che gli piace proprio in quel momento gli sta sfilando la maglietta e lo sta curando. Lei era imbarazzata ma anche felice di stare sola con Stephen, e quando gli toglie la maglietta vede un po’ la tartaruga del ragazzo e sta per sbavare. Si trattiene un minimo e continua a pulire i graffi e tutte le lesioni, che sono tantissime.
- Stephen, come hai avuto così tanti colpi? – domanda lei e il ragazzo si ricorda del patto fatto con il ragazzo. Già una volta la ragazza ha pianto per colpa sua, se succede di nuovo, non saprebbe come comportarsi.
- Sono caduto dalle scale. – mente.
- Non ti credo. Puoi anche cadere, ma non ricevi così tanti colpi in parti diverse. Ti hanno picchiato? – chiede lei preoccupata.
- Se già lo sai, perché dovrei parlartene… - sussurra lui come un lamento.
- Ma io voglio sapere chi è stato! – esclama.
- Che ti importa? Tu sei una ragazza, cosa potresti fare? –
Io sono la ragazza di ghiaccio, vedi che so fare cose che tu ti sogni. – dice lei scherzando. – E poi mi sto prendendo cura di te, perché non dovresti dirmelo? –
- E va bene, nella mia classe c’era un test a sorpresa e io sapevo le risposte ma non ho voluto aiutare gli altri, e questi alla fine delle lezioni mi hanno picchiato.- mente di nuovo.
- Ma chi sono questi? Devi andarlo a dire al preside! Hai visto come ti hanno ridotto?-
- No, sarebbe peggio.. diventerei lo zimbello della scuola.. –
- Vedi che non è poi così male. – dice lei ridendo e anche lui sorride.
“No, se ancora scherziamo e ridiamo non penso che riuscirei a chiudere i rapporti questa è l’occasione perfetta, devo.. troncare. Sì.” Pensa Stephen. Sì. Deve mettere fine a questa amicizia/amore con Alaska, per il bene di entrambi. Per non essere feriti poi dalla persona che amano.




~ Spazio a me! ~
Ehy! Allora, mi scuso per il finale di questo capitolo un po' all'aria solo che questo capitolo doveva essere più lungo, ma mi è venuto un romanzo quindi ho pensato di dividerlo. Più che altro questo capitolo parla dei due sogni assurdi (non sapevo che linguaggio usare per il Medioevo e ho scritto a cavolo ahah) e poi di lei che sfila la maglietta a lui, lol. Ma, come vedete in finale del capitolo, lui deve troncare questa amicizia con la ragazza per il bene di tutte e due, perché ha paura di ferirla ancora. "Se ami una persona lasciala andare, se torna, sarà tua per sempre." Lui riuscirà a lasciare l'amour della sua vita? lo scoprirete nel prossimo capitolo che ho quasi pronto e che pubblicherò al più presto! Adios!

 
  
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