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Autore: BrokenArrows    07/09/2014    2 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverą loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in cittą, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Oddio, che brutta cera che avete!- disse la madre il mattino dopo, non appena le ragazze furono sveglie. 
-Buongiorno anche a te mamma- salutò ironica Alexa.
-È meglio se oggi state a casa, sapete?- le osservò. Avevano entrambe un viso pallido, le labbra scure e il naso rosso -Questo è un sintomo d’influenza, lo riconosco!-
-Ma no mamma, dai. Per una simile piccolezza non perdo delle ore di scuola- 
-Jacqueline, sto parlando seriamente. Almeno oggi voi due state a casa a riposarvi. Anche perché, a dirla tutta, sembrate due zombie ed è meglio che Damon e Stefan non vi vedano con questo aspetto- 
-Wow, zombie contro vampiri. Chissà chi vincerebbe- ironizzò Alexandra. Jacque la fulminò con lo sguardo.
-Cosa cavolo blateri?- chiese Arleene -Devi stare proprio male. Va beh, io vado a lavoro. Se volete prendere qualcosa, in frigo c’è lo sciroppo e qualche antibiotico. Riposatevi e soprattutto, dato che oggi non viene la domestica perché per una settimana torna in Perù, mi potreste lavare lo studio? Solamente lo studio per favore-
Le due ragazze annuirono, mentre la madre si dirigeva verso la porta di casa. Dopo altre millemilla raccomandazioni finalmente se ne andò. 
-Mettiamoci al lavoro- disse Jacqueline, autoritaria.
-Non possiamo dormire cinque minuti?- chiese, sapendo che la sorella non avrebbe rinunciato a quella proposta.
-No- rispose ferma, spiazzando Alexa -Cominceremo con il pulire lo studio così poi avremo tutto il tempo libero a disposizione-
Prese scope, palette, aspirapolvere e tutto il necessario per pulire una stanza, le ragazze si misero all’opera. La sorella maggiore avrebbe pulito la libreria e la scrivania, mentre l’altra si sarebbe occupata del pavimento e dei tappeti.
-Secondo te devo spostare TUTTI i libri?- domandò Jacqueline.
La libreria ricopriva la parete più grande della stanza e i libri che erano presenti erano innumerevoli. Dai più vecchi, che appartenevano addirittura ai bisnonni dei loro nonni, a quelli più recenti, appartenuti al padre. 
-Ma no, dai una passata veloce con una pezza. Prendi la scala però, che là in cima non ci arrivi- 
La mezz’ora che seguì fu faticosa per tutte e due. La stanza era immensa, e un’altra mezz’ora non sarebbe bastata per pulirla interamente. 
-Sono esausta! Facciamo una piccola pausa?- propose Jacqueline.
Le due si versarono dello Scotch che si trovava nella piccola vetrinetta di fianco alla libreria. 
-Mmh, buono! Ora capisco perché quei due lo bevono sempre- affermò Alexa. Vide che la sorella non la stava ascoltando ma che era intenta a leggere qualcosa mentre era seduta sulla poltrona -Cosa stai leggendo?-
-Sono degli appunti di un nostro parente che ha vissuto nel 1645. Si chiamava Alois Van Der Wegen- disse, concentrando lo sguardo sul libro -È in olandese, ma Egbert Van Der Wegen, il figlio, l’ha gentilmente tradotto. È un diario di bordo, ora che leggo meglio- Stette sulle sue per un po’, leggendo quasi con foga ciò che c’era scritto.
-Oddio Alexa, senti qua- e cominciò a leggere ad alta voce.
 
 
03 Giugno 1645 - Giorno 35° della ricerca
Gli studi procedono in modo efficiente e dinamico. 
Alcuni collaboratori hanno trovato la maniera per sanare morbi e patologie dapprima incurabili. Trattasi di iniettare il sangue di particolari individui umani ai soggetti infetti.
22 Giugno 1645 - Giorno 54° della ricerca
Riscontriamo enormi difficoltà nell’incontrare donatori di questo sangue che d’ora in poi verranno chiamati soggetti x. Questi soggetti x bisogna domarli con potenza e, nonostante i nostri sforzi, qualcuno di loro riesce a liberarsi senza difficoltà.
 
Jacqueline sfogliò il diario, poi si fermò, leggendo con voce tremante:
 
10 Dicembre 1645 - Giorno 104° della ricerca
Gli studi sono stati interrotti da varie problematiche, tra cui l’impossibilità di reperire soggetti x disposti a donare il proprio sangue. Ma abbiamo scoperto le caratteristiche ti tali soggetti:
-incredibile forza sovrumana, essi sono in grado di spostare/sollevare oggetti di consistente peso;
-sensi amplificati: vista, udito e olfatto sono più sviluppati che in qualsiasi individuo di specie umana;
-giovani sembianze: mantengono l’aspetto di quand’erano giovani, inoltre risultano di gradevole presenza;
-canini estremamente appuntiti che riescono a strappare ferocemente carni senza sforzo;
-assente esposizione al sole, al contrario diverrebbero polvere. Molti di loro sono dotati di un cimelio che fa sì che possano esserne esposti;
-percezione dell’ambiente che li circonda: riescono a captare sensazioni ed emozioni di persone senza ch’essi abbiano a che fare con loro.

In attesa di scoprire altro, abbiamo chiamati i soggetti x: vampiri.
26 Marzo 1646
I vampiri possono essere placati grazie all’uso della Verbena. Una pianta che, se usata in grandi quantità, può avere effetti collaterali.
Da questa pianta se ne può ricavare un estratto da iniettare o da fare ingerire. Questa pianta cresce in quantità rigogliose sulle coste dell’Olanda e, trasferendomi in America, ne portai con me. Ve ne sono alcune nascoste nel seminterrato di questa stessa residenza
.



Jacqueline chiuse il libro, provocando un suono sordo. Tum.
No, non poteva essere vero. I vampiri non potevano esistere.
Guardò la sorella, anche lei sconcertata.
-Fa venire i brividi quella roba lì- commentò la bionda -Tu ci credi? Voglio dire… è un diario antico, di quasi 400 anni ormai-
-Facendo due più due tutto torna- la sorella maggiore si alzò dalla poltrona, appoggiò il libro sul tavolino e uscì dallo studio, seguita dall’altra. Non c’era bisogno di chiedere dove stava andando, la sua intenzione era quella di controllare se della verbena era rimasta nel seminterrato antico della casa. Ciò che le due sorelle chiamavano comunemente “cantina”.
-Se ci fosse questa verbena, poi cosa dovremmo fare? Somministrarla a Stefan e Damon?- domandò Alexandra.
-Dobbiamo pensarci, intanto andiamo a vedere se ce n’è rimasta-
La cantina si trovava sotto l’intera casa. Aprirono una porta, nel sottoscala, e scesero le scale di pietra. Quel posto era da brividi. Finite le scale accesero la luce, e davanti a loro si presentò la cantina, un luogo che visitavano raramente se non per estrema necessità.
Tra le enormi scatole che contenevano libri antichi e oggetti che non servivano più ve ne trovarono una non molto grande, delle dimensioni di un tavolino da caffè, con scritto Groen. Le due si guardarono e decisero di aprirla. Dopo un po’ di sforzi e schegge di legno infilate nelle dita, riuscirono ad aprirla. Vi trovarono due piccole piantine, messe in un vasetto adatto alla loro misura. Decisero di portarlo in salotto ed esaminarlo meglio.
Se quella era l’ultima pianta delle tante che aveva portato il loro antenato Alois, avrebbero dovuto prendersene cura.
Le appoggiarono sul tavolino basso, situato tra i due divani. Le ragazze si sedettero una davanti all’alta, osservando quelle piante: il loro unico mezzo per scoprire la verità.
-E ora ci serve un piano- affermò Jacqueline, trovando appoggio da parte di Alexandra.
-Ehi ma dove le avete trovate queste piantine? Sono così carine- la madre era tornata un’ora prima quella sera e aveva trovato le due piantine sopra al tavolo del salotto, dove le ragazze le avevano poggiate quella mattina. Jacqueline stava studiando in cucina, mentre Alexa stava facendo la doccia.
-Volete stare a casa anche domani?- chiese alla figlia più grande, salutandola con un bacio.
-Non lo so, credo sia meglio. Comunque, va bene se domani vengono a trovarci Stefan e Damon?- chiese Jacqueline in risposta.
Alla fine avevano deciso come agire.
Il loro piano era semplice: sarebbero ricorse alla verbena solo in extremis. Si sarebbero comportate come se nulla fosse e li avrebbero messi a dura prova. Avrebbero raccontato del diario e delle scoperte che il loro antenato aveva fatto e avrebbero guardato come i due reagivano.
 
Quando ricevettero la chiamata di Arleene si preoccuparono.
-Quindi dobbiamo venire lì domani pomeriggio?- chiese Stefan, parlando al telefono. Damon stava ascoltando la conversazione tra i due, serio.
-Sì… alle tre del pomeriggio- la madre precisò per la terza volta l’orario.
-Va bene, grazie mille. Ci vediamo Arleene- salutò riagganciando.
I due Salvatore si guardarono, preoccupati.
-Non ci capisco più nulla, che cavolo hanno per la testa?- chiese Damon, scompigliandosi i capelli e dirigendosi verso la cucina, che funzionava come parte estetica della casa.
-Non saprei… Ieri sera erano strane, oggi non si sono presentate né a scuola né a lavoro e domani vogliono assolutamente che andiamo a casa loro per le tre. Credi che… abbiano dei sospetti?-
-Oh, suvvia Stefan- lo riprese il fratello -Non siamo stati scoperti per tutto questo tempo e credi che due ragazze del ventunesimo secolo possano smascherare la nostra identità?-
L’altro annuì, dopotutto aveva ragione. Non avevano nulla su cui basarsi.
 
La sera stessa le due ragazze si trovarono in video-chat con Bonnie e Caroline, che erano completamente all’oscuro delle loro recenti scoperte.
-Quindi avevo ragione!- esclamò la strega, facendo un salto sulla sedia.
-Tutto qui quello che hai da dire? Non sei minimamente scossa?- chiese una Caroline perplessa.
-Care, avevo questa sensazione fin dalla prima volta che li ho visti. Questa è solo una conferma ai miei dubbi-
-Ragazze- le richiamò Jacqueline –Non siete sconvolte o senza parole?-
-Insomma, sono degli esseri soprannaturali- intervenne l’altra sorella.
-Adesso mi spiego tutti quegli strani ricordi che avevo dopo che stavo con Damon...- realizzò Caroline a voce alta.
Le due sorelle, dopo aver risposto alle continue domande della bionda, raccontarono loro tutto quello che avevano appreso dagli antichi diari. Bonnie era agitata a dir poco. Trovava quelle scoperte davvero affascinanti.

 
  
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